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Autore: ElFa_89    02/06/2009    13 recensioni
Posò il suo dito sul cuoricino mezzo cancellato e ne ripassò le linee.
Rimasi stupita da quel gesto.
Ma sorrisi lo stesso.
Poi sentii afferrarmi il polso destro.
Sentii le dita piegarsi, tranne l’indice.
Istintivamente posai il mio sguardo su di lui.
Mi sorrise.
Poi iniziò a armeggiare con il mio polso.
Portai la mia attenzione sul vetro e non potei fare a meno di sorridere.
Accano al cuoricino figuravano due lettere.
E ♥ B.
Sorrisi compiaciuta e imbarazzata.
Poi un dolce sussurro arrivò al mio orecchio.
-così te lo ricorderai…la condensa è tremendamente difficile da eliminare…-
non potei fare a meno di sorridere.
Genere: Romantico, Triste, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Volturi
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'IL MIO CUORE NON BATTE'
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Dopo quasi un mese di silenzio stampa sono tornata…

Dopo quasi un mese di silenzio stampa sono tornata…

Spero che il capitolo vi possa piacere…

Chiedo scusa a tutti i lettori per la mia lunga assenza e spero di potermi fare perdonare!

Non voglio rubarvi altro tempo, c’ho già messo un mese, quindi vi auguro buona lettura!

un bacione a tutti!

 

 

 

 

 

FELICITA’

 

 

 

 

 

Che una notizia era in grado dio cambiarti la vita era cosa certa.

nella mia testa continuava a volteggiare un nome un volto.

Sulpicia.

Quella vampira ultracentenaria dal volto severo e lo sguardo altezzoso.

Non mi era mai stata simpatica Sulpicia, era una di quelle donne che al primo sguardo sono capaci di farti abbassare lo sguardo e farti sentire inferiori.

E con me c’era riuscita.

All’inizio la invidiavo, il suo ruolo e il posto che occupava nella corte dei Volturi era di vitale importanza.

Chi non avrebbe essere seduto sul gradino più alto della scala per poter fissare dall’alto tutti quelli che stavano più in basso.

E  a Sulpicia questa cosa sembrava riuscire naturale.

Poi avevo capito, e avevo smesso di invidiarla facendo perfino invertire i ruoli.

Nello stesso momento in cui avevo preso coscienza e capacità dei miei poteri tutto era cambiato, di nuovo, e Sulpicia ai miei occhi era apparsa con un soprammobile logoro che serve solo da facciata.

Un po’ come il divano, in ogni casa ce ne è uno, e in ogni casa ha un ruolo fondamentale per i suoi abitanti; fino a quando la gente non si sdraia sopra con le scarpe sporche di fango.

E allora il divano non è più importante.

Il divano diventa sostituibile, con uno più nuovo, uno migliore.

E per Sulpicia valeva lo stesso.

Aveva avuto il suo tempo di splendore, aveva inferto la sua dittatura alla corte e poi troppo vecchia e logora per continuare era stata rimpiazzata.

E secondo i piani di Aro il nuovo divano sarei dovuta essere io.

La sola idea mi metteva i brividi.

Ma per fortuna c’era lui, e lui mi avrebbe aiutato.

Aprii la porta nello stesso momento in cui la piccola Bra stava per fare irruzione seguita da una Rosalie stracolma di borse e borsette.

Per fortuna Rosalie era un vampiro e non rischiava di rimanere senza ossigeno.

-bentornate- sorrisi dolcemente mentre Bra mi si lanciava in braccio – divertite?- domandai sogghignando, sapevo già la risposta

Bra mi sorrise dolcemente poi si staccò leggermente dal mio collo e esclamò – io e zia Rose abbiamo comparto mezzo negozio!- ridacchiò

In quello stesso momento Rosalie spuntò dalla valanga di borse e guardò stizzita la piccola Bra – cosa ti ho detto tesoro?per una donna lo shopping non è mai troppo…e poi ci siamo dimenticate pure di comprare qualche cornice per le foto- soffiò affranta Rosalie

Io ridacchiai, feci scendere Bra dalle mie braccia e afferrai un paio di borse  e inizia a trasportarle al piano di sopra.

-senti Rosalie…hai impegni questa settimana?- soffiai d’un tratto quando Bra era ridiscesa dalle scale per recuperare il restante dei loro acquisti

Rose mi guardò perplessa –nulla di importante mi pare- esclamò corrugando la fronte per poi tornare a fissarmi dubbia

-sono stata chiamata a Volterra per una missione,devo partire domani mattina presto insieme a Jane, pensavo che magari potevi passare un po’ di tempo con Bra mentre starò in Italia…- domandai

Lei mi guardò perplessa.

Sorrise e annuì.

Tirai un sospiro di sollievo, almeno in parte il problema era risolto.

-pensavo che le cose sarebbe ro cambiate- sussurrò d’un tratto

Alzai lo sguardo stupita.

Cosa voleva dire?

-cosa intendi?- soffiai

Lei posò gli occhi caramello sui miei e il suo sguardo si fece cupo e triste.

-non siamo stupidi, Carlise immagina che Volterra stia tramando qualcosa e che voi centriate…ma pensavo che dopo tutto questo..le cose sarebbero andate diversamente- sussurrò

Io abbassai lo sguardo.

Troppo vigliacca da reggere tale sfida.

Troppo vile da ammettere la verità.

-certe cose sono destinate a non cambiare mai…- sussurrai

Proprio in quel momento Bra fece il suo ingresso nella stanza con il resto delle borse cariche dei suoi nuovi acquisti.

Bra sorrideva.

Come solo lei era in grado di fare.

È proprio vero, più si cresce meno si apprezza al vero valore delle piccole cose.

Probabilmente per lei quella sarebbe stata una di quelle giornate indimenticabili.

Di quelle che si scrivono sul diario.

E si riempie di cuoricini la pagina, così che quando la apri tu non possa far a meno di sorridere.

Sorrisi amaramente.

Io non avevo mai avuto un diario.

Preferivo tenermi le cose dentro.

Ma questo era perché io fino a poco tempo fa ero sempre stata sola.

Per Bra era diverso, lei era felice spensierata,lei meritava il meglio.

Lei meritava avere qualcosa di bello da scrivere su un ipotetico diario.

Chissà se Bra ne aveva già uno…

Rosalie continuava a fissarmi intensamente.

Troppo intensamente per i mie gusti.

Lancia un’occhiata a Bra.

Sorrisi.

Era mezza infilata in una borsa nel tentativo di prelevarci qualcosa.

-devo fare una cosa- sussurrai

Uscii dalla stanza.

Senza fermarmi.

Senza girarmi.

Ignorando la voce trillante di Bra che curiosa mi domandava cosa dovessi fare e perché non la aiutando.

Ignorando il silenzio logorroico di Rosalie.

Dovevo fare una cosa.

Prima che la casa si affollasse completamente.

Prima che arrivasse lui.

afferrai il pomello della mia stanza e mi ci infilai dentro richiudendomi la porta alle spalle.

Sospirai.

L’esodo stava arrivando

Dovevo iniziare a agire.

Infilai una mano nella tracolla di scuola e afferrai un quaderno, probabilmente di geografia.

Poi presi una penna.

E mi avvicinai al letto.

Sospirai e mi lasciai sprofondare a pancia in giù.

Afferrai la penna e la portai alla bocca.

Tirai.

Il tappo rimase stretto saldo tra i miei canini e penna alla mano iniziai a scrivere.

L’inchiostro nero scivolava sulla pagina come un lungo verdetto.

Lettere chiare, le une dietro le altre.

Caratteri semplici, leggibili.

Niente aggettivi idilliaci.

Niente metafore.

Niente inganni.

La pura e semplice verità.

Una semplice e comune confessione.

Che avrebbe svelato pressappoco tutto.

Non era mai stato così facile scrivere.

Era come se le parole fossero stampate fisse nella mia mente ormai da tanto tempo.

Semplici verità.

Mai svelate.

Tutto per tre fogli.

Niente giri di parole, niente grattacapi.

Tre fogli per tre persone diverse.

Tre persona che avevano cambiato la mia vita.

Che per una volta non mi avevano fatto sentire Isabbella Swan, il mostro.

Scesi dal letto e mi avvicinai alla scrivania.

Aprii il primo cassetto.

E il duro impatto con la realtà mi raggelò.

Rivoltai il tessuto nero tra le mie mani.

Sospirai.

Presi la tunica nera, segno della mia fedeltà a Volterra e la deposi sul letto.

Ritornai alla scrivania e infilai la mano nel cassetto.

Afferrai un pacchetto sigillato con delle buste bianche.

Semplici.

Ma che avrebbero avuto un onere molto grande.

Contenere il peso della mia coscienza.

Afferrai le buste e mi ridiressi al letto.

Presi la penna nera e scrissi tre nomi.

Bra, Alex, Edward.

E infilai i rispettivi fogli al loro interno.

Mi alzai nuovamente e mi diressi alla scrivania.

A questa volta non al cassetta che chiusi con un colpo secco.

Sospirai.

Il carillon di avorio intarsiato stava in un angolo,tra la polvere.

Lo presi e ritornai sul letto.

Passai un dito sulla superficie lisci.

Togliendo la polvere che si alzò e iniziò a vorticare per la stanza.

Intorno a me.

Sorrisi.

Per la prima volta mi sarei divisa da quella frivolezza che portavo con me dal giorno in cui ero nata.

Da quel che mi ricordavo c’era sempre stato.

E io non me ne ero mai separata.

L’unico legame che avevo mantenuto con la mia vita da umana.

L’unico legame che mi ricordava che anche io un tempo ero un semplice ammasso di proteine piena di buoni propositi e sentimenti.

Poi ero cambiata.

Aprii il cofanetto con delicatezza.

E una dolce melodia iniziò a  vibrare nell’aria.

La mia canzone.

Un motivetto che canticchiavo sempre da bambina.

E molte volte pure da vampira.

Guardai la superficie a specchio che rifletteva la mia immagine.

Impeccabile.

Feci pressione con il dito indice sul lato destro del carillon.

E un cassettino segreto sfilò leggermente all’infuori.

Guardai il contenuto.

Sorrisi.

Sfilai l’anello d’oro massiccio dal cassettino e me lo infilai al dito.

Il blasone della mia famiglia era rimasto intatto.

Presi un piccolo portasigarette in argento più recente e me lo misi in grembo.

Chiusi il carillon e lo deposi sopra alla tunica nera.

Presi il piccolo portasigarette in argento e lo aprii.

Inchiostro ancora fresco emanò il suo odore nell’aria.

Arricciai il naso infastidita.

Posai l’anello nell’inchiostro fino a inzupparlo e poi lo posai sulla chiusura della busta ormai chiusa.

Sospirai.

Ormai era fatta.

Risistemai il tutto e mi andai a lavare le mani per togliere l’inchiostro.

Tornai in camera e afferrai malamente la tunica e la infilai in una borsa di pelle.

Viaggio leggero.

Uscii dalla stanza con la borsa in spalla e discesi le scale.

Posai per terra la borsa vicino all’entrata.

Mi girai e feci per tornare al piano superiore ma due braccia mi fermarono.

Mi irrigidii.

Ma riconobbi subito l’odore e mi rilassai.

-Edward…- sussurrai sorridendo

-ti ho presa…- sussurrò al mio orecchio

Ridacchiai.

Si Edward mi hai presa..

Cazzo che mi hai presa…

Ti sei preso pure il mio cuore dannazione…

Ma infondo ne sono felice…

-già- soffiai

Lui sghignazzò

-pensi di potermi lasciare andare?- sussurrai chiudendo gli occhi e posando la mia schiena sul suo petto

-vuoi che lo faccia?- domandò lui

Lo potevo sentire, stava sorridendo.

Quel dannatissimo sorriso sghembo che mi aveva fatto innamorare.

Perché ormai era chiaro, dannate mante chiaro.

Isabella Maria Swan era fottutamente innamorata di Edward Masen Cullen.

E fan culo il resto!

Decisi di non rispondere.

Lui ridacchiò.

Io sorrisi.

-come è andata la caccia?- domandai

Lui trattenne il fiato e si irrigidì.

-ho preso un puma e un cervo…ero sazio..ma poi mi è capitata sotto mira una vampira e la fame è tornata…- sussurrò

Io ridacchiai.

-vuoi mordermi?- esclamai

-io parlavo di un’altra fame…- sussurrò lui al mio orecchio

Io ridacchiai.

Poi il sorriso mi si spense tra le labbra.

Se qualcosa fosse andato male,forse non avrei più rivisto Edward.

Mi mancò un battito.

La sola idea mi uccideva.

Io

   Non

          Avrei

                  Più

                        Baciato

                                     Edward

Mi si svuotò la mente.

E uan strana morsa mi attanagliò le viscere.

La sola idea mi uccideva.

Perdere Edward.

Proprio ora che avevo scoperto di amarlo

-ti amo…- sussurrai

Edward sobbalzò.

-anche io ti amo…- sussurrò al mio orecchio aumentando la stretta.

-Edward…posso chiederti un favore?- sussurrai piano abbassando il capo

Lui annuì.

Mi morsi il labbro.

-mordimi- soffiai

Lui si irrigidì e smise di respirare.

-voglio avere un tuo ricordo fisso su di me per sempre…ti prego, fallo…-sussurrai

Lui non rispose.

Silenzio.

Gli unici rumori dal piano di sopra.

Bra e Rosalie si stavano dando alla pazza gioia.

-non posso…- sussurrò – non posso farti male-

-ti prego fallo…fammi felice…- sussurrai

Mi svicolai dalla sua presa in modo da trovarmi faccia a faccia con lui.

Lui mi guardava confuso.

La mia richiesta doveva averlo spiazzato.

Io gli sorrisi.

-fallo per me…- sussurrai

Lui aggrottò le sopraciglia.

Alzai la mano.

Piano.

Debolmente.

E gliela avvicinai alle labbra.

-mordimi Edward- sussurrai

Poi chiusi gli occhi.

Momenti interminabili.

Potevo sentire la sua confusione.

Il suo timore.

La sua esitazione.

Poi un dolore lacerante al palmo della mano.

Sorrisi.

Aprii piano gli occhi.

La mano mi prudeva.

Segno che la morfina era entrata in circolo.

Edward guardava la mia mano.

Triste.

Pensieroso.

Gli sorrisi.

-grazie- sussurrai

Lui non rispose.

Mi guardò attentamente.

Per studiarmi.

Poi la sua mano s alzò e sui andò a posare sulla mia guancia.

Una dolce carezza.

Dalla tempia allo zigomo per poi arrivare sulle mie labbra.

-ora mordimi te- sussurrò

Io sgranai gli occhi

Esterrefatta.

Lui sorrideva.

-ne sei sicuro?- domandai appena udibile

Lui annuì e mi sorrise.

Chiuse gli occhi.

Esitai un attimo.

Poi sorrisi.

Nulla avrebbe più potuto dividerci, la nostra morfina ci avrebbe uniti per sempre.

Avvicinai le mie labbra al dorso della sua mano.

Era calda.

Gli regalai un bacio.

Lo guardai un’ultima volta.

Poi i miei canini penetrarono nella sua carne fino a lacerarla.

Allontanai immediatamente il viso dopo il morso e presi la sua mano nella mia.

Le nostre mani lacerate, l’una nell’altra.

Una consapevolezza.

La mia morfina avrebbe continuato a scorrere nel suo corpo per sempre.

E la sua morfina avrebbe fatto lo stesso sul mio corpo.

Un’unione indissolubile.

Come una patto di sangue.

Da quel momento io e Edward ci saremo appartenuti per sempre.

E  nulla ci avrebbe diviso.

Sorrisi dolcemente e alzai lo sguardo mentre le nostre mani restavano intrecciate senza il minimo desiderio di lasciarsi.

Edward mi guardava e io guardavo lui.

Entrambi sorridenti.

Entrambi uniti dalla stessa magia.

La stessa magia che ci aveva uniti e che ci aveva legati.

Il verde dei suoi occhi splendeva nelle mie pozze verdi.

Come una magia.

Come la nostra magia.

Verde nel verde.

Isabella e Edward.

-per sempre- sussurrò lui

Io lo guardai perplessa, poi sorrisi, dolcemente, come non avevo mai fatto

-per sempre- risposi

E rimanemmo così.

Mano nella mano.

Mentre la nostra morfina scivolava tra le nostre dita, unendo maggiormente il nostro legame.

Mentre i miei occhi affondavano nei suoi e i suoi affogavano nei miei.

Poi le sue labbra si avvicinarono lentamente alle mie mentre sul mio viso si incurvava il segno di un sorriso fatto solo d’amore.

E quando le mie labbra incontrarono le sue fu tutto più chiaro.

Quella era la vera felicità.

CLICK!

Entrambi sobbalzammo interrompendo il nostro dolce bacio.

Le mani ancora strette in uan morsa dolce ma feroce.

Alzai lo sguardo lentamente in cerca del rumore che ci aveva disturbati.

E trovai Bra, sorridente, in cima alle scale, con una macchinetta fotografica digitale stretta tra le manine.

Alzai un sopraciglio interdetta.

Lei abbassò lo sguardo e iniziò a ciondolare sulle gambe.

-volevo provare la nuova macchinetta..e poi eravate così belli…- sussurrò

Sentii Edward sciogliersi alle mie spalle.

Poi iniziò a ridere dolcemente.

Lo guardai confusa.

-Bra non è che me ne faresti una copia?- domandò alla bimba

Bra sorrise estasiata e annuì.

Io lo guardai stupito.

Lui mi sorrise.

-non abbiamo neppure una foto insieme- sussurrò dolcemente

Non potei fare a meno di sorridere

-una copia anche per me grazie!- esclamai mentre due braccia forti mi stringevano in un dolce abbraccio.

Guardai Edward di sottecchi e lo strinsi a mia volta.

 

 

 

 

 

Ok….allora che ve ne pare????

Vi è piaciuto!?!

Spero di si dai..mi sono data al romanticismo alla fine….

Lasciatemi un parere mi raccomando!

 

 

 

 

Ringraziamenti:

visto che oggi non ho proprio tempo non vi risponderò alle recensioni(chiedo scusa pure per questo!) ma voglio comunque ringraziare le 14 persona che hanno recensito lo scoro capitolo!

Un grazie speciale  a:

_zafry_

Ashlein

lilly95lilly

Sara25

Bella_kristen

gerby88

Valle89

Flockkitten

stezietta w

ale03

aliceundralandi

Bellissima Cullen

Sabry87

Ringrazio inoltre le 204 persone che hanno aggiunto la fiction tra i preferiti e i 40 che l’hanno aggiunta tra le seguite!

 

 

 

 

Ricordo inoltre che se qualcuno non l’avesse saputo, ho scritto una ONE-SHOT legata a questa fiction che si intitola FALENA  e parla del primo incontra tra Isabella e Bra e sembra aver riscosso molto successo!

Ringrazio infatti le 9 persone che l’hanno recensita:

Sara25 , Flockkitten , aliceundralandi , gerby88 , k_lu , Bella_kristen , stezietta w , Arnald , MimiMiaotwilight4e

 

 

 

 

 

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