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Autore: Flygirl14    11/02/2017    0 recensioni
Se c'era una cosa che Fred Weasley aveva chiara sin dalla nascita era che tutte le volte che la prozia Terry passava a far visita per lui non andava mai a finire bene.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Fred Weasley, Harry Potter, Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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Era inverno, uno di quegli inverni freddi che faceva congelare il naso, anche stando dietro la finestra con una cioccolata calda tra le mani. I fiocchi scendevano copiosi dal cielo e la neve, bianca, si posava delicatamente sul prato fuori dalla Tana. I ragazzi erano tornati da qualche giorno da Hogwarts per le vacanze di Natale. Erano davvero stanchi e, secondo Molly, anche denutriti. Infatti già dalla cena del rientro non aveva fatto altro che obbligarli, a forza, eccetto Ronald ovviamente, a mangiare quantitativi industriali di pollo, verdure, purè e piatti vari. Harry non poteva dirsi più contento, era vero, il mondo magico si sarebbe dovuto preparare a combattere una guerra contro il più temibile mago oscuro del secolo e probabilmente molti sarebbero stati gli innocenti tra le vittime, ma quel 23 dicembre, seduto a tavola, insieme alla sua famiglia, durante una pausa da un sesto anno davvero impegnativo, decise che si sarebbe potuto permettere una distrazione, piccola certo, ma necessaria. 

- George per cortesia, mi passeresti gli spinaci?- chiese Ginny, sfiorando con il braccio Harry che si risvegliò dal suo sogno ad occhi aperti. 
- Sorellina, eccoti servita!- la rossa gli sorrise e così fece anche il prescelto che le accarezzò il gomito velocemente, sperando di non dare troppo nell'occhio. Tutti sapevano infatti che i due si stessero frequentando da un po', ma nessuno dei diretti interessati aveva voglia di ufficializzare la cosa; infondo con Harry sempre sulle prime pagine dei giornali, tenere la cosa in privato non era una così cattiva idea. 

Dall'altra parte del tavolo invece, Molly stava cercando di convincere il maschio più piccolo di famiglia a mangiare in modo decente quella coscia di pollo che da qualche minuto campeggiava nel piatto, mentre un appassionato signor Weasley assillava Hermione per comprendere il funzionamento delle email, meccanismi a lui sconosciuti, abituato alla posta via gufo. I gemelli Weasley, d'altro canto, stavano confabulando sulle funzionalità di un loro progetto, che, si vociferava, fosse stato testato su un povero cliente, ignaro dei colpi di testa dei rossi. Insomma, tutto sembrava normale. Peccato che normale non fosse una parola facilmente accostabile a Tana-Weasley-Potter. La cena finì entro le dieci e i ragazzi ne approfittarono per sdraiarsi sui divani e le poltrone del salotto, mentre Molly, da madre amorevole, sparecchiava la tavola. Harry e Ginny, in realtà, sparirono quasi subito, approfittandone per starsene un po' da soli, senza qualche primino che interrompesse o qualche professore che gentilmente ricordasse loro di dare il buon esempio, evitando quindi di essere beccati in atteggiamenti poco consoni a due ragazzi del quinto e del sesto anno.  Ron appoggiò la testa sul cuscino del divano e dalla stanchezza cadde addormentato. George, Fred ed Hermione, invece, ne approfittarono per continuare i loro soliti battibecchi, iniziati sei anni prima. 
- state ancora cercando di avvelenare qualcuno? 
- Granger, noi non avveleniamo, semmai diamo la possibilità di indagare il proprio subconscio con vie non convenzionali...- 
- George, spiegami, da quando usi parole così difficili, tutte nella stessa frase?- chiese preoccupato il fratello, alzando un sopracciglio. 
- Da quando sono stato costretto a leggere un libro di psicologia, si chiama così vero?- chiese voltandosi verso la ragazza dai capelli castani, che gli fece cenno con la testa.
- ... di una ragazza babbana, davvero molto carina?- 
- Ne è valsa la pena?- 
- Oh si!- i due si batterono il cinque in aria, provocando una scrollata di spalle e un'occhiataccia dalla Grifondoro seduta davanti a loro. 
- Non ti diverti mai, Hermione?- 
- Io mi diverto, e anche tanto...- disse stringendo le ginocchia al petto, portando le calze a contatto con il corpo, avvolto dal cuscino ad angolo del divano. 
- Fred, non so se hai sentito, ma la ragazza che per anni ci ha minacciati di punizioni, lettere a nostra madre e richiami alla McGranitt si diverte!- il gemello osservò per un momento la giovane donna, mentre si spostava un ciuffo di capelli dietro l'orecchio. Impercettibilmente sorrise, constatando che in fondo non fosse così male. Negli ultimi anni si era reso conto che fosse diventata davvero carina e che quell'aspetto un po' corrucciato che la contraddistingueva non gli dispiaceva poi così tanto. 
- Fred?- sia Hermione che George, lo stavano infatti osservando. 
- Che c'è?- chiese con naturalezza. 
- Mi fissavi...- iniziò una.
- La fissavi...- continuò l'altro con entrambi i sopraccigli alzati e uno sguardo di puro terrore dipinto sul volto. 
- No...- provò a difendersi il diretto interessato.
- Sì...- incalzò il suo gemello. 
- Che ne dite se andiamo tutti a dormire, noto che Ronnie ci ha già lasciato da un pezzo e mi ha fatto seriamente considerare l'idea del mio morbido cuscino. Buonanotte!- 
Gli altri due, ancora più preoccupati lo guardarono lasciare la sala, e salire le scale. Il gemello tirò una cuscinata a Ron e salutata la ragazza seguì Fred. 
- Miseriaccia che cos'era?-
- Nulla Ronald, solo i tuoi fratelli!- disse ridendo Hermione, mentre allungano una mano aiutava il ragazzo ad alzarsi, prima di avviarsi insieme verso le stanze da letto. 
Ginny era sdraiata a leggere un libro, sotto un paio di coperte di lana. Il prefetto ne approfittò per sistemare i propri vestiti nel baule, prima di recuperare il pigiama e avviarsi in bagno per lavarsi. 
- Tutto bene Herm?- 
- Certo...- disse prima di sparire dietro la porta. 
- Non ti credo...- le urlò la giovane Weasley. 
- Avresti dovuto sbaciucchiare Harry ancora un po', sei così acida!- rispose l'amica spuntando dal corridoio, prima di scomparire di nuovo, verso il bagno. Tornò qualche minuto dopo, con i capelli leggermente bagnati sulle punte, essendosi lavata la faccia. Appoggiò la bacchetta sul comodino e accese la lampada appoggiata su di esso. 
- Ginny cosa c'è?- chiese, percependo lo sguardo dell'altra su di sè. 
- Mi chiedevo solo se va davvero tutto bene...- cominciò cercando un segnalibro per posizionarlo alla pagina che era arrivata a leggere. La bruna inarcò un sopracciglio, consapevole che quella si sarebbe rivelata una lunga notte. 
- Certo! Sai benissimo che te lo direi se così non fosse...-
- Oh, quindi non ti piace Fred...- Hermione sbuffò, sbattendo le mani sulla coperta che le avvolgeva quasi internamente il corpo. 
- Ginny, ne abbiamo già parlato, io e Fred siamo usciti un paio di settimane, poi basta. Errore mio, io e lui siamo diversi e alla fine mi trovo meglio a fargli una ramanzina!- 
- Ti faccio il resoconto delle prime due settimane di ottobre: "Fred è così bello, è simpatico, spiritoso, intelligente, non mi ero mai sentita così!" 
- Non ho mai detto quelle cose!-
- No, hai ragione... Hai fatto di peggio: "Fred, non credevo che mi potesse notare, o Freddy, mio adorat...Ahia!- Ginny smise di parlare e si allontanò il cuscino che le era arrivato in faccia. 
- Non ho detto così!- disse sul punto di scoppiare a ridere la bruna. 
- È vero! E menomale!- risero entrambe, facendosi venire le lacrime agli occhi e male agli addominali. Spensero la luce e poco prima di chiudere gli occhi la rossa disse 
- Gli piaci ancora, Herm, gli piaci davvero...- la strega stava per rispondere ma la Weasley era già nel mondo dei sogni. 
- Già, piace anche a me!- e così nascose il naso sotto la coperta, e si addormentò, ripensando alle due settimane passate con Fred Weasley. 

- Per tutte le cavallette! A te piace ancora!- da più di mezz'ora George stava camminando ossessivamente avanti e indietro per la stanza. Niente riusciva a farlo smettere, nemmeno suo fratello che stava prendendo a frecciate un poster appeso sul muro. 
- Ti ho detto di no...- affermò con noncuranza mentre colpiva la povera faccia di un cantante completamente immobile nell'immagine. 
- Che divertimento c'è? Questi non si spostano!- 
- Freddie, ascolta, non ti è mai successo capito! Noi di solito non stiamo mai con una ragazza per più di un mese e tu sei stato nei tempi. Già il fatto che uscissi con la Granger mi aveva destabilizzato, ma ci sono passato sopra, in fondo è molto carina, te lo devo riconoscere e per di più ha un certo senso dell'umorismo, certo particolare ma degno di nota. Però...- si fermò, le mani appoggiate sulle spalle del fratello, cercando di leggergli nel pensiero guardandolo negli occhi. 
- Però?-
- Però tu ti sei davvero innamorato, altro che cotta!-
- Ma si può sapere, per la barba di Merlino, che cosa ti è preso George?-
- Mancava la bava!-
Il rosso si sdraiò sul letto, cercando di capire che cosa volesse dire il suo gemello con "mancava la bava". Cavolo perché la stava tirando così per le lunghe: sì, era uscito con la Granger, sì, le era piaciuta davvero, soprattutto quella strigliata che si erano presi dalla McGranitt, sì, gli piaceva, ma perché fare tutte quelle storie! 
- Mancava cosa, dove e quando?-
- Prima in salotto, ora! Ho bisogno di dormire, sono piuttosto confuso, e domani mattina farai bene a darmi delle spiegazioni... Notte fratellino!-
- George, tu sei troppo teso!- disse, sperando che il gemello cogliesse l'ironia nella sua voce. Quando dopo qualche minuto si mise anche lui il pigiama e si fiondò sotto le coperte, spense la luce. Appoggiò la testa al cuscino e chiuse gli occhi. Passarono pochi secondi prima che si sollevasse, sbarrando lo sguardo nel buio. 
- Non ci posso credere, ho davvero pensato che mi piaccia Hermione Granger!- 
  
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