~ Scaccia Sogni
Severus si dondolò su una
pesante e scomoda sedia del dormitorio Serpeverde.
Timidi raggi di sole
provenienti dall’unica finestra della stanza lo colpirono in pieno viso, e
automaticamente si fece scudo
parandosi una mano davanti agli occhi.
Pochi istanti dopo,
spazientito, il ragazzo prese la bacchetta e con un incantesimo fece sbarrare i
vetri con una tenda color grigio topo.
Quando fu certo che nulla lo potesse più disturbare, abbassò lo sguardo sulla pergamena, contenente già mille delle millecinquanta parole proposte da Lumacorno. Ma era ovvio che ne avrebbe potuto scrivere almeno il doppio, volendo.
«Severus!» Il Serpeverde sentì
l’eco di una voce squillante chiamarlo.
Lily! Sev si rese conto di essere in ritardo. Un
terribile ritardo.
Il tredicenne si raddrizzò la
cravatta verde e argento, senza degnare di un’occhiata il pezzo del Parco di
Hogwarts che si poteva intravedere dalla finestra.
Quella voce l’avrebbe potuta
riconoscere tra mille.
Scese in fretta le scale e
raggiunse il parco; il verde sgargiante della natura era in pieno contrasto con
la sua tetra veste nera di Serpeverde. Però non era questo che importava, per
Severus.
Lily Evans gli corse incontro,
i capelli rossi mulinavano ininterrottamente.
«Finalmente! Che fine avevi
fatto, eh? » Non sembrava arrabbiata, ma
preoccupata.
«Finivo il tema per
domani».
«Beh, quello potevamo farlo
anche insieme. Siamo amici, e dobbiamo condividere tutto, no? » Chiese Lily. Il
suo sorriso si allargò quando Sev annuì.
«E per questo»continuò lei « volevo
darti una cosa» disse.
Afferrò la borsa nera che
portava a tracolla e l’appoggiò a terra, riversandone l’intero contenuto
sull’erba. Tra i più svariati libri, un oggetto particolare attirò l’attenzione
di Severus.
Un cerchio verde, con cinque
pendoli di ferro che scendevano da ogni lato.
Lily lo raccolse con
delicatezza e lo scosse. I bastoncini di ferro tintinnavano, toccandosi fra di
loro.
«Cos’è? Una di quelle
cianfrusaglie che si trovano ad Hogsmeade? » Severus era
accigliato.
«No. È un regalo di mia nonna,
ed io ho deciso di donartelo» Sev tentò di interromperla per protestare. Lily,
intuendo quello che voleva dirle, gli lanciò un’occhiataccia e continuò a
parlare. «Nel mio dormitorio ne ho una copia, rossa. Per questo, in segno della
nostra amicizia, quella verde la terrai tu, d’ora in
poi».
«Va bene, Lily» Il ragazzo si
rassegnò. «Posso almeno sapere cos’è? » Domandò, con un
sorriso.
«Uno scaccia sogni. Allontana
gli incubi, in modo da farti sognare solo cose belle» Spiegò.
Piton non credeva a queste
cose, chiedendosi come poteva un cerchio con delle campanelle allungate
scacciare degli incubi, nati dagli angoli più reconditi della
mente.
«Dove dovrei metterlo?» Severus
specchiò i suoi occhi neri nell’asettico grigio del freddo metallo
dell’oggetto.
«Devi appenderlo sopra il tuo
letto, e funzionerà da sé».
«Okay» Sev non sapeva più cosa
dire, stranamente. «Ehm, io avrei da finire il mio compito… ci vediamo, Lily, e
grazie ancora» Contrariamente a quanto avesse pensato, era curioso di
sperimentare lo Scaccia sogni.
«Ciao Sev… ti voglio
bene»
«Non lo dico, ma te ne voglio
anch’io, e lo sai» Sussurrò, sperando di non essere stato ascoltato da nessuno.
Ma così non fu.
Le labbra di Lily Evans però si
incurvarono in un sorriso; era sicura che avrebbe
funzionato.
Venti anni
dopo…
Severus Piton si muoveva,
inquieto, nel sonno. Si girò prima da un lato e poi dall’altro, facendo muovere
anche il cuscino.
«Lily… io non volevo… davvero…
non andare…È colpa mia!»sillabava l’uomo, preso dallo sconforto. Ormai
trentatreenne, aveva fatto carriera diventando un professore ad Hogwarts.
Allora è questo il prezzo da pagare per avere quello che si
vuole dalla vita? Si era sempre domandato, dopo quel maledetto giorno.
Piton in uno scatto si tirò su
e si alzò dal letto, la fronte imperlata di sudore.
Saettò gli occhi neri al soffitto del suo ufficio. Cercò con lo sguardo qualcosa e, quando lo trovò, non poté fare a meno di sospirare.
Lo scaccia sogni era ancora lì,
nascosto a tutti – escluso lui - da
un’asta di pietra pendente dal soffitto.
Severus non aveva mai smesso di
tenerlo, pur sapendo che non sarebbe servito a nulla,
oramai.
Come poteva uno scacci sogni
attirare bei sogni, se si era avverato il suo peggior
incubo?
Ci aveva creduto, solo perchè c'era lei.
Ciao a tutti ^-^ *me si nasconde in
un cantuccio* Invece di aggiornare la ff con i pensieri di Draco mi metto a
scrivere one shot senza senso -___- Perdonatemi per quello che n’è uscito fuori
^_^’ Una mia amica possiede uno scaccia sogni e mi ha fatto venire l’idea… di
conseguenza è nata questa fanfic su Sev, forse triste, però ahimè ç__ç Ora ho
bisogni dei vostri pareri, per sapere come vi sembra *__* Anche se è da buttare,
non esitate a dirlo U_U
Con affetto,
Tere