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Autore: cioco_93    09/02/2017    1 recensioni
- Quando hai 25 anni ti sembra che il mondo è ai tuoi piedi.
Pensi che hai tutta la vita davanti per realizzarti, crescere, innamorarti, vivere.
Ma purtroppo non è per tutti così. -
Ritorno a scrivere con una storia più agrodolce del solito, dove Damon ed Elena incroceranno I loro destini in maniera forte e passionale ma con una data di scadenza.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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20. Happy Birthday

Ero in ritardo. Ero in più completo ritardo, e in poco tempo sarei stato anche un uomo morto grazie a Caroline Forbes. Non mi aveva ancora chiamato, ma oramai la conoscevo. Era solo la quiete prima della tempesta, ma per una volta aveva completamente ragione.
Non mi aveva affidato un compito difficile: finire di lavorare, passare alle 18.00 in pasticceria a prendere la torta, e dopo di che esser per le 18.30 in galleria, pronto a festeggiare il compleanno di Elena. Invece no: mi ero perso tra i miei documenti, avevo lasciato uscire prima Alaric (perdendo così il mio cane da guardia per gli appuntamenti), e avevo guardato l’orologio solo per le 18.20. Insomma, l’avevo combinata grossa.
Quando però entrai al Art, Caffè & Gossip, chiuso appositamente al pubblico per la festa, fu fortunatamente Bonnie ad accogliermi.
- Ricordati che al matrimonio sarà Elena a dover esser in ritardo – affermò divertita afferrando la torta lasciandomi la possibilità di togliermi il cappotto.
- Sono l’ultimo.?? – chiesi sospirando preoccupato.
- Ovviamente, ma per tua fortuna la festeggiata è in balia dei presenti, per non parlare che ti conosce abbastanza da aver dato per scontato che ti saresti perso in qualche documento in ufficio- iniziò a rassicurarmi lei - Non si può dire lo stesso però della sua migliore amica: ti ha definito un uomo morto già un paio di volte – aggiunse ridendo poi facendomi strada.
La festa era intima, non era gremita come un gran galà, ma tutti quelli che tenevano ad Elena da più o meno tempo erano lì: Caroline e Bonnie in prima linea, i coniugi Gilbert, Jeremy e la sua fidanzata, Alaric ed Enzo, che oramai si erano affezionati alla ragazza a furia di presenziare alle uscita in compagnia, qualche vecchia amicizia della ragazza e perfino mia madre, che più volte aveva invitato me ed Elena a cena in casa Salvatore, e non era non riuscita a volerle bene.
- La mia ragazza ti vuole uccidere – esordì Stefan avvicinandosi al sottoscritto passandomi un calice di spumante.
- Non l’avevo messo in dubbio nemmeno per un secondo – ribattei divertito – la mia di donna invece dov’è finita.?? – domandai a seguire perplesso non vedendola in sala.
- Credo sia andata momentaneamente in bagno – rispose pacato lui.
- Come l’hai vista.?? – replicai preoccupato.
- Dipende quale versione vuoi. Quella di un medico o quella di tuo fratello.?? – mi fece eco cupo immediatamente.
- Entrambe – sentenziai cercando i suoi occhi.
- Da fratello ti posso dire che si, è dimagrita parecchio data la malattia, ma oggi è raggiante, sorridere, ha un vestito bellissimo e si sta godendo la festa – iniziò a commentare con un sorriso tirato – ma da medico, so per certo che quello che dimostra, non è quello che è. Elena vuole dimostrare la sua forza, ma la verità è che il cancro la sta logorando più velocemente di quello che dice, e non è solo la chemio ad averla indebolita così tanto – aggiunse poi sconsolato dandomi una pacca sulla spalla.
- Perché non dirmelo.?? Perché si sta tenendo tutto dentro.?? – replicai davvero abbattuto.
- Perché vuole godersi quello che le rimane, senza che tutti si comportino con lei come se oramai la fine fosse vicina, anche se lo è – disse semplicemente lui.
- E io quindi dovrei far finta di niente, anche se so benissimo che sta male.?? – chiesi retorico.
- Credo proprio di sì – rispose lui allontanandosi.
Rimasi così in momentanea balia delle mie emozioni. Sapevo che mio fratello aveva ragione, e capivo le motivazioni di Elena nel tenermi nascosto tutto, ma faceva male sapere che mi avesse escluso dal sapere la verità, tanto quanto faceva male sapere che oramai il tempo per noi era agli sgoccioli.
- Stai rimuginando su come farti risparmiare da Caroline.?? – domandò d’un tratto il fulcro dei miei pensieri comparendo alle mie spalle.
- Tu proverai almeno a metterci una buona parola.?? – replicai divertito strappandole un bacio – Buon compleanno festeggiata – aggiunsi poi dolcemente.
- Vedremo…- ribatté lei strofinando il mio naso con il suo.
Era bellissima. Per quanto oramai la chemio e il tumore stessero portando via tutto quello che era quando l’avevo conosciuta, per me rimaneva sempre e comunque da togliere il fiato.
Anche con quel fular che copriva oramai da qualche settimana il suo capo pelato. Anche con quel corpo oramai fatto più di ossa e di pelle che di carne. Anche con quei occhi sempre più spenti. Io non riuscivo a non vedere la persona di cui mi ero innamorato.
- Vedremo.?? Che donna senza cuore – la presi in giro e la trascinai in mezzo ai nostri amici a chiacchierare.

- Allora come stanno andando i preparativi per il matrimonio.?? – ci chiese dolcemente mia madre.
- A rilento, a causa mia, ma entro giugno sarà tutto pronto – rispose sorridendo Elena al mio fianco.
- Tesoro io ci ho messo un anno da quando tuo padre mi ha messo l’anello al dito per preparare il mio, tu lo stai organizzando da 4 mesi e hai ancora un mese a disposizione. Hai fatto tutto comunque in tempi da record – la rassicurò Miranda.
- Si bhè, non è che avessi troppa scelta. Già avrei preferito sposarmi con la mia fantastica chioma, e invece indosserò una parrucca, almeno vorrei arrivarci viva – ribatté con tagliente ironia lei.
- Sarai comunque stupenda – cercai di farle ritornare il sorriso io dandole un bacio sulla fronte.
Ero abituato alle sue battute sul suo cancro, sulla chemio, sulla morte, ma sapevo quanto i suoi genitori, e soprattutto sua madre, morissero un po‘ dentro ogni volta che ne sentivano una.
- Damon ha ragione – taglio corto mia madre – Hai già scelto il vestito.?? – chiese poi curiosa e per cambiare argomento.
- Si, si. Vado a fare l’ultima prova giusto qualche giorno prima del matrimonio – raccontò sorridendo – tu mamma sarai già qua, vero.? – domandò poi titubante alla donna al suo fianco.
- Certo tesoro, Tuo padre ha già preso un’intera settimana di ferie – la tranquillizzò lei.
- Mio marito non ha preso l’intera settimana, ma ha promesso di non mancare per nulla al mondo nemmeno lui – affermò divertita mamma.
- Tra l’altro mamma, ero rimasto che sarebbe venuto anche lui sta sera – feci notare alla donna.
- È successo quello che succede sempre. Un’urgenza che non poteva prorogare – mi spiegò sospirando.
- Oh cara, con mio marito è lo stesso. Quest’anno l’hanno trascinato via il giorno di Santo Stefano, con nostra figlia in ospedale – la spalleggiò Miranda, e notai come Elena se la rideva sotto i baffi.
- Perché ridi.?? – le bisbigliai all’orecchio.
- Sto immaginando una cena con i tuoi e miei genitori allo stesso tavolo. Diverrebbe uno schieramento mogli contro mariti. Ci sarebbe da divertirsi – mi spiegò sorridente.
- Possiamo sempre organizzarla – le proposi gentile, ma Elena come al solito mi spiazzò.
- Sarebbe bello, ma non credo ce ne sarà il tempo – proclamò schietta senza guardarmi, e dopo un cenno di saluto alle nostre madri, si allontanò.

( https://www.youtube.com/watch?v=FOjdXSrtUxA )

La serata continuò serena. Elena aprì i regali, ci fu il taglio della torta, e per mezzanotte decidemmo di rintanare tutti a casa. Ne io ne Elena ci eravamo trasferiti, ma era comunque un perenne avanti e indietro dal mio e il suo appartamento. Quella sera per esempio la convinsi a dormire da me, anche perché avevo un’ultima sorpresa in serbo per lei, che in casa sua, con Caroline, avrebbe perso d’intimità.
- Prego mia cara, a te l’onore – affermai passando le mie chiavi di casa ad Elena.
- L’onore di aprire il tuo appartamento.?? Guarda che quando ti aiuto con la spesa, e tu sei sommerso dalle buste, lo faccio sempre – mi prese in giro lei.
- Su Gilbert, non impuntarti sui dettagli inutili – la spronai esasperato beccandomi un’occhiataccia dalla ragazza mentre apriva la porta scettica, ma fortunatamente, non appena ebbe modo di dare un’occhiata a quello che avevo organizzato la sua faccia aveva esattamente l’espressione che desideravo.
- Oh mio Dio… è bellissimo.!! – affermò emozionata poggiando la borsa per terra all’ingresso.
- Ed è solo l’inizio – sottolineai spingendola a percorre la scia di petali di rose che avevo creato che attraversava il salotto.
Tolse guardandomi maliziosa il suo capotto e pian pianino, come una bambina emozionata, seguì la via che avevo tracciato, dove l’aspettava la vera sorpresa. Avevo decorato tutto il bagno di petali e candele, e l’enorme vasca idromassaggio che non avevamo mai tempo di usare era già li pronta piena di schiuma ad accoglierci, con tanto di spumante e bicchieri al bordo.
- Tra la proposta di matrimonio a Parigi e questo, inizio a pensare che sei davvero un’inguaribile romantico – mi prese in giro lei girandosi divertita verso di me.
- Non ho fatto mai per nessuna così tante romanticherie. E con nessuna mi è nemmeno mai sfiorato il pensiero di sposarla – replicai serio guardandola nelle sue profonde pozze cioccolatose.
- Bhè, il nostro matrimonio ha un impegno più breve del previsto, non mi devi sopportare tutta la vita, non vale mica – disse con toni persi abbassando lo sguardo, e non ci pensai un attimo a riappropriarmi del suoi occhi, alzandole di nuovo il volto con due dita sotto il mento.
- Non ti ho chiesto di sposarmi perché so che non durerà per sempre. Che ti sia chiaro. Per quanto pazzo e senza senso, ti avrei chiesto di diventare mia moglie in Europa, anche se avessimo avuto davanti tutta la vita. E sai perché.?? Perché domani mattina potrei uscire di casa ed esser investito da un autobus e morire. Perché anche senza il tuo tumore, tra qualche anno tu saresti potuta salire su un aereo e schiantarti da qualche parte. La vita è un’incognita per la quale un giorno ci sei e il giorno dopo potresti non esserci più, per un milione di differenti motivi, e io voglio averti mia in tutti modi possibili, matrimonio compreso, che sia per un giorno, per un anno o la vita intera – proclamai tutto d’un fiato perdendomi in lei, e fu un attimo che le sue labbra furono sulle mie.
Ci spogliammo con avidità, e fu lei a trascinarmi dentro quella vasca a fare l’amore tra le bolle di sapone e i petali di rosa.
Poi, quando finalmente fummo entrambi appagati, la ragazza si accoccolò sdraiata tra le mie gambe, e quasi mi uccise il notare come oramai era diventata minuta tra le mie braccia.
- Elena… - la richiamai pronto a chiedere di dirmi la verità su quello che stava accadendo, su quanto tempo effettivamente ci rimaneva da vivere insieme.
- Dimmi amore – rispose dolcemente lei , con la testa poggiata sul mio petto e gli occhi chiusi. Sembrava un angelo, nonostante tutto, e persi così la forza di chiederle qualsiasi cosa.
- Buon compleanno… - riuscì solo a sussurrarle lasciandole un bacio sul capo.
- Grazie – rispose lei sorridendo e tirandosi su in modo da potersi girare e ritrovare il mio sguardo – e non solo per sta sera, ma per tutte quelle emozioni che mi hai regalato e che pensavo mi dovessero esser recluse. Grazie per non aver avuto paura di amarmi – disse seria.

Buonasera.!!
Doppo la mia sparizione finalmente son o riuscita di nuovo a trovare un poco di tempo x rivedere le mie bozze e postare, ma purtroppo anche oggi non posso soffermarmi troppo a commentare.
Prommeto di rimettermi a scrivere e postare tranquilla prima o poi, o più che altro, prima che finisca la storia.!!
un grosso bacio
A.

 

  
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