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Autore: Audrey89    05/02/2017    6 recensioni
Questa storia è nata immaginando la vita di Oscar e Andrè dopo il 14 luglio del 1789, ma non sarà una storia, o meglio, un viaggio semplice.
Sarà un viaggio breve ma intenso, un viaggio tortuoso, arduo e malinconico ,un viaggio d'amore ,passione e vita...
Dopo questa piccola premessa auguro una Buona lettura a tutti!
Audrey89
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il travaglio è iniziato stamattina.
Stavamo facendo colazione ,quando a un certo punto, un lamento di dolore è uscito dalle tue labbra.
Eri spaventata, si percepiva dalla tua voce , rotta dall’emozione.
“Andrè…penso sia arrivato il momento, credo che le acque si siano rotte”
Ricordo di aver sussultato ed di aver provato una orribile sensazione : ansia, paura e solitudine…sentimenti tutti misti tra loro.
“Sei…sei sicura Oscar?”
“Si Andrè. Vai a chiamare Jerome e digli di cercare il dottor Meunier”
 
 
Sono passate nove ore amore e tu stai soffrendo.
Ti sento urlare dalla nostra camera, alla quale non mi è permesso avvicinarmi.
Il dottore ha preferito mandami fuori ,nonostante la tua contrarietà , per poter risolvere nel miglior modo possibile, eventuali complicazioni. Ma io non ce la faccio Oscar, non ce la faccio a sentirti strillare così amore…quanto male stai provando Oscar? Quanto dolore stai provando per mettere al mondo mio figlio, nostro figlio? Quanto ancora dovrai penare per rendermi padre?
Ho paura, tanta paura di perderti , di doverti lasciare andare, di lasciarti volare lontano da me... da noi.
Eppure , nonostante la titubanza iniziale, hai preso la situazione in mano, iniziando a combattere la tua battaglia senza remore.
“Stai tranquillo Andrè…  vedrai che andrà tutto bene”
Ma io lo sapevo che stavi mentendo… hai mentito per calmarmi, per farmi stare sereno,quando sarei dovuto essere io a tranquillizzarti.
Mi hai detto tante cose Oscar…. Mi hai detto che sarai tu a descrivermi per  filo e per segno nostro figlio quando sarà appena nato, mi hai detto che non vedevi l’ora di allattare nostro figlio al seno… ma stavi mentendo a me amore mio… e forse anche a te stessa, perché lo so Oscar, tu non vuoi morire.
Me l’hai detto un giorno, quando in preda ad uno dei tuoi attacchi di tosse, non hai trattenuto le lacrime e i tuoi pensieri più profondi, una volta racchiusi nello scrigno del tuo cuore , dicendo senza paura e senza vergogna:
“No! Non voglio morire! Non voglio!”
Ti corsi in contro e ti strinsi tra le mie braccia.
Tu prendesti  una delle tue ciocche dorate , ormai intrisa di sangue  e la scrutasti, senza parlare.
A quel punto , andai a riempire la tinozza del nostro bagno con dell’acqua calda, versandoci il tuo aroma di lavanda per poi sollevarti dal letto e immergerti dentro ,iniziare ad accarezzare il tuo corpo, che mostrava già i primi cambiamenti dovuti alla gravidanza e lavare i tuoi meravigliosi capelli, lucenti come il sole di estate.
“Cosa ho fatto per meritarmi il tuo amore Andrè?”
“Esistere Oscar… solo questo”
Ci eravamo sposati da poco, nella piccola chiesa di Arras, a settembre, il 25 precisamente e quel giorno mi era sembrato il più bello della mia vita amore… il sogno realizzato.
Un urlo più forte proveniente dalla stanza mi fa distrarre dai miei pensieri.
“Oscar!!”
“Oh Monsieur Grandier, è molto più normale di quello che pensiate”
E’ madame Laurent a parlarmi, la lavandaia della locanda, che durante la nostra permanenza, si è affezionata in modo particolare ad Oscar.
“Ho paura di perderla Georgette.”
E’ una donna anziana, molto simile a livello fisico e caratteriale a mia nonna.
Mi posa una leggera carezza sul viso
“Oh State tranquillo, la vostra Oscar è una donna forte”
Ed è vero sai? Sei forte amore… forte come nessuno
Moglie, madre, amica, confidente…sei tutto per me.
Vedo la porta della camera aprirsi e il dottore uscire lentamente.
“Monsieur Grandier, se volete potete entrare, madame Oscar vi reclama e il parto è prossimo.”
E non ci penso due volte amore mio…
Entro nella stanza, non vedo nulla , ma posso sentirti Oscar, posso sentire il tuo respiro troncato dal dolore e dall’affanno, posso sentire la tensione emanata da tutti i questi corpi in questa stanza, posso sentire tutto amore.
“Oscar…”
“Oh Andrè..”
Ti accarezzo e percepisco il sudore sulla tua fronte, che bacio subito dopo aver scostato una ciocca di capelli, anch’essa impregnata di gocce di sudore.
“Coraggio Oscar, manca poco.”
“E’ vero madame , manca molto poco, ma dovete collaborare, il bambino non può nascere da solo, dovete iniziare a spingere.”
“Hai sentito madame Auger Oscar? Forza!”
Ti sprono amore mio, devi farlo nascere ora Oscar. Non possiamo più aspettare.
“Non ce la faccio! Non riesco a respirare!”
Mi blocco, non riesco più a muovere gli arti… ma una forza, estranea ma estremamente potente , irrompe in me come un uragano portandomi a spronarti.
“Forza Oscar! Ce la devi fare! Non puoi mollare adesso , lo capisci?”
Ti sento ansimare, prendere fiato e poi dirmi , con le ultime forze che hai:
“Hai ragione Andrè…non posso abbandonare tutto adesso.”
E allora sorrido, sorrido alla tua voglia di vivere e di far vivere,sorrido alla vita che sta per nascere, sorrido a te amore mio, anzi a voi, a mia moglie e a mio figlio.
“Spingete madame, spingete! Così, forza!”
La levatrice urla a squarciagola.
“Ecco madame ci siamo!”
A quel punto lanci un urlo liberatorio, mentre mi stringi la mano,per poi ricadere stremata sul letto, ancora ansimante.
E dopo qualche istante, un canto, simile a quello di un uccellino si irradia per la stanza, per poi diventare sempre più potente
“Bravissima Madame! E’ una splendida bambina!”
E piango amore, piango perché non mi sembra vero, piango perché è tutto così strano, quasi irreale…
“D..datemela…”
La reclami con quelle ultime forze rimaste.
Percepisco madame Auger, la levatrice, avvicinarsi a noi e porgerti la piccola.
“Ciao Aurelie… finalmente sei arrivata…sai io e tuo padre ti stavamo aspettando con ansia…”
“Oh Oscar…mi hai reso un uomo completo”
E scoppio in numerosi singhiozzi stringendo te e la bambina a me.
Siete il mio più grande tesoro, la cosa più bella della mia vita.
Ma la mia felicità svanisce, quando non ti sento più rispondere a me…
“Oscar?...Oscar amore,amore!”
Sento il dottore avvicinarsi a me e scostarmi bruscamente.
Mio Dio cosa sta accadendo?!
“Levatemi Monsieur Grandier!, vostra moglie ha un’emorragia!”
E a quelle parole, il mondo crolla sotto i miei piedi, così come il nostro castello di sogni irraggiungibili diventati reali…e tutto diventa scuro… tremendamente scuro.
   
 
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