Anime & Manga > Sword Art Online
Segui la storia  |       
Autore: Danmel_Faust_Machieri    07/02/2017    2 recensioni
Sword Art Online e i Souls Game: questa serie vuole provare a coniugare queste due componenti.
Io e il mio coinquilino abbiamo seguito Sword Art Online affascinati dall'idea su cui è stato costruito: l'essere intrappolati in un gioco. Purtroppo siamo rimasti delusi dalle potenzialità inespresse di questo anime. Essendo anche due Souls Player recentemente ci è venuta un'idea: un mondo simile a quello di SAO con un universo narrativo come un Souls. Ci è sembrato qualcosa di interessante: abbiamo creato i personaggi, studiato le meccaniche di gioco e la lore. Naturalmente ci saranno citazionismi più o meno espliciti e ci auguriamo che possa essere un'idea di vostro gradimento.
Naturalmente ci teniamo alla vostra opinione quindi non fate i timidi e fate sentire la vostra voce :)
Siamo Danmel_Faust_Machieri e Djanni e vi auguriamo buona lettura!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
N.D.A. Ci scusiamo immensamente per il ritardo in cui è incappato questo capitolo e approfittiamo anche del momento per dirvi che domani non uscirà il solito capitolo e rimandiamo tutto a sabato. Abbiamo poi una novità riguardo l'orario di pubblicazione: il sabato rimarrà tutto uguale (ossia pubblicazione alle 15:30), il mercoledì invece, da settimana prossima, saremo costretti a pubblicare intorno alle 19:30 causa lezioni in facoltà fino a tardi. Scusate ancora per tutto il casino di questi giorni e vi lasciamo ora alla lettura di questo capitolo.

Un fischio continuo ruppe il silenzio del grande soggiorno della sede che quasi un anno prima avevano acquistato i membri della gilda Vitriol. Camilla corse verso la cucina e sollevò la teiera fischiante dopo aver spento il fuoco della stufa utilizzato per far bollire l'acqua. 
"Ale!" urlò la ragazza verso le scale " È pronto il tea!"
Un incedere di passi rispose a quell'urlo e subito Alessandro comparve accanto al tavolo del soggiorno. Riccardo era ancora in clinica alle prese con i suoi lavori di routine mentre Lorenzo era l'incaricato del giorno per prendersi cura, insieme a Kubasa, di Nicolò quindi i due ragazzi erano soli nella sede.
"Eccomi" sorrise il barbaro mentre poggiava sul tavolo le due tazzine bianche. I ragazzi si sedettero uno difronte all'altro e mentre sorseggiavano tranquillamente la calda bevanda iniziarono come sempre a discutere di quello che stava succedendo, dei vari problemi che saltavano fuori giorno dopo giorno, dell'orribile situazione in cui si erano venuti a trovare.
"Non abbiamo nemmeno pensato alla gilda…" sospirò Alessandro ad un certo punto.
"Cosa intendi dire?" chiese Camilla.
"Beh vedi…" iniziò lui a spiegare "A capo della nostra gilda, sin dall'inizio, ci sono stati Nicolò e Claudio… Claudio ormai non ha più nulla a che fare con noi, sono passati chissà quanti mesi dall'ultima volta e non ha inviato un messaggio, non si degna di risponderci e, nemmeno dopo la morte di Linton, ha deciso di farsi vivo; Nicolò invece, dopo aver ucciso Linton. è… Non c'è un termine adatto per spiegare quello che sta passando, ma tu stessa l'hai visto e capisci cosa intendo… I nostri due capi sono praticamente fuori dai giochi chissà per qualche tempo e noi, nel mentre, cosa vogliamo fare?"
Camilla osservò per qualche momento il liquido all'interno della sua tazza e poi s'incupì: Alessandro aveva ragione; all'interno della gilda Claudio e Nicolò erano i soli ad avere uno spirito di leadership ed esperienza tattica. Eppure, sul conto di Claudio, si erano sbagliati: li aveva abbandonati senza un motivo, senza dire niente, un egoistico modo d'agire non da leader. Nicolò invece era sempre rimasto con loro ed ora rimaneva sospeso in un'oscurità inviolabile… proprio come quella volta…
"Camilla?" la chiamò il barbaro vedendola ancora assorta nei suoi pensieri.
"Eh…" si destò lei all'improvviso.
"Tutto bene?"
"Sì… sì… Stavo solo pensando…" rispose lei bevendo il tea ormai diventato freddo.
"Camilla…" iniziò a dire Alessandro stringendo la mano della maga nella sua "Posso capire quello che stai passando… Ma ce la caveremo, siamo molto cresciuti in questo folle viaggio e anche loro torneranno, supereranno i loro problemi e saremo di nuovo tutti uniti"
Camilla sorrise sentendosi rinfrancare dalle parole dell'amico. Passò qualche secondo ed un rumore interruppe la chiacchierata dei due; qualcuno stava bussando alla porta. Alessandro aprì il menu e guardò l'orario "Beh…" disse dopo aver richiuso tutto " Sono le 17:14… Probabilmente Riccardo avrà finito di lavorare prima" così il ragazzo si alzò ed andò ad aprire la porta.
"Ale!" urlò la ragazza non appena sentì aprire la porta "È Riccardo?" 
All'improvviso dal salone si levarono diverse voci seguite poi da un urlo di Alessandro "Che cavolo fate?!"
Camilla si alzò di scatto dalla sedia e corse verso la porta incrociando, uscendo dalla stanza, due giocatori che indossavano l'armatura della gilda delle Guardie Notturne. La ragazza straniata guardò verso l'uscio dove Alessandro stava discutendo con il paladino che era seduto accanto a Zarathustra durante la riunione di qualche giorno prima: era un ragazzo che avrà avuto al massimo 20 anni, aveva gli occhi verdi, i capelli marroni e un neo sotto al naso.
"Si può sapere cose sta succedendo qui?!" esclamò la maga palesemente adirata.
"Buon pomeriggio signorina; sono il colonnello Kratos" si presentò il paladino ignorando completamente il barbaro.
"Non mi interessa del tu nome, voglio sapere cosa stanno facendo i tuoi uomini in casa nostra!" lo scannò la ragazza preoccupata però di quel titolo di cui si era fregiato.
"Innanzitutto le chiedo un po' più di rispetto da parte sua! Comunque il generale Zarathustra ci ha chiesto di perquisire le stanze del traditore Orpheus e di sequestrare qualsiasi oggetto sospetto!" rispose l'uomo ostentando superiorità rispetto gli interlocutori.
Alessandro e Camilla si scambiarono uno sguardo preoccupato: Zarathustra si era eletto generale da quando? E chi l'aveva concesso?
"Ora, se non vi dispiace, potreste dirci qual è la stanza di Orpheus o volete essere denunciati per intralcio alle indagini?" continuò Kratos mettendosi braccia conserte. Camilla indicò una porta senza distogliere gli occhi dal paladino e subito i due sottoposti andarono verso la stanza.
Ad un tratto la mente di Alessandro venne attraversata da un dubbio e domandò "Di grazia, ci può almeno dire perché non è venuto il generale in persona a sbrigare questa importante missione?"
Kratos non degnò il barbaro di uno sguardo e rispose semplicemente "Deve assolvere a missioni più importanti"
Il ragazzo fu felice di poter continuare a tendere l'esca e domandò "E, di grazia, cosa ci sarebbe di più importante, per il generale, di investigare riguardo il traditore della prima linea?" le parole sibilline del barbaro cercavano di ottenere dal paladino quante più informazioni possibili e, quindi, continuò a dire "D'altronde Zarathustra non ha ancora ripreso le esplorazioni del piano 48… Quindi mi chiedo cosa ci sia di così importante… Soprattutto mi chiede se tutti sono a consapevolezza di queste sue priorità personali…"
"Non sono priorità personali quelle  del generale! L'indagine riguardo le armi dei sette astri riguardano tutti noi!" esclamò il paladino infastidito rendendosi conto solo alla fine della frase di essere caduto in un'imboscata, cosa che lo fece bestemmiare a bassa voce.
"Colonnello! Colonnello!" iniziò ad urlare uno dei due sottoposti correndo verso i tre ragazzi.
"Cosa succede Oit?" domandò il colonnello preoccupato.
"Venga a vedere colonnello! La stanza è completamente vuota!"
Alessandro e Camilla si guardarono tra di loro realmente sorpresi dopo aver ascoltato quelle parole. Subito Kratos li fulminò con lo sguardo "Voi due ne sapete qualcosa?!"
"Assolutamente no!" rispose onestamente Alessandro.
Tutti e tre andarono verso la stanza che un tempo apparteneva a Orpheus e trovarono in essa solo il letto ed un comodino. Kratos batté un pugno contro la parete "Siete sicuri di non saperne nulla?" domandò a denti stretti.
"Non ne sappiamo assolutamente nulla" rispose Camilla sorpresa di quella vista quanto il paladino.

Alle 17:30 Riccardo iniziò a riordinare la sua scrivania. Izanog stava riposando sul pavimento emettendo una continua russata che divertiva il chierico. All'improvviso qualcuno bussò alla porta dello studio.
"È permesso?" domandò la voce di Antigone ancora di là dalla porta.
"Certo! Entra puré Antigone!" rispose il ragazzo mentre finiva di riinserire all'interno dell'inventario qualche oggetto. Dopo che ebbe sentito la porta chiudersi, Riccardo si voltò per guardare negli occhi la ragazza ma, a sorpresa, si ritrovò davanti, oltre ad Antigone, Sakura e Pikeru.
"Wow… Non mi aspettavo una delegazione così numerosa" ridacchiò il chierico "Ditemi signore… Cosa volete da moi?"
"Vogliamo sapere cos'è successo realmente a Linton e perché Orpheus è ricercato!" esclamò Antigone facendo un passo verso Riccardo.
"Oh… Ehm… Io in realtà… Non potrei…" iniziò a bofonchiare il chierico.
"Symon… Per favore" iniziò a dire Sakura "Anche noi della prima linea crediamo che sia strano quello che è successo… Orpheus non ha mai dato a nessuno l'idea di essere un dispotico…"
Riccardo si guardò intorno qualche secondo poi si affacciò alla finestra controllando che non ci fosse nessuno nei paraggi che potesse origliare la loro conversazione; il ragazzo poi uscì dalla porta e rientrò insieme ad Exodius, infine chiuse la porta a chiave e si mise davanti ai quattro "Volevo che anche Exodius ascoltasse quello che volete sapere… Mi fido ciecamente di voi quattro ed è per questo che vi confiderò la realtà sugli ultimi accaduti" Riccardo così raccontò tutto ciò che era accaduto alla loro gilda dopo la scomparsa di Linton: raccontò della morte del generale, del duro compito che toccò a Orpheus e della sua fuga. Al termine di quel racconto Antigone si fece cupa in volto esattamente come gli altri tre giovani.
"Quindi ora Orpheus sta continuando a subire un manus in follia?" domandò Exodius preoccupato.
"Putroppo sì…" sospirò il chierico togliendosi gli occhiali e pulendoseli.
"Ma… Ora mi viene un dubbio…" iniziò a dire Sakura ripensando a quello che gli aveva raccontato Symon "Ieri, un giocatore è passato da me chiedendomi se esistesse una pozione in grado di evitare lo status di Sonno"
"E questo cosa c'entra?" domandò Pikeru.
"Ora ti spiego…" ricominciò la ragazza "Siccome non sapevo se si fosse in grado o meno di creare una cosa simile gli ho chiesto il motivo di quella richiesta specifica; mi ha detto che, esplorando il dungeon in cui è morta Linton, hanno ritrovato le sue armi, armi che ora so essere state piazzate lì da Orpheus, ma, nel momento stesso in cui hanno provato ad afferrarle, sono caduti in uno stato di Sonno e, al risveglio, si sono ritrovati al di fuori del dungeon"
"E questo cosa ha a che fare con la storia che Symon ci ha appena raccontato?" continuò a chiedere Pikeru.
"Beh… A questo punto credo che Orpheus abbia maledetto le armi di Linton in modo che nessuno le possa prendere…" spiegò la giovane ragazza dai capelli biondi.
"Mmm… Non mi sembra che Orpheus abbia utilizzai un incantesimo dopo aver conficcato la spada nella terra…" rispose il chierico mentre ricordava le esatte azioni dell'amico poi però i suoi occhi corsero al volto disperato di Antigone.
"Antigone…" sussurrò allora Riccardo.
Lei si destò come da un sogno, si asciugò gli occhi umidi, e domandò rivolgendosi a tutti "Credete di farcela a gestire la clinica un paio di giorni senza di me?" tutti risposero con un cenno del capo e lei riprese "Credo che andrò a comunicare queste cose a Lesen, sempre che a te, Symon, vada bene, e, sempre con consenso tuo o della Vitriol, andrei con lei a vedere come sta Orpheus"
Riccardo ci pensò qualche secondo… Sapeva che poteva fidarsi ciecamente di Antigone e Lesen ma era giusto far vedere a loro Nicolò in quelle condizioni? Sarebbe stato forse troppo per loro? Non poteva saperlo… Ma non si sentiva in grado di negare un desiderio alle due ragazze quindi si limitò a rispondere "Va bene… Ci occuperemo noi della clinica domani; informerò Camilla e dirò a lei di accompagnarvi fino al suo rifugio" così rispose e il gruppo si separò concedendo ad ognuno di andare per la sua strada.

"Nico! Nico!" iniziò a sussurrare Teresa poggiando una mano sulla spalla del fidanzato. Il ragazzo aprì gli occhi e si ritrovò inginocchiato a terra, con le mani giunte davanti a sé ed i gomiti appoggiati allo schienale della panca davanti a lui; si alzò e poi si mise a sedere, Teresa si trovava alla sua sinistra.
"Allora" sorrise lei "Hai ripetuto la tua "Vergine Madre"?"
Nicolò sorrise guardando intorno a sé la bellezza che viveva nel cuore di Santa Croce. Adorava quella chiesa. Teresa si accorse degli occhi meravigliati con cui si guardava intorno Nicolò e, sorridendo, si finse indispettita dicendo "Vorrei che tu mi guardassi con gli stessi occhi con cui guardi questa chiesa"
Nicolò rise sottovoce e si avvicinò alla ragazza "Sono gli stessi occhi che fai correre tra le parole "Essere e Tempo" ogni volta che lo leggi…" e la baciò sulle labbra destando gli sguardi scandalizzati di un paio di vecchiette dietro di loro che iniziarono a blaterare "Ma… Voi giovani! Questa è la casa del Signore!"
Nicolò si voltò e si scusò con le vecchiette ribadendo le scuse quando il prete invitò tutti a scambiarsi un gesto di pace. Alla fine della celebrazione, mentre tutti uscivano, il ragazzo trattenne la fidanzata invitandola a rimanere con lui qualche minuto a guardare i sepolcri dei grandi, a guardare i suoi eroi. La ragazza sorrise accettando la proposta e si fermò con la mano nella mano del ragazzo a guardare prima la tomba di Machiavelli, poi la tomba di Alfieri ed infine il cenotafio di Dante. "Un giorno prometto di portarti a Ravenna" disse Nicolò stringendo più forte la mano di Teresa. 
"E io ti prometto che ti leggerò "Essere e Tempo" durante il viaggio" sorrise lei con tutta la dolcezza che le apparteneva. Nicolò strinse ancora più forte la mano della ragazza e una lacrima percorse rapida la sua guancia. Teresa la vide e subito abbracciò il ragazzo sussurrandogli all'orecchio "Non temere… Mi sveglierò, proprio come tu tornerai da quel mondo… Ora però non ci pensiamo ok?" e lo fissò tenendo le mani sulle spalle di lui.
Lui fece solo un cenno timido con la testa e si asciugò le lacrime. Lei per cambiare argomento domandò con sguardo curioso "A proposito… Quante ragazze si sono innamorate di te all'interno di quel gioco?"
Lui ridacchiò "Ahahah… Penso che non potrei far innamorare alcuna nemmeno provandoci! Credo che tu sia l'unica in grado di innamorarsi di un folle come me!"
"Non te lo volevo dire Nico ma tu non hai mai capito nulla di donne…" sbuffò lei facendo spallucce.
"Ma come?! Se io ti capisco alla perfezione?" rispose lui ridendo.
"Solo perché sono io e sono l'eccezione che conferma la regola" sorrise baciandolo.

"Perché mi devo nascondere a "casa" mia?!" domandò Kubasa mentre Lorenzo lo spingeva all'interno di una stanza.
"Te l'ho già detto!" iniziò a rispondere il monaco "Riccardo ha permesso a due ragazze di venire qui ma abbiamo pensato che se non ti conoscessero sarebbe meglio!"
"Sono così impresentabile?" continuò a chiedere lui.
"Uff… Dai che hai capito quello che intendo!" sbuffò Lorenzo chiudendolo dentro ad una stanza a caso dell'immensa biblioteca/mausoleo. Proprio in quel momento tre luci brillarono al centro della stanza e ne comparvero Camilla, Antigone e Lesen. Era il giorno successivo alla proposta che la chierica aveva fatto a Riccardo e, siccome nella prima mattinata la chierica aveva parlato con Lesen, prima di mezzogiorno si erano subito messe in contatto con la maga della gilda Vitriol affinché le scortasse in quell'area. 
"Ah siete già arrivate!" sorrise Lorenzo allontanandosi dal nascondiglio di Kubasa.
"Scusate l'intrusione ma potreste dirci la stanza di Orpheus qual è?" domandò allora Antigone rivolgendosi a Lorenzo ma, immediatamente, la voce di Camilla si frappose tra la domanda e la risposta dicendo "Hamlaf hai un minuto prima di mostrare alla ragazze dove si trova Orpheus? Dovremmo discutere di una cosa piuttosto importante"
I due ragazzi allora si allontanarono lasciando le ragazze ad osservare i libri presenti negli scaffali. "Cosa c'è Camilla?" bisbigliò Lorenzo per non farsi sentire dalle altre.
"Ieri pomeriggio degli uomini di Zarathustra sono venuti da noi alla ricerca di indizi riguardo Nico…" iniziò a dire lei con voce molto bassa "…Hanno controllato subito la sua camera ma, quando ne hanno aperto la porta, l'hanno trovata completamente vuota…"
"Vuota?! Vuoi dire che qualcuno ha sottratto tutti gli oggetti che Nicolò aveva lasciato lì?" mentre diceva questo, Lorenzo si accorse che Lesen e Antigone si stavano avvicinando pericolosamente alla porta dietro chi si nascondeva Kubasa e quindi il ragazzo urlò "State lontane da quella porta!"
Le due si bloccarono di colpo ma Antigone domandò "Perché? Cosa c'è dentro questa stanza?"
Lorenzo corse in quella direzione e si mise tra la porta e la ragazza "Beh… Perché… Qui dentro… C'è… Ci sono…" cercò di trovare una scusa in meno tempo possibile e dopo sparò la prima boiata che gli passava in mente "Galline! Dietro questa porta ci sono galline!"
"Galline?" esclamò Antigone.
"Galline?" le fece eco Lesen.
"Galline?" domandò Camilla.
"Galline?" pensò Kubasa dietro alla porta.
"Galline!" ripeté Lorenzo non riuscendo nemmeno a credere di aver etto quella cazzata.
"Bee… E perché non le possiamo vedere?" chiese Lesen.
"Perché?" ripeté ad alta voce il monaco "Ora vi spiego io perché… Perché…" mentre provava a trovare una giustificazione al divieto che aveva imposto da dietro la porta iniziò a risuonare un verso "CO-CO! CO-CO!"
Lorenzo si voltò d'un tratto mentre le tre ragazze ascoltavano incuriosite quel suono che continuava a risuonare intorno a loro.
"Ah ecco perché!" esclamò ad un tratto il monaco "Perché queste galline sono pericolose come quelle di Zelda… Per questo le abbiamo rinchiuse"
"Ahhhh!" esclamò Lesen "Ora capisco!" Antigone la guardò male perché non conosceva il gioco e quindi si affidò a quelle parole. "Comunque" riprese la chierica "Qual è la stanza di Orpheus?"
"VI faccio vedere" rispose Lorenzo sospirando e spostandosi verso la porta che nascondeva il bardo dagli occhi di tutti. Non appena aprì la porta il ragazzo si accorse che tutti i mobili, tutti gli oggetti ed i libri spariti dalla camera del ragazzo che si trovava nella sede della gilda ora si trovavano in quella stanza. Nicolò però teneva ancora gli occhi fissi nel riflesso dello specchio, non si voltò, non fece il minimo gesto, era immobile come una statua. Lesen e Antigone si fecero largo tra i libri ammucchiati a terra, le scartoffie, i vasetti di inchiostro e i pennini che rischiavano di ribaltare ad ogni passo e provarono a parlare con il ragazzo. Lorenzo invece raggiunse Camilla e gli disse di non preoccuparsi per il "furto" avvenuto il giorno prima perché era stato Nicolò a riprendere tutto e aggiunse "Probabilmente si è accorto che era ricercato e, pensando che avrebbero subito controllato la sede, è venuto lui a riprendersi tutto"
"E come avrebbe fatto?" domandò Camilla "È un sacco di roba; come ha fatto a trasportare tutto in così poco tempo?"
"Questa è un'ottima domanda… Non può mettere tutta quella roba in inventario… Anche quando era tornato dalla biblioteca dopo la prima trascrizione di tutti quei libri aveva utilizzato un carro" osservò il monaco.
"Beh… Penseremo ai dettagli dopo…" iniziò a dire Camilla "Ora abbiamo un altro problema… Zarathustra sta cercando un'arma che appartiene a quelle che si chiamano le armi dei sette astri… Tu ne sai qualcosa?"
Lorenzo si fermò qualche secondo a riflettere "Se non mi sbaglio dovrei aver letto qualcosa a riguardo ma non mi ricordo quasi nulla…" dopo qualche secondo venne folgorato da un'illuminazione "Aspetta un attimo! Nicolò mi aveva raccontato che uno dei cinque è un grande collezionista e forse potrebbe sapere qualcosa a riguardo…"
"Sei serio?" domandò la ragazza.
"Assolutamente sì… Se non sbaglio vive non lontano dalle Miniere Tetre del piano 29… Potreste provare a raggiungerlo te e Alessandro" disse il monaco.
"Ma sei sicuro? Oggi sarei dovuta rimanere io ad assistere Nico"
"Tranquilla, per me non è un dispiacere, anzi!" sorrise.
"Grazie mille Lore!" disse lei spostandosi e prendendo un Cranio del Ritorno dall'inventario.
"Fatemi solo un favore: salutatemi quel piccolo saccente!" rise lui salutando la ragazza mentre spariva avvolta dalla luce. Vedendo che le ragazze ancora non uscivano dalla stanza di Nicolò, Lorenzo andò verso la porta dietro la quale era nascosto Kubasa, la aprì e disse subito il ragazzo nascosto disse "Da dove cazzo ti è uscita l'idea delle galline?"
Il monaco subito rispose "Da dove cazzo ti è uscito quel vero?"

La casa del componente dei cinque che era noto ai più come "Il Collezionista" era formata da una grande pietra squadrata dalla quale nasceva una torre avvolta da guglie di colore grigiastro.
"Beh… Molto appariscente come casa…" osservò Alessandro guardando quella struttura.
"Vabbé…" sospirò Camilla avvicinandosi alla porta e sentendo un crescente suono di pianoforte, poi bussò alla porta.
"Chi è?!" tuonò una voce dietro ad essa.
"Salve! Siamo due amici di Orpheus ed Hamlaf!" urlò la maga.
Quell'urlò fu seguito da un aprirsi di serrature e dall'aprirsi della porta, dalla quale comparve un ragazzo che avrà avuto sì e no 18 anni ma particolarmente basso e che osservava da dietro gli occhiali i due visitatori e, prima di voltarsi, fece cenno ai due di entrare.
Camilla ed Alessandro varcarono la soglia trovandosi all'interno di una casa perfettamente mobiliata: quadri alle pareti, vasi contenenti fiori esotici, strumenti e armi appesi alle varie pareti e poi divani, poltrone, bottiglie contenenti chissà quali bevande.
"Accomodatevi pure su quei divani!" disse il ragazzo indicando i divani vicino ad un grande pianoforte a coda "Volete qualcosa da bere?"
"No grazie" rispose Alessandro "Non ti vorremmo disturbare troppo"
"Nessun disturbo" disse lui comparendo da un'altra stanza con un bicchiere di vino rosso in mano, spostò lo sgabello del pianoforte e vi si sedette sopra, poi continuò "D'altronde è un piacere avere come ospiti gli amici di quel monaco arrogante e del caro arrogante Orpheus… Come sta il ricercato?" 
Alessandro e Camilla si guardarono tra loro impauriti dalle parole del piccoletto. Lui accorgendosi di aver dato un'impressione sbagliata scoppiò a ridere "Non preoccupatevi, sono in buoni rapporti con Hamlaf e Orpheus… E credo che il signorino Zarathustra non ci stia raccontando tutta la verità riguardo la morte di Linton"
"Ma… Come vi siete conosciuti voi tre?" domandò Alessandro incuriosito dopo aver tirato un sospiro di sollievo.
"Orpheus stava cercando informazioni riguardo Mneninn e il suo artiglio e il buon Mecho l'ha indirizzato da me. Un giorno sono venuti qui lui e Hamlaf e ci siamo messi a discutere… Ho cercato in ogni modo di farmi vendere poi il suo artiglio di Mneninn e gli equipaggiamenti di quel maledetto monaco ma niente…" disse lui battendo un pugno sul pianoforte "Oh… Che scortese! Non mi sono ancora presentato! Io mi chiamo Noah"
"Piacere" rispose Camilla trovandosi a disagio nel presentarsi solo in quel momento "Io sono Mineritt mentre lui è Gabél"
"Molto bene, e, dopo le presentazioni, sentiatevi liberi di pormi le vostre domande" disse Noah stravaccandosi contro il pianoforte.
Camilla guardò Alessandro e dopo essersi scambiati un cenno di consenso lei iniziò a dire "Stiamo cercando informazioni riguardo le armi dei sette astri…"
Il ragazzo sgranò subito gli occhi "Cosa ne sapete voi delle armi dei sette astri?!" esclamò stupito.
"Beh…" iniziò a rispondere Alessandro "Da quello che sappiamo Zarathustra sta cercando una di esse in questo momento e volevamo capire di cosa si tratta"
"Quel pezzo di merda!" esclamò a gran voce il ragazzo alzandosi dallo sgabello.
I due amici si guardarono stupiti ed esterrefatti mentre il ragazzo continuava a lanciare ingiurie contro il neo-generale poi ad un tratto si calmò e, rivolgendosi ai due ospiti, disse "Scusate… Ora mi calmo… Vado a prendere una cosa e vi spiego tutto" e svanì dietro ad una porta per ricomparirne due minuti dopo stringendo nelle mani due spade, entrambe con l'impugnatura d'argento ma con le lame di diverso colore, una magenta e una ciano.
"Quelle sarebbero…" iniziò a mugugnare Alessandro.
"Esattamente; queste sono due delle armi dei sette astri" spiegò sorridente il ragazzo "Si racconta di un guerriero, specializzato nel combattimento con diversi tipi di spade, un giorno giunse in cima ad un monte sul quale, ogni anno, brillava una stella diversa appartenente alla costellazione del Gladio. Da quel momento, una volta all'anno, compiva quella impervia scalata lasciando ogni volta una spada conficcata nel ghiaccio per far si che assorbisse il potere della stella che, in quel momento,  brillava in sopra alla cima del monte… Per questo tutte le lame hanno assunto un colore diverso e particolare, perché hanno assorbito il potere di uno dei sette astri"
"E tra l'altro sono tutti tipi di spade diverse" osservò Alessandro allungando il collo verso le due spade che impugnava il ragazzo "Quella rossa se non sbaglio è una flamberga e quella azzurra è una sciabola"
"Uh-uh" sorrise Noah "Qui abbiamo qualcuno che si intende di spade"
"Beh dai… Sono sempre stato uno spadaccino all'interno dei videogiochi e, pian piano, ho imparato a distinguere le varie spade" spiegò il barbaro nascondendosi dietro un sorrisetto imbarazzato.
"E la spada dei sette astri che utilizzi tu cos'è?" domandò Camilla curiosa rivolgendosi al collezionista.
"Io? Possiedo solo queste due armi e non ne posso usare alcuna" spiegò sereno il ragazzo.
"Ma… Com'è possibile?" continuò a chiedere la ragazza.
"Beh… Semplice: sono un bardo" si limitò a dire, poi aggiunse "Comunque sono interessato all'arma che sta cercando Zarathustra… Voi sareste interessati a soffiargli il tesoro da sotto al naso?" propose ghignando Noah che subito trovò risposta nel sorriso astuto di Camilla ed Alessandro

"Non eri te a dire che è scortese guardare continuamente il cellulare?" chiese Teresa mentre guardava il ragazzo far scorrere i messaggi di whatsapp. 
"Hai ragione… Scusami… Però…" scorrendo le varie chat rivide quella della prima linea, quelli della gilda, i messaggi mai aperti di Zarathustra e i messaggi a cui Claudio non diede mai una risposta.
"Sei preoccupato per tutto quello che sta accadendo" concluse la ragazza "Quando mi sono fidanzata con te mai avrei pensato che saresti diventato un ricercato" sdrammatizzò poi.
"Nemmeno io l'avrei mai immaginato…" sorrise tristemente il ragazzo fermandosi sulla chat con Claudio. Teresa sporse il capo e lesse il nome dell'amico, divenne seria in volto e disse al ragazzo "Ascolta Nico, se Claudio ha deciso di prendersi un po' di tempo per lui tu devi lasciarlo… Sa che tu ci sarai sempre per lui e per gli altri ma se non se ne frega nulla di te, dei suoi amici o di chi lo circonda perché ti devi affannarlo ad inseguirlo?"
Nicolò sorrise "Perché sono fatto così… Se tengo ad un qualcosa o ad un qualcuno lotterò per lui finché non sbatterò contro le pale dei mulini"
Teresa strinse la sua mano e lo baciò "È per questo che ti amo" poi la ragazza guardò negli occhi di lui e disse "C'è dell'altro che mi nascondi… Ma sai che io lo vedo… Perché vuoi ancora aspettare a tirare fuori l'argomento?"
"Non sono ancora pronto…" rispose lui chinando il capo. La ragazza allora lo strattonò e iniziò a correre "Teresa… Dove  cavolo…" Dopo aver fatto due passi i ragazzi si ritrovarono davanti a San Miniato al Monte e, voltandosi videro la meraviglia di Firenze incastonata tra le colline. Nicolò sorrise come un bambino davanti all'albero di natale, sorrise felice dimenticandosi i suoi problemi poi si voltò verso Teresa e si limitò a dire "Grazie amore" e lei sorrise facendo divampare sul volto del ragazzo un sorriso ancora più puro.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sword Art Online / Vai alla pagina dell'autore: Danmel_Faust_Machieri