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Autore: PrincessintheNorth    08/02/2017    2 recensioni
La storia di Morzan e Selena, per come me la sono immaginata.
Dal testo:
"Signore, padrone!" esclamò Gedric.
"Che succede?"
"Lady Selena! Sta male!"
Il terrore si impossessò di me. Oddio. Cosa poteva avere?
"Cos'ha?"
"Senso di nausea, signore!"
"Portami da lei ..."
Corsi da Selena, e la trovai distesa sul nostro letto.
Accanto a lei, una guaritrice.
Selena dormiva, sembrava tranquilla: e la donna accanto a lei sorrideva.
"Cos'è successo a mia moglie?!" gridai terrorizzato.
La donna mi guardò, sorridente. "Congratulazioni, signore. Presto Lady Selena metterà al mondo un erede."
Prequel di "Family"! Se non l'avete letta, andate a darle un'occhiata!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brom, Morzan, Murtagh, Selena | Coppie: Selena/Morzan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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MORZAN

 

 

- Ma ciao. – sorrise Anne al piccolo Murtagh, tenendolo in braccio. – Sei proprio carino, sai? 

Nel giro di una settimana, casa nostra si era riempita di ospiti. 

E con “riempita” intendo davvero che a momenti non c’era più spazio. 

I primi ad arrivare erano stati Anne e Gorlois con Amelia ed Enduriel, seguiti da Derek, Miranda e il piccolo Alec. 

Poi Galbatorix e gli altri Rinnegati, con le ragazze del momento e metà della corte. 

L’altra metà l’avevamo lasciata fuori, dato che non avevamo spazio dove metterla. 

Tutti per Murtagh, per il nostro piccolo. 

E da una settimana, io e Selena eravamo in piedi solo grazie a bevande energetiche ed incantesimi. Di notte Murtagh si sarebbe sentito in colpa se non ci avesse tirati giù dal letto venticinque volte, e di giorno tutti quei nobili che volevano vederlo. 

Anche lui si era già rotto le scatole, e infatti il giorno prima aveva vomitato in faccia ad una duchessa, per poi piangere. 

Una volta che l’avevo riportato in camera, aveva riso soddisfatto. 

Praticamente la nonna mi strappò Murtagh dalle braccia e iniziò a coccolarlo, così ne approfittai per andare da Selena. 

Stava parlando con un nobile, ma lanciò un’occhiata ad Amelia e le fece un occhiolino, notandone il ventre leggermente pronunciato, che non lasciava spazio all’immaginazione. 

Però se sono io a fare proposte mi dai del porco, commentai allontanandola da quel conte che le guardava quella zona del corpo che solo io e Murtagh avevamo visto. 

Selena rise e la ammirai fasciata in un meraviglioso abito da seta blu notte, tempestato di diamanti. 

Iniziammo a ballare, seguendo l’esempio di tutti, e appoggiò il viso contro la mia spalla. 

- Non ce la faccio più. – mormorò stanca. 
- Lo so. Ma stasera è l’ultima che sono qui … entro domani pomeriggio saremo di nuovo solo noi tre, biondina. – la rassicurai. 
- Dov’è Murtagh? 
- Con tua nonna. 
- Allora vado a prenderlo, lo porto a dormire, è tardi … tu resta, se vuoi. 
- Col cavolo. Se posso andarmene … 

Le sfiorai la fronte con un bacio, e andammo a prendere il nostro bambino. 

Facemmo per andarcene, ma venimmo spiacevolmente fermati da Galbatorix. 

- Oh, so che è molto tardi, ma non ho ancora avuto il piacere di conoscere il nuovo arrivato. – rise, poi si abbassò fino a poter guardare Murtagh negli occhi. – Benvenuto, piccolino. Ho portato un bel regalo per te … 

Nel sentire quelle parole, mi irrigidii. 

Galbatorix schioccò le dita, e due soldati portarono un forziere. 

- Cos’è? – mormorò Selena, stringendosi Murtagh al seno. 

Le guardie aprirono lo scrigno, e nel vedere cosa conteneva trasalii. 

Era una delle uova di Dracarys e Saphira. 

Quello rosso. 

- Ho pensato che essendo figlio di un Cavaliere, un giorno avrà anche lui il suo drago, no? Ho portato anche la sella. – sorrise tutto contento. 
- Grazie, sire. – dissi, ricordando come Selena aveva recitato alla consegna dei “contratti”. – è un dono molto gradito e generoso.
- Lo so. Ma non voglio trattenervi oltre, di sicuro il piccolo Murtagh avrà bisogno di dormire. Ah, Morzan, raggiungimi nei giardini, dopo. Dovremmo parlare. 
- Sì, signore. 

Tremavo al solo pensiero di quel che mi avrebbe detto. 

Ero piuttosto sicuro che si sarebbe rimangiato la parola data, quella di lasciarmi a casa per i primi tre mesi di Murtagh, e mi avrebbe spedito chissà dove, a fare chissà che cosa. 

- Andiamo. – esortai Selena e raggiungemmo in fretta la nostra camera. 

Arrivati, misi Murtagh per un momento nella culla, poi aiutai Selena a sfilarsi quell’abito che praticamente non la faceva nemmeno respirare. 

- Non andare. – mi implorò cullando Murtagh perché dormisse. 
- Non posso fare diversamente. 

Lo sapeva, eppure non voleva arrendersi. 

- Tornerò subito, amore. – la rassicurai e uscii, diretto ai giardini. 

 

 

 

Il re arrivò ben quattro ore dopo, sedendosi accanto a me sulla panchina. 

- È da un po’ che volevo avvisarti, Morzan. – iniziò, sembrando pensieroso. 
- Dica. 
- Non ti starai affezionando troppo a Selena e al bambino? 

Affezionando troppo? 

Ormai vivevo per loro. 

- No, sire … 

Ne sembrò soddisfatto. – Bene. Perché tua moglie presto morirà, tra circa sessanta o settant’anni. E tuo figlio … beh, se l’uovo non si schiuderà, dovremo far sì che avvenga. 

Cercai di non prenderlo a pugni. 

Adesso voleva anche far nascere il cucciolo contro la sua volontà? 

- Certo, Maestà. 
- Il bambino … Murtagh. Tiralo su bene. Voglio un guerriero freddo e spietato, proprio come te. E ricordati che non ho bisogno di un padre o di un marito, ma di un Rinnegato. Confido che non ti farai ammorbidire da un paio d’occhi, vero? 
- Assolutamente no. Potete contare su di me. 
- Bene. – sorrise. – Tu e Murtagh sarete una bella accoppiata. Se ci aggiungiamo tua moglie, la mia migliore spia, i Varden e il Surda possono solo implorare pietà. Oh, e Morzan? 
- Sì? 
- Ho ancora due uova che mi avanzano. Sarebbe opportuno che tu e Selena metteste in cantiere un altro paio di bambini, potrebbero tornarmi utili. 
- Sarà fatto. – mormorai. 

E invece no. 

Non avremmo più fatto bambini, se quello doveva essere il loro destino. 

Nemmeno uno. 

- Ottimo. Puoi andare, va a dire a Selena delle nostre decisioni. 
- Sì, sire. 

Tornai in camera alla velocità della luce, ma quello che vidi mi spiazzò. 

Selena e Miranda chiacchieravano come se si conoscessero da sempre, mentre Murtagh e Alec erano nella culla: Alec lo fissava stupito, come se non avesse mai visto un neonato, cosa probabilmente vera. 

- Che c’è? – fece Selena. – Non dormiva nessuno dei due!
- E quindi la festa continua?! 

Alla fine anche Derek si aggiunse, e continuammo a parlare finché quei due pazzi non si addormentarono. 

- Ci vediamo domani! – ci salutammo sottovoce, poi loro uscirono e noi rimanemmo da soli. 
- Cosa voleva lo stronzo? – fece Selena, arrabbiatissima. 
- Lasciamo stare. 
- Oh, assolutamente no. Se riguarda Murtagh lo devo sapere anche io, sono sua madre! 
- Sel, non adesso …
- MORZAN!
- Vuole farlo diventare un Cavaliere! – quasi gridai, cercando di trattenere le lacrime. – Un Rinnegato come me, stronzo e … e cattivo, ecco cosa vuole! E vuole anche altri bambini per le altre due uova. Contenta?!

Da arrabbiata, l’espressione di Selena divenne scioccata, sconvolta e spaventata. 

- Quindi è questo che sono? – sussurrò con le lacrime agli occhi. – Un’incubatrice e una spia? 
- Sei mia moglie. – le ricordai stringendola. – Sei la mia leonessa. 
- E la schiava del re. Se vuole che facciamo altri bambini, ci costringerà a farne altri. – singhiozzò. – Non voglio … non voglio che Murtagh abbia questa vita … 

La strinsi più forte, sperando di calmare lei e di trattenere le mie lacrime. 

- Non la avrà. Non so come farò, amore mio, ma ti giuro che nostro figlio non diventerà schiavo di quel bastardo. Non avrà Murtagh e nemmeno, in caso arrivassero, altri nostri bambini. 
 
   
 
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