I tried
to escape the inevitable...
You ran towards it.
La verità è
che gli impegni sentimentali davvero seri non ti sono mai andati a genio.
Proprio come a me…
Cioè, il
matrimonio era qualcosa di troppo grande.
E poi ciò che ne sarebbe seguito inevitabilmente era peggio.
Fedeltà e
fiducia tra coniugi…
Libertà
limitata…
Casa nuova…
Parenti a cui
sorridere e a cui far visita…
Ma soprattutto bambini.
È un’idea che
al solo concepirla mi fa venire i brividi.
Immaginarmi con un pargoletto fra le braccia tatuate è davvero assurdo.
Dico, bisogna avere pazienza per averci a che fare…
Bisogna avere responsabilità della vita di una persona che ancora non è in grado di agire da sola.
Io non sono abbastanza responsabile nemmeno per me stesso… Figuriamoci se dovessi curarmi di un bambino!
Avevo già cercato di rimboccarmi le maniche e provare a dedicarmi totalmente a te, che di cure ed attenzioni ne avevi davvero bisogno.
Necessitavi del mio aiuto ancora più di quanto ne avrebbe avuto un fottutissimo moccioso.
Ma sono stato sconsiderato…
Tu…?
Non chiedermelo
nemmeno…
No, che non sei
responsabile.
E ridi di questa
mia osservazione quanto vuoi, non m’interessa.
Dimentichi tutto
troppo velocemente, tu…
Ti svegli la
mattina e decidi che è tempo di rivoluzionarti.
E ad un tratto
tutto ciò che sei stato viene cancellato.
Lo
credi davvero?
Scusami se non mi
sbellico dalle risate con te…
È solo che mi
ricordo con chi ho avuto a che fare per così tanti anni.
Se ti cancelli
dalla tua mente, non puoi farlo da quella degli altri.
Mi ricordo cosa
dicevi pure tu, riguardo le responsabilità.
E smettila di
ridere, ora…
Io
non sto scherzando.
*
* *
-Gee… Il tuo cellulare sta vibrando. È Lindsey, non
rispondi?-
Guardi Mikey attraverso lo specchio davanti a cui
ti stai sistemando i capelli, poi alzi le spalle per fargli capire che non hai
intenzione di parlare con lei. Così tuo fratello fa finta di niente e ritorna
da dov’è venuto, sapendo che non bisogna chiederti perché ti comporti così con
lei.
Sorrido nascosto dai ciuffi che mi ricadono sul
viso mentre mi allaccio le scarpe. A quanto pare non te ne frega poi molto, eh?
-La tratti così la tua fidanzata?-
Lo dico con un tono forse troppo ironico e ti volti
con gli occhi socchiusi e un sopracciglio leggermente alzato. Irritarti è
sempre stato divertente, certo non quando poi ti alteri troppo…
-Non è la mia fidanzata. Sei geloso, Frank?-
Mi porto le mani al petto alzandomi e ti lancio uno
sguardo offeso, esagerando forse con la teatralità.
-Geloso? Io?! Macchè!-
Inizio a ridere isterico e mi avvicino per
lasciarti un bacio sulla fronte, mentre mi accarezzi il fianco divertito.
In verità sono geloso da morire…
-Non ti lascerei per lei…Anche perché…-
Dimmi che mi ami…
-…impegnarmi con lei sarebbe una responsabilità
troppo grande.-
Mi allontano da te e osservo il tuo sguardo perso
verso qualcosa che probabilmente è lontano da qui. Un futuro che a quanto pare
ti stai immaginando, ma di cui ancora non vuoi convincerti…
-Una… responsabilità…?-
Ti passi la mano sulle palpebre e poi sbuffi, forse
cercando parole con cui spiegarti. O semplicemente scazzato dalla mia
intromissione nei tuoi pensieri…
-Ma sì, hai capito… Se sul serio mi mettessi con
lei seguirebbero una sfilza di eventi inevitabili.
Matrimonio, casa, bambini e roba simile… Io non ne ho proprio voglia.-
Sento dei fremiti impossessarsi del mio corpo,
mentre serro la mascella per rimanere immobile per quanto mi è possibile.
-Solo perché… non ne hai voglia…? Non vai da lei
per…-
La mia voce trema
e s’infrange contro i denti che stringo per non singhiozzare.
-Non solo…-
Dimmi che mi ami…
-…non ho ancora capito se fa sul serio.-
Abbassi la testa e ti concentri sulle piastrelle,
mentre ancora la tua mente vaga irrimediabilmente verso di lei.
-E… E se facesse sul serio ci andresti…?-
Fai spallucce e appoggi i gomiti alle cosce, sempre
nascondendomi il tuo viso come se non volessi che capisca che ti passa per la
testa. Ma io lo so cosa stai pensando…
-Non credo, sai…-
Dimmi che mi ami…
-…dovrei farmi carico di responsabilità che non
voglio affrontare, ancora. Mi ci vedi a metter su famiglia?-
Mi lanci uno sguardo furbesco e sorridi da
ipocrita, mentre ti osservo amareggiato con il cuore che si distrugge pian
piano cercando di non urlare.
Perché me lo chiedi? L’unico futuro che vedo nei
tuoi occhi, Gee, è quello al mio fianco.
Dimmi che mi ami…
*
* *
Non ti ho più sentito dire
che mi amassi…
L’hai detto a Lindsey, qualche settimana dopo quel giorno.
Ti ho sentito dire che mi
lasciavi.
Ma lei non l’hai lasciata, anzi, l’hai sposata addirittura.
Ti sei convinto
che portarti tutte quelle cose sulle spalle non doveva poi essere così
difficile per uno come te.
Tu così
responsabile e Oh, così maturo!
L’inevitabile non era poi così fastidioso come credevi…
Potevi anche andargli
incontro tu, invece che scappare.
Sei
contento di averlo fatto…?
Ad un certo punto mi hai detto “Aspettiamo un bambino”.
E ora eccola qua, questa piccola bambina della quale dovrai avere cura…
Ce l’hai mostrata sorridendo orgoglioso qualche giorno fa.
Tu…
Proprio tu che non
ti ci vedevi a mettere su famiglia e fare il papà.
Tu che hai sempre
cercato di evitare quello che richiedeva troppo impegno.
Tu che non sapevi
nemmeno stare in piedi da solo adesso dovrai insegnare a lei come si deve
camminare.
E a me piacerebbe
proprio vedere come farai, Gee…
Perché una bambina
non la puoi mollare a se stessa quando una mattina ti decidi a cambiare.
Ora hai smesso di
farti beffe di ciò che dico, eh?
Io lo ammetto, non ti ci vedo affatto a fare il padre.
Te lo dico chiaro e tondo perché non mi va di mentire proprio a te.
Non ti è mai
importato di nessuno…
Hai sempre giocato
la partita che a te faceva più comodo senza scoprire mai tutte le tue carte.
Quando mi hai detto che non credevi di andare da lei, semplicemente stavi cercando di tenerti strette le due possibilità che avevi.
Scegliere lei –l’inevitabile- voleva dire seguire una scaletta prestabilita e sicura, senza troppe improvvisazioni. Di certo la via più allettante…
Scegliere me invece era come ritrovarsi a cantare una serie di canzoni mai sentite prima, rischiando di sbagliare tutto e ricevere solo fischi dalla platea.
Ecco, ora piangi,
Gee…
Mi piacerebbe sul
serio vedere le tue lacrime.
Quel giorno io mi sono convinto che sarei scappato dall’inevitabile.
Perché nonostante tu non ti fossi ancora ben deciso, io già avevo capito quello che non avrei potuto schivare.
Sapevo quale sarebbe stato l’inevitabile
per me.
Era vederti svanire dal
mio futuro.
E io non voglio
andare incontro all’inevitabile, Gee.
Io fuggo ora che
mi è ancora possibile…
Sì,
piangi…
Non
ti vedrò farlo, ma tu continua a piangere…
Se l’avessi
saputo, avresti cercato di eludere
tutto?
Non dirmi che non
avevi calcolato che la tua vita con lei non mi avrebbe ucciso, Gee.
Pure questo era inevitabile, credo…
E tu non hai voluto
scappare.
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Ciao a tutti!
Questa Frerard è nata nel giro di qualche ora.
Cosa che avrei voluto evitare,
in realtà…
Piuttosto che scrivere e stare in questo
fottutissimo stato avrei preferito non produrre nulla e avere una certa
stabilità emotiva.
Ma ormai è fatta…
Grazie alle 3 ore di ansia che ho avuto ho
partorito questa storia…
Spero che sia di vostro gradimento anche se devo
ammettere che è carica sempre del rancore di Frankie.
Semmai ringraziate il mio stupidissimo amore
ossessivo per qualcuno che mi sta facendo morire dalla preoccupazione e mi ha
permesso di essere di pessimo umore per scrivere.
Spero di ricevere qualche commentino!
XOXO
Miky