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Autore: Ryu Hime    28/01/2017    2 recensioni
[Tratto dal Prologo]
Qualcuno dice che il Sole e la Luna siano come lo Yin e lo Yang: così diversi da non potersi incontrare mai, ma allo stesso tempo legati da un destino comune che li unisce. Io non so se sia vero oppure no, sta di fatto che per qualche motivo queste due forze si sono unite e hanno reso possibile la mia esistenza. Per alcuni impensabile, per altri scomoda, per alcuni impossibile, ma per due meravigliosa. Quest’ultima categoria di pensiero non avrei mai potuto conoscerla se non fosse stato per certi maghi di una certa Gilda. Se non fosse per loro io non sarei mai uscita dalla foresta, non avrei mai conosciuto quell’ultima categoria di pensiero e non avrei mai potuto tornare da dove provengo davvero.
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Gray Fullbuster, Happy, Natsu/Lucy, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La Volta Celeste'
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Un'esistenza al buio

Ormai era passata una settimana ma Seiza non si era ancora alzata dal letto e i Celesti di riprendere i sensi non ne avevano avuto l’intenzione, immersi in un sonno stregato.
Yama era rimasto con la Gilda cercando di aiutare i maghi a capire come potevano riportare le cose alla normalità, ma sembrava che nessun libro della biblioteca contenesse le informazioni che cercavano.
Avevano cercato di tornare dall’Oracolo degli Dei, ma il santuario era sparito nel nulla.
Non era l’Oscurità eterna il solo problema.
Il Clan della Luce Oscura aveva cominciato un dominio di terrore e raramente i maghi riuscivano a scacciarli tenendo al sicuro la propria città.
Il Consiglio continuava ad elaborare strategie diverse, sfortunatamente nemmeno una aveva funzionato.
Uscire di casa era diventato pericoloso, i mezzi pubblici erano bloccati e non c’era un singolo giorno in cui mancassero delle azioni violente da parte del Clan rimasto.
Erano stati anche a Magnolia, ma Fairy Tail aveva difeso la città egregiamente, così per un po’ non ebbero nessuna visita indesiderata.
Lucy e Levy erano chine sui libri tutto il giorno nella speranza di trovare qualcosa che fosse in grado di respingerli, ma senza trovare nulla.
Il buio ostinato aveva mescolato notte e giorno, la natura sembrava impazzita e l’atmosfera non poteva essere più deprimente.

-Dev’esserci qualcosa che possiamo fare!- sbottò Natsu una sera _o un pomeriggio_ sbattendo la mano sul tavolo –Non possiamo starcene con le mani in mano tutto il tempo!- ormai i suoi sbalzi d’umore erano talmente frequenti che nessuno lo ascoltava più. Solo Happy e Lucy ogni tanto cercavano di farlo ragionare ma quel giorno _o notte_ Gray si era decisamente stancato di starlo a sentire – E che cosa proporresti di fare sentiamo? Non sappiamo dove sono, non sappiamo come combatterli e ogni giorno che passa sono più forti di prima! Inoltre non abbiamo idea di come fare a far smettere questo buio!- sbottò arrabbiato –Li abbiamo respinti una volta! Possiamo farlo ancora!- ribatté ostinato –No che non possiamo e tu lo sai bene!-
-E allora cosa vuoi fare? Rimanere qui e aspettare che ci vengano a far fuori?-
-Ragazzi smettetela.- cercò di calmarli Lucy –Litigare non migliorerà le cose.- concluse seria.
Al piano di sopra Seiza li ascoltava, continuava a pensare che fosse colpa sua, anche se Yama voleva convincerla del contrario. Sentire quei maghi litigare la faceva sentire peggio di quanto non stesse già, senza contare che oltre alla vista sembrava aver perso anche i suoi poteri. Già, Seiza non era più in grado di usare la magia, ci provava ogni giorno, tutte le volte che era sveglia; drizzava le orecchie sperando di sentire il vento ma anche lui si era fatto muto.
Si sentiva sola come non lo era mai stata.
Le ali le facevano un gran male, era come avere delle schegge enormi nella schiena.

Basta, non ne poteva più di sentirli litigare, il buio corrodeva anche le anime.
Scese dal letto e cercò la parete per poi cercare la porta.
Era decisamente difficile muoversi, a ogni passo le sembrava di incontrare una voragine senza fondo.
Quando finalmente raggiunse le scale afferrò saldamente il corrimano e lentamente scese gli scalini.
Evidentemente qualcuno l’aveva vista perché alla fine della scalinata incontrò qualcuno –Sicura di poterti già alzare?- era Yama –Sono stanca di starmene ferma a letto. Dovevo provare.- rispose lei decisa. Seguì il ragazzo che la condusse davanti al Master –Avete fatto qualche progresso?- chiese guardando il nulla –No, sembra non esserci nulla nella biblioteca.- rispose lui amareggiato –Vorrei essere d’aiuto, dopotutto tutta questa situazione è colpa mia…-
-Non devi neanche pensarlo!- la riprese Yama –Ma è vero! Se non mi fossi fatta catturare, se non fossi mai uscita dalla foresta tutto questo non sarebbe mai successo!- esclamò con amarezza. Si sentiva come se tutto il mondo ce l’avesse con lei –Smettila di dire queste cose!- le disse ancora Yama –Ha ragione, non è stata colpa tua e continuare così non risolverà le cose.- le fece notare Erza. La ragazza non osò ribattere, sapeva che continuare a pensarci non l’avrebbe aiutata; tuttavia non poteva fare a meno di incolparsi per quanto era successo. Inoltre era completamente inutile, senza poteri, senza vista, senza ali, senza sensazioni. Si sentiva tagliata fuori dal mondo, anche solo percepire per un attimo la magia pulsante dei maghi l’avrebbe rincuorata, invece nulla. Immersa in un limbo nero, un pozzo che l’aveva privata di tutto quanto. Ricacciò indietro le lacrime, non avrebbe perso anche la sua dignità.

Un’esplosione scosse il terreno, le fondamenta della Gilda tremarono in modo preoccupante –Che cosa succede?- chiedeva qualcuno allarmato. Quando, dopo alcuni minuti la scossa cessò, i maghi iniziarono a mobilitarsi per respingere qualsiasi cosa stesse minacciando la sicurezza della loro città. Un uomo comparve sulla soglia, in mano una lampada a olio per far luce e l’aria affannata –Sono all’ingresso della città! Si stanno avvicinando!- esclamò allarmato con il poco fiato che gli era rimasto. Makarov diede immediatamente le direttive per la difensiva –Mirajane, Elefman, Makao, Wakaba, Bisca, Alzak, Gray, Juvia, Yama, Seiza. Voi rimarrete qui per proteggere la Gilda. Tutti gli altri con me!- non ci fu bisogno di aggiungere altro.
Come un piccolo esercito i maghi seguirono senza fiatare le direttive del loro Master “Ma come posso proteggere la Gilda se non posso fare nulla?” si chiese Seiza con amarezza.
Mirajane notò il suo sguardo –Va tutto bene?-
-No che non va bene. Non sono più in grado di fare nulla. Non posso nemmeno difendere me stessa, come posso anche solo pensare di potervi aiutare?- la maga del Satan Soul la guardò comprensiva, si ricordava fin troppo bene come si era sentita lei quando aveva perso gran parte dei suoi poteri –Vedrai che tutto si risolverà.-
-Come fai ad esserne certa?- chiese la ragazza con una punta di angoscia nella voce –Perché me lo sento dentro, non ti preoccupare, tutto tornerà al proprio posto.- anche se Seiza aveva perso l’uso della vista, la consapevolezza del sorriso della ragazza e il tono della sua voce la tranquillizzarono e si sentì più sollevata –Grazie.- disse con gratitudine.

-Ci rincontriamo! Mi fanno sempre piacere le rimpatriate!- disse il ragazzo del Clan della Luce Oscura che li aveva attaccati la settimana prima –Andatevene da Magnolia!- intimò il Master al discreto esercito delle ombre –Non se ne parla nemmeno! Ci avete sconfitti una volta, ma non accadrà di nuovo, Black Wild!- immediatamente la natura circostante si avventò sui maghi –Ruggito del Drago di Fuoco!- le radici presero fuoco, tuttavia non si carbonizzarono diventando così ancora più letali –Apriti, portale del Sagittario! Sagittarius!- lo spirito comparve sulla scena riuscendo a risolvere, almeno in pare, il problema. I maghi ingaggiarono una feroce battaglia contro le ombre, il buio costante però era un grave punto di svantaggio, anche se Natsu tentava di fare più luce possibile e i lampioni ancora intatti emettevano un flebile luce, la visibilità era al minimo e i nemici erano chiaramente in vantaggio poiché vedevano molto meglio al buio e quell’insistente penombra era per loro il campo di battaglia ideale. Alcuni di loro si staccarono per creare scompiglio mentre i maghi facevano di tutto per impedirglielo.
Ad un tratto sentirono qualcosa, un’aura potente che andava oltre la comprensione dei presenti.
Non l’avevano mai sentita prima.
Se avessero tirato a indovinare avrebbero detto che non era di questo mondo.
Chi stava combattendo si fermò di colpo, convinto per un istante che si trattasse del proprio avversario, ma non era così.
Veniva dalla Gilda, ma nessuno aveva un’aura così. Sekitan, una volta individuato il luogo dove si trovava la fonte di energia vi si precipitò immediatamente.
Però dopo un minuto cessò e tutto tornò in quell’oscurità immutata.
Tuttavia l’ex Solare non arrestò la sua corsa, doveva capire di che cosa si trattasse.
Solo Natsu e Lucy si accorsero di lui e patrono al suo inseguimento.

Alla Gilda nel frattempo la calma apparente stava iniziando a giocare con i nervi dei maghi rimasti.
Gray camminava avanti e indietro nella speranza di attenuare l’adrenalina compressa nel corpo, Juvia dondolava le gambe nervosa, Mirajane puliva i bicchieri per scaricare la pressione, gli altri se ne stavano seduti con lo sguardo assente.
Seiza non faceva che pensare a come avrebbe potuto rendersi utile senza i suoi poteri, ma avendo anche perso l’uso della vista non trovava proprio la risposta “Canta.” drizzò le orecchie, convinta di aver sentito male –Cosa?- Yama si girò verso di lei –Tutto bene?-
-Hai detto qualcosa?-
-No, non ho detto assolutamente nulla. Ti senti bene?- Seiza rimase in silenzio con i sensi rimasti all’erta, ma non sentì più nulla.
Che cosa le aveva detto la voce?
Che doveva cantare?
Per quale motivo?
Poi si ricordò una frase di suo padre poco prima della sua morte:
La tua voce mi dona serenità, riesco a non sentirmi preoccupato, mi da pace. Grazie.
Avrebbe funzionato anche in quel momento?
Sarebbe stata in grado di fare qualcosa per loro anche senza magia e senza la vista?
Aveva ancora la possibilità di fare del bene?
L’avrebbe scoperto subito, chiuse gli occhi e intonò una canzone­:

Io
di risposte non ne ho
mai avute mai ne avrò
di domande ne ho quante ne vuoi
e tu
neanche tu mi fermerai
neanche tu ci riuscirai
io non sono
quel tipo di donna e non lo sarò mai
Non so se la rotta è giusta o se
mi sono perduta ed è
troppo tardi
per tornare indietro così
meglio che io vada via
non pensarci, è colpa mia
questo mondo
non sarà mio
 
Non so
se è soltanto fantasia
o se è solo una follia
quella stella lontana laggiù
Però
io la seguo e anche se so’
che non la raggiungerò
potrò dire
ci sono anch'io
 
Non è
stato facile perché
nessun' altro a parte me
ha creduto
però ora so’
che tu
vedi quel che vedo io
il tuo mondo è come il mio
e hai guardato
nella donna che sono e sarò
Ti potranno dire che
non può esistere
niente che non si tocca o si conta o si compra perché
chi è deserto non vuole che qualcosa fiorisca in te
 
E so
che non è una fantasia
Non è stata una follia
quella stella
la vedi anche tu
perciò
io la seguo ed adesso so’
che io la raggiungerò
perché al mondo
ci sono anch'io
perché al mondo
ci sono anch'io
ci sono anch'io
ci sono anch'io

Inizialmente i presenti furono sorpresi dall’iniziativa della ragazza, però poi si lasciarono ammaliare dalla sua voce e fu come se per un istante tutte le loro preoccupazioni si fossero volatilizzate.
Si sentivano sereni come mai dall’inizio della loro vita al buio.
Tutta via quella tiepida sensazione di tepore svanì quando il portone della Gilda si spalancò di botto –Allora sei ancora viva, Seiza.-




*solito aspetto da mezzo drago*
Eccomi di nuovo qui, con un leggero anticipo, non sono sicura che domani sarei riuscita a pubblicare così...
In questo capitolo mi sono limitata a descrivere com'è la vita senza luce, con continue violenza da parte del Clan della Luce Oscura; in tutto e per tutto uno scenario post-apocalisse.
Ho tentato di descirvere le senzazioni che prova Seiza, prima sempre a lottare in prima linea e poi svuotata di tutto ciò che era in grado di fare; questa condizione mi ha ricordato Mirajane durante la battaglia combattuta contro Phantom Lord e all'inzio della "battaglia di Fairy Tail", in quel momento sono molto vicine e soprattuto per questo Mirajane è l'unica che riesce a trasmettere a Seiza quel senso di pace che potrebbe dare solo chi ha già subito e che è riuscita a superare un grande ostacolo, può dare.
La canzone di Max Pezzali mi sembrava cascasse a pennello per tutto quello che è successo, ho trasformato dal maschile al femminile solo perché è una ragazza a cantarla, il link è il seguente per chi volesse ascoltarla -> 
https://www.youtube.com/watch?v=ML6476QtgAQ
Ringrazio con mille inchini e giochi di coda  ShikyoOotsutsuki per aver recensito e ovviamente tutti voi che mi continuate a seguire con pazienza :)
Alla prossima <3
Ciau! ^.^

*saluta sbracciandosi e scodinzolando*
   
 
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