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Autore: Variabile    01/06/2009    3 recensioni
Chris Wolves si trasferisce in un paesino dimenticato dal mondo. Si innamora di una ragazza. Lui è bello, molto. Ma anche strano.
Forse troppo per un paese così piccolo. I suoi comportamenti generano sospetti negli abitanti e anche i più scettici iniziano a crederlo una cattiva persona.
Perchè Chris Wolves ha un segreto.
Genere: Romantico, Thriller, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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17 Capitolo Diciassettesimo.

Mi risvegliai con un forte dolore alla testa. Continue pulsazioni dalla parte anteriore, forti e terribili. Ma non le accolsi con rabbia, almeno ero viva. Certo, perchè quando Chris era venuto verso di me, la certezza di sopravvivere si era fatta meno. Era diventato tutto simile a quel libro... Misery, Misery non deve morire... Se l'avete letto capite di cosa sto parlando.
Lui, il mio amore, per proteggere un segreto mi avrebbe potuto uccidere.
Avevo le braccia legate alla testiera del letto, una cosa simile accadeva per i piedi. La corda era spessa e Chris, novello angelo della morte, era appoggiato contro il davanzale della finestra. Fuori pioveva.
Quando si accorse che ero sveglia mi venne vicino, sedendosi accanto a me. Vidi i suoi capelli spettinati, la luce strana che brillava negli occhi. Le mani che tremavano, la maglietta nera e i jeans scoloriti. Logicamente non potei non notare il coltello. Era infilato nella tasca posteriore dei jeans, era uno di quelli della cucina, spuntava la lama sottile. Ma non sottile abbastanza da non uccidermi.
Si sedette passandosi una mano nei capelli.
-Perchè?- era triste parlando. Ma non riuscivo ad esserlo io per lui. Avrei voluto solo andarmene, perchè stare lì sdraiata sul letto, legata, era come avere una fiamma dentro il corpo. Non riuscivo a stare ferma, e mi agitavo, per quando le corde me lo permettessero.
-Cazzo, Ginny... Perchè ti sei intromessa? Non potevi fare finta di nulla? Non potevi rispettare il mio segreto?-
Cercai di sviare il discorso, allungare i miei minuti vitali.
-Quanto ho dormito?- . Lui mi osservò stranito, non capiva il senso della mia domanda.
-Sei rimasta svenuta due giorni, ora più ora meno...-
Perfetto, la polizia poteva anche già essere sulle mie tracce. Era una flebile speranza, eppure era pur sempre una fiammella nell'oscurità più totale.
-Sai...- stava osservando fuori dalla finestra, la pioggia era così fitta che si faceva fatica a vedere alla distanza di qualche metro. -... Sai, ti avrei sposata, Ginevra. Se tu avessi accettato, logicamente. E poi avremmo avuto dei bambini e gli omicidi, il libro... tutto dimenticato. Un brutto sogno. E invece adesso è realtà... Ti amo-
Vidi la sua mano scattare verso la tasca posteriore dei jeans, ed estrarre il coltello. Gridai. Gridai come se avessi avuto il diavolo in corpo. Lui appoggiò il coltello sulle lenzuola, cercando di calmarmi accarezzandomi il capo. Perchè dovevo morire così? Avrebbe gettato il mio cadavere in un fossato, lo avrebbe portato via la pioggia. Forse un cacciatore, il prossimo autunno, mi avrebbe ritrovata durante una battuta di caccia al cervo.
Smisi di gridare. Non perchè non avevo paura, ma perchè non ci riuscivo più. Ero come paralizzata, riuscivo solo a piangere. -Ti amo-
Mi baciò con calma, non curante del fatto che non ricambiavo. Non gli importava il fatto che mi sforzavo di tenere le labbra ben serrate ed rimanevo immobile.
Si staccò e lo vidi riprendere il coltello con la coda dell'occhio. E strinsi i pugni perchè non era giusto e avevo una paura e non volevo morire così non a diciottanni non persa nel Canada.
Non aprii gli occhi per vedere la lama argentea calare con un lampo ed un sibilo, attesi e basta.
Attesi.

Suonò il campanello. Ripresi a respirare solo quando udii il letto cigolare e Chris andare in salotto, per aprire la porta. Aveva preso il coltello.
Tesi l'orecchio.
-Salve. Lei è Chris Wolves?-
Oddio, ti prego fa che siano due poliziotti.
-Si...- me lo immaginai sorridere, come infondo faceva sempre. -Sono io-
-Possiamo entrare?-
-Gradirei di no-
-Abbiamo un mandato di perquisizione, è ricercato dalla polizia statunitense...-
Udii un grido, l'uomo che stava parlando si era messo a gridare.
Poi si susseguirono una serie di suoni disarticolati, grida e urla senza senzo. Partì un colpo di pistola. Chris aveva un'arma?
Ad un tratto, con il rumore di un grosso albero che cade al suolo, Chris si schiantò al pavimento.
Un uomo in divisa entrò nella camera da letto, lo vidi strabuzzare gli occhi alla mia vista. Lo pregai di aiutarmi.
Mi slegò in fretta, chiedendomi se stessi bene. E effettivamente, fisicamente parlando, stavo bene.
Lo vidi telefonare. -Centrale? ... Hudson è ferito, colpo di coltello al braccio... Abbiamo un morto, abbiamo trovato la ragazza. Avvisate i genitori e la polizia statunitense-
Mi tese la mano e mi sollevò. -E' tutto finito, ragazza... Ti ha violentata?-
Feci cenno di no, lasciandomi sistemare sul sedile posteriore della volante blu.
Finito. Avrei desiderato tanto chiudere gli occhi e risvegliarmi ad Owen, la casa di fronte alla mia disabitata. Come lo era sempre stata e come sarebbe sempre dovuta essere.
Un brutto sogno. E invece adesso è realtà. Ti amo, Ginny. Non potevi rispettare il mio segreto?

Mentre la macchina attraversava il bosco, e Hudson gemeva di dolore impregnando di sangue l'ennesimo canovaccio, le parole di una canzone mi tornano alla memoria. E' strano cosa pensi in certi momenti...
Even though they say angels don't kill...


***
Salve a tutti. La vicenda è finita. Finita finita. E' Ginny non è stata nè uccisa nè violentata. Spero vi sia piaciuta la mia storia, spero vi abbia fatto paura, spero l'abbiate apprezzata come romantico racconto nero.
La dedico a una certa maggot che fedelmente recensisce sempre o quasi ( cara mia, la storia non ha niente a che vedere con alcuna delle nostre concezioni ). Gliela dedico perchè mi ascolta quando mi deprimo pensando al metallaro che non arriva, tanto per dirne una. Gliela dedico con la promessa di chiamarla "maggot" e non più "burzum", lo giuro... =D....
Ringrazio tutti, tutti davvero. Chi ha recensito, chi ha segnato la storia fra i preferiti e chi fra quelle seguite. Ringrazio anche chi l'ha letta e basta, solo per essere arrivato fin qui. Tra qualche giorni magari bazzicate la mia pagina autore, ci dovrebbe esere un'altra storia per voi... romantica e senza horror, molto realistica.
Il titolo è preso da una canzone dei Children Of Bodom ( oh si, Alexi Laiho è un gran figo... ), Angels Don't Kill, di cui vi consiglio caldamente l'ascolto. Per sentirla cliccate qui.
Ed ecco il testo ( solo tradotto perchè è lungo ) così capite cosa mi ha ispirato la storia.
Salve a tutti, allora

Variabile


Sento il primo messo da parte
Guardando me stesso morire lentamente
Affilato il dolore si fa largo nel mio cuore
Lentamente mi lacera
Che cosa succederebbe se tu fossi un angelo caduto dalla grazia?
Sì, il primo che odio
Sollevami da fango con un bacio gentile
Lo strappo nel mio cuore si sta mostrando a me, quanto è nero!
VIA!
YEAH ANDRÒ!
E’ COSÌ FREDDO
YEAH, STO GUARDANDO
CHE MORIRÒ DA SOLO!
Sento il primo mettersi a camminare
Guardando me stesso morire lentamente
L’appuntito dolore si fa largo nel mio cuore
Lentamente mi lacera
Quando appari, come un angelo
Guardandomi dal basso, guardando la mia via
Potresti uccidere il dolore nel mio cuore?
Sebbene loro dicano che gli angeli non uccidono
VIA! YEAH ANDRÒ! E’ COSÌ FREDDO YEAH, STO GUARDANDO CHE MORIRÒ DA SOLO! VIA! YEAH ANDRÒ! E’ COSÌ FREDDO YEAH, STO GUARDANDO CHE MORIRÒ DA SOLO!!
  
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