Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: notaro slash    08/02/2017    0 recensioni
L’impero romano cominciò il suo lento declino fin dal IV per poi perdere, per mano di Odoacre, la parte occidentale nel corso del V secolo. Ma fu così semplice far capitolare un Impero che ha scritto secoli e secoli di storia? In questa serie si narreranno le gesta dei semidei romani che hanno combattuto per l’Impero mettendo sempre a rischio la propria vita pur di portare a termine le missioni loro assegnate.
In questa storia seguiremo le gesta di Aeneas Crassius Felix, soldato della Primani iuniores, legione palatina stanziata nei territori britannici, che cercherà di dare una svolta alle guerre che si susseguono contro i popoli barbari in quel territorio. Cosa succederà? Chi lo aiuterà nella sua avventura?
Genere: Avventura, Azione, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
– I Giochi Imperiali (Parte II) -
 
 
 
(Marco P.O.V.)
01 Marzo 384 d.C.
Verulamium (St Albans)
 
Scatto subito alla velocità massima, la mia strategia è quella di mettere subito tra me e loro un po’ di distanza per non preoccuparmi degli ultimi metri di gara. Mentre corro in direzione de fiume sento il vento che mi investe il viso e tutto il corpo che, proprio per quest’occasione speciale, mi ritrovo a dover andare in giro quasi nudo.
 
Mi sembra tanto di essere un greco con tutte quelle loro fisse per il corpo e per gli esercizi fisici che non hanno come obiettivo l’aumentare le qualità militari.
 
I semidei in gara sono quattro e la mia corsia è la seconda partendo da destra. Con la coda dell’occhio noto con soddisfazione come il figlio di Vulcano alla mia sinistra è ormai rimasto indietro di diversi metri, un po’ meno attardato è il figlio di Venere alla mia destra e, a mia sorpresa, il figlio di Cerere riesce a tenermi testa dalla sua corsia che è la prima dalla sinistra.
 
Maledizione, non mi posso far battere da un figlio di Cerere!
 
Siamo arrivati in prossimità del palo e, come sospettavo, i figli di Vulcano e Venere sono solamente un lontano ricordo. Il problema è che rischio di esserlo pure per il biondino figlio di Cerere siccome sta cominciando ad essermi assiduamente un paio di metri dinanzi a me.
Giriamo intorno al palo e, dandoci uno slancio in più per non perdere tempo nella fanghiglia, ritorniamo verso la cittadina cominciando ad essere un po’ stremati.
« Cominci a mollare figlio di Bellona? » Dopo esser passati a fianco ai due concorrenti rimasti attardati, il mio diretto avversario mi rivolge persino la parola sprecando inutilmente fiato.
Non rispondo alla provocazione e, anzi, provo a ricucire la distanza creata tra di noi con un’ulteriore spinta.
 
Va bene, il problema è che sto per mollare e mancano ancora una ventina di metri. Ci riuscirò?
 
La gente ci incinta e dei ragazzi figli di Mercurio sono costretti a spingere dei semidei troppo invadenti che si erano messi, in un momento di loro distrazione, sulle nostre corsie. Finalmente riesco a superare il mio avversario ma lui non demorde e mancano circa dieci metri o meno.
 
Otto, sono ancora in vantaggio…
Cinque, ce la posso fare me la sento…
Due, per tutti gli Dei sta finalmente per finire…
Zero, chi ha vinto?
 
Riprendendo fiato mi avvicino ai miei compagni di Casa che mi accolgono in un caloroso abbraccio.
« Allora? Ce l’ho fatta? » Chiedo quando finalmente riesco a riportare il battito del cuore ad un ritmo decente.
« Non si sa, i giudici stanno parlando perché sembra questione veramente di centimetri » Mi risponde un ragazzino sulla quindicina mentre scruta i figli di Mercurio addetti a giudici di gara.
« In passato è successo che hanno fatto ripetere da capo la gara perché insicuri sul risultato » Mi informa un altro mio fratello. Spero vivamente di non dover rifare da capo perché non so cosa ne uscirebbe.
« Bene, dopo un attento ragionamento siamo giunti al verdetto della prima gara dell’anno. –I figli di Mercurio riescono subito ad attirare l’attenzione di tutti senza troppi sforzi –Il vincitore è… Marcus Minucius Rufus, figlio di Bellona! » HO VINTO! CE L’HO FATTA!
Subito dopo la comunicazione del risultato sento una marea di mani che mi danno pacche sulle spalle e che mi scombinano affettuosamente i capelli, che già di loro sono abbastanza inclini a non rimanere in ordine.
 
Ho veramente vinto, e chi se l’aspettava! Una vera e propria soddisfazione personale.
 
(Tito P.O.V.)
 
« Pronto? » La voce di mia sorella mi riporta alla realtà e mi fa ricordare che sono circondato dai miei fratelli di Casa XV.
« A tirare qualche freccia? Sono prontissimo » Rispondo rivolgendo un caloroso sorriso a mia sorella dopo aver guardato un’ultima volta Marco mentre festeggia la sua prima vittoria nella competizione.
« Chi avrò contro? » Chiedo al mio Capo Casa mentre ci dirigiamo all’armeria per prendere arco e frecce.
« Vulcano, Somnus, Minerva, Nemesi e Plutone… Quest’ultimi non dovrebbero essere un grosso ostacolo, quelli a cui dovrai fare attenzione sono Minerva e Vulcano » Mi spiega il ragazzo passandomi un arco plasmato nell’oro imperiale e con inciso sulla sommità il numero della Casa Apollo.
« Ho sentito dire che ci sarà una ragazza, che cosa mi devo aspettare? » Sono al settimo cielo per la mia avventura a Campo Marte e per questo voglio vincere badando attentamente ad ogni dettaglio.
«  E’ la figlia di Minerva, ti consiglio di fare attenzione a lei: è arrivata quarta nella classifica totale nel tiro all’arco l’anno scorso » Mi porta a conoscenza Aemilius mentre gli do le spalle provando a tendere l’arco nella ricerca di una certa comodità prima della gara.
« Bene, che si diano inizio alle danze! » Dopo aver tirato per l’ennesima volta la corda dell’arco la lascio di punto in bianco provocando un sibilo che riempie il momento di silenzio calato dopo le mie parole.
 
« Semidei! Benvenuti nella seconda eliminatoria della gara di tiro con l’arco, vi rammento che si viene squalificati se si supera la linea che divide la zona di tiro a quella dei centri, se si entra in litigio con un avversario e, infine, se si usano dei vili trucchi. Solo i primi due passeranno alla prova successiva… che vinca il migliore arciere di Roma! » Un grassoccio figlio di Eolo con una folta barba ci ricorda le regole della gara per poi farsi da parte insieme ai restanti giudici.
Il figlio di Plutone si prepara a scoccare la freccia e io, alla sua destra, mi sistemo per fare altrettanto dopo il suo lancio. Senza volerlo tornano a galla gli istanti in cui ho lattato per sopravvivere contro i centauri diverso tempo addietro.
 
Se magari penso che il bersaglio sia la testa di uno di quegli esseri posso fare meglio di quanto farei normalmente, no? Ho odiato con tutto me stesso quella sera e la notte continuo ad avere incubi per quello che ho visto… non so quando, e se mai, riuscirò a dimenticare quei momenti.
 
Il semidio figlio degli inferi scaglia la sua freccia che si conficca nella parte che gli consegna otto punti per il tiro; ora tocca a me. Guardo per un attimo il mio avversario con la coda dell’occhio ma non riesco a decifrare la sua espressione. E’ compiaciuto del punteggio? Sa fare di meglio?
In ogni caso io sono un figlio di Apollo, non mi devo preoccupare di niente, ma non mi sento sicuro…
 
E se sbaglio? Mio padre mi ha mai osservato mentre tiro con l’arco? E che ne pensa? Sono degno di far parte della Casa Apollo? Ci sono così tanti miei fratelli e sorelle intelligenti e con grandi capacità…
 
Prendo la mira sul bersaglio ma le mani cominciano a tremare e sudare perdendo, di conseguenza, la presa sull’arma e sulla freccia. Provo a calmarmi e concentrarmi solo sul mio obiettivo ma il tremolio non accenna a fermarsi e alla fine scocco la freccia.
Due. Il mio punteggio è stato due.
 
Non so se come umiliazione è più grande questa o non prendere proprio il bersaglio…
 
La competizione continua con i  turni di lancio dei figli di Nemesi, Somnus, Vulcano e Minerva. In generale probabilmente mi potrei consolare col fatto che il figlio di Somnus non abbia neanche preso il bersaglio, peccato che io sono figlio di Apollo, il migliore arciere esistente…
I turni di tiro per ognuno di noi sono sei e fino al terzo continuo a non essere rilassato, di ciò ne approfitta la figlia di Minerva ma anche il figlio di Vulcano che sorprendentemente fa punteggi di un certo livello. Al quarto giro di tiri comincio a calmarmi centrando i punteggi più alti.
 
Sette…
Nove…
Dieci!
Questi si che sono dei punteggi più soddisfacenti! Peccato per i primi tiri.
 
Dopo che tutti siam giunti alla fine del sesto lancio i giudici passano di bersaglio in bersaglio segnando ogni qual volta il punteggio totale accumulato.
« Dai Tito, poteva andare meglio ma non ti preoccupare » Un mio fratello, prendendosi faretra e arco, prova a tirarmi su ma non con grandissimi risultati.
« Mi son fatto prendere dall’ansia a dal nervosismo e questo non può accadere ad un arciere. Mai » Gli rispondo mentre con un segno di stizza mi passo la mano tra i capelli.
I giudici fanno il conteggio per ben due volte per essere sicuri di non sbagliare la classifica e ciò non fa altro che mettermi ancor più pressione di quanta ne ho avuta fino ad ora.
« Si è conclusa la seconda eliminatoria di tiro con l’arco e dopo questa si disputerà la terza, rammento ai partecipanti che passeranno al prossimo stadio della competizione solo i primi due classificati. Al primo posto si piazza Casa IV con 45 punti, al secondo Casa XV con 40 punti, i rimanenti li potrete vedere sulla classifica che verrà affissa, come al solito, alla Tre teste ululanti » Spiega lo stesso omaccione che ci ha accolto all’inizio della gara.
Rimango fermo sul posto mentre sento delle mani darmi delle pacche ed altre scuotermi con vigore, tutto ciò lo sento attutito perché con la mente sono da tutt’altra parte.
 
Ho sentito bene? Sono riuscito per davvero a qualificarmi? Questa non me l’aspettavo…
 
(Flavio P.O.V)
 
Lo squillo della buccina segna la fine delle prove fisiche della prima giornata e l’inizio del pranzo, dopo il quale prenderanno inizio le prove di tipo mentale. Personalmente fino ad ora mi son divertito parecchio a scorrazzare per la cittadina portando cibo e bevande, in particolar modo vino. Probabilmente in futuro dovrò chiedere giusto a qualche Capo Casa perdono per aver rubato un po’ di vino dai loro barili, è stato più forte di me.
 
Sentivo quel vino che mi chiamava ed implorava di essere bevuto… come potevo dire di no ad una simile creatura?
 
Con un sorriso beffardo stampato sul volto mi incammino verso la mensa e il tavolo riservato a Casa IX, è la prima volta che mi vado a sedere con tutta la mia famiglia al gran completo.
« Sentito che è successo oggi durante il secondo combattimento di pancrazio? Un figlio di Ercole ha insultato il suo sfidante figlio di Plutone e ci è quasi scappato il morto » Commenta un fratello più o meno della mia stessa età e con dei capelli così rossi da sembrare delle fiamme.
« Cazzo, sapevo che i figli di Ercole erano abbastanza stupidi ma fino a questo punto! Non è mai opportuno mettersi contro a Casa XXIII » Risponde un uomo con una folta barba ed un accento che non avevo mai sentito. Chissà di dov’è…
« Se dobbiamo metterla in questi termini ci sono sempre state tante Case contro il quale non è il caso di mettersi a litigare » Dopo un lungo sorso di vino una ragazza coi capelli castani legati in una lunga treccia prende la parola divertita da quanto detto poco prima.
 
Devo ammettere che molte donne di questo Campo sono veramente carine, sicuramente non andrei dietro ad una mia sorella, ma a qualche bella ragazza di altre Case un pensierino magari me lo potrei fare.
 
« Prima prova pomeridiana? Qualcosa dove possiamo divertirci? » Chiedo mordendo la mia bistecca, in questo posto si mangia da Dei!
« Musica, potremmo rilassare le nostre orecchie mentre riempiamo i nostri stomaci insieme ai figli di Mercurio » Propone la stessa ragazza di prima dopo essersi educatamente pulita la bocca con un tovagliolo.
« Mh vi ricordate quando, l’anno scorso, quel figlio di Vulcano volle prendere parte a questa competizione? Altro che orecchie rilassate! » Purtroppo non sono a conoscenza degli eventi narrati ma, grazie ad una bella dose di vino tracannata fino ad ora, non ci metto molto ad accodarmi alle risate generali.
 
L’ho sempre detto che il vino risolve tutti i problemi della vita. Enea e Dario continuano a non credermi!
 
Il pranzo è delizioso e al suo termine, dopo un breve saluto a Lucio e Publio che trovo sul mio cammino, mi incammino coi miei fratelli nella Casa IX, la Casa di Bacco. La struttura, nel suo complesso, sicuramente non può essere paragonata alla meraviglia architettonica di Casa Minerva, all’imponenza di Casa Marte, ai colori sgargianti di Casa Trivia, alle mille piante che crescono su Casa Cerere ma, infondo, per me è… casa. Mi sa di affetto, famiglia, unione e vitalità.
 
Uno di quei pochi posti dove mi sento protetto e al sicuro da tutto e tutti. Ora, non so cosa stia succedendo fuori e, soprattutto, alla mia legione di appartenenza, ma son sicuro che potrei vivere per anni qua senza annoiarmi. Mai.
 
La parte esterna della casetta è ricoperta di tante piante rampicanti, ma quella che prende la scena di prepotenza è la vite, pianta tanto cara a noi semidei di Bacco. Sulle pareti abbondano i disegni fatti da tutti i semidei coinquilini dell’abitazione in cui vengono rappresentati banchetti e, in più generale, momenti di festa. L’interno è diviso sostanzialmente in due parti: la prima è il dormitorio vero e proprio con letti e casse per ogni semidio, la seconda è il bagno che, da persone civili, dovremmo avere dei turni prestabiliti ma siamo un ammasso di semidei che ama fare di testa propria e… beh, a quanto mi è stato detto è solamente una legge posta per riempire l’elenco affisso sulla porta d’ingresso.
 
Già, sulle rispettive porte di in ogni abitazione sono state affisse delle regole che si dovrebbero seguire alla lettera. Per fortuna Massimo non è una persona molto fiscale in questi discorsi e, ringraziando gli Dei, ci è concessa un po’ libertà che altri prima del figlio di Giove non hanno dato.
 
Mi è stato assegnato il letto di un mio fratello che ha preferito trasferirsi in Gallia lascando così Campo Marte. Passo il tempo brindando alla salute degli Dei e facendomi raccontare la vita del Campo e la sua storia, è tutto decisamente affascinante.
Come avevo già intuito, le donne in questo posto vengono generalmente trattate diversamente dalle comuni mortali che abitano in superficie. Ad ogni età vengono addestrate per combattere e vengono forgiate per loro, così come succede ai semidei maschi, le migliori armi possibili e che si adattino al meglio alle loro caratteristiche. Sono pochi i casi in cui il gentil sesso viene messo in secondo piano rispetto all’uomo, ma non sono mancati i generali donne o altre che hanno rivestito cariche importanti in questo luogo divino.
I semidei possono trascorrere tutto il tempo che vogliono in questo rifugio e, se lo ritengono opportuno, possono stabilirsi definitivamente qui, sposarsi ed avere figli. Tutto ovviamente a patto che non si portino mortali all’interno di questo luogo sacro agli Dei.
 
Io non ho mai pensato effettivamente cosa mi accadrà da qui a circa venti o trent’anni, dopotutto essendo in servizio come legionario non sai mai se arriverai vivo a fine giornata. Molte volte si va a dormire non sapendo se il giorno si vedrà o meno il sole, una paura con la quale si deve imparare a conviverci se non si vuole uscire pazzi dopo poche settimane di servizio.
 
(Dario P.O.V.)
 
La prima giornata dei Giochi Imperiali corre via senza troppi problemi, così come le immediate successive che riservano sempre dei grandi scontri sia fisici che mentali tra i vari semidei concorrenti. Con una decisione presa insieme ai mei compagni, il giorno del mio arrivo mi iscrissi a tre prove e, finalmente, alla quarta giornata della manifestazione posso far vedere quanto vale un figlio di Marte cresciuto in una legione.
« Studiato il nemico? » Il mio Capo Casa, un ragazzo di cui continuo a scordarmi il nome e con una massa informe di ricci rossi come capelli, mi rivolge la parola poco dopo essere entrato nella Casa I del Campo.
« Chi, il figlio di Nemesi? E dovrei preoccuparmi? » Chiedo sarcastico con un mezzo sorriso senza badare molto alla sua presenza mentre mi sistemo per la mia prima prova.
« Non sottovalutare i nemici, Darius Atilius Furius. Non è molto saggio » Controbatte mio fratello dopo aver preso un grande respiro nel tentativo di rimanere calmo.
Mi guardo un’ultima volta allo specchio sistemando le fasciature che ho alla mano sinistra per poi, con un movimento lento ma deciso, voltarmi verso l’uscio dell’abitazione dov’è rimasto il mio superiore. Nell’alloggio siamo solo noi due e l’unico suono che riempie la grande stanza centrale è il rumore dei miei passi che si avvicinano al mio interlocutore.
« Sarà difficile per quel… giustiziere, se così lo vogliamo chiamare per la sua parte divina, buttarmi giù come uno dei tanti figli di Cerere o, magari, Bacco. Penso che te possa capire ciò che intendo » Ci fissiamo negli occhi e le mie parole non ricevo una vera e propria risposta ma solamente un tacito assenso.
 
Di solito si dice che chi tace acconsente, no? Beh… interpreterò il suo silenzio in questi termini.
 
Senza abbassare lo sguardo difronte a lui, gli passo a fianco uscendo dall’abitazione rimasta vuota dai suoi coinquilini, eccetto proprio del proprio rappresentante.
« Mi chiedevo quando sarebbe toccato a te » Muovendosi veloce e silenziosi come pochi, Lucio si affianca a me parlandomi guardando distrattamente la zona dove si tengono le gare di tiro con l’arco.
« Com’è andata la gara di oratoria tenuta ieri? » Gli chiedo mentre cerco di proteggermi con la mano destra dalla gran luce che proviene dal sole artificiale creato dai figli di Vulcano.
 
Maledizione, non possono farlo un po’ meno accecante e caldo questo sole fasullo? Mi sto cuocendo come un maiale arrosto quando, invece, in superficie ci sono diversi gradi di differenza in ribasso. Se alzano un altro po’ la temperatura possono cucinarci la carne senza molti problemi.
 
« Beh… Ho vinto ovviamente, il mio unico problema è stata una figlia di Venere che ha tentato di adulare tutti i presenti con le sue doti divine. Peccato che era contro un figlio di Trivia » Risponde come se stesse parlando della cosa più normale esistente al mondo. In effetti si vede tutti i giorni una semidea che cerca i favori di un’intera platea ammaliandola con la sua lingua incantatrice, no?
« In ogni caso ora tocca a me mettermi in mostra, che ne dici di rimanere nei dintorni per vedere la mia vittoria schiacciante? » Propongo al mio amico mentre faccio schioccare le ossa delle mani.
 
Forse sono troppo sicuro di me? Nah… Se fossi debole rischierei di perdere, si deve essere sicuri delle propria capacità. Sempre.
 
Ci avviciniamo all’area predisposta al pancrazio, la lotta greco-romana madre di tutte le discipline di combattimento, con il pubblico di semidei che mi lascia passare notando che sono uno dei semidei che si deve scontrare. La gente è tanta e si alza un gran brusio tutto intorno al piccolo spiazzo dove lotterò da qui a tra qualche minuto. Mi guardo intorno notando molti miei fratelli e sorelle ma non trovo il mio sfidante… Che se la sia data a gambe prima ancora che cominci la lotta? Non sarebbe una cosa nuova in questo tipo di competizioni.
« Finalmente, con l’arrivo del secondo sfidante, la lotta può finalmente iniziare! Le regole le sapete e passerà al prossimo scontro solo il vincitore. Che gli Dei vi aiutino! » L’arbitro figlio di Bellona, subito dopo il breve discorso, si fa da parte incitandoci a muoverci verso il centro dell’area di combattimento.
Con un ghigno impresso sul volto mi avvicino all’avversario sicuro della strategia pensata in questi giorni.
« Mi implorerai di fermarmi e di lasciarti andare dalla mia presa, figlio di Nemesi! Voglio sentirti gridare! » Gli dico al ragazzo mentre ci studiamo.
 
Devo vincere, è una questione d’onore.

 
 
 
 
________________________________________________________________________________
Aemilius --> Emilio.
 
Note d’Autore
Okok so di essere nuovamente in ritardo ma con la scuola mi riesce tutto molto più difficile. Sperando che mi possiate perdonare passiamo al capitolo, questa è la seconda di tre parti e la prossima sarà la parte più succulenta di tutte quante! Perciò… Non vi chiedo nient’altro che aspettare un po’ per avere un nuovo risvolto alla storia!
Come tutte le volte mi farebbero piacere commenti, pareri, consigli, ecc… quindi spero di potervi sentire presto!
Alla prossima :P.
 
-Slash
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: notaro slash