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Autore: _Zexion_    02/06/2009    11 recensioni
Naruto si è dichiarato a Sasuke, ma Sasuke lo ha rifiutato.
Distrutto dal dolore, Naruto smette di comportarsi come prima, lo hanno notato tutti, come lo ha notato Sasuke.
Questo cambiamento non gli va bene e quando vede Naruto far entrare nella loro compagnia Sai, inizia a sentire diverse emozioni dentro di sè.
Con l'aiuto del ragazzo, Sasuke e Naruto affronteranno la situazione e Sasuke, gli chiederà una cosa un pò strana...
[Coppia principale: SasuNaru. Accenni SaiSaku]
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi qui con un altra shot :P Stupiti? L'estate è fonte di idee, lo so, è che tra oggi e ieri la mia vena yaoi è entrata in attività XD Giusto per dire una cosa carina detta oggi con Tensai XD
Dunque, credo sia la shot più lunga che abbia mai scritto ma vabbeh, spero sia uscita bene ^^
Vi lascio alla lettura!



*SasuNaru**SasuNaru*

- Ti amo -

- Io no. -

Era iniziata così quella giornata. O meglio, era andata così. Non poteva farci niente nessuno, perché non si comanda ai sentimenti. Ma inequivocabilmente, il rumore che sentì in quel momento Naruto, fu quello sordo del suo cuore che veniva spezzato.



Dimmi Che Mi Ami



Se avessero dovuto definire Naruto Uzumaki e Sasuke Uchiha, nessuno avrebbe saputo dire esattamente cosa fossero. Amici, nemici, rivali, fratelli… avevano ognuno la loro risposta.
Come si fossero incontrati, nessuno lo sapeva. Sasuke e Naruto custodivano gelosamente quel ricordo nel loro cuore e nessuno era mai riuscito a far sputare il rospo a uno dei due.
Erano sempre stati inseparabili, dove trovavi uno c’era anche l’altro, era come una forza d’attrazione, un filo rosso che li univa. Se Naruto era in difficoltà, Sasuke era lì. Se Sasuke era in difficoltà, Naruto era lì. Era un rapporto basato sulla fiducia reciproca verso l’altro, della completa arrendevolezza all’evidenza.
Loro due erano legati.
Erano la coppia di amici/nemici/fratelli/rivali più popolare, più bella che ci fosse. I loro amici ogni volta che li vedevano sorridevano e non potevano fare a meno di essere sicuri che qualsiasi problema uno dei due avesse avuto, l’altro sarebbe stato pronto ad affrontarlo insieme a lui, ad aiutarlo.
Proprio per quel motivo, quando il giorno dopo li avevano visti arrivare separati, senza rivolgersi la parola, si erano preoccupati. Niente era mai riuscito a dividerli, nemmeno quando a Naruto piaceva Sakura Haruno, la migliore amica di entrambi, ma a lei piaceva Sasuke. Niente. Perciò, se il fatto che fossero lontani era strano, quello in cui non si rivolgevano nemmeno la parola… era segno dell’arrivo dell’apocalisse.

-Ragazzi…. Tutto bene?-

Sakura fissava preoccupata sia Sasuke che Naruto. Il moro guardava il biondo e si limitò a dire un –Nh- di risposta, come suo solito, mentre Naruto guardava ostinatamente a terra, senza nemmeno mangiare il suo pranzo. La cosa li fece preoccupare ancora di più, insomma, Naruto era un vero ingordo! All’improvviso però, prima che Sakura potesse chiedere altro Naruto si alzò.

-Scusate, io vado… vado un attimo in bagno…-

Se ne andò, facendo un sorriso che in confronto agli altri era spento. Quelli non erano i sorrisi di Naruto. Sakura guardò trucemente Sasuke, sicura che in qualche modo la colpa fosse sua, ma il moro la ignorò, semplicemente guardando Naruto andare via, sentendo un peso nel petto.
Davvero era tutto finito solo perché gli aveva detto di no? Sasuke non riusciva a crederci. Eppure, lui non voleva che qualcosa tra loro cambiasse. Non fece nulla, se non restare fermo. Probabilmente era solo questione di tempo, e tutto sarebbe tornato come prima.
Naruto nel frattempo aveva raggiunto i bagni e si era fermato davanti allo specchio per osservarsi. Aveva gli occhi spenti, delle leggere occhiaia, i capelli più spettinati del solito e il viso un po’ più scolorito. Sospirò, quel giorno aveva deciso di andare comunque a scuola perché pensava di potercela fare ma iniziava a non sentirsene più tanto sicuro. Ignorare Sasuke, pensare al suo secco rifiuto, lo faceva star male e ogni volta doveva trattenersi perché le lacrime minacciavano di voler uscire. Scosse il capo, aprendo l’acqua del rubinetto e sciacquandosi il volto, cercando di darsi una controllata. Rialzò il viso, guardandosi allo specchio, mentre le goccioline ne percorrevano i lineamenti.
No, non poteva andare avanti così. Sicuramente sarebbe bastato un po’ di tempo e si sarebbe risolto tutto. Sì, sicuramente, avrebbe potuto tornare ad essere come prima. Anche se quel dolore al petto, non accennava a diminuire.
Sasuke dovette ricredersi della sua teoria circa una settimana dopo. La situazione con Naruto non era affatto migliorata, al contrario, era peggiorata fino ad arrivare a livelli impensabili.
Non solo il ragazzo lo ignorava, ma a volte lo evitava completamente, inventandosi scuse su scuse per non dover restare con lui e il resto della compagnia. Ormai tutti avevano capito che qualcosa non andava e tutti davano la colpa a Sasuke.
Come se non bastasse, oltre il danno, vi era la beffa. I giorni in cui Naruto non poteva più inventarsi scuse e restava con loro, con lui c’era anche un certo Sai, un ragazzo che Naruto aveva conosciuto in quel lasso di tempo. Assomigliava molto a Sasuke, ma aveva uno spaventoso sorriso finto sulle labbra che lo aveva messo in cattiva luce un po’ con tutti.
Forse Sakura sembrava aver iniziato ad avere uno strano interesse per lui, interesse pienamente ricambiato tra l’altro, ma Sasuke sapeva soltanto che quel tizio, gli dava parecchio fastidio.
Dal canto suo, Naruto aveva fatto di tutto per cercare di tornare normale e non far stare in pensiero i suoi amici, finendo però col fare tutto il contrario.
Non solo li faceva preoccupare, ma sentiva perennemente lo sguardo di Sasuke su di sé e, anche se non avrebbe voluto mai ammetterlo, l’amico gli mancava un sacco. Proprio per quello aveva finito per cercare di occupare ogni momento del suo tempo libero, tra scuola, giochi e magari qualche lavoretto, di tutto, pur di non vedere Sasuke. Nonostante la voglia di vederlo, non si sentiva ancora pronto a farlo. Dopo quel rifiuto così, sapeva che Sasuke avrebbe voluto continuare la loro amicizia, ma lui aveva bisogno di un po’ di tempo per abituarsi a tutto quello.
Ed era stato proprio in quelle occasioni che aveva visto anche Sai. Ogni pomeriggio, mentre camminava per i corridoi della scuola lo vedeva sempre nell’aula di Arte, intento a osservare fuori dalla finestra con davanti una tela completamente bianca. Alla fine, spinto dalla curiosità si era avvicinato e tra battibecchi e prese in giro, erano diventati amici. Sai era etero, lo sapeva, come sapeva che era innamorato di Sakura da un po’, anche se probabilmente non lo capiva.
Proprio per quel motivo, lo aveva fatto entrare nella compagnia e vedendo come anche Sakura dimostrava curiosità per il ragazzo, ogni volta sorrideva, di quei suoi vecchi sorrisi, ma che se incontravano gli occhi nero pece di Sasuke, si affievolivano, facendolo arrossire e chinare il capo per evitare di incontrarne gli occhi.
Sapeva di star facendo una cosa completamente sbagliata, ma non riusciva per niente ad essere naturale come un tempo in sua presenza. Era ancora innamorato di lui e iniziava a temere, che quel sentimento non sarebbe cambiato. D’altronde, sin dalla prima volta in cui si erano incontrati, il suo cuore aveva battuto velocemente.
Pensandoci dopo un po’, Naruto aveva capito che era innamorato da Sasuke dalla prima volta che lo aveva visto.
Da 10 anni, il suo cuore batteva unicamente per il moretto, anche se lo aveva capito molto dopo.

Un bambino camminava tra gli alberi di un boschetto. Si era inevitabilmente perso, non trovando più la strada per tornare indietro. Eppure, lui si era limitato a seguire il suo Nii-chan. Lo stava seguendo, si era fermato un attimo per allacciarsi una scarpa e quando aveva rialzato lo sguardo, non c’era più nessuno. Tirò su con il naso, imponendosi di non piangere. No, lui ormai era un ometto.
All’improvviso però, mentre camminava, sentì poco lontano da lì un pianto. Curioso, andò verso quella voce, sicuro di aver trovato almeno qualcuno. Quando superò i cespugli, davanti a sé c’era un bambino rannicchiato a sé stesso che piangeva. Si avvicinò, notando subito il colore dei suoi capelli. Non si trovavano spesso in Giappone ragazzi biondi.

-Ehi?-

Sentendo quella voce, il bambino smise di piangere ma non si mosse. Le spalle gli tremavano, ma eroicamente, non alzò lo sguardo.

-I maschi non piangono.-

A quelle parole però, il bambino alzò il viso, rivelando due occhi azzurri. Rimase stupito nel vederlo e vi si perse dentro.

-Io non sto piangendo!-

Inarcò scettico un sopracciglio, per poi inginocchiarsi davanti a lui. Lo guardò intensamente, passando la mano sulle guancie dove su ognuna di essa vi erano tre taglietti che sanguinavano.

-Fanno male?-

Il bambino biondo annuì, per poi arrossire leggermente quando sentì l’altra dargli due bacini sui taglietti. Quando si staccò, aveva le labbra un po’ sporche di sangue, ma le ripulì subito. Le gote, leggermente arrossate.

-La mia mamma ha detto che con i bacini, passa tutto il male.-

Si rialzò in piedi, mentre il bambino biondo lo guardava ancora stupefatto.

-Come ti chiami?-

-Naruto… Naruto Uzumaki-

-Io sono Sasuke Uchiha. Ti sei perso anche tu Naruto?-

Il biondo annuì, vergognandosi un po’ a quella rivelazione. Si era allontanato dai genitori, ed ora non trovava più la via di casa. Sasuke gli porse la manina, guardandolo.

-Vieni con me. Insieme ritroveremo la strada di casa.-

Naruto lo fissò sbigottito, per poi annuire. Gli prese la mano, stringendola nella sua e iniziarono a camminare, cercando la strada per tornare dai genitori.
Quando vi riuscirono, i loro genitori erano insieme e corsero da loro, preoccupati. Le loro mani erano ancora intrecciate.

Naruto sospirò, pensando a quel giorno. Non avevano mai rivelato come si erano conosciuti, un po’ perché si vergognavano, un po’ perché era il loro piccolo segreto. Entrambi sorridevano ripensandoci, perché era stato l’inizio della loro amicizia, ma per Naruto, anche di quel sentimento confuso che poi si era trasformato in amore.
Era davvero tutto finito così?
Inconsapevolmente, mentre Naruto pensava a quel giorno, anche Sasuke stava facendo lo stesso, mentre vedeva gli occhi del biondo persi in ricordi lontani.

“Anche tu stai pensando alla stessa cosa, Naruto?”

I loro amici ormai non sapevano più cosa fare con loro. Incredibilmente, proprio Sai, che era nel gruppo da poco, sembrava aver capito perfettamente la situazione, benché nessuno gliene avesse mai parlato.

-E così tu e Naruto vi siete lasciati?-

A quella domanda, tutti si voltarono verso Sai, che come sempre sorrideva. Naruto divenne completamente rosso, mentre Sasuke lo osservava completamente impassibile. Sakura e gli altri lo guardarono, per poi ridacchiare divertita.

-Ma cosa dici Sai? Sasuke e Naruto sono amici…-

-Oh, allora Sas’ke-kun hai rifiutato Naruto?-

Naruto a quelle parole sbiancò ancora di più, mentre gli altri continuavano a fissarli perplessi. Sasuke lo guardò con freddezza.

-Non sono affari tuoi.-

Al che Sai sorrise ancora di più. Aveva indovinato. Era sempre stato sveglio come ragazzo e adesso che grazie a Naruto aveva trovato degli amici, non aveva intenzione di certo di lasciarsi sfuggire l’occasione di poterlo aiutare. Aveva osservato Sasuke e sapeva.

-Ho indovinato quindi? Allora Sas_-

-SMETTILA!-

Tutti restarono sbigottiti, sentendo Naruto alzare lo voce. Lo guardarono e Sai si girò verso di lui. Sapeva che così lo faceva soffrire, ma aveva bisogno di istigare entrambi i ragazzi.

-Cosa c’è che non va Naruto? Infondo ho detto la veri_-

Ma nuovamente fu interrotto da Naruto che si alzò in piedi, il cuore che aveva ripreso a sanguinare a quelle parole.

-Io e Sasuke non abbiamo nessun tipo di legame!-

A quella frase tutti smisero di respirare. Naruto spalancò gli occhi, rendendosi conto di quello che aveva detto e si voltò verso Sasuke. Sasuke, che era sempre impassibile e ora lo osservava con gli occhi leggermente spalancati, lo stupore sul suo volto. Indietreggiò appena, stringendo i pugni e alla fine, corse via.
Sasuke non perse tempo, si alzò, urtando volontariamente Sai e guardandolo in maniera truce, iniziando a inseguire Naruto.
Erano davvero arrivati a quel punto?
Sai nel mentre aveva ripreso a mangiare tranquillamente, mentre Sakura lo osservava come gli altri leggermente confusa e preoccupata.

-Credo che tu non dovevi dire quelle cose…-

Sai la guardò, sorridendo come sempre.

-Sono sicuro di quello che faccio. Tornerà tutto come prima, anzi, credo tornerà ancora meglio.-

Sakura lo guardò confusa, per poi arrossire quando lo vide avvicinarsi e rivolgergli un sorriso vero, non come quelli che faceva di solito.

-Piuttosto, parlami di te Sakura-chan….-

Nel frattempo, Sasuke stava cercando Naruto. Lo aveva perso di vista poco dopo che aveva svoltato verso la palestra e ora lo cercava con lo sguardo qua e là. Non capiva dove il ragazzo avesse potuto rifugiarsi e soprattutto, non ricordava che Naruto corresse così veloce. Cercò di fare mente locale sui posti che frequentava l’amico, per poi correre, sicuro di trovarlo là.
Naruto si aggrappò alla rete della terrazza, inginocchiandosi per terra, mentre le lacrime scorrevano lente sul suo viso. Aveva detto delle parole orribili, anche se era dettato tutto dalla rabbia e dal dolore. Non capiva perché Sai avesse detto quelle cose, ma la sua reazione, quella frase… persino Sasuke ci era rimasto male.

“Non volevo dirlo davvero… non volevo…”

Singhiozzò, mettendosi una mano sul volto, per cercare di coprire le lacrime, inutilmente. Si sentiva ancora più distrutto di prima e non sapeva con che coraggio avrebbe guardato di nuovo in volto quello che era il suo migliore amico, il ragazzo che amava.
Un rumore, proveniente dalla porta dietro di sé, lo allarmò e cercò di nascondere i suoni del pianto, anche se le lacrime scorrevano ancora e le spalle tremavano. Il cuore palpitava forse, perché Naruto sapeva chi era dietro di sé.
Sasuke lo aveva raggiunto, lo vedeva. Lì, davanti a sé, inginocchiato e le spalle che tremavano. Quella scena così tanto familiare, che gli fece provare una morsa al petto.

-I maschi non piangono…-

Naruto avrebbe riso se avesse potuto. Proprio quella frase, poi in quel momento, aveva un che di ironico. Cercò di calmare la voce, facendola uscire normale, ma uscì soltanto il suono di parole soffuse, colme di lacrime.

-Non sto piangendo.-

Sentendolo rispondere, Sasuke si sentì un po’ più leggero. Si avvicinò a lui, inginocchiandosi davanti al ragazzo e allungò una mano per toccarlo. Gli alzò il viso, vedendo gli occhi lucidi e i segni delle lacrime, per poi accarezzare la guancia, dove i tre taglietti di 10 anni prima si erano trasformati in cicatrici che ora gli davano un aspetto quasi felino.

-Fa male.-

Naruto sussultò. Quella non era una domanda e aveva capito a cosa si riferiva. Voltò il capo dalla parte opposta, facendo sì che la mano di Sasuke gli lasciasse il volto e cercò il fiato per parlare, ma non lo trovò.
Sasuke rimase in silenzio ad osservarlo. In quella settimana, aveva capito che Naruto gli mancava se non c’era, che gli faceva male vederlo ignorarlo, che era geloso se i suoi sorrisi erano rivolti a qualcun altro, che non voleva vederlo insieme ad un altro ragazzo.

-Dimmi che mi ami.-

Naruto spalancò gli occhi a quelle parole, voltando il capo verso Sasuke. Lo guardò come se avesse detto una pazzia e sentì il cuore battere all’impazzata nel suo petto. Ma invece che sentirsene rallegrato, lo guardò con rabbia.

-E per cosa? Per farmi rifiutare di nuovo? Non lo farò mai!-

Sasuke aveva previsto che rispondesse così, e proprio per quel motivo, quando Naruto si alzò pronto ad andarsene, con uno scatto lo trascinò a sé, imprigionandolo tra le proprie braccia. Dopo un attimo di stupore, Naruto prese ad agitarsi, cercando di allontanarlo da sé.

-Lasciami, Sas’ke, LASCIAMI!-

Ma Sasuke era sempre stato più forte di lui e non riusciva a liberarsi da quella stretta. Provò e riprovò ad allontanarlo, ma le braccia di Sasuke lo avvolgevano ancora e non gli facevano male, no, lo stringevano dolcemente, seppur non riuscisse per niente a liberarsi da quella stretta.

-Ti prego… Sas’ke… lasciami andare…-

Alla fine, impotente, si era stretto ancora di più alla maglietta di Sasuke, stringendovi la presa quasi inconsapevolmente, mentre le spalle tremavano di lacrime trattenute.

-No.-

Quella risposta così fredda e categorica, fecero alzare il volto di scatto a Naruto, che guardò Sasuke con rabbia e dolore. Stava per rispondergli, quando sentì le labbra calde ed accoglienti di Sasuke sulle proprie. Mugolò, sconcertato, mentre le sentiva muoversi, modellare le sue. Singhiozzò, mentre corrispondeva a quel bacio che aveva agognato così tanto e che una settimana prima sembrava ormai irraggiungibile.
Quando sciolsero le labbra, permettendo a entrambi di respirare, il volto di Naruto era ancora bagnato dalle lacrime e i suoi occhi lo guardavano sofferenti.

-Perché… non voglio che provi pena per me…-

Sasuke lo strinse ancora di più a sé e questa volta Naruto non provò nemmeno ad andarsene. Semplicemente, rimase fermo lì a guardarlo, vergognandosi di non saper trattenere le lacrime.

-Non è pena.-

-Allora co_-

-Dimmi che mi ami.-

Naruto lo guardò confuso. Perché voleva sentirglielo dire di nuovo? Scosse il capo, evitando di incrociare gli occhi di Sasuke, ma quest’ultimo non era dello stesso avviso. Gli sollevò il volto, costringendolo a guardarlo.

-Dimmi che mi ami Naruto, dimmelo.-

E vedendo gli occhi di Sasuke seri, come il suo viso, Naruto cercò di prendere fiato e sussurrò, tra le lacrime.

-Ti amo….-

E Sasuke sorrise. Non un sorriso larghissimo, ma di quelli appena percettibili, che solo Naruto riusciva a vedere. Sorrise e avvicinò le labbra a quelle di Naruto, sussurrandovi sopra, prima di unirle nuovamente.

-Anche io, Dobe, anche io.-
  
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