I personaggi di cui scrivo non mi appartengono e non ho
contatti con loro. Non pretendo di descriverli come sono in realtà, né di
descrivere situazioni realmente vissute da loro.
Quanto scrivo non è a scopo di lucro.
Le mie sono opere di fantasia e rivendico i miei diritti su
esse solo in quanto sono state partorite dalla mia immaginazione.
La canzone è That's the way love goes di Janet Jackson,
contenuta nell’album Janet.
I diritti appartengono ai legittimi proprietari.
That's The Way Love Goes
Like
a moth to a flame
Burned
by the fire
My
love is blind
Can't
you see my desire?
That's
the way love goes
Like
a moth to a flame
Burned
by the fire
My
love is blind
Can't
you see my desire?
Nel
momento stesso in cui è partita la canzone mi sono sentito mancare il terreno
sotto i piedi.
Sono
talmente sorpreso che la prima cosa che mi chiedo è come sia possibile che questa canzone parta in un posto che non
è il tuo o il mio appartamento.
E’
la nostra canzone.
Tutto
ha avuto inizio con lei. La mia presa di coscienza di essere omosessuale, di
essere pazzo di te, la nostra storia.
E’
assurdo, perché so che solo io e te sappiamo
cosa rappresenta… ma essendo qualcosa che mi appartiene, ne sono geloso.
La
ascoltiamo sempre da soli, di solito prima, durante o dopo aver fatto l’amore,
e mi infastidisce che ci siano anche gli altri.
Non
posso farci niente.
Stacco
gli occhi dal basso e il mondo si è fermato: Aoi, Ruki e Uruha si guardano
intorno spaesati… ma sento i tuoi occhi su di me.
Come
un manto rovente.
Mi
hanno sempre fatto questo effetto.
Anche
se all’inizio mi ostinavo a non voler capire
il perché.
A
vederti non si direbbe che sei una persona così fisica. Sei affettuoso anche con gli altri, ma non vai oltre le
pacche sulle spalle… quando siamo soli sei in continuo contato fisico con me:
ho perennemente le tue mani addosso.
E
tutto posso dire, tranne che la cosa mi dispiaccia.
Mi
volto verso la batteria e… come volevasi dimostrare: mi stai fissando.
Con
gli occhi socchiusi, un sorrisetto indefinito ti piega le labbra.
Sembri
un gatto che sta fissando bramoso il suo topolino preferito… ti detesto
cordialmente quando fai così e ovviamente lo sai… e altrettanto ovviamente te
ne sbatti nella maniera più totale.
Il
tuo sorriso si allarga.
Devo
guardarti come se volessi strangolarti.
Diresti
che va bene lo stesso: l’importante è avere le mie mani su di te.
Ti
alzi.
Mi
passi accanto. Il tuo profumo mi avvolge un attimo per poi dileguarsi seguendo
te.
Arrivi
al tuo giubbotto, prendi il tuo cel…
Il tuo cellulare???? Hai messo
questa canzone come suoneria????
Rispondi,
scambi due frasi con l’interlocutore, delle quali non capisco un accidente
tanto sono stravolto e riattacchi.
«Chi è?» chiede Uruha.
«Il manager. Per fortuna non è più
necessario andare…»
«No,
intendevo chi canta. Che canzone è?»
«Dobbiamo
provare» sbotto trovando in Uruha qualcuno con cui riprendermela lecitamente.
Tanto
c’è abituato: è dalle medie che il suo ruolo, volente o nolente, è quello di
anti stress.
Non
tanto tempo fa mi hai confessato che eri geloso di lui, all’inizio. Del nostro
rapporto così stretto.
Di
tanto in tanto ancora lo guardi malissimo quando mi salta al collo.
«Possiamo
fare una pausa» mi fai notare con il tono ti
inchiodo al muro che è forse l’unica cosa che detesto più di quando te ne
sbatti nella maniera più totale.
Se
lo sapessero, in questi momenti potrei incazzarmi apertamente con te… invece, benché
stiamo insieme da due anni ormai, gli altri non lo sanno.
Nessuno
lo sa.
Tu
sei sempre stato estremamente riservato riguardo la tua vita privata: fino a
quando non ne sono diventato parte non sapevo niente.
Per
quel che mi riguarda, sono convinti che io sparisca con chissà quale strafica
di turno… mentre invece ci sei solo tu nella mia vita.
Sentimentalmente
sei l’unico, professionalmente… adoro suonare con te, specie quando siamo solo
io e te e il suono della batteria e del basso si cercano e si intrecciano come
facciamo anche noi quando siamo soli.
Sei
riuscito dove nessuna donna è mai riuscita: incatenarmi… con una catena che,
fra l’altro, ti ho dato io.
Sono
innamorato perso di te e so di essere ricambiato all’ennesima potenza.
Anche
in questo momento, anche se non capisco cosa
stai facendo e perché lo stai
facendo.
«Comunque,
Urupon, la canzone si chiama That's the way love goes, è di Janet Jackson» stai
spiegando con il sorriso più abbagliante che ti ho mai visto stampato in
faccia. «Vuoi ascoltarla tutta?»
Ti
guardo sbalordito.
Serro
la stretta intorno al basso, così forte da produrre un suono non voluto.
Me
lo tolgo di dosso e mi avvio alla porta, «Bene, allora vado a fumare. A dopo.»
Esco
quasi di corsa, ma riesco a vedere la tua espressione ferita.
Quel
tuo morderti il labbro inferiore che quando non è un gesto di seduzione, uno
dei tuoi migliori fra l’altro, è un segnale che qualcosa ti sta facendo male.
Sono
io, quel qualcosa?
No,
non ce la faccio.
Ascoltare
questa canzone con qualcuno che non sei tu va oltre le mie umane capacità.
E’
nostra. Come puoi…?
La
risposta irrompe nella mia mente ancora prima che termini la domanda, inchiodandomi
con la mano sul maniglione antipanico che da sul terrazzo esterno: lo hai fatto
apposta.
E’
qualche mese che mi stai facendo pressioni per uscire allo scoperto. Quando è
cominciata abbiamo stabilito di tenercelo per noi per vedere prima se avesse
funzionato.
La
mia coscienza quasi sfonda la porta della mia mente.
Ok,
sono stato io a proporlo… tu lo hai sempre saputo, che avrebbe funzionato alla
grande.
Adesso
vorresti parlare con gli altri e dirgli che stiamo insieme.
Affermi,
a ragione, che questo ci darebbe la libertà di vivere appieno la nostra storia…
E’
qualche mese che sto prendendo tempo, con le scuse più assurde. E lo ammetto
solo ora, giusto con me stesso.
La
mano lascia il maniglione senza aprirlo.
Lo
hai fatto apposta.
L’ultimo
battibecco risale giusto a ieri sera.
La
giornalista, alla fine dell’intervista, mi ha posato una mano sul torace… un
gesto intimo assolutamente non richiesto e tantomeno apprezzato, e per non so
quale miracolo non le sei saltato alla gola… Aoi che ti trascina a prendere un
caffè è tutto fuorché un miracolo, visto che capita ad intervalli più che
regolari, ma ieri ha dato sfoggio di un tempismo veramente da guinness.
Sono
geloso di te in maniera direttamente proporzionale a quanto tu lo sei di me, il
che significa che se lo avesse fatto con
te, probabilmente sarebbe stata l’ultima cosa che avrebbe fatto in questa
vita.
Sei
tu il riflessivo, io prima agisco… poi se avanza tempo penso.
L’episodio
ha fatto traboccare il vaso.
Appena
arrivati a casa hai riattaccato con la solita solfa… almeno fino a quella frase.
Mi
mordo il labbro inferiore.
Ok,
abbiamo passato la notte come al solito, perché ormai ti conosco e so come
accenderti, anche se pensandoci bene ieri ci è voluto tutto il mio impegno… ma…
ma hai detto quella frase che adesso
mi rimbomba in testa: stai sporcando ciò
che ci lega, Rei. Perché non vuoi che lo sappiano? Ti vergogni?
Capisco
solo ora che sto tirando una corda che si è spezzata da chissà quanto.
Che
ti sto facendo del male.
Da
quanto il dubbio che mi vergogni della nostra storia si è annidato nella tua
mente, Kai?
Senza
rendermene conto sono di nuovo davanti alla porta della sala prove e la apro.
Aoi,
Ruki e Uruha sono concentrati sulla canzone, che ancora ripete ossessivamente
le frasi che ci hanno legato, ma tu ti volti immediatamente… e il tuo sorriso
mi apre in due.
Sei
il mio amante da due anni, sei l’unico essere vivente al quale abbia detto ti amo e riesci puntualmente a stupirmi:
il tuo sorriso non è di vittoria.
E’
di ringraziamento.
Sì,
lo hai capito subito. Ho deciso.
Like a
moth to a flame
Burned by
the fire
My love is
blind
Can't you
see my desire
That's the
way love goes
Like a
moth to a flame
Burned by
the fire
That's the
way love goes
My love is
blind
Can't you
see my desire?
Quando ti ho conosciuto ero sostanzialmente
incazzato con il mondo intero: Yune, che ritenevo un amico, aveva mollato il
gruppo da un giorno all’altro… e Aoi mi venne a dire che avevano trovato il
tipo giusto per andare avanti: tu.
Accettai di incontrarti per esasperazione: i tempi
della casa discografica erano scadenzati e non gliene fregava di meno che
avessimo perso un elemento per la strada.
Già dal primo incontro avvertii una sensazione che
non riuscii a capire… ma che per contropartita mi terrorizzò.
Capirai: sono il bassista, il mio rapporto con il batterista
è quantomeno stretto… quindi dovevi andarmi bene.
Aoi, Ruki e Uruha li hai conquistati in un battito
di ciglia.
Ci passai sopra: sei il tipo di persona che è
impossibile non accettare nella propria vita.
Gentile, educato, rispettoso, deciso e testardo e…
affascinante.
A prescindere dalla bellezza fisica, dalla tua
eleganza anche quando prendi a mazzate la batteria, dai tuoi occhi che
sorridono prima della bocca… ci sai fare con la gente: sai come conquistarla.
Hai avuto la pazienza di farmi abituare alla tua
presenza, alla tua vicinanza, di vedermi con tante di quelle donne che non me
le ricordo neanche io… perché, come già detto, sei deciso e testardo.
Mi hai riconosciuto immediatamente come l’uomo della
tua vita.
Dopo quattro anni anche io ho capito cosa fosse
quella sensazione che mi aveva terrorizzato: anche io ti ho riconosciuto subito
come tale… ma a differenza di te, ancora non ero cosciente della mia
omosessualità.
Pensandoci, dire che hai avuto pazienza è come definire Amaterasu un elemento piuttosto rilevante della nostra fede.
Riduttivo.
Come with
me
Don't you
worry
I'm gonna
make you crazy
I'll give
you the time of your life
I'm gonna
take you places
You've
never been before and
You'll be
so happy that you came
Sei
l’uomo che mi ha fatto scendere a patti con me stesso… che mi ha messo in pace
con me stesso.
Sei
l’uomo che, dopo quasi quattro anni che mi conosceva, se n’è uscito con un Esci con una ragazza diversa stasera? Cosa
aveva quella di ieri che non andava? Non trovi quello che stai cercando? Rei,
non potrebbe essere che stai cercando dalla parte sbagliata?
Tutto
d’un fiato.
Itoshii
hito, a volte sei un attimino logorroico, lasciatelo dire.
Tre
giorni dopo trovai un cd nella mia macchina con questa sola canzone. E la tua
semplice nota Ascoltala.
La
ascoltai. Tutta la notte.
Non
capivo. Non volevo capire… perché la canzone più chiara di così dubito potrebbe
essere.
La
mattina dopo ti affrontai, non so ancora con quale coraggio, con un Dobbiamo parlare.
Sapevi
che ero pronto. Che era arrivato il momento di tirare i remi in barca.
E
me nel tuo letto.
Ti
sorrido, mentre mi guardi.
Faccio
un passo ma tu non ti muovi.
Non
hai il coraggio di muoverti adesso? Pensi che cambierò idea se ti avvicini?
Oooooh,
I'm gonna take you there
Oo-ooh
hoo-ooh oo-ooh
That's the
way love goes
Hoo
That's the
way love goes
Don't mind
if I light candles
I like to
watch us play and
Baby, I've
got on what you like
Come
closer
Baby
closer
Reach out
and feel my body
I'm gonna
give you all my love
Faccio
un altro passo.
Sono
fortunato, Kai.
Forse
non te l’ho mai detto, ma so di esserlo.
Ho
avuto la fortuna di incontrare un uomo che ha rispettato i miei tempi, le mie
incertezze, le mie ansie… è quasi comico che abbia avuto tante donne, ma che tu
sei e resterai l’unico uomo della mia vita.
Ma
è logico.
Uruha
me lo ha sempre detto: arriverà la
persona nella quale troverai il tuo universo e non avrai bisogno di altro.
Mi
avvicino ancora a te, che mi guardi sorridente.
Gli
altri tre sono ancora concentrati sulla canzone.
Ci
credo.
E’
bellissima, dolce, sensuale… proprio come te.
Hai
fatto in modo che rispecchiasse appieno la nostra relazione.
Per
dirne una, non ho mai usato candele prima di conoscere te, non avevo mai fatto l’amore con qualcuno prima di te.
Mi
hai insegnato la differenza fra il sesso e l’amore.
Mi
affianco a te e resto ad ascoltare in silenzio.
Mh,
non è poi così male, anche se non siamo soli.
Una
tua mano scivola leggera nella mia.
Ooh sugar
don't you hurry
You've got
me here all night
Just close
your eyes and hold on tight
Ooh baby
Don't
stop, don't stop
Go deeper
Baby
deeper
You feel
so good I'm gonna cry
Oooooh I'm
gonna take your there
Oo-ooh
hoo-ooh oo-ooh
That's the
way love goes
Hoo
That's the
way love goes
That's the
way love goes it goes it goes
Oooh
that's the way love goes
Reach out
and feel my body
That's the
way love goes
Affondo
quella libera fra i tuoi capelli, sulla nuca, dove li acchiappo meglio da
quando hai deciso di farli crescere, ti tiro verso di me e ti schiaffo un bacio
in bocca.
Sussulti.
Non
te lo aspettavi.
Ho deciso.
Non
ho neanche la fascetta oggi, tanto erano prove
fra di noi.
Rispondi
subito e mi assecondi, affondando a tua volta la mano fra i miei capelli.
Strusci
il naso contro il mio e la tua lingua entra nella mia bocca.
Bene.
Ci
mancava solo che fossi diventato timido…
Dont'cha know
That's the
way
Like a
moth to a flame
Burned by
the fire
My love is
blind
Can't you
see my desire
Like a
moth to a flame
Burned by
the fire My love is blind
Can't you
see my desire?
That's the
way love goes
La canzone sta terminando e mi stacco da te.
Giusto per guardarti negli occhi… che sono lucidi… stai per piangere?
Ti prego, non farlo. Mi uccideresti.
«Che… che state facendo voi due?»
La voce di Ruki è strozzata.
Ah già, ci sono anche gli altri tre quinti dei The GazettE… me ne sono
scordato nel giro di un bacio.
Sarà che sei il mio universo, ma riesci anche a cancellare l’universo
intorno a me.
«Non è evidente?» chiedo senza staccare gli occhi dai tuoi «Devo farti
un disegnino?»
«Ma… da quando?» chiede Uruha.
Dal tono ha gli occhi sgranati e la bocca aperta.
Io non riesco a staccare gli occhi dai tuoi.
Tu mi sorridi.
«Da due anni» rispondi. «Ce ne ho messi quattro per convincerlo.»
«Mi chiedevo quando vi sareste decisi a dircelo!» esclama Aoi.
Mi volto verso di lui.
Non è sorpreso.
Cosa che sorprende me.
«Vuoi darmi ad intendere che lo avevi capito?» chiedo.
Aoi scuote le spalle. «Sono giusto due anni che quando ti chiedo con
chi esci mi rispondi Sempre la solita
e non mi hai presentato nessuna. Non
ho mai visto una donna intorno a Kai. Entrambi avete comunque l’aria
soddisfatta e appagata. Ho fatto due più due.»
Scoppi a ridere, «Complimenti per la scelta degli aggettivi, Aoi-kun!»
Effettivamente non poteva sceglierne di migliori.
«Ho avuto una conferma ieri, comunque» aggiunge Aoi serafico. «Se non
avessi portato via Kai, adesso ci sarebbe una giornalista in meno al mondo.»
Lo guardiamo sconcertati, poi scoppiamo a ridere e tu mi abbracci.
«Cosa dannazione aspettavate a dircelo?» chiede Ruki.
«Che io avessi un calo di idiozia.»
Mi accarezzi una guancia, «Non dire così. Sapevo che hai i tuoi tempi…
dovevo trovare il momento giusto. Scusami per ieri, la cosa della giornalista
mi ha fatto uscire fuori dai gangheri.»
«Aspettate un momento voi due…» dice Uruha apparendo accanto a te «questa
è la canzone che… cioè, voglio dire la vostra
canzone?»
Annuisco.
«Azzeccatissima direi» commenta allegro Ruki.
«Lo sanno tutti…!» esclama Uruha saltandomi al collo. «E’ così che va
l’amore, Rei-kun!!»
«Urupon, saresti così gentile da staccarti dal mio ragazzo?» sbotti.
Non riesco a trattenere una risata…
That's the way love goes
… è proprio vero.
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NOTE:
Si è capito che adoro l’album Janet? *coro: nnnnnnoooo è solo la seconda canzone che usi per una
one shot!!*
Definiamola un esperimento…