La maledetta sveglia suona per la terza volta. Afferro il cellulare e, con un solo occhio aperto, la spengo.
È una mattinata di agosto, sento gli uccellini cantare,  le altre persone vivere per strada e..sono le otto e mezza. Sono in ritardo. Dovevo alzarmi mezz’ora fa, dovrei essere già pronta per uscire, invece ieri sera come al solito mi sono lasciata convincere a bere un bicchiere di troppo e ora sto uno schifo.
Poi ricordo. Ho addirittura trovato il coraggio di lasciare il mio ragazzo ieri sera. A volte, devo ammetterlo, l’alcol fa miracoli. Fatto sta che ora, mal di testa o no, devo abbandonare il letto e vivere questa giornata. E ho già caldo.

Butto le coperte da parte, recupero il telefono e mi trascino fino in bagno. Quello che mi aspetta una volta giunta davanti allo specchio è terribile, per non dire osceno: ho i capelli talmente incasinati che si direbbe che qualche uccello abbia cercato di farci il nido, il trucco di ieri sera sbavato ancora addosso e due occhiaie che sono solo la ciliegina sulla torta. Una torta andata a male, per essere precisi.
Ad ogni modo, decisa a salvare il salvabile, mi butto sotto la doccia senza nemmeno aspettare che l’acqua si scaldi. Che poi, maledizione a me, mi ci vogliono sempre due secoli per uscirne. E dovrei essere già fuori di casa.
Due passate di shampoo (perché con una mi sembra sempre che i capelli rimangano sporchi), cinque minuti di maschera per riparare il cespuglio che ho in testa, docciaschiuma abbondante per lavare via ogni residuo di ieri sera e posso finalmente uscire. Ora ho freddo.

Avvolgo i capelli nell’asciugamano un po’ come capita e vado in cucina a vedere se esiste qualcosa di commestibile, ovvero finirò come sempre per accontentarmi di un caffè e di qualche biscotto. Va esattamente così, solo che oggi non ho nemmeno il tempo di sedermi tranquilla perché il mio ritardo sta aumentando esponenzialmente. A cosa pensavo quando ieri sera quando ho messo la sveglia così tardi?
Ok, non importa. Ora mi vesto, il che significa che mi butto addosso i primi vestiti che reperisco nell’armadio, mi asciugo i capelli, il trucco lasciamo perdere tanto ormai oggi non ho speranze e posso uscire.
Già che ci sono, suppongo sia il caso di chiamare la mia migliore amica, per informarla del fatto che sono leggermente in ritardo. Anche se forse avrei potuto farlo prima.
Il telefono squilla troppe volte, poi finalmente una voce assonnata mi risponde.
“Cosa diavolo vuoi?”
“Solo dirti che arriverò mezz’ora più tardi del previsto, ma credo di non essere l’unica.”
“Dobbiamo vederci domani, non oggi.”

Mi fermo, in mezzo alla strada. Controllo la data sul cellulare. Dobbiamo vederci domani. A cosa pensavo quando ho messo la sveglia?
 
 
Oggi Dio mi odia. A parte essermi svegliata presto per un appuntamento inesistente, sto ricordando dettagli scabrosi di ieri sera. Evidentemente quel coglione non si aspettava di trovarmi alla festa e ha deciso bene di portarci la sua amichetta. A quanto pare lei non sapeva nemmeno della mia esistenza e lui ora è così pentito che mi ha chiamata quattro volte per scusarsi e sospetto stia per presentarsi sotto casa.
Dovrei essere distrutta, invece va tutto bene. Sarà che finalmente ho preso una decisione, quest’estate voglio cambiare la mia vita per sempre.
 
Me ne vado da qui. 






Volevo provare qualcosa di diverso quindi sappiate che la storia dipende interamente da voi.
Alla fine di ogni capitolo vi lascerò un sondaggio e saranno le vostre risposte a decidere la trama della storia.
Facciamo una prova? Questo è il link delle decisioni che dovrete prendere per il prossimo capitolo: https://it.surveymonkey.com/r/KL678QC

Se non risponde nessuno scappo in Burundi a piangere.