“La vera missione iniziò quando incontrammo una nave sconosciuta. Era stato un periodo molto difficiale per tutto l’equipaggio. Avevamo tutti l’umore sotto le suole delle scarpe. E lo sai perchè?”
Crys scosse il capo aspettando col fiato sospeso una spiegazione.
“Noia. Non succedeva un bel niente! Eravamo partiti con una prima missione adrenalinica. E ci aspettevamo che tutti i giorni sarebbe capitato qualcosa di altrettanto avventuroso. E invece per settimane non era successo un bel niente! Giorni passati ad esplorare pianeti disabitati e a calibrare, inutilmente le armi, avevano fiaccato la speranza di incontrare altre speci senzienti. Serpeggiava anche un certo nervosismo quando apparve quella nave come un ‘oasi nel deserto .Se ne stava lì immobile, senza rispondere ai nostri messaggi, senza dare alcun segnale di vita.”
”Fu la noia a spingerla a sbarcare su quella nave?” La domanda di Crys parve davvero impudente ad Archer.
Poi si fermo a rifletterci sopra. Quella nave aveva forse chiesto il loro aiuto ? Aveva risposto ai loro tentativi di comunicare? No. E T’pol non lo aveva forse messo in guardia dall’impicciarsi nei fatti altrui? E nonostante questo nulla l’aveva fatto desistere dal sbarcare a bordo di quella nave. Forse dopotutto Crys aveva ragione. Aveva agito sconsideratamente per noia. Decise di far finta di non aver capito la domanda e tirò dritto col suo racconto.
”Quella per me era la grande occasione di Hoshi di dimostrarmi quel che valeva. Percui la misi nella squadra di sbarco.”
“Contro la sua volontà immagino!”
”Immagini bene. Hoshi oltre a essere timida era anche ipocondriaca.Il giorno prima era venuta a chiedermi di cambiare alloggio perchè viaggiava con le stelle nella direzione sbagliata. Poi mi aveva confessato di soffrire di claustrofobia, che per un astronauta è il colmo!”
Crys rise.”Poverina. Ovviamente si trattava solo di scarsa fiducia in se stessa!”
”Infatti. Facendo leva su una forza che neppure lei sospettava di possedere, riuscì ad infilarsi nella tuta da esplorazione ambientale e insiemme raggiungemmo l’astronave abbandonata. Ma quello che ci trovammo di fronte....lo confesso...fece gelare il sangue anche a me!”