Anime & Manga > Full Metal Panic
Segui la storia  |       
Autore: HVK    01/06/2009    1 recensioni
dopo essere tornati alla vita di tutti i giorni Kaname e Sousuke, come al solito, incontrano difficoltà nello sviluppo del loro rapporto..
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
FMP 12 Il rumore assordante di un elicottero interruppe il silenzio teso che si era creato. Rimaneva sopeso in alto, sopra il giganetesco buco nel soffitto.
"Sergente maggiore Mao. Siamo venuti a prendere la signorina Chidori." urlò Uruz 3 affacciandosi dall'elicottero.
"Va bene. C'è stato un cambio di programma però." urlò in rimando lei. " Il sergente Sagara tornerà indietro con voi con il mio M9. Resterò io qui con la squadra ricerche."
"Ma...gli ordini del colonnello erano chiari..."
"Niente ma! Questo è un ordine mio! Ricordati che il maggiore sono io Uruz 3!"
"Sissignora!"
"Mi prenderò io le responsabilità che deriveranno da questo cambio ordine, anche se penso che non ci sarà alcun problema a riguardo."
Si girò verso Sagara e Chidori, ancora abbracciati.
"Sousuke, dimmi dove devo condurre la squadra."gli disse.
"Si. Procedi oltre quella porta. Ti ritroverai a percorrere un lungo tunnel buio. Finirai in un'enorme stanza con dei cilindri che contengono un liquido rosso e degli esseri umani, se così si possono chiamare".
"Cilindri con esseri umani?" esclamò Mao shoccata
"Non so neppure io cosa pensare."
"Va bene. Lascia fare a me. Ora tu torna sul De Danaa insieme a Kaname."
"Ricevuto."
La lasciò andare delicatamente e la prese per mano. Lei piangeva ancora in silenzio, lo sguardo rivolto a terra.
"Chidori...adesso devi andare sull'elicottero. Io vi seguirò con l'M9." le sussurrò.
"Va bene.." rispose lei con voce roca.
Uruz 3 scese dall'elicottero aggrappato ad una corda. Cinse i fianchi di Chidori e in un lampo vennero tirati su sull'elicottero.
"Bene..allora io vado. Lascio tutto nelle tue mani." disse Sousuke rivolto a Mao. Lei annuì con un cenno di capo.
"Ei uomo dalle mille sorprese...ti dai una mossa? Qui stiamo tutti aspettando te sai?!" disse Kurz.
Sagara si precipitò nell'M9, lo avviò e seguì l'elicottero e Kurz.

Durante il viaggio a bordo dell'elicottero, Kaname ripensò a tutto ciò che era successo durante quella notte. Non poteva neppure illudersi che fosse stato un sogno, era sicura che non lo fosse. Dopotutto aveva sempre pensato che Sousuke nascondesse qualcosa del suo passato, ma non immaginava che fosse una cosa del genere. Ma, nonostante tutto, non poteva far altro che perdonarlo. Aveva imparato con gli anni a non giudicare una persona in base al passato che ha alle spalle, perchè, col tempo, tutti cambiano. Lei ne era un esempio. Certo, non aveva mai ucciso nessuno, ma dei peccati li aveva commessi eccome. Era sicura che il Sousuke che aveva ucciso quelle persone ora era sepolto in qualche oscura parte dentro l'attuale Sousuke. Sperava solo che non riuscisse mai ad emergere da quell'oscurità di nuovo, che rimanesse per sempre nel posto in cui si trovava ora.
In ogni caso, però, aveva capito una cosa. Anche se non avesse avuto questa sua abitudine di non giudicare le persone in base a ciò che erano, Sousuke lo avrebbe perdonato in ogni caso. Per un attimo, proprio quando aveva sentito le sue motivazioni, aveva pensato di non voler più aver niente a che fare con lui. In quell'attimo, tutta la sua vita, dal momento in cui lui aveva fatto la sua apparizione a scuola con un mitra sotto la giacca fino al pomeriggio del giorno prima, le passò davanti. Il solo pensiero di non poterlo avere più al suo fianco, di non poter mai più passare dei giorni con lui, la faceva morire. Aveva deciso in quell'istante che era disposta a stargli affianco in ogni caso, di aiutarlo a sopportare il peso di questo suo peccato. Non le importava quello che era in passato. Lei era innamorata del Sousuke del presente, ed era disposta a tutto pur di non lasciarlo.

Nel frattempo, Sousuke sull'M9 era al settimo cielo. Giudava con un sorrisone stampato in faccia. Chidori lo aveva perdonato. Era sicuro che fosse stata una scelta molto difficile per lei. Per un attimo, aveva avuto l'impressione che lei  non lo volesse neppure più guardare in faccia per il resto dei suoi giorni. Ma, alla fine, gli aveva detto le parole che più voleva sentirsi dire da lei. Possibile che anche per lei l'idea di non poter vivere più fianco a fianco fosse insopportabile?  Non aveva mai neppure osato sperarlo. Era sempre stato convinto che il suo fosse un amore a senso unico. Però, ora, intravedeva uno spiraglio di luce e speranza. Solo il tempo poteva convincerlo, e lui era deciso a starle a fianco tutto il tempo che lei gli avrebbe concesso.

Atterrato nella stiva del De Danaa, Sousuke corse all'elicottero atterrato un minuto prima di lui. Appena fu aperta la porta, salì per andare a prendere Kaname. Appena lo vide sorrise e si alzò con passo malfermo dal sedile. Lui la sorresse e la fece scendere. Era normale sentirsi un pò scombussolati dopo essere stati a bordo di un elicottero. Nonostante il pavimento fosse piatto non era mai in piano, come invece accadeva a bordo di un aereo, o di una nave.
"Grazie" gli disse appena fu sicura che non avrebbe più traballato.
"Dovere" le rispose.
Stava per lasciala andare, non essendo abituato a tanta confidenza con il corpo di un'altra persona, quando lei gli prese la mano poggiata sul fianco e la strinse forte.
"Per favore" gli sussurrò, puntandogli addosso quegli occhioni pieni di lacrime.
"Affermativo" le rispose teso.
Le strinse la mano a sua volta. Che bella sensazione. Era calda, come sempre. Quel calore che riusciva sempre a tranquillizzarlo, anche se in quel momento era lei che aveva bisogno di essere tranquillizzata da lui, e lo sapeva.
"Non preoccuparti Chidori. Devi riferire solo ciò che Leonardo ti ha detto da quando siete rimasti soli. Non c'è niente di cui essere preoccupati."
"Lo so. Non è per questo che sono preoccupata." disse abbassando lo sguardo.
Sousuke la guardò con aria interrogativa. "E allora per cosa?"
"Ho paura che nel momento in cui lascerai la mia mano non ti vedrò mai più." e lo guardò. Aveva uno sguardo disperato, mai visto sul suo volto.
"So come sei fatto. Ti preoccupi prima di tutto delle altre persone, e poi di te stesso. Ora mi stai confortando solo perchè siamo qui e tu hai un ordine da portare a termine. Ma appena farò ritorno a Tokyo tu te ne andrai vero? Proprio come hai fatto prima. Solo perchè pensi che la tua presenza non sia più indispensabile. O ancora peggio...che io abbia paura di te...." e scoppiò a piangere.
Non aveva capito niente. Come faceva a dire tutte quelle assurdità? Era da un pezzo che il Sousuke che si preoccupava di queste cose era sparito. Da tempo, ormai, il Sousuke che aveva davanti si preoccupava sempre e solo di lei. Per lui era come una calmita, perennemente attratto verso di lei. Si stupì del fatto che lei non lo avesse ancora capito.
"Ascolta Chidori." e le prese il mento per alzarle la testa. " Io non ho più intenzione di scappare. Te l'ho promesso no? Ricordi?" lei annuì col capo.
"Inoltre, forse tu pensi che sono ancora il solito Sousuke che fa finta di ascotare ma poi, alla fine, fa sempre ciò che lui crede sia meglio. Bè..ti sbagli. Ti credo. So che mi hai perdonato. E io ti ho promesso che non mi farò mai più impossessare da una persona che non sono io. Quindi, credimi se ti dico che tutto tornerà come prima. Ok?"
"Ok..." disse Kaname debolmente.
Sousuke le sorrise e la guidò verso la sala comandi, la sua grande mano avvolta in quella piccola e calda di lei.








  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Panic / Vai alla pagina dell'autore: HVK