[41. Forme]
“Tisha aveva ventitrè anni. Io diciassette” ricorda Kanon
“Parlava un inglese peggiore del mio. Ma le forme erano al
posto giusto” sorride, negli occhi i barbagli di una notte trascorsa in una
stanzetta, la frenesia del Mardi Gras in sottofondo.
“È stata la prima volta che ho fatto l’amore” confessa,
rigirando fra le mani il sazerac, il sapore forte dell’assenzio sulla lingua.
“Mi ha lasciato questa, come ricordo” e mostra una linea
sottile sulla mano. “Una specie di gioiello. Lo portava al collo” scrolla le
spalle.
“Ti piaceva” ammicca Saga, gomito a gomito. “Molto.”
“Sì” annuisce Kanon. “Era davvero fantastica.”
E iniziamo con
le confessioni piccanti!
Questa è una
delle prime drabble che ho scritto, nella raccolta. Perché quando ho letto il
prompt l’accostamento mi è venuto subito; spontaneo.
Con il tempo si
è scritta e riscritta, questa piccola immagine. Ma il succo è rimasto sempre
quello.
Le confessioni;
i primi amori; lo svezzamento; una birra in mano e quattro chiacchiere al
bancone di un bar. Fra amici; fra fratello. Fra Saga e Kanon.
Che non si
conoscono davvero; che devono imparare cosa significhi, essere fratelli. Dove
si possa mettere un confine; e di quale confine si debba parlare.
E allora si può
partire anche dalle prime avventure erotiche. Da quella prima volta che ti segna e che non puoi proprio scordare. Da quella
prima volta che può essere fantastica o uno schifo totale.
Ma è la prima.
E te la ricorderai comunque.
Se bisogna
ripartire, allora è bene farlo dalle cose banali. Quotidiane. Da quelle che ti
restano dentro perché sono parte della tua esistenza.
Per Kanon una
parte è Tisha.
Questa
ragazzina che vi compare all’improvviso davanti e non sapete da dove sia
saltata fuori. Questa donna (perché sì, Tisha è donna) che ha una storia tutta
sua, da raccontare, e che per Kanon è il ricordo di un primo amplesso e una
cicatrice sulla mano. (O forse no. Forse c’è dell’altro. Chissà!)
Per chi non lo
sapesse, il Mardi Gras è il nome con
cui, convenzionalmente, si chiamano le ricorrenze carnevalsche a New Orleans,
mentre il sazerac è un liquore cajun
a base di cognac e aromatizzato all’assenzio (sì: quello verde che studiamo
sempre sui libri di letteratura).
Kanon ama New
Orleans. Ero sappiamo un pezzetto in più di quell’amore a cosa sia legato.
Alla prossima!