Crossover
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Autore: Suikotsu    02/06/2009    7 recensioni
Ares, il dio della guerra, è tornato sulla terra in un corpo mortale per sconfiggere una volta per tutte Atena, la sua eterna rivale, circondadosi dei suoi feroci guerrieri e di combattenti ben noti ai cavalieri di bronzo. Ma prima di attaccare la Grecia e di risvegliare la sua armata vuole invadere il Giappone, alla ricerca della sua sposa, la ragazza con lo spirito del fuoco dentro di sé: Rei Hino.
Cross-over Saint Seiya-Sailor Moon.
Mi raccomando, ditemi se qualcosa non vi convince, se i personaggi vi sembrano OOC, se ci sono plagi di altre storie, ma soprattutto commentate!!!
Nota: personaggi lievemente OOC
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le guerre degli dei'
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L'armatura d'oro


Ringraziamenti:
XNicoranus83: Grazie al grande Ikki!
XCrybaby: Come ben sai è nel suo stile comparire salvando qualcuno(Shun, Kanon...)
Xharua_96: Credo che siano ben pochi i personaggi positivi che ti stiano simpatici...immagino che spererai che i due contendenti di questo capitolo si uccidano a vicenda...
XBankotsu: Mi dispiace, ma sono convinto che questo ti piacerà.
XIsabel Lupin: Rieccoti! Sono felice che tu abbia ripreso a commentarmi, e mi raccomando fatti sentire ancora!
XIllidan: Ho risposto via e-mail alle tue domande, ciao!


Seiya superò la scalinata con passo rapido.
"Bene, le stanze di Ares sono vicine!" - si disse il cavaliere.
Il giovane superò due colonne, ma una voce lo costrinse a voltarsi.
"Te ne vai di già?"
Seiya si voltò e vide un ragazzo biondo con un'armatura dorata.
"Quelle vestigia...sei un cavaliere d'oro?"
"Lo ero una volta. Ma ora servo Ares, o meglio nessuno in particolare. Obbedisco a lui solo per convenienza."
"Un vero saint di Atena non parlerebbe mai così!"
"Infatti io non lo sono. Nella mia vita passata io ho lottato e lottato, non mi interessava servire la giustizia o quant'altro, solo combattere e sconfiggere gli avversari più forti. Il desiderio di essere il migliore mi ha portato a tradire Atena, e Ares, dopo che ebbi dimostrato il mio valore e la mia forza, mi donò un'armatura quasi pari a quelle d'oro, la stessa che io porto ora."
"Senti, non ho tempo da perdere, devo aiutare delle persone! Fatti da parte!"
"Ma come? Ed io che sono venuto apposta per poterti sfidare! Sai, ti ho visto combattere e non vedevo l'ora di battermi con te! Avrai il piacere di combattere contro Leonida, il più forte dei cavalieri!"
"E allora prima sconfiggerò te, poi Ares!"
Seiya cominciò ad espandere il suo cosmo.
"Troppo lento!"
Leonida sferrò il suo colpo e Seiya fu sbattuto contro una colonna.
"I...incredibile! Il suo cosmo è aumentato a dismisura in una frazione di secondo!"
"Hai visto? Io ho un controllo sui miei poteri molto migliore del tuo."
Il cavaliere di Pegasus si rialzò, aumentando il suo potere: la corazza divenne d'oro.
"Bene, ora si ragiona!"
"Fulmine di Pegasus!"
"Per il Sacro Leo!"
I due colpi si scontrarono con violenza, cominciando una prova di forza: Leonida ebbe la meglio e Seiya fu travolto.
"Ha ha! Tutto qui? Ha!"
Il ragazzo si accorse di avere incassato alcuni fulmini.
"Uhm, non li ho neanche visti..."
Seiya intanto si era rialzato e lanciò di nuovo il suo colpo alla velocità della luce.
Leonida parò ogni singolo raggio con pochi movimenti delle mani.
"Cosa? Era alla velocità della luce!"
"Sappi che mi basta osservare i tuoi movimenti per capire come e dove va a finire un colpo. Ed ora..."
Leonida si mise in posizione.
"Ruggito finale!"
Seiya vide un enorme leone dorato saltargli addosso e travolgerlo, poi cadde a terra; non appena alzò lo sguardo una voce gridò:
"Zanne dorate!"
Le braccia di Leonida colpirono Seiya sul collo con la furia con cui un leone addenta la preda.
Il ragazzo gridò di dolore e cercò di liberarsi, ma la forza del nemico era enorme.
"Ho...fatto una promessa...cometa di Pegasus!"
Il saint sferrò un pugno in cui erano contenuti tutti i suoi fulmini e ribaltò la situazione.
Leonida volò per aria ma ricadde a terra con grazia.
"Bravo, ora sto cominciando a divertirmi. Per il Sacro Leo!"
Le griglie di luce investirono Seiya che non riuscì a schivarle e la sua armatura venne danneggiata in vari punti.
"Ancora!" - urlò Leonida.
Un'ondata di luce travolse il cavaliere, facendo a pezzi l'armatura.
Seiya cadde in ginocchio, sfinito.
"Ora sei finito! Solo un miracolo ti può salvare!"
Il guerriero lanciò una sfera dorata, ma in quel momento qualcosa sfondò il soffitto e fece da scudo al cavaliere: una luce abbagliante illuminò l'intera stanza.
Leonida si coprì gli occhi; quando li riaprì vide una magnifica armatura che levitava a mezz'aria.
"Le...vestigia del Sagittario!" - pensò Seiya riconoscendole.
L'armatura era stupenda, rappresentante un centuaro alato con in mano un arco nel quale era incoccata una freccia.
"Ah, uno scontro tra cavalieri d'oro...si preannuncia una sfida interessante!"
Le vestigia si scomposero ed avvolsero Seiya, che riacquistò le forze.
"Quell'armatura... da quanto tempo non la vedevo... apparteneva al cavaliere che mi ha sconfitto. Ricordo ancora quel giorno... il giorno in cui profetizzai che sarei tornato, portando con me il nome di un comandante spartano che avrebbe fatto rimbombare il valore dei guerrieri di Sparta nei secoli!"
Seiya puntò la freccia contro l'avversario.
"Ora siamo pari!"
"Lo vedremo."
La freccia partì, ma il cavaliere l'afferrò al volo.
"Che rapidità!"
"Ha ha! Te l'ho detto, posso capire dove finirà ogni colpo solo esaminando i tuoi movimenti."
Seiya gettò l'arco e lanciò un grido, poi balzò in aria e sferrò un calcio volante.
Leonida lo afferrò e lo fece roteare per poi lanciarlo contro un muro.
"Per il Sacro Leo!" - gridò di nuovo.
Il cavaliere cadde a terra indebolito.
"E meno male che lo stesso colpo non dovrebbe mai funzionare due volte di fila! Ha ha!"
Seiya venne avvolto da un alone dorato.
"Hu? Il suo cosmo sta crescendo."
"Tu...tu combatti solo per soddisfare il tuo desiderio di gloria...io invece ho una missione da compiere! Salvare Atena! Salvare l'amica di quelle ragazze! Ho giurato di farlo, ed un cavaliere mantiene sempre la parola data!"
"E allora vediamo chi la spunterà! Per il Sacro Leo!"
"Cometa di Pegasus!"
La prova di forza durò a lungo, ma dopo qualche istante di pareggio Leonida sentì un forte dolore al cuore.
"Ah...dev'essere l'effetto di quel colpo..."
L'attimo fu fatale: la cometa distrusse le griglie di luce e travolse il guerriero, frantumandogli l'armatura sul cuore e sbattendolo a terra.
Seiya ansimò, sfinito.
"Allora, ti è piaciuto?"
"Sì! Non mi sono mai divertito tanto in vita mia! Ha ha!" - rise.
"Ma sei uscito di senno?"
"No. Avvicinati. Voglio guadarti negli occhi."
Seiya, seppur diffidente, si avvicinò.
"Cosa vuoi? Oramai sei sconfitto."
"Lo so. E questa era la morte che desideravo. In battaglia, caduto in uno scontro contro un vero cavaliere d'oro. Sì, ero un po' indebolito..."
"Di cosa parli?"
"Ha ha! Prima mi sono battuto col dragone e la ragazza mora. Lei mi piaceva, adoravo quel suo carattere forte e battagliero...ma sono riusciti a resistermi. Così ho pensato che avrei potuto rimediare sconfiggendoti. Ed ho perso. Non c'è fine più gloriosa" - disse con tono fiero - "Per uno guerriero!"
"Forse per te. Addio, Leonida."
Seiya si voltò ma il ragazzo non lo lasciò andare via subito.
"Aspetta...ti devo dire una cosa..."
"Cosa? Non farmi perdere tempo!"
"Devi stare attento: la ragazza che Ares ha rapito ora è sotto il suo controllo. Combatterà contro di voi a costo di uccidervi. Devi fare attenzione. E Atena è tenuta prigioniera in una stanza del tempio poco lontano dalla sala del trono. Non le restano che poche ore."
"Perché mi stai raccontando tutto questo?"
"Perché? Forse per premiarti. Sei  l'unico, dopo migliaia di anni, che sia mai riuscito a battermi. Ora va."
Seiya lo guardò un istante, poi corse via.
"Haaaaaa. Guarda come sono ridotto. Sento la morte che si avvicina. Non credo che sarò accolto nel paradiso dei cavalieri. Beh, con un po' di fortuna, se gli dei me lo concederanno, mi reincarnerò ancora e potrò battermi ancora contro gli avversari più forti!"
Un istante dopo il ragazzo sentì il corpo indebolirsi: un ultimo sorriso illuminò il suo volto, poi spirò.


  
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