07/02/2017
3 recensioniNote Authore: Lo so anche questa è una One-shot, ma che ci posso fare: mi pace scrivere piccole storie. Il titolo l'ho lasciato in Inglese perché in Italiano a mio parere non avrebbe avuto lo stesso effetto.
The one.
Harry si guardò intorno; c’era Ginny che gli correva incontro: aveva un’espressione dura, splendente, e lo abbracciò. E senza riflettere, senza averlo premeditato, senza preoccuparsi del fatto che cinquanta persone li stavano guardando, Harry la baciò… Mentre la creatura nel petto ruggiva trionfante, Harry rivolse un gran sorriso a Ginny e fece cenno senza parlare al buco del ritratto. Una lunga passeggiata nel parco sembrava appropriata, durante la quale — se ne avessero avuto il tempo — avrebbero anche potuto discutere della partita. (J. K. Rowling)
Harry e Ginny uscirono insieme dalla Sala Comune. Egli fu molto attento a non aiutarla ad attraversare il buco del ritratto, ma quando furono fuori le prese la mano e la condusse lungo le scale, sotto lo sguardo di una sorpresa Signora Grassa. Ginny intrecciò le sue dita a quelle di Harry. Nessuno dei due sembrava sapere che cosa dire, ma i loro volti, compreso quello leggermente arrossato del ragazzo che è sopravvissuto, erano sorridenti e felici. Fu in quel momento che le immagini svanirono.
“Io non capisco!” Disse una voce maschile da molto più in alto. “Normalmente noi possiamo vedere solo i momenti più importanti della vita di Harry, quindi perché questo?”
“Di che cosa stai parlando, James?” Chiese Lily. “Questo è un momento importante.”
“Oh, andiamo è soltanto un bacio e non è nemmeno il primo, perché sfortunatamente abbiamo visto anche quello.” Egli replicò. “Ancora oggi mi sento dispiaciuto per mio figlio.” James aggiunse ripensando alla scena della ragazza che piangeva nella Stanza delle Necessità. Lily alzò gli occhi al cielo.
“James, questo non è solo un baciò e lei non è solo una ragazza.”
“Beh certo che non lo è. Lei è una ragazza con i capelli rossi e pure molto bella, ma mai quanto te.” Aggiunse in fretta alla sua occhiataccia. “Comunque ancora non capisco.”
“James, il suo migliore amico nonché fratello della ragazza era nella stessa stanza e ad Harry non è importato. Beh in realtà l’ha fatto, ma solo quando ormai era troppo tardi. Come fai a non capire? Lei è la ragazza. Lei è l’unica. È quella giusta.”
“Che cosa? No, è impossibile.” Ma poi si ricordò della sguardo di Harry prima e dopo il bacio e c’era anche da considerare che la ragazza era una giocatrice di Quidditch con i capelli rossi. “Oh cavolo, hai ragione. Ma Harry ha solo sedici anni!”
“E quanti anni avevi quando hai capito che io ero l’unica?” Lily chiese.
“Undici.” Rispose sorridendo. “È stato nel nostro primo viaggio sul treno per Hogwarts, nonché prima volta che ci siamo incontrati.” Lily sorrise a sua volta, ma poi una lacrima le scese dal viso.
“Lo sai che cosa significa questo?” Le chiese. Dallo sguardo che aveva era chiaro che si stesse riferendo di nuovo alla scena appena vista. James annuì soltanto abbracciandola teneramente. “Nostro figlio è cresciuto.”