Storia partecipante al "Wish upon a star" contest indetto da inzaghina.EFP sul Forum di EFP.
Quintupla drabble di 110 parole l'una
Personaggi: Sherlock/Implied!John
rating: arancione
genere: drammatico, romantico, fluff
avvertimenti: character!Death, slash

Primavera, di nuovo

Primavera

Eravamo così sbagliati, prima. Perché non conoscerci ci lasciava esistere come persone incomplete, non innocenti del male che compivamo una verso l'altra non trovandoci.
Non sognavo nulla per me, perché amare è una debolezza e l'illusione la più grande traditrice di un uomo.
Avevo trasformato il mio cuore in cenere, il sangue in ghiaccio, la ragione aveva messo a tacere il mio corpo, rendendolo un guscio splendido e vuoto come una conchiglia donata dall'oceano dopo una tempesta.
Perché quando ti ho visto ho tremato fino nel profondo cercando scampo sperando di non trovarlo, cercando te senza raggiungerti, cercando nel tuo sguardo la mia anima in quella fiamma azzurra e sconosciuta?

Estate

Sei fluito nella mia vita con lievi passi discreti, perché potessi rifiutarti e preferire morire nella mia prigione di cristallo che lasciarti entrare, e con te le insidie del mondo.
L'aria che mi fa crepitare i polmoni è fresca e diversa, ha il pericoloso sapore della libertà.
Dev'essere perché è la tua bocca a soffiarla nella mia, è così. Sai di sole, di sudore, profumi di tramonti nel deserto, quando la sabbia bollente si acquieta come l'abbraccio di un amante gentile e fiori troppo magnifici per tollerarne la vista schiudono il loro segreto.
Se ora poserai le mani sui miei fianchi sarò vinto, e sarei felice anche se dovessi morirne.

Autunno

Toglimi i vestiti, vuoi? Lasciali cadere come le mie paure, una a una; puoi farlo per me?
Portami per mano, ridi dei miei tremiti, asciuga le mie lacrime con le labbra, consolami per le ferite che voglio da te.
Sciogli le mie resistenze come qualcosa di inutile, come un intreccio di stalattiti sottili che hanno attraversato troppe stagioni, che sono fragili e inconsistenti sotto il calore della tua pelle.
Prendimi come qualcosa che ti appartiene, possiedimi senza riserve e senza confini, scrivi il tuo nome dentro di me con fuoco e sangue, mentre lune danzano nel cielo scuro, come i nostri sospiri pallidi che spezzano audaci il colore della sera.

Inverno

Mi ami? Lo so, è una domanda sciocca, ma ho bisogno di sentirtelo dire, oggi non l'hai fatto abbastanza.
Mi piace vederti sorridere, con tutte quelle rughe che si stirano sul tuo viso mentre mi rimproveri di darti il tormento, di essere geloso e renderti la vita impossibile.
Davvero, mi desideri? Potrei crederti e metterti alla prova, capitano Watson. I tuoi capelli bianchi sono bellissimi... no, gli occhiali devi toglierli, mi danno fastidio, mi preoccupo di romperli.
Così mi immaginerai com'ero quando mi hai incontrato e ti mozzavo il fiato.
Anche adesso? Vuoi tenerli per guardarmi? Allora abbracciami, John.
John? Ti stai addormentando? No, devi aspettarmi, vengo via con te.

Primavera, di nuovo

Oggi provo una sensazione inspiegabile, eppure so che è importante.
Dovrei divertirmi, ma la verità è che non mi interessano dei passatempi stupidi come arrampicarmi, o correre all'aperto nel parco; è noioso, voglio tornare a casa e stare solo.
Almeno non sono l'unico che è capace di pensare per conto suo, c'è un altro bambino che osserva quella confusione a distanza. Stai chiamando me? Ti sei perso? Non c'è da preoccuparsi, basta avvisare un poliziotto. Va bene, ti accompagno. Se possiamo essere amici? Io non ne ho, ma forse uno non mi ucciderà. Come ti chiami? Hai anche un secondo nome che non ti piace, vero?
Scommettiamo che lo indovino?