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Autore: JeanLa357    31/05/2009    6 recensioni
"Non una volta aveva pensato che esistesse qualcosa di più bello dei suoi occhi. Lei li amava. Li amava con tutto il cuore;tanto da sentire di poter essere veramente felice quando si posavano, anche solo per un istante, su di lei.E c'era stato un periodo nel quale ciò accadeva così spesso, da non avere neanche la consapevolezza di quanto questo la rendesse contenta." prima AU; su sfondo NaruSaku,una riflessione su ciò che la vita può portare.
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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It's not enought





Il cielo era limpido fuori dalla finestra.

Di un azzurro intenso; quasi accecante, se quell'immensità turchese non fosse stata a tratti macchiata dal bianco vaporoso e accomodante delle nuvole.

Piccoli riccioli di panna sulla vastità azzurra del cielo.


Ma questa infinita distesa delicata e fresca, come un torrente dalle acque limpide, la poteva solo immaginare.

Sugli occhi di Sakura si rifletteva solo una piccola porzione di quell'incantato cielo primaverile, incorniciata, per l'appunto, dai montanti di una finestra.

Un rettangolo azzurro, di quelli più puri, riflesso nelle orbite verde giada.


Per lei però, quel colore non era abbastanza puro.

Perchè non poteva competere con l'azzurro di due occhi, a lei così caro e familiare, e che ormai non poteva più ammirare.


Eppure si era abituata all'azzurro del cielo, e a percepirne ogni singolo mutamento, ogni minima sfumatura, quasi come osservasse l'accendersi l'annebbiarsi di due occhi a seconda dell'umore di una persona;

In quella stanza di ospedale, che visitava da tre anni ormai, si era persa nell'osservare il mutare delle stagioni; e sempre comparava quel dono della natura ad uno ancora più grande, compiacendosi, quasi con orgoglio, constatando che neanche il cielo più limpido e sereno dell'estate poteva essere più bello del blu intenso di quegli occhi.


Non una volta aveva pensato che esistesse qualcosa di più bello dei suoi occhi.

Lei li amava.

Li amava con tutto il cuore;

tanto da sentire di poter essere veramente felice quando si posavano, anche solo per un istante, su di lei.

E c'era stato un periodo nel quale ciò accadeva così spesso, da non avere neanche la consapevolezza di quanto questo la rendesse contenta.


Però quei giorni erano passati.

E con loro le chiacchierate, le risa, gli sguardi, i sorrisi e, più di ogni altra cosa, quello sguardo..

dolce, rassicurante, pieno di calore ed amore.


Da ben tre anni, se non da prima, quello stesso sguardo aveva smesso di rilucere negli occhi di Naruto.



Perchè?



Aveva perso la fiducia nel vivere.



Tutto a causa di un incidente, quasi fatale, ma inevitabilmente distruttivo.

Lo ricordava ancora, Sakura, il momento in cui aveva ricevuto la notizia dell'incidente stradale avvenuto la sera prima, quello nel quale uno squarcio nel suo cuore si era aperto, apprendendo della morte di Sassuolo; ed infine il momento nel quale, precipitatasi all'ospedale piangendo a dirotto, si era ritrovata di fronte a un letto di ospedale nel quale Naruto, il ragazzo che lei amava, stava disteso, avvolto da un involucro di tubicini e fili che lo facevano somigliare ad una macchina:

fredda, immobile.


E così erano i suoi occhi; freddi, e fissi su di lei, la guardavano privi di espressione, un velo cupo e spesso che li ricopriva, e quel blu che un tempo era stato fonte di gioia e spensieratezza, ora sembrava privo di vita.

Né rabbia né tristezza nei suoi occhi.

Solo morte.


Quegli occhi avevano visto la morte e ne avevano impressa l'immagine.

Perchè con Sasuke era morta una parte una parte di lui, quella rimasta paralizzata a causa dell'incidente.

E lo si poteva vedere nel suo sguardo, violentato dagli eventi, privato con la forza della linfa vitale.


Lei gli si era buttata fra le braccia, piangendo, scossa dai singhiozzi, per chiedere e allo steso tempo donare conforto.


<< sto bene.. >> le aveva detto lui.

la voce falsata, che nascondeva un suono piatto. Mentitrice.

Lai avevo continuato a piangere, insieme di gioia e di dolore, continuando a ripetersi, freneticamente, che Naruto era vivo, non era morto.

Lui era vivo.


Ma in fondo, aveva capito che qualcosa si era rotto in lui, qualcosa che non sarebbe potuto essere riparato, tanto meno sostituito.


Distolse lo sguardo dall'infinito che vedeva oltre la finestra, e la mente dal pensiero di quei giorni, per concentrarsi sul viso dl ragazzo steso accanto a lei; percorse con gli occhi ogni minimo particolare di quell'espressione indifferente e immutata.

L'aveva fatto così tante volte e così tanto a lungo, che ormai ne conosceva ogni singola ruga o difetto; e in tutto questo trovava la (quasi)totale perfezione:

quella mandibola scolpita, gli zigomi alti, il naso pressoché senza difetti, quei ciuffi d'oro che ricadevano scompigliati sulla fronte né troppo piccola, né troppo ampia –al contrario della sua-, le buffe cicatrici sulle guance che aveva così tante volte accarezzato, e poi quelle labbra, piene e carnose, baciate così troppe poche volte.

In quel momento solo una cosa mancava perchè quello divenisse il volo di un angelo: l'azzurro limpido che tanto amava.


Sorrise amara ritrovandosi a pensare di nuovo allo sguardo di Naruto.

Era stupefacente come esso potesse essere stato così pieno di vita, così carico di gioia di vivere in ogni momento; uno sguardo che rallegrava, faceva gioire -ricordava bene i momenti giocosi e spensierati nei pomeriggi d'estate-, uno sguardo sincero e comprensivo, capace di scrutare nel cuore delle persone e di leccare le ferite su di esso -chi l'aveva consolata quando Sasuke l'aveva illusa?-, capace di capire talmente bene gli altri, da poter provare una compassione profonda.

Perchè Naruto gioiva e soffriva con gli altri, ma soprattutto lo faceva così intensamente da rendere tutto più bello.

Naruto riusciva a penetrare con uno sguardo l'animo delle persone.

E quando lo faceva, ci si sentiva il centro del mondo, la forza portante dell'universo, ci ci sentiva pieni di quell'amore che fa muovere tutto.


Sakura ricordava bene la prima volta che si era sentita così; non avrebbe mai potuto scordarlo.

Era il giorno in cui l'aveva baciata per la prima volta, poco più che ragazzini.


Era Primavera e si trovavano nel parco, sotto un grande albero di ciliegio; il profumo di quei petali rosa pallido -come Sakura- inebriavano i sensi, e loro due se ne stavano lì a riposare, dopo una “passeggiata” con Ino e gli altri.

Andati via tutti, Naruto l'aveva presa per mano e portata in quel luogo bellissimo. Dopo averlo maledetto per quel gesto che l'aveva fatta imbarazzare non poco, ricordava di essersi chiesta come quel baka avesse potuto conoscere un luogo tanto bello e silenzioso, dato che passava gran parte del suo tempo a combinare guai con Sasuke, Shikamaru e quegli altri squinternati.

Lui, come se le avesse letto nel pensiero, le aveva detto:

<< questo è il mio posto segreto, Sakura-chan.. ci vengo ogni giorno, quando inizia a fare buio perchè prima di quell'ora non sono mai libero. >>

aveva riso, per poi farsi leggermente più serio.

<< anche se al tramonto è uno stupendo spettacolo, il rosa che diviene rosso un po' mi rattrista... è come..come se i petali morissero... >>

Lei lo aveva guardato, colpita da quella frase, mentre osservava con tristezza un petalo trasportato dal vento leggero posarsi sul terreno ai loro piedi.

Co le dita sottili, lo aveva preso e appoggiato sul palmo della mano, portando questa fra il oro volti. Naruto parve incantato da quel gesto.

<< io penso.. >> aveva detto << ..penso che non si debba essere tristi quando un fiore muore.. >>

lui l'aveva osservata con attenzione, come per assimilare ciò che stava dicendo.

<< in fondo.. quel fiore rinascerà; come il sole che muore al tramonto e rinasce all'alba.. un po' come tutte le cose, in fondo.. vuol dire.. che la vita è infinita. >> aveva terminato un po' rossa in volto. Non le capitava mai di poter parlare così con qualcuno.

Naruto aveva spalancato gli occhi e poi, come colto da un'improvvisa rivelazione, aveva sorriso.

<< vuol dire che quando né io, né te ci saremo più, rimarremo insieme lo stesso, Sakura-chan? .. per sempre? >>

<< i ...io.. >> aveva detto concentrandosi su quel petalo in mezzo ai loro visi.

<< io credo di si >> aveva concluso con un imbarazzato sorriso.

Poi, aveva alzato lo sguardo, e l'aveva visto.

Una luce, in quell'azzurro così intenso.

<< meno male.. perchè non sopportavo l'idea di stare senza di te.. >>

Felicità.

Era quello che aveva visto.

Le loro mani si erano intrecciate lentamente, fra i palmi quel piccolo petalo; i loro volti si erano avvicinati e poi uniti in un dolce bacio, il loro primo bacio. Così tenero, innocente, sapeva di di nuovo e bello. Sapeva di..

Rinascita.


Da quel giorno una luce nuova aveva preso possesso della sua vita. La stessa luce che con quel bacio, aveva iniziato a risplendere anche nei suoi occhi.


Ed ora quella fiamma si era affievolita, diventando opaca e tremula, proprio come si sentiva lei in quel momento:

sul punto di spegnersi.

A poco a poco, dopo quel fatidico giorno, la fiamma aveva perso sempre più di intensità, forse troppo stanca per continuare a sopportare il peso sempre più gravoso del non poter far niente.

Lui, che aveva ormai rinunciato a reagire al trauma subito, e lei, che non poteva far altro che stare in quella stanza, giorno dopo giorno, curandolo, cercando di dargli conforto, senza però riuscire veramente a penetrare quel velo opaco -eppure così resistente- posatosi sulla sua anima.

Solo adesso lo capiva.

Solo dopo tre lunghi anni consumati in quelle quattro mura a pensare, a piangere, a pentirsi.

E solo dopo quegli anni aveva intuito che ogni tanto, quelle rare volte che lui gli rivolgeva uno sguardo triste, lui provava a chiederle aiuto; provava a chiederle di salvarlo da tutta quella tristezza che si era impadronita del suo cuore, provava a riscattare la sua anima afflitta dal rimorso.

Ma lei, si diceva ora, non aveva mai saputo ascoltare quel grido muto.

Non era mai riuscita a capire quale tale sofferenza affliggesse quell'anima che aveva di fronte.


Aveva sbagliato.

Aveva continuato a vivere come se niente fosse accaduto.

Recandosi ogni giorno davanti al suo letto, parlando con lui -a lui- di sciocchezze, assicurandogli che di lì a poco sarebbe uscito dall'ospedale, informandolo della possibilità di poter ritornare a camminare, cosicché sarebbe stato più facile dimenticare..



Dimenticare.


Quella parola la tormentava da così tanto tempo.. e ogni volta che la riprendeva, non poteva fare a meno di darsi della vigliacca.

Proprio come l'aveva chiamata lui.. un giorno fra tanti, con l'espressione di sempre, con la più totale, assoluta sincerità, aveva reagito così alla parola dell'oblio.


<< perchè mi parli di queste cose? >> era intervenuto nell'interminabile flusso di parole della rosa.

<< in.. in che senso? >> aveva risposto.

Era la prima volta dopo tanto che parlava e una domanda così non se l'aspettava.

<< io parlo.. per farti capire che ti sono vicina, lo sai.. >> aveva aggiunto un po' tristemente.

<< perchè mi parli di dimenticare? >> aveva insistito lui, sempre guardando un punto imprecisato di fronte a sé.


Era rimasta spiazzata.


<< bé... perchè.. dimenticare il dolore ti potrà fare solo bene; almeno così non sarai più triste. >>

<< pensi davvero che dimenticando potrei non soffrire mai più? >>

<< ...non...non per lui.. >>

lui si era allora voltato e, finalmente, l'aveva guardata negli occhi.

<< tu vuoi che io dimentichi Sasuke? >>

<< non essere sciocco. Non voglio che tu lo dimentichi.. solo.. che il suo ricordo non ti faccia sentire triste. >>

<< … >>

<< dimenticare solo una parte di lui.. >> aveva tentato debolmente, in un certo senso intimorita da quel discorso.

Non si aspettava che Naruto la ponesse di fronte alla questione.

E mai si sarebbe aspettata la sua reazione alle sue ultime parole.


Aveva riso.

Ma non era una risata comune.

Era una risata carica d'odio, sofferenza, rabbia, rassegnazione.. una risata che la fece rabbrividire.

<< vorresti che ricordassi solo i momenti piacevoli vissuti con lui? >>

<< … >>

<< È questo che dovrei fare? Rifugiandomi nelle cose belle, nascondendomi dalle sofferenze, come un vigliacco? ...come te? >>

spalancò gli occhi, sentendo una fitta al cuore.

Si era sentita disprezzata dalla persona che amava. Era un dolore insopportabile.

<< perchè dici questo?.. >> aveva domandato abbassando gli occhi, con una di rimorso nella voce.

<< perchè è la verità, Sakura. >>

<< io non voglio vivere nascondendomi, non voglio cancellare una parte della mia vita. Tu, Sakura, scappi e basta! Fregandotene del fatto che facendo così menti a te stessa. Sai che menti, eppure continui a farlo. >>

la ragazza era sull'orlo delle lacrime.

<< perchè te la prendi con me? >> un singhiozzo trattenuto << io lo faccio per il tuo bene... io ti amo.. >> << No. >> aveva detto secco lui, guardandola furente.

<< Tu non ami me. Tu ami il mio ricordo! E tutto quello che fai è per te stessa, non per me. Tu mi compatisci, mi concedi la tua carità.. le tue false attenzioni. Non ho bisogno di tutte queste cavolate! >>

una lacrima era scesa lungo il viso di Sakura. Una lacrima di dolore.

Ma non dovuto alla brutalità che Naruto mostrava nei suoi confronti, quanto al fatto che forse..

aveva ragione.

Si era alzata dalla sedia sulla quale era seduta e aveva voltato la testa di lato per non far vedere il proprio volto al ragazzo. Piangendo avrebbe solo confermato le sue accuse -sempre troppo testarda-

<< tu parli di dimenticare, ma non ti rendi conto che io non posso dimenticare >> l'aveva sentito con voce un po' più calma di qualche attimo prima.

Sapeva benissimo che stava fingendo, che in realtà bruciava di rabbia.

<< se solo volessi.. >> << No. Io non posso dimenticare, Sakura-chan >>

aveva sussultato sentendo quel suffisso, che da tempo, ormai, non si sentiva più rivolgere.

Era doloroso, quando era pronunciato con falsa dolcezza.

<< non posso, perchè queste gambe sono il segno della sua scomparsa e anche se riuscissi a tornare ad utilizzarle, questo segno rimarrà lo stesso, nel mio cuore. Per sempre... Perchè non posso dimenticare la morte di una persona che ho amato. >>

Si era voltata.. e aveva visto una lacrima solcare le guance graffiate di Naruto.

Una lacrima invisibile, espressa solamente da quello sguardo.

<< dimenticare non è abbastanza. >>

in quel momento si era pentita amaramente.

Si era pentita di aver pensato di voler dimenticare.

<< Naruto.. >> aveva detto avvicinandosi al suo letto, tendendo una mano verso la sua.

<< io.. >> l'aveva interrotta scostando la propria << vorrei solo capire il perchè, Sakura-chan.. >> era sfuggito al contatto.

<< però.. non sono più sicuro di poter trovare unna risposta... >>



Una risposta.


Un senso.




Allora non aveva capito il senso di quelle parole, ed era rimasta lì ad osservarlo guardare fuori dalla finestra, per poi andarsene come ogni sera al calare del sole, lasciando il tepore di quella stanza.

Eppure era ben conscia del fatto che a lui quel tepore sembrasse un freddo invernale, che lo costringeva ad un sonno profondo.

Il sonno della sua anima.


Quante volte si era maledetta per non aver capito prima quelle parole, per essersene andata via, prima che lo facesse lui definitivamente...


Si. si sentiva una fiamma sul punto di di spegnersi, Sakura.

Si sentiva anche lei investita da quel sonno.

Preda di un sogno si era a mano a mano affievolita. Col passare dei giorni, lo scorrere del tempo.

Aveva in fine perso l'equilibrio quando Naruto era entrato in coma; all'improvviso, un giorno come tanti.

Quel giorno era caduta. Il suo mondo era letteralmente crollato, distruggendo tutte le sue sicurezze, le quali si stavano già da tempo sgretolando.


Però...



la fiamma non si era ancora spenta.


Vacillava, tremava,

annaspava in cerca di ossigeno.

Però era ancora viva.

Lottava per poter bruciare ancora.


E questo barlume di vita riluceva ancora in lei. Ora che, dopo tre anni da quel giorno, aveva finalmente compreso, non senza soffrire, le sue parole.

Ora che doveva sostenere il peso di un'altra anima oltre alla propria .

Ora che doveva essere forte per due persone, non solo per una, perchè lui non poteva più sforzarsi di sperare, di andare avanti.

Ora lui non poteva essere il sostegno di lei.

Perciò Sakura doveva essere il suo sostegno e continuare a sperare anche per lui.



Fissò intensamente il cielo che si imbruniva al di là della finestra:

il celeste che lasciava spazio al blu intenso. Il giorno che scompariva per far entrare in scena la notte, come personaggi che si alternano in una cmmedia.

commedia..” pensò un po' tristemente.

una storia che inizia male e finisce bene..”

eppure a me sembra di essere intrappolata in una tragedia..”


Il blu e l'azzurro erano ora divisi da una sottile striscia di cielo color porpora, con sfumature verdi -il colore dei propri occhi- , dorate -il colore dei suoi capelli-, arancioni -il suo colore preferito-.

Era da poco che aveva scoperto che al tramonto si forma l'arcobaleno in cielo. Con sua grande sorpresa -si stupiva anche di potersi ancora meravigliare-, l'aveva visto una sera come tante, in quella stanza. E da allora aveva iniziato a descriverlo a lui -come se anche per lui fosse stata una sorpresa-.

Si voltò ad osservare il volto di Naruto, ora semi illuminato e con un colorito un po' più scuro di quanto apparisse di giorno.


<< mi senti, Naruto? >> era quella la frase ricorrente di ogni sera.

<< sono qui anche oggi.. >> disse << ma questo lo sapevi già.. >> sorrise.

<< vuoi sentire com'è il tramonto? .. lo so che te lo descrivo ogni sera però.. io trovo che ogni volta ci sia qualcosa di nuovo >>

<< No. Non ho mai visto un tramonto uguale ad un altro, in questi anni. >>

silenzio.

<< oggi è più bello del solito, sai? Forse perchè c'è una nuvola solitaria,lì, in alto a destra. È fantastico come la luce si rifletta su di essa. Sembra quasi di poterla toccare.. vista da qui... sembra morbida, proprio come cuscino. >>

<< e poi.. il sole... è semplicemente meraviglioso. Vederlo così... mi toglie il fiato... così luminoso, ma non troppo, cosicché si riesce a guardarlo >>

<< ..eppure continua ad illuminare.. >> aggiunse.

<< sai? ..il sole di solito non si lascia vedere, ma illumina tutto, baciando ogni cosa con la sua luce... e quando si mostra... è eccezionale: ciò che non si fa mai vedere, finalmente ti si rivela in tutta la sua bellezza. >>

Sorrise osservando nuovamente quei tratti familiari.

<< E' anche per questo che amo il tramonto.. mi ricorda te, sai? >> proseguì

si accorse però di ciò che aveva detto e le sembrò non proprio corretto.

<< però... non nel senso che pensi tu >> si giustificò << mi ricorda del fatto che tu... che tu mi hai fatto guardare alle cose come nessuno aveva fatto mai.. >>

<< alle persone.. >> aggiunse poi, pensierosa.

<< a me stessa, a te... a tutti quanti.. >>

si soffermò a riflettere un attimo.

Poi prese la mano di Naruto intrecciandola con la sua.

Il primo contatto dopo tempo.

<< come il sole, hai illuminato quello che sta attorno a me.. e me. E infine, nell'ora del tuo tramonto ti sei mostrato. >>

<< sai, Naruto? ..ho capito una cosa.. >> sussurrò accarezzandogli la pelle leggermente ruvida.

<< tu.. non sei la tua malattia.. tu non coincidi con il tuo male. Tu sei molto di più di questo... tu sei il sole, tu sei vivo, non sei morto. Il tuo cuore batte e so, io lo so che puoi sentirmi. >>

<< ho capito anche che, in fondo, non avevi perso la speranza. I tuoi occhi non avevano smesso di cercare.. solo.. non riuscivano a capire dove puntare il loro sguardo... e io.. >> -neanche io- .

<< Ti amo.. Naruto, ti amo immensamente. >>

I suoi occhi iniziarono a riempirsi di lacrime.

Eppure sorrideva.

<< ti ricordi quel giorno, Naruto? Quando mi hai baciata? ..era il tramonto e tu sembravi così triste.. e in quel momento ti ho detto che saremmo stati insieme per sempre, lo ricordi? Ricordi cos'hai detto? ..che noi siamo infiniti.. >>

Fissò con la vista quasi del tutto appannata il viso del compagno.

<< Questo vuol dire che il mio amore è infinito, capisci? E che, anche quando né io, né te ci saremo più, il nostro amore rimarrà.. perchè il nostro spirito è infinito. >>

quanto tempo le era costato riuscire a trovare quelle parole. E in quel momento stava venendo tutto fuori, tutto quella che era la sua vita insieme a lui, la sua intera vita.

<< Naruto Grazie... grazie perchè sei stato tu a insegnarmi che in fondo siamo sempre amati, qualsiasi cosa accada, qualsiasi cosa noi facciamo, chiunque ci stia accanto, o perfino nella solitudine più totale... perchè non si può essere soli dentro. Finché qualcuno ci pensa, ci ama. >> la voce carica di emozione, eppure così sicura.

<< ed io ti prometto che ti amerò per sempre.. >>

No. non era più debole, Sakura.

Strinse con forza la mano che teneva racchiusa entro la sua, che pure così grande e forte, sembrava impotente -ma dentro la sua non lo era più-.

<< perciò, Naruto.. non sarai mai solo. Non ti lascerò mai, qualsiasi cosa accada. Ti starò vicina anche di fronte alla morte, senza fuggire, senza ritornare la codarda che ero. >>

sorrise fra le lacrime.

<< Perchè voglio camminare accanto a te, Naruto. E voglio scoprire quella risposta insieme a te. >> terminò con voce rotta dal pianto.


plic.

Finalmente una goccia salata era sfuggita da quegli occhi.

E lentamente era caduta sopra le loro mani unite, scivolando in attimi infiniti sulla loro pelle.



Poi un movimento.



Poi, degli occhi spalancati.


E poi, un sospiro,

appena udibile, ma vero.



La fiamma divampò in un fuoco.





<< Sakura...chan... >>





e poi..


Felicità.








** * ** * ** * ** * ** * **








N.A.

Delucidazioni: questa storia è stata scritta in diversi periodi (iniziata a Gennaio e finita l'altro giorno, per intenderci). È stata la mia prima AU e, come avrete notato, fortemente OOC.. non so poi se è da attribuirsi alla situazione, credo di si, ma penso che un Naruto così nel manga non ci sarà mai 0__0

Non la definirei una storia su Naruto.. più che altro una storia su sfondo NaruSaku, pairing che, come noto u.u, amo alla follia.. di questa coppia ho preso lo spunto per qualche riflessione, soprattutto il fattore “fiducia” che li contraddistingue, e credo sia uno dei fattori fondamentali per il funzionamento di una coppia; da precisare conseguenza dell'amore, e non il contrario.

In questa fic ho anche soddisfatto un mio desiderio, cioè quello di vedere Sasuke morto o__0'' anche se poi ha un ruolo fondamentale per il racconto.

In fine.. non riesco mai a scrivere una storia breve! XD e poi mi rimane sempre l'amaro in bocca perchè vorrei scrivere di più >.< a voi non succede mai??

per finire, spero abbiate gradito e non vi siate addormentati a metà lettura; e mi scuso anche per eventuali errori di battitura, provvederò al più presto!


Un grazie a tutti coloro che recensiranno, o riusciranno ad apprezzare codesta cosa, oppure leggeranno semplicemente ^^


Simona.

  
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