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Autore: daimler    02/02/2017    15 recensioni
La storia di Natsu e Lucy due "amici" che si sopportano a stento solo per il bene dei loro amici in comune.
Una serie di eventi però li porterà a vivere a stretto contatto, contro la propria volontà, affrontando momenti di vita quotidiana, qualche avventura e forti emozioni inaspettate.
Questa è una storia che parla d'amore e di come a volte gli opposti si attraggono creando un bel po' di scompiglio!
[Nalu]
Genere: Commedia, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-9-

-Ragione o sentimento-

(Prima parte)

 


-Lucy:



~Osservo il portoncino di casa Redfox farsi sempre più vicino nel coprire a passo neutro gli ultimi metri che mi dividono dalla soglia. Tra le mani stringo la confezione formato gigante della pizza appena acquistata in centro e dal profumino invitante che proviene dalla sottile fessura del cartone, noto con sollievo che è ancora bella calda e pronta per essere divorata.
Il mio stomaco brontola e ignorando quella piccola contrazione che mi suggerisce di mettere sotto i denti al più presto qualcosa, velocizzo il passo fino a raggiungere gli scalini di mattone che danno sulla porta di casa. Sono già le due del pomeriggio e a parte un caffè e quel mezzo cornetto sbocconcellato di fretta per le corsie ospedaliere in mattinata, non ho avuto più il tempo di prendermi una pausa un istante.
Mi rendo conto di essermi fermata a fissare il legno intarsiato della porta, il calore che proviene dal cartone si dirama sui palmi più rapidamente ora che sono  ferma e non dovrei starmene qui a temporeggiare dato che non ho molto tempo per sfruttare la mia pausa pranzo. Pausa pranzo che avrei potuto fare in mensa all'ospedale oppure direttamente in pizzeria dato che dista a soli pochi metri dalla struttura rispetto a casa di Levy, il cui tragitto è un po' più distante.
Ma ho pensato che ne valesse la pena prendere un taxi al volo e tornare a casa per dividere questa pizza gigantesca con Natsu, mi sembrava un idea carina quella di pranzare con lui, oggi il Fairy è di chiusura e quindi presumo che avrebbe dovuto mangiare da solo qui a casa e io da sola in ospedale, perché non farlo insieme allora? Ormai siamo più che quasi amici e poi non l'ho ancora ringraziato a dovere per quello che fatto per me con Michelle.
Scuoto il capo, insomma non devo di certo stare a giustificarmi con me stessa se ho voglia di pranzare con Natsu, nelle ultime settimane ho scoperto una persona diversa da quella irritante e sgradevole degli ultimi cinque anni e ammetto che mi piace passare il tempo con lui.
Natsu è piuttosto sagace e anche divertente e quella sua leggerezza è un toccasana dopo una giornata pesante, non c'è niente di male nel lasciarsi andare qualche volta no?
Sto per avvolgere il pomello con le dita se non fosse per lo scatto della serratura che mi fa tentennare e restare con la mano a mezz'aria intanto che la porta si apre e davanti a me appare un ragazzo mai visto prima: un biondino con occhi scarlatti e aria da duro, avrà più o meno l'età di Michelle, venti anni al massimo.
Resto in silenzio inarcando un sopracciglio nel restare a fissarlo mentre il suo cipiglio aumenta almeno finché i suoi occhi grandi non puntano sul cartone della pizza ancora saldamente stretto tra le mia dita.
-Ragazzi è arrivata la pizza- dice a voce alta inclinando appena il capo oltre le sua spalla e io resto totalmente basita quando afferra la mia pizza senza dirmi nulla, ma semplicemente voltandomi le spalle per ritornare in casa. Così soprafatta dallo stupore, batto un paio di volte le palpebre continuando ad osservare la schiena del ragazzo coperta per metà dai capelli lunghi.
Mi ridesto balzando in casa prima che la porti mi sbatti in faccia e proiettandomi all'interno sgrano gli occhi nel trovare il divano di casa invaso da altri due ragazzini oltre a quello che mi appena rubato la pizza che, in mezzo  a gli altri due, se ne sta comodamente stravaccato sui cuscini, con la schiena contro la spalliera e il cartone aperto sulle ginocchia.
Ferma sulla soglia avanzo lentamente di qualche passo, sembrano non aver notato nemmeno la mia presenza e di Nastu neanche l'ombra noto nell'osservarmi intorno in circospezione.
Ma chi diavolo sono questi? Sto per domandarlo direttamente a loro ma -Zac tu non eri quello che ha detto che se ne stava andando?- prorompere l'unica ragazza del gruppo, due grosse cuffie le circondano il collo seminascoste dalle lunghe ciocche rosa che le cadono sulle spalle in morbidi boccoli, il suo tono sembra al quanto stizzito e da come arriccia il naso verso il biondino non ho nessun dubbio sul suo livello di incazzatura momentanea nei suoi confronti.
-E' arrivata la pizza- si limita a risponderle attirando l'attenzione dell'altro.
-E chi l'ha ordinata?- domanda nel sistemarsi meglio gli occhiali sul ponte del naso, sembrerebbe quasi un tizio normale se non fosse per quella sua capigliatura piuttosto stravagante: una cresta d'argento che svetta con prepotenza e che cattura la mia vista.
Allunga le mani arraffando una fetta di margherita con doppia mozzarella e il mio sussulto viene bellamente ignorato, mi sporgo in avanti per fermarlo ma inutilmente perché il biondo lo anticipa prendendo voracemente a morsi un fetta di pizza.
-E io che ne so?-  borbotta a bocca piena.
Il mio viso si sfigura nel totale sconcerto mentre a spalle ricurve  resto ancora un po' a guardare il mio pranzo venire divorato dagli intrusi.
La confusione che sto provando al momento è così tanta da estraniarmi dalla realtà ma poi decido di reagire piazzandomi davanti a loro e serrando i pugni sui fianchi con fare intimidatorio,  è ora di fare luce sulla faccenda.
Ma -Voglio una fetta anche io- mi interrompe nuovamente la ragazza, sporge il busto verso quello del biondo ma quando sta per allungare le dita verso la pizza, ecco che l'altro gliene vieta l'accesso, richiudendo bruscamente il cartone.
-Non fare lo stronzo!- urla inviperita.
-Senti Meldy faccio un favore al tuo culo-  replica lui in un ghigno nel sentire la risata gracchiata dell'altro gonfiare il suo ego.
-Vaffanculo Zancrow- latra lei con tanto di spintone brutale direttamente sulla spalla del biondino facendolo finire inaspettatamente addosso a cresta d'argento che -Questa maglietta l'ho pagata ben trenta jewel!- lamenta stizzito nel puntare con l'indice quella chiazza di olio e pomodoro ora svettante all'altezza del ventre e che macchia la sua preziosa maglietta a causa di quell'urto indesiderato.
-Siete due deficienti non fate altro che litigare- sbotta poi con fare isterico nel spintonare il biondo, iniziando così un serie concatenante di insulti, urla e spintoni.
-Rusty non ti ci mettere pure tu!-
-Il mese scorso ci ho rimesso gli occhiali, sono stufo di voi due!-
-Non è colpa mia se Meldy ha la stessa indole di uno scaricatore di porto-
-Zancrow questa volta ti faccio fuori sul serio!-
Serro gli occhi respirando a fondo ma sento il mio self control incrinarsi pericolosamente nel stringere i pugni in modo spasmodico, le urla dei tre riempiono la stanza oltre alle mie orecchie creandomi una pulsante vena d'irritazione  sulla fronte.
 -Fatela  finita!- urlacchio stridula ed esasperata placando momentaneamente l'alterco tra i tre, si voltano verso di me ancora aggrovigliati tra loro con mani e braccia, restando a guardarmi silenziosamente perplessi.
-Il fattorino della pizza- decreta dopo istanti di silenzi quello che ho ormai chiaramente capito chiamarsi Zancrow.  Aggrotto le sopracciglia palesemente sbigottita ma -E che ci fa qui?- bisbiglia il ragazzo accanto e -Zac idiota, non mi dire che non le hai dato i soldi!- lo rimbecca la ragazza, le sue dita sono ancora saldamente arpionate tra le ciocche di lui che -E' perché avrei dovuto pagarla io la pizza?- si giustifica in una eloquente alzata di spalle.
Io sospiro portando indice e pollice a sorreggere il ponte del naso: adolescenti, perché è così complicato avere a che fare con loro?
-Non sono il fattorino- borbotto riputando la mia attenzione su di loro -Piuttosto voi chi siete e perché siete a casa della mia migliore amica?- domando in attesa di risposte che non giungono perché la voce di Natsu proveniente dalla cucina attira i nostri sguardi.
-Ragazzi ho sentito Erza, purtroppo nemmeno lei può esserci d'aiu..- sta per dire ma vedendomi, le sue parole restano sospese tramutandole in un sorriso radioso. Ha lo smartphone ancora in mano e -Lu perché sei qui? Pensavo lavorassi- mi domanda sorridendomi ancora con un stupore, annullando tutto ciò che lo circonda per raggiungermi in una sola falcata.
Continua a sorridere in un modo così esclusivo da farmi sentire un po' strana, senza accorgermi increspo un sorriso un po' timido anche io nel scorgere dai suoi occhi la totale sorpresa nel trovarmi qui a casa.
E' folle pensare che ne sia felice?  Con le dita mi sfiora il braccio in maniera del tutto spontanea, un tocco leggero ma capace di incendiarmi la pelle in una piacevole sensazione.
-Ho fatto una pausa- spiego stringendomi tra le spalle, il suo sguardo torna ad attirarmi come una calamita, impacciati e ridenti continuiamo a guardarci finché lui sussulta un: -Be hai fatto bene- in uno spasmo  nell'accorgersi del silenzio fin troppo duraturo da entrambe le parti.
Io annuisco e -Già- mugugno in preda a un lieve imbarazzo, Natsu non fa altro che guardarmi e sorridere e il tempo sembra essersi fermato in attesa di questo momento tra di noi almeno finché un mormorio nemmeno troppo celato ci raggiunge da dietro le spalle di Natsu, lui storce il collo verso il divano mentre io sporgendo il viso oltre il suo corpo noto di come entrambi siamo diventati fonte di interesse da parte dei tre.
-Non vi ricordano Liam ed Hope?  Stesso imbarazzo, stesse facce da disagiati..-
-Dici Rusty? Be lei mi sembra avere un po'  quella malizia di Steffy- suppone Meldy  in un bisbiglio in quella discussione con cresta d'argento, continuando a parlottare di noi come se non fossimo presenti in questa stanza, davanti a loro.
-Rusty sul serio guardi quella robaccia da femmina?- sbotta il biondino con cipiglio misto a disprezzo.
-Lo segue mia madre e capita che casualmente sono davanti al televisore- si giustifica in una smorfia poco credibile.
Natsu mugugna una sorta di grugnito interrogativo e io mi porto una mano a reggere la fronte scuotendo appena il capo con imbarazzo, fortuna che lui non si è accorto del paragone con i personaggi di quella soap-opera amorosa di cui siamo stati appena oggetti.
-Non è robaccia, sei tu ad essere un troglodita-  lo riprende Meldy e ammetto che anche se ancora non la conosco, questa ragazza mi piace.. ma quella sua affermazione porta ad una altra sessione di urla, insulti e spintoni coinvolgendo nuovamente anche l'altro.
Natsu sospira nel voltarsi verso di loro e io gli poso una mano sulla spalla sporgendomi vicini al suo orecchio -Facevano così anche quando sono arrivata- lo informo in qualcosa non di  nuovo a quanto  pare, perché Natsu scuote il capo e -Basta ora!- ringhia mettendoli a tacere.
-Natsu si può sapere chi sono?- gli domando ormai al limite della sopportazione e lui mi mostra un ghigno stendendo poi un palmo verso i tre -Lucy ti presento Meldy, Zancrow e Rusty ovvero i Grimoire Heart- mi informa entusiasta e io in una battito di palpebre  focalizzo solo ora di trovarmi davanti al gruppo emergente di cui Natsu ha tanto parlato in queste ultime settimane.
Boccoli rosa allarga un sorriso bianco, un paio di fossette sbucano dai suoi zigomi e dai suoi occhi luminosi traspare orgoglio -Io sono la vocalist del gruppo- si presenta puntando il pollice verso il petto -Chitarra e batteria- mi annuncia poi nel indicare rispettivamente Zancrow e Rusty, ghignanti e sodisfatti si limitano ad uno sguardo sicuro.
Io sorrido gesticolando una specie di saluto con il capo ma le mia braccia vengono prontamente afferrate dalle mani di Natsu, come fossi fatta di piume mi volta verso di lui in una giravolta.
-Lu non ci crederai! Stamane mi ha chiamato la direzione della Fairy Heart, sono pronti a fare un provino ai ragazzi!- esclama raggiante e con una tale euforia da imprimermene un po' sotto pelle, come un automa scuoto la testa  su e giù sorridendo un po' nevrotica.
-Lo sapevo che sarebbe stato solo questione di giorni dopo il demo che ho spedito direttamente a Laxus!- continua a parlare  più con se stesso che con me.
-Natsu- lo richiamo, lui che mi guarda ridente, le sue mani ancora a tenermi e -Si?- mi domanda con aria sognante.
-Perché sono qui ?-  bisbiglio cercando di non farmi sentire dai tre. Nel lanciare un occhiata fugace verso il divano noto di come la pizza che avevo preso per me e Natsu sia di nuovo sotto le loro grinfie, o per meglio dire denti, e consecutivamente una smorfia stizzita mi deforma il volto ma Natsu richiama la mia attenzione.
-Non riusciamo a trovare un posto dove provare- mi informa, un punta di sconforto gli colora appena gli occhi, ma quell'ombra svanisce in un istante perché Natsu piega il capo di lato regalandomi l'ennesimo sorriso -Così li ho fatti venire qua-
Arriccio il naso -Vorresti farli suonare in salotto?-
-In prima ipotesi avevo optato per la stanza di registrazione di Gajeel ma è troppo piccola- stringe denti e spalle nel dirlo.
-Quindi?-
-Quindi sto cercando una soluzione- mi informa mentre lo scetticismo più totale mi inghiotte.
-Tu non ti arrendi mai eh?- gli domando in un ghigno, le sue mani mi esplorano le braccia in lente carezze su e giù e forse Natsu non se ne è nemmeno accorto di come mi stia toccando con dolcezza perché scrolla le spalle -Siamo solo noi a decretare i nostri limiti- mi risponde senza interrompere i suoi tocchi di mano
Restiamo a guardarci con un atipica complicità, tra di noi non c'è mai stato tutto questo, anzi ad essere precisi non c'è mai stato un "noi" e forse qualcosa è cambiato, anche se non so precisamente quando sia potuto accadere...
-Vaffanculo Zancrow!- e quell'epiteto poco signorile uscito dalla boccuccia di Meldy ci riporta entrambi insieme agli altri, Nastu si volta di scatto verso di lei puntandole un dito contro -Linguaggio signorina!- la rimbecca... senti da che pulpito.
-Senti Romeo, se hai finito di fare goru-goru con la tua ragazza noi vorremmo provare- interviene Zancrow incrociando le braccia al petto con fare stizzito.
-Goru-goru?- sillabo io in un rantolo così sottile che viene coperto dalla voce di Natsu -Non è facile trovare dal nulla un posto dove potervi fare suonare, mi sto sbattendo- borbotta.
-A noi sembra che voglia sbattere qualcos'altro- replica il biondo guardandomi palesemente malizioso e la mia mascella per poco non finisce sul pavimento, la risata grassa di Rusty accompagna il ghigno di Zancrow e dal calore che percepisco sulle guance credo che in questo momento la mia faccia abbia la stessa tonalità del porpora.
Mi scosto da Natsu sciogliendo la presa della sua mano intorno al mio braccio, mi accorgo solo ora che siamo stati avvinghiati per tutto questo tempo -Non sono la sua ragazza- preciso ai tre -Siamo amici e stiamo dividendo la casa provvisoriamente- snocciolo fermamente.
Uno strano silenzio ci avvolge e io aspetto che Natsu confermi ciò che ho detto invece se ne resta in silenzio senza appoggiarmi, inclino lo sguardo verso il suo per scorgerne un'espressione neutra, una manciata di secondi dopo il suo telefono squilla e -La Fairy Heart!- esclama in un sussulto nel visualizzare il display, scomparendo rapidamente all'interno della stanza da letto l'istante dopo.
Avrebbe potuto dire qualcosa almeno!
Resto così nuovamente da sola con i tre, un sorriso imbarazzato si fa spazio tra le mie labbra -Quindi siete un gruppo?- domando stupidamente, ma l'imbarazzo del momento mi fa dire solo cose frivole, il mio cervello sta ancora cercando di dare un significato a "goru-goru".
-Già- esordisce Meldy -Natsu ci sta dando una mano per produrre il nostro primo singolo- mi racconta e i suoi occhi perlati di rosa brillano di una luce così viva da lasciarmi incantata.
-Sai noi suoniamo da un po' e vorremmo che un giorno i Grimoire Heart possano esibirsi in un posto che non sia necessariamente una serata per band amatoriali in uno dei tanti pub di Magnolia- mi spiega, la voce è impastata di aspettative così tacite da scorgerne appena qualche sfumatura dalle labbra tremolanti, ma capisco il perché di quella gelosia nel custodire nel proprio cuore l'emozione di un sogno così grande.
I loro volti sono uguali a quello di Michelle quando mi parlava dei suoi disegni o come il mio di qualche anno fa, quando il test per l'ammissione a medicina era un obbiettivo vitale. Se ci penso il mio sogno di diventare un chirurgo a tutti gli effetti non è ancora del tutto realizzato eppure quel test conseguito con il massimo dei voti era stato una gioia indescrivibile: il mio primo passo per raggiungere il mio sogno.
E anche questi ragazzi meritano il loro primo passo.
-Tu invece? Natsu non ci ha detto di avere una coinquilina- dice ma io scuoto il capo.
-Questa non è nemmeno casa nostra, è una storia un po' lunga...-  minimizzo svolazzando una mano. La porta della stanza da letto aperta con slancio crea uno spostamento d'aria e l'apparsa di Natsu attira i nostri sguardi curiosi e in attesa di sapere il contenuto di quella telefonata.
Ma lui si limita ad osservarci in silenzio, quel suo sguardo non mi piace minimamente perché presagisco fauste aspettative, io mi pasticcio le dita e lui serra la mascella ma quando penso che stia per dire qualcosa, si ferma nel parlare, avviandosi verso la cucina.
-Ma che?- mormora Rusty  con lo sguardo reclinato verso il punto in cui Natsu è sparito ma -Ragazzi vi va di bere qualcosa?- li incalzo io riportando la loro attenzione su di me, i miei occhi  che guizzano dal fondo del corridoio a loro.
-Una birra- mi suggerisce Zancrow nel schioccare la lingua con tanto di strizzata d'occhio e indice e pollice verso di  me nel mimarne il gesto.
-Ok per la Coca-cola allora- dico io nel spostarmi verso la cucina senza aver ascoltato con piena attenzione, abbandonandoli per apprestarmi a raggiungere Natsu il prima possibile e fermarmi di colpo quando, varcata la soglia, metto a fuoco la sua schiena ricurva.
Con le mani stringe spasmodicamente il bordo del tavolo, sembra imprecare sotto voce e portandomi le mani ad unirsi tra loro, mi avvicino piano.
Purtroppo  le mie sensazioni negative non erano errate.
-Natsu- lo chiamo, il timore di come possa reagire alla mia presenza, forse invadente, mi fa tentennare appena ma quando incrocio il suo sguardo tirato non ho dubbi, Natsu sta male.
E' raro vederlo così giù di morale, nemmeno ricordo l'ultima volta che è successo.
-Se posso fare qualcosa- mormoro inquieta e quel suo sorriso amaro mi blocca nuovamente sul posto, ha inclinato il volto di profilo ma senza guardarmi -C'è stato uno stupido errore...- lo sento mormorare senza coglierne immediatamente il significato.
-La segretaria.. la segretaria di Dreyar mi ha richiamato scusandosi per il disagio... c'è stato un errore, non sono interessati ai Grimoire Heart, ma era un'altra band... a quanto pare Laxus non riesce a prendermi ancora sul serio -
Allunga una mano verso di me che istintivamente afferro, Natsu mi accompagna verso di lui fino a farmi sedere sullo sgabello accanto prendendo posto anche lui, le mie ginocchia sfiorano le sue e io incapace di fare qualsiasi cosa mi sento totalmente inutile.
L'unica cosa che riesco a fare e stare in silenzio e continuare a guardare il suo sguardo contorto dal dispiacere e non parlo di un mancato profitto il motivo che fa stare tanto male Natsu.
-Ho già detto loro del provino... gli ho fatto delle promesse, non posso tirarmi indietro ora-
Stringo gli occhi mentre il senso di colpa mi divora il cuore, forse se quel giorno non gli avessi tirato quel brutto scherzo della lavatrice ora non si troverebbe in questa situazione ma -Non pensare minimamente che sia colpa tua- mi dice come se mi avesse letto nel pensiero, il suo sguardo è così sicuro da non lasciarmi nessun dubbio.
Lo pensa davvero.
Esce un rantolo dalla mia bocca, una specie di mugolio che serve solo a farmi sentire ancora di più uno schifo, poi mi viene in mente quella cosa e di getto la tiro fuori.
-Non potresti dire a questo Laxus Dreyar che sei stato tu a scoprire i Metallicana? Magari così capirebbe le tue intenzioni..-  lui si volta di colpo verso di me, come scottato, e stringendomi nelle spalle mormoro un: -Me l'ha confidato Levy.. scusa-  intriso di vergogna.
Non capisco il motivo del suo anonimato, Levy mi ha spiegato semplicemente che Natsu fa quello che fa solo per pura passione e non per fare carriera.
-Be io ho dato solo le giuste direttive a Gajeel, se i Metallicana sono quello che sono è merito del loro talento- si passa una mano sul mento e forse ho capito il suo ragionamento: vuole mostrare i Grimoire Heart per quello che sono e non fare da garante con il suo nome, rischierebbe che prenderebbero in considerazione l'idea di un provino solo perché è Natsu Dragneel a dirlo.
-Le cose guadagnate con fatica sono più durature e belle, vero?- gli domando in un sorriso, in questo momento siamo sulla stessa lunghezza d'onda e Natsu mi regala un ghigno appena abbozzato.
Ma non riesco a vederlo così abbattuto, insomma non è da lui, mi si contorce lo stomaco quando preme il palmo sulla superfice del tavolo per tirarsi su dallo sgabello -Vado dire a loro che c'è stato un disguido è hanno annullato l'incontro... dopo mi inventerò qualcosa per risolvere tutto-
-Aspetta- lo fermo allungando una mano verso di lui, Natsu mi guarda con cipiglio, le rughe sulla sua fronte si approfondiscono quando aprendo il palmo -Dammi il cellulare- gli ordino intanto che dalla tasca dei jeans tiro fuori il mio.
E' tutto così istintivo che non ci sto nemmeno pensando.
-Lu che?- mi chiede lui visibilmente spaesato ma ubbidendo comunque a ciò che gli ho chiesto, nel passarmi lo smartphone mi sfiora le dita, sento il suo sguardo addosso mentre con un polpastrello scorro tra le sue chiamate ricevute individuando l'ultima.
-E' giusto che abbiano il loro primo passo- affermo senza essere ovviamente capita e in un battito veloce di dita digito il numero della Fairy Heart sul mio cellulare avviando la chiamata in forma anonima l'istante dopo.
-Lucy?!-  riprova Natsu con più fervore ma io gli intimo il silenzio premendo il mio dito indice contro al naso. Una voce cortese e formale mi risponde dall'altra parte e placando un poco convincente balbettare deglutisco cercando di essere il più sicura possibile.
-Sono Anna Heartphillia dell'Eclipse journal, mi chiedevo come mai Laxus Dreyar non avesse ancora risposto al nostro invito in suo onore per celebrarlo come l'uomo dell'anno sulla nostra rivista-  getto tutto d'un fiato e con una finta aria saccente mentre in realtà mi mordo un labbro incrociando uno sguardo d'aiuto verso Natsu, ha la bocca schiusa e gli occhi sgranati.
-Volevamo incontrarlo per formalizzare un eventuale intervista-
La mia interlocutrice dall'altra parte sembra diffidente ma -Se il nostro invito si fosse perduto tra la posta credo porterebbe a spiacevoli conseguenze per tutti, non trova?- continuo con la mia farsa.
Il silenzio continuo mi fa dedurre di averla punta sul vivo e strategicamente non mi resta che infierire con l'ultima fase del mio diabolico piano -Be non ci resta che optare per il secondo candidato in lista se Mr Dreyar non si dovesse presentare...- ma nemmeno finisco di concludere che la voce squillante della receptionist mi interrompe prontamente, affermando la presenza di Laxus Dreyar.
-Dove è previsto l'incontro?- tartaglio nel ripetere ciò che la receptionist mi ha chiesto, schiudendo la bocca ad "o"  nell'essere colta impreparata ma quel: -Al Fairy dopodomani!- bisbigliato da un Natsu gesticolante mi ridesta di colpo sillabando un - Al Fairy Tail di Magnolia, dopo domani alle ventuno-  con tono neutro.
Aggancio la telefonata dopo qualche saluto di rito, l'adrenalina scorre ancora tra le vene facendomi battere forte il cuore mentre la consapevolezza di  essermi appena addossata due capi d'imputazione sulla testa nel caso qualcosa dovesse andare storto, mi assale.
Il silenzio prevale solo qualche istante prima che il sorriso radioso di Natsu mi travolga in pieno -Lu ma come ti è venuto in mente?- esclama ancora sorpreso.
-Mia zia Anna lavora davvero all'Eclipse Journal, nel caso dovessero controllare..- lo informo mormorando in uno sprazzo di lucidità, solo ora sembro comprendere ciò che ho fatto... talmente folle...non da me.
-Non intendevo questo..io.. wow- soffia incredulo -Cazzo sei stata incredibile!- esclama poi nell'afferrarmi le braccia tra i palmi e sorprendermi a tal punto da farmi schiudere le labbra e ridere insieme a lui eccitata e nevrotica.
-Nemmeno io sarei arrivato a tanto, è un piano geniale! Laxus verrà al Fairy e sentirà i Grimoire Heart cantare-
Un orgia di pensieri mi  confonde facendomi piombare in un vortice di emozioni da batti cuore, rendendo il continuo chiacchiericcio di Nastu solo un sottofondo lontano. E' stato solo per i ragazzi.. e per sdebitarmi con Natsu... tutto qua.. solo per quello.. no?
-Scriverò per loro apposta una canzone, dovrà essere una bomba e Laxus ne resterà travolto inevitabilmente- continua ottimista mentre io annuisco inerme, poi però cala un dolce silenzio.
-Lu io..- mi sussurra lui piano piano, mi rendo conto di quanto adesso mi stia stringendo forte con le mani, come una stretta possessiva di cui al momento non riesco a fare a meno ma una strana percezione avvertita da entrambi ci fa voltare  verso l'ingresso.
Tre teste fanno capolino dallo stipite almeno finché Rusty non viene spinto poco gentilmente verso l'interno da una manata di Meldy.
-Emm non volevamo interrompere nulla ma ecco ho sentito mio cugino nel fra tempo e ha detto che ci presta il garage- mormora in evidente imbarazzo nel passarsi le dita tra le ciocche argento, Natsu scioglie la morsa che mi tiene legata a lui -Perfetto! Abbiamo solo due giorni per provare fino allo sfinimento, non dobbiamo perdere tempo!-
Si appresta a raggiungere i tre  quando di colpo si ferma per voltarsi verso di me e -Lu dimenticavo...- mi dice con quel sorriso semplicemente irresistibile mentre io cerco di darmi un contegno, da quando Natsu mi fa questo effetto?
 -Il mio cellulare- dice sfilandomelo dalle mani sotto il mio sguardo tacito e perplesso, voltandomi poi definitivamente le spalle per scomparire dalla mia visuale insieme a Meldy, Zancrow e Rusty.
Io mi limito a un cenno con la mano a quel saluto trillato da Meldy, mugugnando un: -ciao- nel rendermi conto solo dopo che non avrebbe potuto vedermi ma il tonfo della porta d'ingresso mi avvisa che ormai sono rimasta solo in casa. Qualcosa mi assale dentro alla stomaco.. forse frustrazione. Mi sposto verso il salotto lanciando un occhiata di sbieco verso il cartone della pizza abbandonato sul tavolino, qualche fetta è rimasta incolume, un paio sono mordicchiate... sbuffo mentre il disagio e l'inquietudine mi assale.
La fame mi è passata di colpo e stizzita sputo un: -Bah- offesa nel puntare lo sguardo verso Happy, rannicchiato su un  bracciolo si lecca una zampa osservandomi poi con i suoi occhietti tondi.
-Il tuo padrone è proprio un idiota!- borbotto incrociando le braccia al petto. E' un idiota perché non si è accorto nemmeno del mio gesto, è un idiota perché non mi ha nemmeno detto grazie, non che lo pretendessi ma è stato scortese! E' un idiota perché mi ha lasciato sola...
Ma poi per che cavolo me la sto prendendo così tanto!?
Le braccia mi scivolano molli lungo i fianchi a ciondoloni, mi sento avvilita e  forse l'idiota sono io ad aver pensato di Natsu come una persona diversa da quella che ho conosciuto in questi cinque anni, non è lui ad essere cambiato ma solo il mio punto di vista annebbiato a farmi trovare in questa stupida situazione.
Dando un occhiata all'orologio noto che mi è rimasta sola mezz'ora di pausa e non ho nemmeno pranzato, in uno sbuffo mi avvio verso la porta di casa, non prima di aver lasciato una coccola in segno di saluto ad Happy.
Ora ho solo voglia di ritornare in ospedale e dimenticare questa sensazione fastidiosa che mi avviluppa lo stomaco ...così imparo a lasciarmi andare.
 

***


Lascio scivolare la porta dietro le mie spalle che va a chiudersi da sola in un lieve tonfo nel varcare l'ingresso di casa, voltandomi decido di chiuderla a doppia mandata con un paio di giri di chiave sfilando poi il mazzo dalla serratura per riporlo su uno dei ripiani del mobile che arreda il salotto.
Osservo silenziosa l'ambiente che mi circonda notando senza sorpresa di come sia identico a come l'ho lasciato stamattina, tutto è perfettamente pulito e in ordine e quindi nessuna traccia a testimoniare un ipotetica presenza di Natsu durante la mia assenza, non solo per l'ovvio motivo di possedere in due un unica chiave ma anche per la sua totale scomparsa da ieri.
Non ho più sue notizie dal nostro ultimo incontro quando stupidamente avevo deciso di dividere la mia pausa pranzo con lui. Stanotte probabilmente è rincasato quando io già dormivo, stamattina il divano era un po' sfatto, e uscito presto di casa senza che io mi accorgessi minimamente del suo passaggio.
Una smorfia di goduria mi deforma la bocca nel sfilarmi le Superga dai piedi, nel contempo abbandono la mia valigia da lavoro sul divano dirigendomi direttamente verso il bagno, ho bisogno urgentemente di una doccia fredda.
Fa coì caldo pomeriggio, troppo, così tanto da non riuscire più a sopportare i vestiti appicciati addosso a causa del sudore, togliendomeli insieme all' intimo finiscono tutti nel cesto tra la roba da lavare fiondandomi l'istante dopo  nel box doccia ancora sprovvista di una tendina.
Devo appuntarmi mentalmente di andare a comprarne una prima del ritorno di Gajeel...
Sollevando verso l'alto la manopola in un gesto secco, l'acqua fredda esce a grandi gocce dal soffione scorrendo lungo il mio corpo accaldato, placando con il suo getto raggelante l'incendio che divampa sotto pelle, regalandomi un breve sorriso sollevato: luglio sta mettendo a dura prova il mio  fisico con la sua canicola infernale.
Sposto di lato un po' il collo lasciando che il getto freddo colpisca direttamente i miei nervi tesi, sciogliendoli man mano dall'inizio dell'impatto lenitivo.
Un gemito rilassato scappa via,  se fisicamente ci  sta pensando il caldo torrido a sfiancarmi, mentalmente è Natsu ad invadere tutti i miei pensieri. Con le dita vado a sfregare un po' più forte tra i capelli ora che la sua immagine è vivida nella mia testa, ma perché non faccio altro che pensare a lui?
Come un chiodo fisso, quel ragazzo dagli occhi verdi e il carattere insopportabile, batte dentro la mia testa non dandomi tregua, la sua assenza è motivo di frustrazione e non ne capisco il motivo. E' vero ho la tendenza di affezionarmi molto alle persone e sopratutto mi manca la presenza costante di un uomo accanto e non parlo solo del sesso, ma proprio di una presenza virile che mi faccia sentire protetta anche semplicemente con la sua presenza.
E sorprendentemente Natsu lo fa, fobia degli aracnidi a parte ovviamente...
Ma Dragneel è sempre stato un discorso diverso, non ci siamo mai sopportati e ricordo benissimo gli inizi di questa convivenza... anzi no forse è meglio non ricordare, in un rapido movimento di polso arresto il getto dell'acqua uscendo dal box attenta a non scivolare.
Mi sento rinvigorita anche se purtroppo la doccia non è servita anche a scacciare questo malumore che mi pungola da ieri. Con una mano mi scosto i capelli tutti da un lato, dalle punte cadono piccole perle d'acqua lasciando una scia bagnata sul pavimento ad ogni mio passo e senza privarmi  della sensazione di frescura con cui sono avvolta, nel tragitto sorpasso l'asciugamano non degnandolo di attenzioni, avviandomi nuda verso la stanza da letto senza il timore di poter essere vista da qualcuno.
Abbiamo solo una chiave da dividere in due e in queste settimane di convivenza io e Natsu abbiamo avuto raramente occasione di disagio dovuto a ciò, siamo stati quasi sempre insieme e non è mai capitato che uno dei due restasse chiuso fuori a causa dell'altro.
Mi blocco davanti alla cassettone della camera da letto a causa del pensiero appena concepito, è curioso di come entrambi abbiamo accettato di dividere la casa solo perché pensavamo di non vederci dato i propri impegni mentre in realtà abbiamo passato quasi tutto il tempo a viverci ogni angolo di questo appartamento.
E ora che sta accadendo davvero è ironico il fatto che ciò mi faccia incupire.. chi l'avrebbe mai detto che mi sarebbe piaciuto averlo tra i piedi?
Con le dita frugo tra i miei reggiseni cercandone uno da indossare quando mi accorgo del rumore sottofondo che accompagna i mei gesti: è chiaramente lo scroscio dell'acqua quello che avverto provenire dal bagno.
Che sciocca... con tutto questo pensare ho dimenticato di arrestare il flusso dell'acqua. Rinviando a dopo la scelta dell'intimo e senza sorprendermi più di tanto, ripercorro il salotto per raggiugere il bagno, è da ieri che sono distratta fino a combinare guai : cartelle cliniche scambiate, il cercapersona dimenticato in giro, confusione, ritardi e quant'altro... un vero è proprio disastro insomma !
Mi acciglio  arrestando momentaneamente il passo quando, varcata la soglia del bagno, i miei occhi vanno ad incastrarsi tra quel mucchio di vestiti aggrovigliati tra loro che se ne stanno a fare da contrasto sulle mattonelle lucide di bianco. Presto la perplessità lascia spazio alla totale paralisi celebrale quando, senza stare a capire di chi possano appartenere quegli indumenti, mi volto spontaneamente verso il box doccia sprovvisto da quella maledetta tendina.
La mia bocca si spalanca quando connetto a rallentatore ciò negli occhi si riflette: il corpo nudo di Natsu sotto un pioggia di acqua scrosciante.
Resto pietrificata, neanche un rantolo strozzato o un qualche tipo di lamento agonizzante ad uscire dalla bocca che serrata se ne sta rigida e in posa come tutto il resto del mio corpo, troppo intenta a fissare quello mozzafiato di Natsu che involontariamente  mi proibisce un qualunque tipo di reazione. Girato di spalle non si è minimamente accorto della mia presenza e io, piombata in una sorta di stato catatonico, continuo ad osservare ogni muscolo e avvallamento della sua schiena possente. Le sue mani  scorrono lungo il corpo tonico e tirato e poi tra i capelli fulvi, intanto che il mio sguardo finisce un po' più giù dove due natiche di marmo catturano tutta la mia ingorda attenzione. Inebetita resto a fissare il lato b di Nastu constatando che sia un vero è proprio spettacolo per gli occhi e, nel cominciare ad acquistare un po' di quella mia ragione che al momento sembra sperduta, un senso di calore si propaga dal basso ventre fino al petto mentre le orecchie incominciano a pulsarmi a causa del rumore dello scroscio dell'acqua, provocando un rombo frastornante nella mia testa.
Ma è quando si volta inavvertitamente che un groppone alla gola rischia di soffocarmi e questa volta qualcosa dalla bocca esce, tipo un gemito soffocato più simile al lamento di un qualche povero animale agonizzante. I suoi occhi si sgranano fine al limite possibile nel mettermi a fuoco, la sua espressione è sorpresa quanto la mia, schiude le labbra senza riuscire a  dir nulla  e come un automa indugia poi lo sguardo sui i miei seni ricordandomi improvvisamente che anche io sono totalmente nuda.
Dopo un millesimo di secondo finalmente riesco a riprende facoltà del mio corpo  facendo sussultare Natsu dallo spavento a causa delle mio grido acuto.
 -Non mi guardare!- strillo chinandomi di colpo, circondandomi furiosa il corpo con le braccia.
-Lu ma che ci fai qui?- lo sento imprecare perplesso, in una occhiata veloce noto che ha portato le mani a coprire la sua zona proibita e ancora una volta non posso che considerare le sue notevoli misure, ma non volevo guardare li giuro!
Gli occhi ci sono finiti per caso....
Sento la vergogna piombarmi addosso in una morsa soffocante, in questo momento vorrei che si aprisse una voragine da sotto al pavimento e mi inghiottisca all'istante. Ma  come fa ad essere qui??
-Ma perché con te si finisce sempre in queste situazioni?- guaisco istericamente disperata sporgendo un braccio verso il ripiano in alto dove miracolosamente un asciugamano fa capolino, me lo getto addosso l'istante dopo per coprirmi voltando poi lo sguardo verso  Natsu, in tempo per vederlo  rifugiarsi verso il fondo del bagno e prendere uno mezzo scivolone a causa del panico di cui è preda.
A quanto pare non si era minimamente accorto della mia presenza in casa.
-Ti vuoi mettere addosso qualcosa?- soffoco in un lamento, con gli occhi coperti da un palmo nel mettermi in piedi faticosamente ora che la spugna mi fa morbidamente da scudo alla sua vista.
-Lucy ma che?- lo sento tartagliare palesemente agitato, nel guardarlo mi accorgo di quanto sia sconvolto, tra le mani sorregge il tappetino che solitamente incornicia il water, Natsu ne stringe nervosamente  i lembi con le dita parandolo direttamente sulla sua virilità.
-Non mi ero accorta della tua presenza! Come potevo immaginarlo dato che le uniche chiavi in nostro possesso c'è le avevo io!- abbaio per discolparmi, gesticolando le mani in aria come se fossi folle, ma tutta questa situazione è folle!
-Ne ho fatto una copia l'altro giorno... ma continuavo a dimenticarmi di dirtelo- mi riferisce in un ghigno angelico che non serve di certo a rabbonirmi, anzi il mio viso si assottiglia in un mix di rabbia e sufficienza.
Tutto d'un tratto mi viene in mente di quanto sia ancora irritata con lui - Ovvio, per quanto io conti per te non era di certo necessario che tu me lo dicessi!- sbraito furente, nei suoi occhi tracce di perplessità per ciò che ho appena sputato in un attacco d'ira e frustrazione ma senza dargli il tempo di ribattere gli volto le spalle.
-No Lucy aspetta... che vuol dire?- lo sento domandare smarrito e quel mio: -Non vuol dire niente- gridato rabbiosamente non serve a farlo desistere, in una sola falcata mi raggiunge afferrandomi per un gomito nell'invitarmi a voltarmi verso di lui.
Natsu mi guarda interrogativo, forse anche un po' piccato, fortunatamente prima di raggiungermi si è coperto con un asciugamano cinto intorno ai fianchi, i miei occhi finiscono per rotolare lungo il suo torace imperlato d'acqua notando quella sensuale porzione di pelle bagnata che affonda tra i bordi della spugna crea un invitate v dal potere eccitante.. merda!
Mentalmente urlo una sequela di categorici: -No!- nel stringere le cosce tra loro come tentativo di impedimento, Natsu non ha il diritto di avere un certo effetto su di me, sopratutto se sono incazzata con lui.
-Che c'è stai male?- mi domanda allarmato mentre io scuoto il capo mugugnando negativamente, mordendomi le labbra così forte che probabilmente ne sentirò i solchi per giorni.
-Perché sei qui?!- trasalisco tentando di distrarlo.
-Fa troppo caldo, avevo bisogno di una doccia fredda, tutto quel pensare per un testo decente mi ha consumato di ogni energia- mormora.
-La canzone per i Grimoire Heart?-
-Già, non riesco a scrivere, l'ispirazione sembra dissolta-  afferma con aria distaccata ma poi mi guarda deciso e un fremito mi percorre la schiena.
-Che voleva dire che non conti per me?-
-Niente, non voleva dire niente- mi impunto incespicando un po' con la lingua, sollevandomi quando lo vedo desistere dal continuare ad indagare ma Natsu è un gran rompiscatole, un ghigno bastardo gli sfugge dalle labbra schiuse -Vedo che qualcuno è d'accordo con me su quanto sia fantastico girare nudi per casa- sfotte facendomi diventare rossa quanto un peperone.
-Io non giro nuda per casa! Pensavo di essere sola- latro in un filo di fiato, lui fa una di quelle sue risate dal suono bellissimo ma prima che possa sortire su di me il suo  incantesimo speciale, l'immagine di come ieri, durante la pausa pranzo, mi sia sentita una disagiata totale, si fa spazio nella mente facendomi voltare lo sguardo lontano dal suo.
Non posso permettermi di ricascarci.
-Sai che  mi è successo ieri sera in macchina mentre tornavo?- esordisce  all'improvviso e sorridente, come se fosse il caso dato le condizioni in cui ci troviamo, in uno dei suoi soliti aneddoti. Ho imparato a coglierne l'ironia solo nell'ultimo periodo e ammetto che mi fanno morire dal ridere le sue stramberie ma adesso non voglio.
Autoimponendomi la serietà mi scanso -Non mi interessa, sicuramente sarà una cosa idiota- lo liquido fredda e brutale ma prima di voltarmi la visione dei suoi occhi torvi si abbatte su di me nel peggiore dei fardelli.
-No- mi blocca afferrandomi per un polso ignorando quel mio: -Natsu non ho voglia di giocare- ringhiato tra i denti. Mi volta con forza verso di lui e cercando di divincolarmi finisco solo col pressarmi contro al suo torace.
-Perché cavolo ritorni ad essere Heartphillia ora!- sbotta seccato facendomi storcere la bocca in contrito stupore.
-Che cavolo dici?- mi blocca entrambi i polsi, i miei piedi scivolano sul pavimento bagnato e Natsu ne approfitta per spingermi contro la parete del bagno inchiodandomi a questa.
-Smettila di fare sempre così- gemo arrabbiata.
-L'espressione della tua faccia è di Heartphillia non della Lucy che sto conoscendo- mi dice e io scuoto il capo -Siamo sempre la stessa persona, sei tu che pensi di aver visto una pers...- ma le mie parole restano incastrate in gola quando lui preme la fronte contro la mia serrando gli occhi.
-Lucy...- sussurra piano il mio nome, così vicino al mio volto  che il suo fiato si infrange tra le mie labbra di colpo diventate secche, sento le gambe molli e il mio cuore battere ferocemente -Non voglio ritornare a quello che eravamo prima- e l'impatto delle sue parole è così violento da darmi le vertigini.
Il mio respiro corre veloce, troppo, tanto che sto ansimando senza neanche accorgermi. Natsu mi lascia i polsi solo per stringermi le mani sui fianchi e io non posso che stare zitta e ferma.
-Che ho fatto?- mi domanda in un sospiro impastato di colpevolezza dopo un tempo sembrato infinito.
Solleva di poco le palpebre  mostrandomi due mezze lune di giada, non accennando a spostarsi dalla mia fronte -Perché è chiaro che ti ho fatto qualcosa e che da coglione non me ne sono nemmeno accorto- mormora lasciandomi spiazzata dalla sua presa di coscienza.
Non riesco ad emettere un solo suono quando si scosta il giusto per guardarmi meglio, aspetta che io gli dia un qualche segno vitale e le sue mani si spostano sulle mie braccia in una avvolgente carezza.
-Ieri avevo portato il pranzo per noi due- ammetto stringendomi nelle spalle e un pizzico di vergogna che scivola lungo la lingua insieme alle parole.
Natsu sorride un secondo perso in chissà quale pensiero rosa ma poi si fa di colpo serio nel chiudere le palpebre e imprecare un:  - Che coglione- piuttosto silenzioso ma non sfuggito alle mie orecchie.
-Scusa-
-Non fa niente- borbotto nel minimizzare la mia fonte di frustrazione delle ultime ventiquattrore.
Restiamo in silenzio e di colpo mi sento leggera e meno astiosa nei suoi confronti, le sue mani sono salite fino al collo accarezzandone la pelle con un movimento circolatorio di polpastrelli mentre un mio palmo va a posarsi sul suo petto in una iniziale intenzione di scostarlo ma dal momento in cui le mia dita hanno toccato il suoi muscoli bagnati e voluminosi la ragione è andata persa.
E poi Natsu mi guarda -E tu come te la spieghi questa cosa?- sussurra facendomi inclinare il capo di lato per accogliere meglio le sua dita sul mio mento, vicino alle labbra.
-Cosa?-
-Una volta non ci sopportavamo in mezzo alla gente, ora vogliamo  passare il tempo insieme.. come te lo spieghi Lu?- continua sospirando quando le mie mani vanno ad intrecciarsi intorno alla sua nuca per accarezzargli i capelli umidicci con i pollici. Ormai il mio corpo agisce da solo senza più pensare a nulla se non al ragazzo che ho tra le mani e che possessivamente mi stringe a se con un braccio intorno alla vita, affondandato tra le morbide pieghe della spugna che mi copre la schiena, con le dita mi scosta i capelli  dal volto e un sorriso ci rende complice.
Vogliamo. Natsu ha usato il plurale.
C'è un po' di quella malizia ed  eccitazione che scorre nel mio corpo ma non è proprio libido il sentimento che porta a guardarci in quel modo.
-Che non sei così male Dragneel- soffio io strappandogli un ghigno -Disordine, infantilismo e disturbi psicotici a parte- aggiungo sardonica, lui che sbuffa una risatina e quel: -Dragneel- uscito dalla mia bocca che per la prima volta sembra avere un suono diverso. 
-Oh grazie, è così che conquisti gli uomini di solito?- sghignazza.
-E chi ti dice che voglio conquistarti?-  sciogliendo l'intreccio di braccia intorno al suo collo porto l'indice sul suo viso punzecchiandogli il naso con l'unico scopo di infastidirlo.
Dura poco infatti, mi afferra le dita in una smorfia lasciandole intrecciate alle sue -Mi avevi portato il pranzo- mi ricorda ma io sorvolo in un abile tocco da maestro -Non farti strane idee, volevo solo mangiare qualcosa che non fosse cibo precotto da mensa-  dico sicura anche se serve poco a convincerlo dato la smorfia scettica appena comparsa sul suo viso.
Continuo a guardarlo in quegli occhi screziati di verde, tropo belli per non affogarci dentro. Uno sprazzo di lucidità mi suggerisce ciò che sta succedendo in questo momento fuori dal tempo e da ogni logica plausibile: io e Natsu stiamo flirtando e questa volta non è per sfida o gioco, lo stiamo facendo e basta.
-Heartphillia non giocare con il fuoco, potresti restare scottata- mi sussurra sicuro di sé vicino alle labbra sbriciolando quella poca ragione rimasta nel mio cervello. Ho voglia di osare e senza lasciarmi intimidire dalla sua voce maledettamente roca, mi sollevo con le punte dei piedi sporgendo la mia bocca a sfiorargli  il collo ma senza toccarlo, solo un soffio di fiato capace di fargli venire la pelle d'oca e conficcare le unghia tra i lembi della spugna che mi avvolge i fianchi.
-Ricorda una cosa: sei tu sei fuoco io sono acqua- gli sussurro roca nell'orecchio.
Ma Natsu ancora una volta mi sorprende, perché scuotendo il capo si morde un labbro -Tu non sei acqua..- afferma in un ghigno malizioso e io aggrotto le sopracciglia interrogativa e curiosa. Sto per chiedere che cosa intenda ma il suo volto si illumina, Natsu sgrana gli occhi e un sorriso radio si allarga tra le labbra.
-Ci sono!- esulta lasciandomi momentaneamente frastornata almeno finché non si scosta da me e -La mia ispirazione è tornata, so cosa scrivere- mi spiega concitato nel raccogliere i suoi vestiti sparsi per il pavimento e tenerli poi tra le braccia flesse a cerchio quando mi torna vicino.
-Lu, devo andare, ho bisogno della mia chitarra e l'ho lasciata dal cugino di Rusty- mi informa senza nascondere il dispiacere nel farlo anzi sembra proprio combattuto ma sta lavorando così duramente per quei ragazzi che io stessa inclino il capo di lato e -Certo, ti lascio il bagno- soffio sinceramente d'accordo e per nulla arrabbiata che mi stia lasciando nuovamente.
Forse è meglio così, non so dove saremmo finiti se avessimo continuato quel gioco.. perché era solo uno stupido gioco no?
Continuo a pensarci mordicchiandomi le unghia, avevo smesso di mangiarle un anno fa durante la mia rottura con Loki e mi ero ripromessa di non farlo più ma ho bisogno di scaricare, come allora, tutti i miei dubbi su qualcosa di fisico.
-Ei Lu- mi richiama Natsu e nel voltarmi me lo trovo davanti, mi afferra nuovamente con un braccio schioccandomi un bacio sulla guancia  -Ti prometto che finita questa storia passeremo del tempo insieme-  sorride nel dirlo e io annuisco di rimando farfugliando qualche: -Si- nel tentativo di non far trasparire troppo l'eccitazione dell'aspettativa.
Chiudo la porta del bagno afflosciandomi sulla superfice di spalle, ora che Natsu non è più vicino a me, la ragione torna a fare capolino nel mio animo ancora un po' scombussolato e non mi dice cose tanto carine.
Mi sono lasciata andare nuovamente e il peggio è che mi è piaciuto, sento ancora l'orma delle sue labbra stampate a fuoco  sulla mia pelle e uno stupido sorriso affiora da sopra il mento.
-Lucy non fare cazzate, non le hai mai fatte e non sai gestirne le conseguenze- mi rimbecca la mia puntigliosa coscienza, scuoto il capo blaterando un -Bah!- esasperato nel staccarmi dalla porta e avviarmi verso la stanza da letto.
Probabilmente finirò al manicomio se il pensiero di Natsu continua a tormentarmi in questo modo...
 


ANGOLINO DAIMLER: Buon giorno amici miei! Dopo più di un mese di assenza, ritorno con Miele, e dire che mi dispiace tanto per questa lunga assenza è misero e anche poco credibile dato che ultimamente non faccio altro che scusarmi ad ogni angolo autore.
Ma ne sono davvero dispiaciuta e spero col cuore di riuscire a farmi perdonare almeno un po' con questa prima parte di capitolo e sopratutto con la promessa che non ci metterò un altro mese per la seconda.

Questa long è nata d'estate, quando faceva caldo ed efp era in carenza di long divertenti e Nalu, la voglia di fare qualcosa di diverso e sopratutto fare stare bene la persona a cui l'ho dedicata era davvero troppo e quindi ho incominciato a buttare su "carta" ciò che faceva ridere anche a me. Non mi aspettavo un tale successo e dire che ne sono felice e sodisfatta è poco, ma sopratutto stupidamente non pensavo che l'umorismo di questa long facesse staccare la spina e far ridere anche ad altre persone.
E' questo è meglio di qualsiasi cosa, credetemi.

Un grazie a quelle 101 recensioni, a chi ha inserito Miele tra preferiti/ricordati/ seguiti e un grazie al numero strabiliante di visualizzazioni .
Un Grazie speciale a chi stava aspettando questa long da troppo tempo in particolare a Nalufan, a cui voglio tanto bene.
Un Grazie di cuore a tutti per affetto, fiducia e pazienza!
A presto, promesso!

   
 
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