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Autore: AlekHiwatari14    07/02/2017    4 recensioni
Il Gran Prix si è concluso. Ci sono state sconfitte, ma anche vittorie e la realtà della vita li sorprende facendoli tornare alla vita di sempre senza battere ciglio su quanto avvenuto.
Quali sorprese aspettano ai nostri pattinatori dopo questa conclusione, sopratutto con l'entrata di nuovi pattinatori conosciuti e non?
E sopratutto, che piega prenderà la storia tra Victor & Yuuri? Avrà qualche risvolto o no?
Sicuramente la gelosia è dietro l'angolo e l'amore verrà presto scoperto...
**in revisione**
Genere: Commedia, Generale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Victor Nikiforov, Yuri Plisetsky, Yuuri Katsuki
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 9.



Guardare il tuo volto mi rende l'uomo più felice della terra. Sapere di avere una possibilità con te, sapere che tu sarai al mio fianco e nulla potrà dividerci, mi rende incredibilmente euforico. 
Riesci a sorprendermi come non mai e la cosa mi piace da impazzire...



La nazionale russa si conclude e la francese si ritrova al terzo posto, ma non sembra importarle molto, anzi tutt'altro. Sembra essere fiera del punteggio ricevuto.
I ragazzi incominciano a discutere tra loro, quando vedono nei corridoi Margò chiacchierare con Georgi.
Victor incuriosito dal rapporto che i due hanno instaurato, incomincia a pensare che stanno insieme.
"A quanto pare Magya ha trovato la sua dolce metà, dico bene?" Chiede il russo avvicinandosi alla ragazza. 
La francese si volta di scatto e incrocia lo sguardo del russo rimanendone imbarazzata come al solito.
"Veramente... io..." Tenta di dire, quando Georgi le appoggia un braccio sulle spalle avvicinandola a lui.
"Proprio così. Io e Margò stiamo insieme."
"COSA?!" Urla Yuri avvicinandosi ai due e facendosi spazio tra Yuuri e Victor incominciando a dire la sua:"No, aspetta! Qui qualcosa non quadra! Tu e Margò neanche vi parlavate! Com'è possibile una cosa del genere?" 
"Infatti non stiamo insieme." Rivela la ragazza spostandosi da Georgi confondendo tutti.
"Cosa? Ma sembrate così uniti." Afferma Yuuri incuriosito e inseguito da Victor:"Concordo. Non vi ho mai visto così in sintonia. Come mai?"
"Diciamo che abbiamo solamente lo stesso fine. Lui vuole ingelosire Anya, la sua ex, ed io gli sto dando una mano. Tutto qui." Sintetizza la ragazza sollevando Yuri.
Vedendo i ragazzi fare troppe domande, Margò si allontana da loro andando negli spogliatoi per trovare un po' di tranquillità.

**Intanto, in Giappone**

Il campionato giapponese si è concluso con la vittoria di Yune.
I due hanno festeggiato bevendo e non poco, ma quel bere non aiuta affatto Louis che perde completamente il controllo di se.
"Louis...aspetta!" Dice il corvino vedendosi preso alla sprovvista.
I baci del francese e il modo in cui lo tocca lo prende molto. E come se riuscisse a capire ogni punto debole del ragazzo e i brividi di Yune crescono sempre di più così come la voglia e l'eccitazione.



Il francese è molto preso dalla vicinanza di Yune e stare nello stesso letto dopo aver bevuto, gli fa perdere il controllo delle sue azioni. Comprende ciò che sta facendo, ma anche volendosi fermare non ci riesce.
"Voglio capire il senso. Perchè non dovremo lasciarci andare se entrambi ci desideriamo ardentemente...?" Sussurra Louis mordendo l'orecchio del ragazzo.
Quel modo di fare del francese lo prende terribilmente, tanto che si lascia andare a quell'attimo.
Yune è sopra di Louis, mentre il francese sembra non voler demordere con il corvino. Vuole quell'attimo che ha atteso e che non riesce a resistere. Per lui, il corvino è una droga. La vuole assaporare a tutti i costi, sopratutto ora che entrambi stanno bene e si vogliono reciprocamente.
I due si ritrovano a spogliarsi, seduti sul letto.


Yune si toglie la maglia, mentre il francese incomincia a baciare quel corpo e a leccare le scottature del ragazzo.
"Che ruolo hai avuto nelle tue relazioni?" Domanda Yune per capire di più le intenzioni del francese intuendo il ruolo dominante che vuole avere.
"Di che parli?" Si incuriosisce vedendolo spostarsi da lui e farlo rimanere senza maglia, con i pantaloni sbottonati e l'eccitazione addosso:"Proprio adesso ne vuoi parlare?" Continua a chiedere il francese abbassando lo sguardo e sentendosi a disagio in quella strana situazione.
"Si, intendo... sei stato sempre seme oppure sei stato anche uke?" Richiede facendogli intuire che vuole avere le idee chiare su di lui.
"Diciamo che ho avuto entrambi i ruoli, ma se devo preferirne uno, il seme." Risponde riprendendo il corvino e incominciando a baciargli il collo, voglioso di volerlo fare.
Anche Yune è eccitato e si lascia andare dicendo:"Io invece ho fatto sempre l'uke. Non ho mai provato a fare il seme. Si sono sempre rifiutati di farmi comandare." 
Quelle parole intrigano il ragazzo che si stacca e si volta verso di lui fissandolo intensamente negli occhi.
 "Mmh... Quindi sei ancora verginello lì." Afferma con fare e voce sensuale facendo irritare il corvino.
"Eh?" Urla arrossendo di colpo:"Non sono vergine!"
"Per me, se non hai fatto il seme neanche una volta, lo sei." Rivela il francese incrociando lo sguardo del ragazzo per poi incominciare a palparlo nelle parti basse.
"Facciamo così, siccome non mi piacciono le cose monotone, lascio a te il privilegio di fare il seme stavolta." Sussurra all'orecchio di Yune per poi sdraiarsi e continuare:"Fammi quello che vuoi."
Mettendosi in una posa sensuale.


"Che?"
"Voglio che la nostra prima volta sia indimenticabile, quindi sentiti libero di farmi tuo." Continua Louis lasciando il ragazzo sorpreso.
Yune rimane lì a guardarlo, mentre il francese appoggia le mani del ragazzo lungo i suoi pantaloni per farglieli sfilare.
"Su, non imbarazzarti. Fammi quello che vuoi." incita ancora abbassandosi i boxer neri e sbottonando il pantalone al corvino, per poi baciarlo sulle labbra e scendere lungo il collo.
"Davvero posso?" Domanda ancora una volta il ragazzo impacciato, non sapendo che fare.
Il francese annuisce e raccomanda:"Non dimenticare le protezioni e il lubrificante."
"Ehm... tranquillo." Balbetta Yune insicuro, mentre apre un preservativo con il rossore in volto.

**Intanto, in Russia...**

Yuri è fuori dal palaghiaccio, seduto sulle scale, quando Sasha si avvicina a lui.
"Che combini, cretino?" domanda vedendolo lì per aspettare qualcuno.
"Nulla, volevo stare un po' qui."
"Non è che per caso aspetti Margò?" Intuisce la russa, beccandosi un'occhiataccia dal ragazzo.
"E anche se fosse? Non sarai mica gelosa?"
"Non sono gelosa, semplicemente non capisco perché le corri tanto dietro." Spiega mentre incrocia le braccia sotto al seno e ricevendo subito una risposta dal russo: "Perché non le ho ancora chiesto scusa. Tutto qui."
Per un minuto c'è un totale silenzio, che viene spezzato da Sasha, che interviene riguardo all'esibizione del coetaneo:"Comunque sei stato bravo. Intendo nel programma breve."
"A che devo tutta questa gentilezza?"
"Non è gentilezza. Sto semplicemente dicendo che il numero mi è piaciuta."
"Si, come no." La punzecchia Yuri, sapendo che qualcosa nel comportamento della ragazza non quadra.
La bionda si svincola subito dalla strana atmosfera che si sta creando dicendo:"Ci vediamo domani a scuola."
"Ok, stronza. A domani." La saluta vedendola andar via.
Per lui è qualcosa di strano. Rivedere Margò dopo quel che è successo lo confonde un po', ma anche l'atteggiamento di Sasha lo lascia perplesso.
Non riesce a capire cosa sta succedendo intorno a lui e vorrebbe tanto delle spiegazioni, ma non ha neanche il tempo di rifletterci su che una voce lo chiama:"Yuri..."
Il ragazzo si volta e vede la persona che sta aspettando, ovvero Margò.


"Margò!" Dice il russo bloccandola all'uscita per farla avvicinare a lui.
"Che ci fai ancora qui? Pensavo che-" Tenta di dire la ragazza, quando il biondino abbassa la testa interrompendola: "Mi 'spiace."
"Per cosa?"
"Per l'altra volta... mi dispiace. Non so cosa mi è preso." Confessa con il volto rosso riferendosi al bacio.
La francese lo comprende e si avvicina a lui scompigliandogli i capelli.
Yuri alza lo sguardo e vedendo il sorriso della più grande si tranquillizza.
"Ti vanno i pirozhki? Li ho preparati stamattina prima di uscire."
La domanda lo fa sorridere. Sa che quando vuole tirarlo su di morale fa sempre così. Non può far almeno di alzarsi di scatto e dire "Margò..." abbracciandola.


Intanto, da un'altra parte della Russia, Natasha ha appena spento la tv.
Si volta verso il suo ragazzo guardandolo riposare. Sta dormendo e ancora non si è svegliato. La cosa la preoccupa. Incomincia a fissare quella mano di Kenneth nelle sue mani pensando a tutti i momenti passati insieme.



Quella situazione pesa nel cuore della ragazza, tanto che si ritrova con le lacrime agli occhi quando sente qualcuno aprire la porta.
La russa si asciuga velocemente le lacrime con le maniche della maglia per non farsi vedere disperata e pensando che fosse qualcuno di sua conoscenza.
Con grande sorpresa, però, vede entrare un'infermiera.
"Signora? L'orario delle visite è finito." La informa lasciandola perplessa. 
Natasha da ancora un altro sguardo al suo ragazzo per poi annuire.
"Oh... va bene." Le risponde sapendo di doverlo lasciare anche contro il suo volere, quando improvvisamente succede qualcosa di inaspettato.
Sente la mano del ragazzo stringere la sua per non staccarsi.
"Kenneth..." Sussurra la ragazza sapendo che probabilmente si sta svegliando e la cosa non può non farla felice, anzi. E' al settimo cielo. 
Incomincia subito ad urlare:"Infermiere! Infermiere!" 
Con quelle grida riesce ad attirare l'attenzione dei medici e degli infermieri lì vicino, facendoli venire da lei.
"Che succede?"
"Si sta svegliando!" Avverte Natasha euforica. 
Come previsto, Kenneth apre gli occhi.
La ragazza incomincia a guardarlo incuriosito.
"Kenneth..." Sussurra il suo nome la ragazza stringendo quella mano con le lacrime agli occhi dalla felicità.
Peccato che tutta quell'euforia non rimane allungo.
"Tu... chi sei?" Gli domanda il ragazzo non ricordandosi nulla e sentendosi alquanto confuso. Purtroppo, i tranquillanti e le eccessive dosi di morfina, hanno fatto sprofondare Kenneth in una fase confusionaria e di smemoratezza.
Quella domanda è come una tagliata profonda che arriva negli abissi del cuore di Natasha. Una delle sue più grandi paure si sta avverando, quello di essere dimenticati, e non è una gran cosa.
Fortunatamente è un amnesia momentanea dovuta all'assunzione dei farmaci, ma questo Natasha non lo sa.
"Amore... sono io, Natasha. Non ti ricordi di me?"
Il ragazzo continua a guardarla come se non ricordasse niente. Non sa cosa sta succedendo, proprio come non si ricorda ne di lei ne della situazione che l'ha condotto li, ma neanche del suo stesso nome.
I medici allontanano la ragazza da Kenneth dove incominciano a visitarlo e fargli i vari analisi per accertarsi della situazione. 
E' un colpo al cuore per la russa, tanto che non può far almeno di trattenere le lacrime, ma escono spontanee. Il suo ragazzo non può non ricordarsi di lei. Non può succedere tutto così velocemente. Si sente in trappola e non sa come uscirne. Intrappolata dalla sua stessa paura che la fa sentire terribilmente piccola e insignificante. 
"Kenneth..." Continua a chiamare Natasha sperando in una ripresa del ragazzo.

**Intanto, in Italia...**

Un nuovo membro si è unito agli allenamenti dei Crispino. È una ragazza, alta all'incirca 1.55 centimetri, con un viso giovanile che dimostra perfettamente i suoi 18 anni e la pelle chiara. È magra ed ha un fisico asciutto con poche forme, ma in armonia con la sua struttura fisica. I capelli sono corvini e le arrivano alle spalle, ha gli occhi grigi e labbra rosse come ciliegie.
Indossa una semplice maglia a maniche lunghe nera in contrasto con i leggins bianco.


È la prima volta che i ragazzi la vedono in pista, ma la cosa che li sorprende di più è che a stento riesce a mantenersi sui pattini.
"Ehi, tutto bene?" Domanda Sara mentre si avvicina a lei, vedendola in difficoltà.
"Sì, tranquilla. È solo che non metto i pattini da tanto ed è la prima volta che indosso quelli per il ghiaccio." Informa facendo un sorriso, però si ritrova a scivolare all'indietro e cade a terra.
"Sta attenta. I roller sono molto più semplici da gestire rispetto a questi." Rivela la bruna tendendole la mano e aiutando la nuova arrivata ad alzarsi.
"Già. Me ne sono resa conto. Te devi essere Sara Crispino, dico bene?" Chiede quindi riconoscendola e reggendosi al muretto per non cadere.
"Si, c'è anche mio fratello Michele." Le fa notare.
"Vi ho visto pattinare l'anno scorso quando siete venuti a Napoli per l'apertura della pista."
"Davvero?"
"Si. Siete stati davvero bravi. Da allora non ho fatto altro che pensare a diventare una pattinatrice professionista come voi."
Sara è entusiasta della sua nuova fan e compagna di squadra, perciò non perde tempo a chiamare il fratello per farlo avvicinare a lei.
"Micky! Lo sapevi che è una nostra fan?" Chiede vedendolo avvicinarsi a loro due incuriosito.
"No, davvero?" Sorpreso, il ragazzo comincia a guardare la ragazza.
La bruna si rende conto che non si è ancora presentata: "Oh... Scusate! Ho dimenticato di presentarmi. Mi chiamo Elvira, Elvira Quagliarulo."
"Hai un accento particolare. Non sei di queste parti, vero?"
"È napoletana." Spiega la sorella, rendendo ancora più incredulo Michele.
"Cosa? Anche te?"
"Perché, anche voi siete di Napoli?"
"Si, siamo nati a Pozzuoli, vicino il lungo mare." Rivela il castano.
A quelle parole, Elvira sembra illuminarsi e incomincia ad esclamare: "Mado'! Davvero?"
E mentre parlano della loro città d'origine, Emil si introduce nel discorso.
"Ehi, what do you say?" Domanda il ragazzo in inglese, infatti con i Crispino, ma anche con gli altri pattinatori, è quella la lingua con cui comunica.
"Elvira, lui è Emil." Lo presenta Sara e lei non tarda a rispondere: "Piacere, Elvira."
"Do you speak english?" Chiede il ceco sentendola parlare in italiano e non capendo ciò che sta dicendo.
In quell'istante si crea un silenzio imbarazzante. Chiunque può capire che il ragazzo le ha chiesto semplicemente se conosce la lingua, ma alla diciottenne dell'inglese mancano anche le bassi e fraintende immediatamente quel speak english, andando su tutte le furie e lasciando uscire la sua parlantina dialettale.
"Eh, no! Aspe'! Ti stai prendendo troppa confidenza. So di non essere perfetta e di avere un po' di ciccia qua e là, ma chiamarmi speck inglesh è troppo. Questo lo dici a quella porca di tua madre. Hai capito?"
Sara e Michele, sentendo quelle parole, scoppiano a ridere.
"Elvira? Ma che hai capito?" Domanda la pattinatrice ridendo e facendo alterare ancora di più la ragazza: "Perché? Guarda che è lui che ha iniziato!"
"Ti ha semplicemente chiesto se sapevi l'inglese." La informa il castano con le lacrime agli occhi per la reazione della ragazza.
"Ah..." Risponde Elvira per poi scoppiare a ridere anche lei e continuare: "Scusate! Io non capisco nulla d'inglese. Pensavo che mi avesse dato dello speck inglese. Come si dice di no? Dobn't? Don't? Doisen't?"
"Di semplicemente di no che fai prima." Ride ancora Michele vedendola in totale difficoltà con le lingue.

**Intanto, in America...**

Aubrey si rende conto che per tutto il tempo Otabek non ha fatto altro che messaggiare invece di guardare il campionato con lei e Nicole.
"Che combini con quel cellulare?" Domanda la rossa vedendolo messaggiare. 
"Nulla." Sintetizza Otabek chiudendo il telefono e guardando la ragazza come se nulla fosse.
Quella reazione Aubrey la conosce bene. Sa che pur essendo scontroso e il suo viso è sempre lo stesso, qualcosa nasconde. Lo può capire da come ha messo via il cellulare velocemente dopo aver espresso la sua curiosità. 
La cosa fa incuriosire ancora di più la ragazza che incomincia a fare capricci:"Uff... perchè fai sempre così? Avanti! Voglio vedere!" Ordina la rossa buttandosi su Otabek per prendere il cellulare.
"Ehi!"
"Avanti, Nicole! Dammi una mano!" Incita cercando di farsi aiutare dall'amica, ma Nicole non sa che fare così si limita ad avvicinarsi.
"Ma siete impazzite?"
"Voglio sapere chi è!" Sbraita Aubrey esausta del comportamento misterioso dell'amico.
Il kazuco riesce a svincolarsi dalla presa della rossa e si allontana da lei.
"Tu sei pazza. Se credi che ti dico con chi messaggio, ti sbagli di grosso."
"Parlavi con Mila, non è vero?" Chiede Nicole alzando la testa verso il ragazzo che incomincia a fissarla con un:"Huh?"
"Ho detto, era con Mila che parlavi? Perchè gira su internet una foto un po' strana." Gli rivela notando qualche attimo prima un'immagine sospetta su una rivista online.
"Cosa?" Urla incredula Aubrey guadando l'amica.
Scende un silenzio preoccupante. Quella quiete fa intuire che probabilmente Nicole ha compreso la verità, ma il kazuco non vuole farsi scoprire così se ne esce con un:"Anche se fosse non sono affari vostri." 
Nervoso della scoperta, il ragazzo se ne va lasciandole da sole, ma così facendo la curiosità di Aubrey aumenta ancora di più.
"Fa vedere! Qual'è questa foto che gira?" Domanda all'amica incuriosita.
La ragazza non perde tempo a mostrare la foto alla rossa rimanendone sorpresa. 
Quella è un'immagine che chiunque fan dell'Otayuri non vorrebbe mai vedere.


E' una foto dove Mila e Otabek parlano tranquillamente, ma c'è un particolare che salta all'occhio. Il peluche di Otabek tra le mani di Mila e lei che lo abbraccia. 
"Non ci credo. Ditemi che è uno scherzo." Mormora la rossa incominciando a piangere dalla disperazione, quando incomincia a pensare che probabilmente è solo una trovata di Otabek, ma Nicole non è così convinta della cosa.
Non lo conosce di certo bene come Aubrey, ma quella foto non sembra essere finzione o un fotomontaggio come ipotizza l'amica che ancora ci spera nella Otayuri.

**Intanto, in Giappone...***

Sono passate più di quattro ore da quando i due piccioncini hanno incominciato a farlo.
"Oh... cazzo!" Sospira Yune esausto per poi guardare l'orologio sul comodino e scoprire che hanno passato quasi cinque ore a farlo.
Inoltre hanno cambiato posizione più volte posizione e il corvino si è ritrovato a fare l'uke senza nemmeno rendersene conto.
"Ti voglio ancora..." Gli sussurra il francese leccandogli il collo e mettendosi sopra di lui.
"Ma non ti sazi mai?"
"Veramente... pensavo di farlo tutta la notte. Mi tenti troppo e poi... sei bravo. Anche se mi hai fatto male prima." Lo informa guardandolo diritto negli occhi.
"Scusa, mi spiace..."
Il francese si sposta dal ragazzo mettendosi accanto a lui e rassicurandolo:"Tranquillo. Era la tua prima volta. E' normale essere impacciati. E poi... sono contento." Confessa con un sorriso per poi voltarsi verso di lui e ammirare i suoi occhioni eterocromi continuando:"Almeno posso dire di essere stato io il primo con cui hai fatto il seme e la cosa mi rende terribilmente felice."
"Louis..." Sussurra Yune accarezzando il volto del francese e baciarlo sulle labbra.
"Comunque, anche se non sei portato per fare il seme, devo dire che sei molto sexy quando apri i preservativi."
"Piantala!" Urla il corvino dandogli uno spintone, ma il francese lo afferra per il braccio tirandolo a se.
"Tranquillo, piccolino. Abbiamo tutta una vita davanti per imparare." Gli dice confortandolo. Quelle braccia del francese lo avvolgono e lo rassicurano, mentre si ritrova con il capo appoggiato al petto del ragazzo.
Yune riesce a sentire il battito del cuore del francese e quelle parole dette lo sorprendono. Gli fanno capire che Louis non ha intenzione di lasciarlo, ma vuole rimanergli accanto per il resto della sua vita e la cosa fa sorridere il corvino che si stringe forte a lui. 


**Intanto, in Russia**

Victor e Yuuri entrano in casa, quel luogo dove i due possono essere liberi di esprimersi. 
Lì non c'è nessuno a parte loro. Il russo chiude la porta di casa stringendo la mano fredda del giapponese e tirandolo a se per baciargli l'anello, quell'anello simbolo del loro amore. Quell'anello che per loro significa tutto e di cui nessuno capirà mai la grandezza dell'amore che c'è dietro. L'amore per il pattinaggio, la promessa per la vincita di una medaglia d'oro, ma anche quella di un sentimento che sono costretti a tener lontano dagli occhi del mondo perchè giudicato sbagliato.
"Victor...io..." Balbetta Yuuri vedendolo avvicinare a lui sempre di più.
"Sh... Yuuri, ora non servono le parole... Siamo soli e siamo liberi di essere ciò che vogliamo..." Sussurra dolcemente il russo avvicinando sempre di più il suo volto a quello del giapponese.


Le loro labbra si uniscono. Quel bacio è stato atteso per tanto, forse troppo tempo. Le loro lingue cominciano a sfiorarsi, sono uniti da un abbraccio che li fa sentire sempre più vicini mentre i battiti dei loro cuori si sincronizzano. Ogni cosa è possibile in quel momento, tutto può accadere e nessuno dei due vuole che tutto quello finisca.
Ma la paura di perdersi è troppo grande e anche se l'istinto e la voglia di andare oltre dicono di continuare, Yuuri non ci riesce.
"Victor..." Lo richiama staccandosi da lui.
"Qualcosa non va?"
"Non credo di poterlo fare. Non ora, lo sai. Ne abbiamo già parlato." Dice il moro accarezzando i capelli argentei dell'altro e togliendoglieli da davanti agli occhi per vederlo meglio.
"Come vuoi." Mormora quindi il russo staccandosi dall'abbraccio, ma non prima di aver dato un ultimo bacio assaporando per l'ultima volta le labbra di Yuuri.
Victor lo ama profondamente e vuole accettare ogni sua scelta. Sa che ha solo bisogno di tempo. Sa che non avrebbe neanche dovuto baciarlo, ma perché continuare a nascondersi quando i sentimenti di entrambi sono forti?

**Intanto, in Giappone...**

Qualcuno si sta dirigendo verso le terme della famiglia Katsuki.
È una ragazza su 1.70 centimetri, snella e dalla carnagione chiara. Ha capelli corvini che le arrivano alle spalle, sfiorandole anche il seno. Gli occhi sono a mandorla di un bell'azzurro intenso e la sua fisionomia è molto simile a quella di qualcuno che conosciamo bene, ovvero il nostro Yuuri.
Infatti questa ragazza è Robin Katsuki, la cugina del giapponese. È appena arrivata da Londra e non vede l'ora di rivederlo, dopotutto sono passati anni dall'ultima volta che si sono incontrati. 
Entra nelle terme di famiglia piena di speranze di trovare il cugino, ma una volta lì si rende conto che Yuuri non è in Giappone.
"Cosa? Yuuri è andato in Russia?" Domanda la ragazza sentendo gli zii che le rivelano la realtà delle cose.
"Si. È dovuto andare lì per continuare ad allenarsi con Victor." La informa la sorella del ragazzo facendo rattristire la bruna.
"Uffa, che disdetta! Pensavo che finalmente avremmo potuto allenarci insieme." Dice la giapponese abbassando lo sguardo, ci tiene tanto ad incontrare il cugino e sapere che è in Russia la rattrista, quando le parole di sua madre la sorprendono.
"Tesoro, se ci tieni tanto perchè non provi a contattarlo? Può darsi che questo Victor possa allenare anche te." Propone la donna facendola sorridere.
"Mamma, dici sul serio? Posso davvero andarci?"
"Certo. Dopotutto saresti con tuo cugino, non con estranei."
"Oh... Mamma, grazie! Grazie, grazie, grazie! Vado a chiamarlo." Afferma prendendo il cellulare e uscendo dalla stanza, quando si ferma e torna indietro aggiungendo imbarazzata: "Ehm... Potete darmi il suo numero? Non c'è l'ho in rubrica."
I parenti cominciano a ridere vedendo l'euforia di Robin per poter finalmente risentire il cugino.

**Intanto, in America...**

Kyle ha appena finito di allenarsi. Purtroppo, ogni tentativo di approccio con il suo nuovo coach di danza è andato male. Quel tipo lo ha letteralmente sfinito con gli esercizi e le piroette, tanto che non riesce ad alzarsi da terra.
"Ti prego, abbi un po' di compassione." Si lamenta il danese sentendo il dolore atroce alle caviglie e ai muscoli delle gambe.
"Se vuoi diventare qualcuno, devi continuare ad allenarti."
"Ma sono più di tre ore che ci alleniamo!"
"Tsk... Evidentemente non sei così bravo come dicono." Insinua il tedesco iniziando a guardarlo storto.
In quell'istante qualcuno apre la porta, facendolo soltanto innervosire ulteriormente.
"Adesso chi diamine disturba la mia lezione!?"
"Scusa, un allieva ha fatto una festicciola per il suo compleanni e mi ha detto di portarti un po' del dolce." Dice la ragazza, che lavora nella sala accanto alla sua, entrando, ma l'istruttore non sembra essere d'accordo su quella trovata.
"Lo sai che i dolci sono piene di calor-" Si blocca non appena vede che il piatto è pieno di bellissimi profitterolles accatastati. Lui ama letteralmente quella pietanza e, senza aggiungere altro, corre dalla giovane per prenderla dalle sue mani e sostituendo il pensiero precedente con un altro.
"Dicevo: Lo sai che i dolci sono stupendi. Specialmente dopo una lunga giornata d'allenamento!"
La ragazza sorride e con un cenno della mano esce, chiudendosi la porta alle spalle.
Il tedesco rimane lì a fissare i profitterolles incantato:"Quanto sono belli..."
"Posso averne uno?" Interviene allora Kyle, ma Blau non sembra contento della richiesta fatta dal suo allievo, tanto che gli urla contro: "Neanche per sogno! Tu sei a dieta, non puoi permetterti di mangiare queste schifezze."
Il danese si rende subito conto che il coach non gliene avrebbe mai ceduto neanche uno. Il suo aspetto autoritario e prepotente sembra essere cambiato completamente alla vista dei profitterolles, così Kyle decide di approfittarne.
Essendo molto, ma molto più alto rispetto al suo maestro gli prende, senza difficoltàm il piatto dalle mani, allontanandolo.
"Ehi! Che diamine combini? Ridammelo!"
"Lo vuoi veramente? Sai, stavo proprio pensando di giocarci un po'."
"Smettila e restituiscimelo."
"In cambio te cosa faresti?"
"Farei qualsiasi cosa se te mi dessi quel fottuto piatto!"
"Qualsiasi cosa hai detto, vero?" Il danese inizia subito a pensare, con un sorrisino malizioso sulle labbra.
Ben presto Blau si trova con le braccia legate tra di loro solamente per riavere l'agognato dolce, ma l'idea di Kyle è molto più perversa di così.


"Avanti, dammi i profitterolles adesso. Ho fatto quello che volevi, no?"
"Veramente, no. Pensavo a ben altro." Risponde l'allievo mettendosi su di lui, di spalle, quindi inizia a leccare uno ad uno i dolcetti davanti agli occhi del tedesco.
Vedendo quei gesti e quelle pretese, il ragazzo avvolge le sue braccia attorno al collo del danese avvicinandosi alle sue labbra mentre ha ancora il dolce in bocca.
Quel gesto così affrettato e improvviso non può che sospendere Kyle. Non ha mai pensato che Blau potesse essere così determinato e la situazione creatasi comincia a piacergli. D'un tratto la luce va via. Probabilmente è un black out o semplicemente è tardi e sono già andati via tutti, mentre i due restano in quella stanza.
Il profondo bacio al sapor di cioccolato e il buio pesto eccitano i due, che iniziato senza esitazione a spogliarsi.
"Slegami!" Ordina il tedesco facendosi prendere dalla passione. "Ti ho detto di slegarmi..." continua ancora il ragazzo sentendo le mani del danese che iniziato a toccarlo per sciogliere i nodi, ma non solo. Sente ancora le sue labbra attaccate e il sapore dolce a cui non riesce a resistere. Una volta libero, prende Kyle e lo sbatte a terra di prepotenza, mettendosi a cavalcioni su di lui e cominciando a denudarlo di tutto quello che ha addosso. Il suo studente impertinente riesce a farlo impazzire, non solo durante gli esercizi.
Sentire l'odore di profitterolles sulla pelle di Kyle è come una dolce tentazione che Blau non vuole lasciarsi sfuggire.

**Intanto, in Russia...**

E' iniziato un altro giorno e Phichit e Vanessa incominciano ad allenarsi nelle varie figure.
Il thailandese, così come l'italiana, hanno cambiato le lame dei loro pattini come Lilia gli ha ordinato, ma le varie figure sembrano più complicate del previsto.
"Vanny, cerca di bilanciarti quando ti sollevo." Dice il ragazzo vedendo che nei sollevamenti in aria, non riesce a tenerla in alto più di un secondo.
La ragazza annuisce, ma anche bilanciandosi non riesce a stare in alto e si ritrova a cadere all'indietro.
I due cadono a terra ritrovandosi l'uno sopra l'altro. 
"Ti sei fatta male?" Le chiede Phichit vedendosela addosso.
"No, tranquillo. Sto bene." Lo rassicura, anche se il contatto col ghiaccio le ha fatto male la caviglia.
Lilia se ne rende conto, anche perchè la vede subito dopo non riuscire a stendere la gamba come prima a causa del dolore.
"Vanny, ma che combini? Alzala di più." Rimprovera il ragazzo non capendo il dolore di Vanessa.
"Scusa." Si scusa abbassando il piede e non riuscendo ad alzare la gamba all'indietro più di tanto.
Vedendo quella scena, la coach interviene richiamando il ragazzo e attirando l'attenzione su di lei:"Phichit! Guarda che il problema non è Vanessa, sei tu!"
"Cosa? Ma io sto..."
"Nei sollevamenti, lei sembra fidarsi di te, mentre tu sembri un incapace. Qual'è il problema? Non ti fidi di lei, oppure non hai fiducia nelle tue capacità?" Interrompe la donna, ma Phichit sembra non pensarla come lei.
"Non è vero, io mi fido."
"Davvero? Allora perchè nei sollevamenti non riesci a stare diritto con le spalle e ad avere le braccia ben tese quando la prendi per i fianchi?" Gli domanda la coach avvicinandosi a loro.
Il thailandese non sa che dire. E' vero. Non riesce a sollevare la ragazza come si deve e quelle parole dette da Lilia non lo aiutano affatto. 
La donna prendere Vanessa per mano e continua a rimproverarlo:"Se non hai fiducia in te stesso, come puoi pensare che gli altri si accorgono di te? Inoltre, ti informo che se non fai subito qualcosa, finirai per farle male seriamente."
Quelle parole lasciano spiazzato il ragazzo. Non ha mai immaginato che il pattinaggio di coppia fosse così duro e stressante. Vedere tutte quelle coppie che pattinano in armonia, come se fosse la cosa più semplice al mondo e scoprire che è più dura di quanto sembra è umiliante. Sopratutto sapere che Vanessa potrebbe farsi male per causa sua.
Possibile che sia davvero così insicuro come dice Lilia?
La donna trascina la ragazza via dal ghiaccio, lasciando Phichit da solo a pensare.
"Su, siediti qui e fammi vedere." Ordina la coach vedendo che non riesce neanche ad appoggiare il piede a terra.
"Sto bene."
"Non stai bene. Avanti, siediti e fammi vedere." Continua a imporsi prendendo il kit del pronto soccorso dall'armadietto e facendola sedere sulla panchina. La ragazza toglie i pattini e scopre la caviglia coperta dai gambaletti neri mostrando l'ematoma fatto all'impatto sul ghiaccio.


"Maledizione. Come minimo ci vorranno tre giorni prima di riprendere con il pattinaggio."
"Cosa?" Domanda l'italiana alzando la testa verso la coach che la guarda dall'alto in basso.
La donna si accovaccia e incomincia a fasciargli il piede e la caviglia. Quella situazione mette terribilmente a disagio Vanessa, sopratutto per quando Lilia incomincia a dire:"Dovresti cambiare partner. Quel Phichit è davvero un incosciente."
"Mi spiace coach. E' stata colpa mia. Avrei dovuto dargli più fiducia. Non se la prenda con Phichit. Dopotutto sono stata io a trascinarlo nel pattinaggio di coppia."
"Davvero? Sapevo che era stato lui a proporlo."
"Si, ma se non avessi accettato, adesso non saremo qui. Quindi è anche colpa mia. Se mi faccio male è solo perchè siamo dei principianti. Dobbiamo ancora avere dimestichezza." Difende la ragazza facendosi guardare meravigliata dalla coach.
"Mi assomigli molto." Le rivela la coach sorprendendola:"Anch'io un tempo proteggevo quell'imbranato di Yakov. Spero che almeno il thailandese non è come il mio ex marito e impari ad ascoltarti presto." Continua la donna con un pizzico di malinconia nel cuore.
Per lei, vedere Vanessa farsi male, le ricorda qualcosa di doloroso che nessuno può immaginare.
L'italiana si rende conto che Lilia soffre molto dentro ed ha una passione incredibile per la danza e il pattinaggio. Lo si intuisce fin da subito e la cosa la incuriosisce parecchio.
"Coach? Posso chiederle come mai ha lasciato il pattinaggio? Perchè sembra davvero legata a questa disciplina." Le chiede Vanessa vedendola particolarmente pensierosa.
"L'ho lasciato per lo stesso motivo che ho lasciato mio marito." Sintetizza la donna non volendone parlare.
In quell'istante, Phichit esce dalla pista che, vedendo Lilia fasciare la caviglia alla ragazza, incomincia a preoccuparsi.
"Vanny, ma cosa..?"
"Tranquillo. Non è nulla. Ha detto la coach che dovrò stare ferma un paio di giorni, ma non è nulla di grave." Cerca di rassicurarlo, ma è tutto inutile. Lilia incomincia a lamentarsi del comportamento sconsiderato di Phichit facendolo sentire un incapace:"La prossima volta cerca di stare più attento. Fortunatamente abbiamo iniziato con i sollevamenti semplici. Non immagino pensare a cosa avreste potuto combinare con il twist." Mormora contrariata la coach chiudendo il kit del pronto soccorso con violenza.
Si alza e nervosa si allontana da loro lasciando il thailandese guardare incredulo la ragazza e dirle:"M-mi spiace..."



Intanto da qualche altra parte, sempre in Russia, Yuri è nella sua classe a guardare il cellulare e le ultime notizie su facebook, quando qualcosa salta all'occhio.
"Huh? E' uno scherzo?" Si chiede vedendo la foto dell'amico Otabek che chiacchiera con Mila sulla prima pagina della rivista ice jewels online spalancando gli occhi.
"Non ci credo. Quel bastardo non me l'ha neanche detto." Continua il russo incominciando a salvare della immagine e inviandogliela al kazuco su what's app per dirgliene quattro, quando la professoressa si rende conto del messaggiare nervoso del ragazzo.
"Plisetsky!" Lo richiama.
Il russo alza la testa e incomincia a fissarla contrariato:"Si, prof?"
"Visto che sei così distratto, suppongo che tu queste cose le conosca già."
"Veramente, io..."
"Bene. Vieni alla lavagna e risolvimi questo problema." Interrompe la donna senza dargli neanche l'occasione di parlare.
"Ma prof..."
"Plisetsky, niente ma e vieni immediatamente qui!" Lo rimprovera facendolo alzare dal banco e posare il cellulare nello zaino.
Il ragazzo si avvia alla lavagna dove c'è già un esercizio ad aspettarlo.
"Credo che lo sai risolvere, no?"
"Veramente no." Confessa il ragazzo, ma sembra che quella rivelazione non arriva alle orecchie della professoressa.
"Devi trovare la base dell'acido coniugato." Cerca di aiutarlo, ma il ragazzo di chimica e fisica ci capisce ben poco così si ritrova a fare un pasticcio e ricevere un insufficienza sul registro.
"Maledizione. Questa non ci voleva." Gli dice Sasha dispiaciuta.
I due sono fuori scuola e Yuri gli ha raccontato dell'accaduto:"Già. Adesso mi tocca studiare duramente per le prossime settimane e la cosa più straziante è che non ci capisco nulla. Qualsiasi cosa faccio per imparare sembra che dimentico anche quel che già so."
"Ti conviene studiare con qualcuno se non vorrai ripetere l'anno." Gli propone la ragazza, ma quel ripetere l'anno nella mente del russo suona come qualcosa di atroce.
"Stai scherzando? Se venissi bocciato la mia carriera di pattinatore verrebbe messa a dura prova. Non posso neanche pensare ad una cosa del genere." Le risponde il russo, ma la cosa che lo irrita di più è il silenzio dell'amico, tanto che aggiunge:"E poi... mi chiedo come mai Otabek mi abbia nascosto una cosa del genere. Sono un suo amico, no? Poteva benissimo dirmelo."
"Forse non è sicuro dei sentimenti che prova per Mila." Ipotizza la russa, ma la cosa comunque non cambia per Yuri. 
Otabek non gli ha detto nulla e lui non sopporta questo silenzio.
"Sarà, ma ciò non toglie che comunque avrebbe dovuto dirmelo. Se siamo veramente amici l'avrebbe dovuto fare, come poi ho fatto io..." Sospira il russo preoccupato ricordandosi di quando gli ha confessato i sentimenti che prova per Margò.
Possibile che Otabek non si fidi di lui?
Possibile che tutto quell'essere amico è stata solo una sceneggiata per avvicinarsi a Mila? 
E' questo ciò che pensa il nostro Yuri mentre incomincia a guardare il cielo pensieroso.
Lui non crede che il kazuco l'ha fatto per usarlo, ma allora com'è potuto succedere? 
Perchè Otabek gliel'ha tenuto nascosto? 


Intanto, da un'altra parte della Russia, Margò sta rientrando a casa dopo aver fatto un po' di spesa al supermarket, quando vede Georgi ad aspettarla giù casa sua.
"E tu che ci fai qui?" Chiede la francese avvicinandosi al russo incuriosita. 
"Sono venuto a prenderti. Te lo sei dimenticata?"
"Scusa, pensavo che l'uscita fosse saltata. Non ti sei fatto sentire tutta la giornata." Gli rivela la ragazza guardandolo scontrosamente.
La situazione tra i due è piuttosto complicata. Margò non riesce a fidarsi di lui, anche se la loro relazione è solo finzione e quell'uscita è solo un pretesto per mostrarsi al pubblico insieme, rendendo il loro finto fidanzamento più reale agli occhi delle persone e ai media.
"Mi spiace. E' colpa mia. Avrei dovuto controllare il cellulare prima di uscire. Mi sono accorto pochi minuti fa che era spento." Le dice il russo facendo sospirare la francese.
"Va beh. Aspettami qui. Poso le borse e andiamo." Avverte la ragazza aprendo il cancello di casa, quando le parole del ragazzo che seguono la colpiscono e non poco.
"Tranquilla. Prenditi tutto il tempo che vuoi. Tanto è la nostra prima uscita, no?"
La ragazza entra velocemente dentro il cancello chiudendolo e si dirige verso la porta di casa dove entrando incomincia a pensare alle parole di Georgi.
La cosa sembra preoccuparla e non poco. 
Con il russo non c'è nulla a parte una semplice conoscenza e un accordo, ma in lei qualcosa sta cambiando e se ne rende conto.
Le attenzioni di quel ragazzo, incominciano a farla riflettere su ciò che sente in quel preciso istante.
Margò posa le chiavi e si avvia nella sua stanza perplessa. Lì c'è la foto della madre.
Vorrebbe capirne di più, ma senza di lei non riesce a comprendere nulla. 
"Mamma..." Chiama la ragazza avvicinandosi alla foto della madre per poi continuare a chiedere:"Perchè? Perchè mi sento così strana?" 
La ragazza si mette la mano al petto sentendo che il cuore batte ogni istante sempre più forte. Quella strana sensazione non l'ha mai provata e le fa paura, ma non vuole lasciarsi prendere da quelle emozioni.
Ha promesso a Georgi che l'avrebbe aiutato e infatti, anche se impaurita da quelle emozioni, si sistema i capelli e il trucco per poi prendere la borsa e raggiungerlo.
Possibile che Margò stia incominciando a provare qualcosa per Georgi? Lo scopriremo presto...



**Angolo Autrice**

Salve, ragazzi. 
Che ne pensate di questo nuovo capitolo?
Vi è piaciuto?
Fatemelo sapere se vi piace, se ci sono errori anche nello scrivere che non ci ho fatto caso oppure se avete idee. Sono sempre ben accette!
Vorrei fare un ringraziamento speciale alla creatrice di Sasha che è stata così gentile da aiutarmi con la revisione del capitolo. Quindi, grazie mille!^^
Inoltre ricordo che chiunque vuole partecipare, lo può fare. Basta solo farmelo sapere.
Ah...già! Chiunque vuole partecipare con un nuovo personaggio, può inviarmi la scheda fino al 15 febbraio, dopo di che chiudo le iscrizioni dei personaggi.
Il prossimo capitolo verrà pubblicato a San Valentino e sarà proprio sulla festa degli innamorati, quindi preparatevi!
Alla prossima. Baci.
AlekHiwatari14

   
 
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