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Autore: whitemushroom    09/02/2017    3 recensioni
Il Faerun non è certo un luogo dove vivere tranquilli: progenie di Bhaal, paladini, vampiri, draghi, maghi selvaggi, tutto si colora e si confonde sotto questo cielo che si diverte a sovrastare un mondo variopinto, tempestato di eroi senza macchia e di gente priva di scrupoli. In questo mondo un ambizioso mago Thayano senza scrupoli scoprirà i (dis)piaceri di viaggiare in compagnia di una piccola halfling libera come il vento, più attratta dalle sfide di ogni giorno che ad un futuro carico di gloria. Raccolta di brevi scene dell'amicizia tra Edwin ed Alora per il settimo anniversario del thexiiiordeforum
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alora, Edwin
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Under the Same Sky'
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Ambizioso

È il groppo alla gola ad impedirle di piangere. Vorrebbe essere anche solo un po’ più alta per avere il coraggio di gridargli un insulto addosso o solo per afferrarlo per il bavero del mantello e farlo ragionare su quanto sia idiota, stupido ed incosciente, ma la rabbia non riesce a prendere forma.
“Ti ho solo impedito di fare il più grande errore della tua vita, Edwin!”
“Dunque, vediamo … ottenere una protezione decente, raggiungere i libri segreti degli Aasimar, avere ai propri piedi un’armata in grado di polverizzare Baldur’s Gate e Waterdeep, praticare i miei incantesimi senza piagnucolosi paladini che mi dicono cosa sia giusto e cosa sia sbagliato … ecco, insopportabile sacco di problemi su due gambe, illustrami dove sia questo mio più grande errore della vita!” ringhia lui, ancora ansimante per la corsa. Si guardano entrambi alle spalle, quasi come a poter sentire il rumore degli zoccoli dei seguaci di Caelar Argent alle loro calcagna. I soldati della crociata sono bene addestrati e pronti a tutto per la loro signora, quindi Alora non si illude che prima o poi non li troveranno in quel piccolo bosco in cui si sono rifugiati.
Nonostante le gambe doloranti si rialza e fa per allontanarsi ancora, ma Edwin rimane esattamente dov’è, gli occhi ancora carichi di rabbia che guardano verso la strada che si sono appena lasciati alle spalle. Alora non lo ha mai visto così furioso. “Adesso PER COLPA TUA e del tuo stupido intervento non sono più nelle grazie di quell’Aasimar e (chissà perché) mi ritrovo tutti quei soldati (che avrei potuto comandare a bacchetta con un po’ di sana arrampicata gerarchica) ad inseguirmi? Hai vagamente idea di quanta fatica mi sia costato ingraziarmi la Dama?”
“Invece lo so benissimo, Edwin. È proprio per questo che ti ho fermato. Collaborare con quella donna è solo un modo per assecondare la tua ambizione. Possibile che tu non abbia un sogno diverso da questo tuo “diventare il mago più potente del mondo”?”
“I miei sogni non ti riguardano, piccola cimice insopportabile!”
Alora vorrebbe incassare il colpo come fa sempre da quando ha conosciuto quel mago rosso brontolone, come ogni volta che lui le si rivolge con quel tono sprezzante che di solito riesce persino a rubarle una risata.
Ma non vi riesce. Non vi è nulla di ilare in quelle guance ed in quella barba perfetta che potrebbero sfociare in un futuro sorriso, c’è solo una lampo di rabbia che mai, mai Edwin ha rivolto verso di lei. “E sono davvero sorpreso nel vedere che anche dopo l’aver ricevuto dalla mia geniale persona il privilegio di starmi accanto tu non abbia un progetto di vita più ambizioso del sopravvivere con mezzi da topo di fogna, furti e patetici ritrovamenti di tesori. Il tuo modo di pensare idiota e superficiale mi ha davvero irritato (e ringrazia Arvoreen che io non ti abbia già trasformata in un ratto o in un qualsiasi roditore affine alla tua scarsa intelligenza)” dice, riprendendo fiato anche solo per trafiggerla, il piede destro ormai rivolto nella direzione opposta a lei. “La mia strada porta lontano, stupida blatta pruriginosa. Stai attenta a non finire schiacciata dai miei stivali”.
Sarebbe il momento perfetto per prendere l’acqua dal ruscello e tirargliela in faccia, oppure caricare una fionda e lanciargli un sasso su per le narici. Anche per dargli un bel calcio negli stinchi e farlo ritrovare da quei cavalieri a testa in giù nel fango in qualche posa poco dignitosa.
Alora osserva davanti agli occhi tutte quelle mille e più possibilità, piccoli frammenti da cogliere e far capire a Edwin i suoi errori anche con la forza, se necessario, qualunque cosa pur di fargli comprendere quanto pericoloso possa essere invischiarsi con Caelar Argent e la sua guerra dove non vi saranno né vincitori né vinti, solo altre migliaia di vite gettate per gli ideali di una semidea visionaria.
Ma non ne sceglie nemmeno una.
Le assapora mentre quelle immagini se ne vanno insieme alla tunica rossa che scivola tra gli alberi lontano da lei, senza voltarsi.
Vorrebbe chiamarlo ancora una volta, ma il suo grido di rabbia copre anche quelle poche lettere.


Guest star:

Caelar Argent: anche detta "La Dama Splendente", è una Aasimar, ovvero una creatura quasi immortale con discendenze celestiali. Caelar richiama intorno a sé una crociata di uomini e donne per propri fini, e le grandi città sono spaventate da questa sua capacità di radunare seguaci.
  
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