BAGONDA
Questo è uno tra i primi sonetti che ho scritto. L'idea era di scrivere qualcosa di comico... Spero di strapparvi un sorriso!
"O Bagonda, rimembro l'ore liete
e i soldi che sborsai per stare teco.
Sei tanto brava che mai furon spreco;
non v'è alcun'altra che con te compete.
Le tue ricchezze son quasi indiscrete:
che l'IVA carichi non lo depreco;
hai la villa ma il cul risuona d'eco,
tanto le tue giornate sono inquiete.
Come puoi questi ritmi mantenere?
Non temi per le tue chiappe carnose,
o di qualche malanno fïer pregna?".
Così invocavo l'alto suo sapere;
ed ella allor sospirando mi rispose:
"Deh, pensa se oltre il cul c'aveo la fregna...".