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Autore: Harry Fine    29/01/2017    1 recensioni
(Storia in sospeso)
In questa storia, i personaggi di Shugo chara saranno visti in un contesto pieno di spade, combattimenti per mare, frutti del diavolo, passioni amorose su navi incredibili e desiderio di ricchezza e notorietà, pronti a tradire chi li ha cresciuti e a stringere amicizie indistruttibili. Si vedrà se la ciurma della Black lynx riuscirà a conquistare i mari o se verrà inghiottita dall'ora di un pirata leggendario.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi, Nuovo personaggio
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Amu e la sua ciurma stavano navigando in quelle acque ormai da diversi giorni, sfidando anche le terribili correnti dell’oceano indiano, seguendo la direzione che era stata indicata loro da Barbanera, senza però incontrare la minima traccia di terra o altre imbarcazioni all’orizzonte, e anche il vento sembrava essersi dileguato di colpo, rallentando ulteriormente la loro ricerca. Insomma, avevano tutto contro. La ragazza si era ritirata nella sua cabina e stava consultando da ore la cartina degli oceani con aria crucciata per trovare la via più veloce da cui passare per accorciare il tragitto per arrivare ad una delle isolette più piccole su cui si erano probabilmente nascosti i membri della Black lynx, ma senza eccessivo successo. Sapeva perfettamente come navigare in quei mari e anche dove si trovassero le diverse isole, non era certo una povera e sprovveduta principiante, ma sembrava che non ci fosse modo di arrivare abbastanza in fretta. Con quel ritmo, la ciurma che avrebbero dovuto catturare se la sarebbe svignata con tutta calma senza neanche sapere di essere braccati da qualcuno. E poi, tanto per aggiungere altri elementi di frustrazione, decisamente quell’equipaggio era il più irritante che lei e i suoi amici avessero mai avuto la sfortuna di incontrare. Quegli uomini spedivano costantemente occhiatacce astiose a lei, a Tadase e a tutti gli altri componenti del suo gruppo. Quasi pensassero che gli avessero rubato il posto di comandante, quando in realtà era stato Barbanera ad affidare a lei, oltre al compito di catturare Tsukyiomi e i suoi seguaci, anche il ruolo di capitano di quella nave e uno dei frutti del diavolo, che era risultato essere il Kopi kopi no Mi. Di colpo, però, Nadeshiko si catapultò nella stanza, distraendola dai suoi pensieri. 《Capitano, mi scusi per il disturbo, ma finalmente è stata avvistata un’isola!》 Annunciò la giovane. 《Davvero Nade?》 Chiese la ragazza coi capelli rosa, illuminandosi. 《Si. Dovremmo arrivarci in poco tempo, se il vento si alzerà un po’.》《Bene. E, comunque, non serve usare un tono così formale con me. Sei una dei miei migliori amici. Tu e tutti gli altri potete chiamarmi solo Amu. Ok?》 Chiese con un sorriso. 《Certo.》 Rispose l’altra. Quando le due uscirono sul ponte, la ragazza con gli occhi dorati iniziò a svolgere il suo ruolo di capitano. 《Mi hanno riferito che è stata avvistata un’isola. Dobbiamo essere pronti nel caso si tratti di quella dove si sono nascosti i membri della Black lynx. Ammainate subito tutte le vele e filate sottocoperta a prendere i remi. Metteteci tutta la vostra forza e cercate di non andare contro le correnti, sarebbe uno spreco inutile di energie. È obbligatorio compensare con l’olio di gomito questa improvvisa mancanza di vento.》. Subito i militari si misero ai loro posti. Le vele bianche col simbolo della marina, una grande “M” stilizzata di colore blu, si richiusero completamente, mentre i marines scendevano sottocoperta e i lunghissimi remi venivano calati in mare da loro e iniziando a muoversi, accelerando di molto l’andatura della nave. 《Bene. Secondo i miei calcoli, arriveremo a destinazione entro stasera.》 Sentenziò Kairi con il suo solito tono calmo. E la sua predizione si rivelò esatta. Quella stessa sera, poterono finalmente calare gli ormeggi. 《Ottimo. Finalmente siamo arrivati. Voi rimanete a bordo. Dovete tenere alta la guardia. Se quei tipi si trovano qui, è molto probabile che tenteranno di fuggire con la loro nave una volta che verranno scoperti. Assicuratevi anche che i fucili siano ben carichi. Noi andremo a chiedere delle informazioni in più.》 Disse Amu ai marines, che annuirono di malavoglia, mentre lei, Tadase, i gemelli, Lulù, Reika, Kairi e Rima scendevano a terra. L’isola su cui si trovavano non sembrava particolarmente interessante o insolita. Le abitazioni non erano altro che piccole baracche di legno immerse nella vegetazione. Sembrava che non ci fossero persone lì in giro. L’unico elemento di spicco sembrava essere un grosso pub nel bel mezzo del villaggio con un’insegna sgargiante che diceva “Il vitello ubriaco”. 《Io direi di iniziare a fare delle domande lì dentro. Se troviamo qualcuno con la lingua abbastanza sciolta dall’alcol, potremmo ricavare delle buone informazioni per la nostra missione.》 Disse Reika indicando l’edificio. Tutti gli altri annuirono e si avvicinarono alla costruzione. Appena entrati, una tremenda puzza di vecchio vino bollito e stantio fece contorcere i loro stomaci. Nonostante avessero mangiato qualcosa di disgustoso come i frutti del diavolo, anche quell’odore non era esattamente gradevole. 《Cavolo. Qui dentro si muore di asfissia.》 Commentò Lulù tappandosi il naso. 《Restiamo concentrati. Parlate con quelli che non sembrano nemmeno in grado di reggersi in piedi e tirategli fuori tutto ciò che sanno. Se non riceveremo niente da questa tappa, continueremo a cercare quei tipi da qualche altra parte.》 Disse Amu con praticità. 《Subito capitano.》 Risposero gli altri all’unisono. Ognuno di loro si diresse verso i tavoli, cercando di trovare le fonti giuste tra le persone che si trovavano lì per bere, suscitando diversi fischi di apprezzamento per il loro aspetto dagli uomini e dalle donne seduti ai tavoli. Di colpo, però, la ragazza coi capelli rosa si sentì afferrare con forza per un polso e strattonata indietro. 《Vieni con me di sopra bellezza? Ti assicuro che ti farò divertire come nessun altro.》 Le disse il tipo che l’aveva afferrata, un uomo pelato e ovviamente più che brillo, che doveva avere almeno sessant’anni più di lei e con un fiato che puzzava di grappa in maniera spaventosa. La ragazza, reprimendo sia il ribrezzo che l’impulso di piantargli uno dei suoi coltelli nella tempia, dato che non era il caso di mettersi a dare spettacolo lì dentro, cercò di divincolarsi, ma quel tipo, nonostante l’evidente sbronza, era decisamente più forte di lei e non mollava la presa. Lui, vedendo i suoi tentativi di liberarsi, si mise addirittura a ridere. Amu si guardò intorno, cercando di trovare i suoi compagni e chiedere aiuto, ma non riuscì a scorgerli in mezzo a tutta quella gente. Intanto, quel tipo continuava deliberatamente a farsi beffe di lei, dicendo 《No no, cara mia. Davvero credi di poter scappare via da me proprio adesso? Una ragazza carina come te non me la faccio sfuggire tanto a buon mercato.》 Disse prendendo il suo viso tra le dita ruvide, avvicinandolo con forza al proprio. A quel punto, la giovane gli rifilò un bel calcio dritto sul cavallo dei pantaloni, utilizzando tutte le sue forze. Approfittando del momento in cui lui aveva allentato la presa, la ragazza sgusciò via, ma non aveva ancora fatto i conti con l’estrema cocciutaggine di quel tizio. Infatti, imprecando come non mai a causa del dolore, lui si mise ad inseguirla. 《Dove credi di andare tu, razza di sguald…》. Non Terminò la frase perché il pugno di qualcuno lo aveva centrato con forza in piena faccia, mandandolo a sbattere contro la parete opposta. La ragazza alzò lo sguardo e vide che un altro uomo, un ragazzo più o meno sulla ventina, si era piazzato di fronte a lei. Poteva vedere da dietro solo che era mostruosamente slanciato, dato che probabilmente era più alto di lei di almeno due spanne, aveva una corporatura, sottile, ma muscolosa, simile a quella di un felino, una chioma color blu notte piuttosto spettinata che gli copriva le orecchie e uno strano tatuaggio nero a forma di testa di gatto stilizzata con due grandi occhi stampato sul suo collo diafano. 《E tu chi diamine saresti moccioso!?》 Chiese il tipo che era finito contro la parete, mentre cercava di ignorare il dolore alla guancia, che era diventata subito viola e molto gonfia. L’altro gli sorrise in maniera sardonica. 《Diciamo solo che sono uno a cui non piace vedere le belle ragazze maltrattate.》 Commentò con una voce tanto sensuale, da sembrare quasi di velluto. La ragazza coi capelli rosa si ritrovò ad arrossire fino alla punta delle orecchie dopo quella frase, lasciando perdere per un attimo il suo solito modo di fare distaccato e sicuro. Quel ragazzo, che neanche conosceva, le aveva appena fatto un complimento? L’aveva davvero definita bella? Si chiese, sentendosi stranamente lusingata, ma non ebbe molto tempo per pensarci, visto che il vecchio aveva tirato fuori una Pistola dalla tasca. 《Ti consiglio di levarti dai piedi ragazzino. Tanto, è solo una notte. Domani potrai averla tu per tutto il tempo. Ora fatti da parte.》 Disse con spavalderia, puntando l’arma contro di lui. Il problema era quello tipo che non aveva fatto i conti con qualcos’altro. Con uno scatto impressionante, veloce come quello di un felino, il giovane dai capelli blu gli era arrivato di fronte e lo aveva colpito al petto con un altro pugno. Questo gli fece perdere tutto il fiato che aveva nei polmoni. Cercò di sparargli, ma lui era comunque troppo rapido. Con un calcio, lo mandò a sbattere contro uno dei tavoli, per poi spedirlo lungo disteso con una poderosa ginocchiata nel suo punto più sensibile, che aveva ricevuto due colpi in meno di cinque minuti. Lui si accasciò per terra, gemendo di dolore, e lo sconosciuto si voltò verso Amu per aiutarla, mostrando un paio di impressionanti occhi blu ametista che la fecero arrossire ancora di più, ma l’altro uomo, molto scorrettamente, ne approfittò per impugnare la sua spada per cercare di trafiggerlo, ma il ragazzo si voltò di colpo. Accadde tutto in un attimo. Dalle sue nocche spuntarono dei lunghi e affilatissimi artigli, apparentemente di metallo, e glieli piantò nel collo con una rapidità incredibile. Il tipo crollò a terra, rantolando e sanguinando. 《Ma chi diavolo sei tu?》 Chiese a fatica. L’altro sorrise. 《Io sono il custode del frutto del diavolo Neko neko no Mi. Il pirata noto anche come “Lince nera”. Ikuto Tsukyiomi.》 Gli disse con fierezza e spavalderia, mentre l’altro spirava. Quel nome fece scattare qualcosa nella testa di Amu. Subito si alzò in piedi, pronta a lanciare i suoi fidati coltelli. L’altro la guardò e sorrise sornione. 《Ma guarda. Il bel confettino non vuole nemmeno ringraziare il suo salvatore?》. L’altra ci rimase di sasso. 《Confettino?》《Non so il tuo nome, e hai visto i tuoi capelli. Quindi, ti chiamerò confettino da oggi. Ritieni ti fortunata. Non do soprannomi così a tutti.》 Rispose lui a mo’ di spiegazione con il suo solito sorrisetto. L’altra, arrossì di nuovo, però si alzò comunque, richiamando con quel gesto anche Tadase, Lulù, Reika, Kairi, Rima e i gemelli, che avevano assistito a tutto lo scontro. 《Non dovresti prendere in giro quelli che ti cattureranno. Preparati a combattere gattino, perché tra poco, tu e la tua ciurma finirete al fresco.》 Disse Amu.
   
 
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