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Autore: MiaBlack    05/02/2017    1 recensioni
La storia si colloca anni dopo a "What? realy? My..." Si lo so vi ho rotto le scatole con sta storia ma vi prendete pure lo spin off! xD
Sono passati anni da quando Oliver ha salvato la città da Slade. La città è più o meno tranquilla. Oliver ha abbandonato definitivamente il suo ruolo di di Green Arrow e anche Felicity ormai non scende più al covo da molto tempo. La città ha comunque bisogno di eroi che combattano per lei... Qualcuno di molto vicino a loro prende in cosegna i costumi: Arrow, BlackCanary e Arsenal tornano con nuovi volti e nuovi nemici da affrontare.
Nel loro pattugliare un ladro attirerà la loro attenzione e più di tutti quella della nuova BlackCanary.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 5

 

Hope era scappata da casa, non voleva arrabbiarsi non con sua madre o con Sara, ma c'erano momenti come quelli nei quali sentiva di perdere il controllo e doveva allontanarsi per essere sicura di non far male a nessuno. Ricordava bene quando tutto era iniziato: aveva avuto tredici anni e lei si era arrabbiata, era normale arrabbiarsi, tutti si arrabbiavano era una cosa umana, ma quando era successo a lei, qualcuno si era fatto male. La sensazione della temperatura che si alzava, le vene che bruciavano e quella forza che nemmeno lei sapeva da dove era uscita era tutto maledettamente chiaro nella sua testa, come se l'avesse visto succedere a qualcun altro e non a lei. Con il passare del tempo la situazione era uscita dal suo controllo, i suoi l'avevano portata da alcuni amici fidati, gli unici che sarebbero stati in grado di trovare una cura, eppure dopo tutti questi anni ancora non erano arrivati a niente. La paura giocava un ruolo pericoloso, quando sentiva che stava perdendo il controllo iniziava a spaventarsi ed era allora che la cosa peggiorava, Hope perdeva il controllo della situazione e tutto andava peggiorando. Ai laboratori Star le avevano detto che probabilmente il tutto era dovuto al fatto che si stava sviluppando, l'aumento degli ormoni aveva creato una reazione chimica a quel farmaco che a quanto pareva non era mai stato smaltito dall'organismo della ragazza. Imparare a gestire gli attacchi di panico era stato facile, la sua mente analitica non poteva che trovare una soluzione razionale per riportare il tutto sotto il suo controllo, l'unico problema era la rabbia, quella per quanto ci provasse non riusciva a gestirla, quando si arrabbiava doveva scaricare l'accumolo di energie ed era meglio che non ci fossero persone nelle vicinanze.

 

“Se fossi in te smetterei di distruggere tutti i manichini o Robert poi si infurierà con te.” Tai unica persona non viventa prensete a vedere la devastazione della sua ira provò a intervenire.

-Meglio i manichini che la sua testa. - rispose cercando di riprendere fiato senza osservare la devastazione che aveva creato attorno a se.

-Vado a fare un giro, magari trovo qualcosa da fare.-

“E' fortemente sconsigliato che tu esca in pattuglia in quello stato... ma so che non mi ascolterai quindi mi limiterò a dirti di essere prudente e di non staccare l'auricolare.”

-Grazie Tai. -

 

La moto nera opaca si muoveva agile sulla strada, Hope manteneva una volocità costante che le permetteva di osservare cosa succedeva attorno a lei senza però essere notata dalle persone che ancora giravano per la città.

“Canary, alcune telecamere segnalano movimenti sospetti in una gioielleria.” al primo segnale di pericolo Tai contattò immediatamente la bionda che già pronta con il suo costume stava pattugliando le strade.

-Dove? - Tai comunicò il nome della via e Hope aumentò la velocità per raggiungere il prima possibile il posto.

“Avverto Robert e Sara?”

-No, lasciali stare ci penso io. -

La moto rallentò nelle vicinanze della gioielleria, dalla strada principale non sembrava ci fossero problemi, le luci erano spente, la porta intatta e l'allarme non era scattato, Tai però le aveva confermato qualcosa di sospetto sul vicolo laterale, lasciò la moto in un punto poco in vista ma abbastana vicino da poter essere recuperata in caso le servisse velocemente.

-Tai la porta laterale è stata aperta, all'interno le luci sono spente.. vado a controllare. -

Il locale era silenzioso e sembrava che non ci fosse nessuno, come se la porta non completamente chiusa fosse stata una dimenticanza del proprietario. Hope continuò a muoversi lentamente tra gli espositori del negozio, all'improvviso un fascio di luce proveniente dal retro attirò la sua attenzione, dandole finalmente la posizione dei ladri.

Nel retro del negozio c'era una piccola stanza usata dal proprietario come ufficio, era da li che si poteva accedere alla cassaforte dove erano conservati i gioielli più preziosi. Hope scivolò silenziosamente fino al retro pregustansodi già l'adrenalina che lo scontro le avrebbe lascato, ben attenta a non farsi vedere Hope si affacciò per valutare la situazione, sentiva distintamente le voci di due persone, una era ben visibile: era a pochi passi da lei e le deva le spalle, con un colpo del suo bo staff l'avrebbe atterrato in un attimo. Varcò la soglia con decisione e con un colpo secco alla base della testa il ladro cadde a terra tramortito, il secondo uomo sentendo il rumore del copro cadere a terra si sollevò dal suo nascondiglio dietro la scrivania mostrandosi così a Hope che con un colpo ben piazzato riuscì ad atterare anche lui. Dopo il doppio atterraggio era pronta a contattare Tai per fargli avvertire il comandante Lance perché intervenisse a ripulire il suo operato, era pronta ad attivare il collegamento quando sentì la fredda canna di una pistola premerle sul retro della nuca, chiuse gli occhi dandosi mentalmente dell'idiota, doveva saperlo che non potevano essere solo in due, la cassaforte era un boccone troppo prelibato perché nessuno ci fosse entrato, ma lei era troppo distratta dai suoi pensieri per pensare a tutto quello che c'era da pensare.

-Non ti muovere... - la voce dietro di lei le mise i brividi, c'era qualcosa di folle in quella voce, se non si inventava qualcosa velocemente sarebbe finita con un buco in fronte. Hope si diede mentalmente dell'idiota, come aveva fatto a non pensare al terzo uomo e soprattutto come aveva fatto a non prendere in considerazione l'idea che potessero essere armati, ovvio erano ladri non assassini, ma ormai anche i ladri giravano armati, non c'era più la cara e vecchia criminalità divisa per settore.

-Lascia l'arma. - l'idea di abbandonare il suo bo staff la rendeva inquieta, poteva essere perfettamente pericolosa anche senza, ma quel pezzo di ferro era uno strumento di sicurezza a cui faceva fatica a rinuciare, con un sospiro esitante lasciò che il bastone cadesse a terra, la canna della pistola premuta con forza contro la sua nuca era stato un ottimo incentivo per decidere cosa fare.

-Così tu saresti uno dei vigilanti, il Canarino immagino... - una mano le sfiorò i capelli provocandole spiacevoli brividi lungo la schiena se c'era una cosa che odiava di più di un arma puntata addosso era quando qualcuno la toccava.

-Sai colleziono animali impagniati... i canarini sono i miei preferiti. Potresti... - la frase rimase a metà, mentre la sensazione della canna premuta contro la nuca si faceva più lieve fino a scomparire e il rumore del corpo che cadeva a terra la convinse a girarsi, l'aggressore era steso a terra dietro di lei vestito completamente di nero c'era un uomo: il volto era quasi completamente coperto, un cappuccio e una specie di bandana gli copriva i lineamenti della bocca, l'unica cosa visibile erano gli occhi, di un nero mai visto prima.

-Chi diavolo sei? - chiese mettendosi in posizione, le poteva anche aver salvato la vita, ma non si fidava di quel tipo, con la leggera luce che filtrava dalle sue spalle Hope notò che il vestito del ragazzo non era solo nero c'erano dei ricami rossi e anche l'interno doveva essere dello stesso colore.

-E' così che si ringrazia chi ti ha appena salvato il culo? -

-Nessuno te lo ha chiesto! - rispose lei infastidita chinandosi a raccogliere la sua arma, il ragazzo la guardò e nonostante avesse il volto coperto Hope era sicura che stesse sorridendo.

-Sai, credo di meritarmi un premio... - il giovane si chinò su di lei rubandole un bacio, nonostante la bandana nera che gli copriva le labbra Hope potè sentire la morbidezza delle labbra e la loro dolcezza.

-Sei tu vero?- chiese era certa che fosse lui il ladro che era sfuggito a Robert qualche giorno prima. Il giovane la guardò curioso.

-Il ladro dell'archivio... - questa volta l'espressione che assunse il tipo non era più di divertimento sembava sorpreso.

-Non succede nulla, che io non sappia.- questo suo atteggiamento da onniscenza, quasi da oracolo infastidiva molto Robert, ma a quanto pareva divertiva il ragazzo che dopo un attimo di sorpresa riprese a sorridere divertito.

-Chi può dirlo... - le sirene della polizia arrivarono fino a loro, non c'era più tempo per scappare Lance si era fatto maledettamente intelligente, sicuramente avrebbe mandato qualcuno su entrambe le entrate.

-Dobbiamo uscire di qui! - afferrò la mano del giovane e lo strattonò via dalla stanza, dovevano tornare nella parte anteriore del negozio, l'ufficio era una stanza chiusa con una sola uscita sarebbero stati arrestati subitito.

-Che ti prende? -

-Se vuoi essere arrestato fai pure, io preferirei evitare! - i passi dei poliziotti risuonano nel negozio silenzioso, Hope fece appena in tempo ad abbassarsi tirando il ragazzo giù con se che quattro poliziotti le passarono davanti, sicuri di non essere visti si allontanarono passando dalla porta laterale.

-Beh è stato divertente. -

-Aspetta! Dimmi cosa stai cercando! - il ragazzo si stava allontanando.

-Perchè pensi che io stia cercando qualcosa? -

-Perchè allora rubare all'archivio.. non c'è niente di prezioso li, dimmi cosa cerchi, potrei aiutarti. - non sapeva nemmeno lei perché si stesse offrendo di aiutare quel tipo, non lo conosceva nemmeno, non sapeva nulla di lui era una cosa stupida e pericolosa.

-Non dirmelo, ti è bastato un bacio perché ti innamorassi di me? Ti facevo più difficile. -

-Aspetta... Dannazione! - con un balzo il giovane si aggrappò alle scale anticincendio riuscendo così ad allontanrsi da li.

-Sapevo che doveva esserci di mezzo uno di voi! - Hope sobbalzò e si voltò, dietro di lei con le mano su i fianchi a guardarla con rassegnata esasperazione c'era il commissario Lance, noncchè suo nonno adottivo in quanto compagno di sua nonna Stesy.

-Lo so che sotto sotto ci adori, ehy meno lavoro per voi alla fine. -

-Siete bravi, ma state infrangendo la legge. -

-Ci piace rischiare...- rispose alzando le spalle, sminuendo la gravità di quello che stavano facendo, aiutavano la città a mantenere un tasso di criminalità basso, ma a loro volta infrangevano la legge in quanto non erano riconosciuti come membri delle forze dell'ordine.

-Vai. - Lance le fece cenno di andarsene prima che qualcuno potesse vederla, non sapeva chi si nascondeva sotto la maschera che un tempo era stata di sua figlia, ma chiunque fossero i nuovi vigilanti erano bravi quanto i vecchi e molto più svegli.

-Capitano.- Hope si fermò prima di allontanarsi.

-Cosa?- non era sicuro che lei rimanesse li.

-Ieri un ladro è entrato negli archivi, cosa ha rubato? - chiese curiosa, non avrebbe lasciato perdere.

-Perchè ti interessa? - chiese sospettoso.

-E' ancora in città e non se ne andrà fino a che non avrà quel che vuole. - la risposta soddifò anche Hope che non era sicura nemmeno lei del motivo per cui voleva saperlo, che il nuovo arrivato se ne doveva andare era sicuro, ma sapeva che quella non era la sola ragione per cui voleva scoprire cosa avesse in mente.

-Dei fascicoli su vecchi casi, non so di preciso, ti farò sapere. Ora vai!- annuì e si allontanò correndo.

 

Continua....

 

   
 
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