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Autore: TaintedFox    11/02/2017    7 recensioni
Entrambi hanno sentito le mie parole e sorridono, ancora una volta, lo sguardo in alto a quel cielo che non li ha mai benedetti, sulle labbra ancora il sapore del più dolce dei rimpianti.
Genere: Commedia, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kurama, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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  • Tutto, Naruto. Avete sbagliato tutto-

 

 

 

Non mi sembra di aver mai chiesto nulla. Chiedevo solo un po' di libertà e che Naruto scegliesse con raziocinio il suo compagno per la vita. Chiedevo troppo.

In fondo, la vera vittima dell'intera faccenda sono io, ma qua sembrano fare tutti i fessi sull'argomento.

Naruto in primis. Oh, si, potrà fare anche una pena infinita la storiella strappalacrime dell'orfano derelitto, ma chi ha dovuto sorbirsi più di tutti quelle lagne infinite? Un piagnisteo continuo.

Dannazione, non sono più un demone, sono uno psicologo.

Provateci voi a rimanere intrappolati nel corpo di un bambino frignone, esagitato, isterico ed in cerca spasmodica di considerazione, di sentire costantemente i suoi vaneggiamenti su "quanto sia carina Sakura". Cosa ci trovava di carino in quella, poi, me lo devo ancora spiegare.

Come se non bastasse questo disgraziato ingolla talmente tanto ramen da farmi sembrare che pure la mia cella ne conservi l'odore. Rivoltante.

Credevo però di aver superato la fase critica quando Naruto entrò felicemente nel Team 7 ed era circondato da amici ed insegnanti che lo sostenevano. Una pasqua.

Avevo fatto i conti con tutto, tranne che con quella maledettissima testa quadra, e no, non sto parlando di Naruto. Sto parlando dell'altro orfanello sperduto, di quell'arrogante, irritante, saccente, psicopatico e psicolabile Sasuke Uchiha.

Il suddetto demente aveva completamente sballato il già precario equilibrio mentale del mio portatore, insinuandosi nella sua testa giorno dopo giorno.

Un lento, progressivo, devastante rincoglionimento.

Avevano formato il loro legame un litigio dopo l'altro, un insulto dopo l'altro eppure io non potevo fare a meno di conoscere i veri sentimenti di Naruto e l'Uchiha non poteva darmela a bere: poteva fare quella faccia da stronzetto in eterno, ma non avrebbe mai potuto fregare un demone millenario.

Ricambiava quei sentimenti.

Oh, eccome se li ricambiava.

 

 

Sasuke-kun di quà, Sasuke-kun di là, il piagnisteo solitario aveva lasciato il posto a crisi da ormoni adolescenziali fuori controllo. Non dovete biasimarmi se ero irritabile.

Eppure, avevo cominciato, mio malgrado, ad affezionarmi (leggermente!) al mio piccolo ospite mangiaramen. Seguivo quelle giornate di allenamenti e missioni demenziali come la mia personale telenovelas, mentre attendevo con ansia ed una scorta di fazzolettini il momento delle reciproche confessioni.

Ci speravo.

Non fraintendete, sia mai. Con una bella dichiarazione, Naruto avrebbe finalmente chiuso il becco sulle sue agonie amorose e l'altro pidocchio pure. Avrebbero smesso di fissarsi in continuazione, cercando uno lo sguardo dell'altro per poi evitarlo all'istante per non essere beccati in flagrante. Avrebbero messo un freno a quei sospiri impercettibili, sconsolati, a quelle litigate infinite che passavano alle mani quando Sakura non provvedeva a colpire Naruto per prima.

Eh si, il confettino ormai era stato spodestato dalla mistica bellezza misteriosa del giovane Uchiha e per lei si era amplificato il mio senso di fastidio. Se avessi potuto, quelle dannate manacce per cui ogni occasione era buona per incollarsi a "Sas'ke-kuuuuuun" gliele avrei fatte mangiare. Staccati una buona volta, tanto TU. NON. GLI. INTERESSI.

Kami, non sono più un demone, sono una fangirl.

Tornando a noi, ancora una volta non avevo fatto i conti con quella testa calda di Sasuke. Un idiota di proporzioni gigantesche. Il nostro bell'imbecille, infatti, aveva ben pensato di allearsi dalla parte di uno shinobi dalla dubbia morale (oddio, era un po' tutto dubbio in lui) e di mollare baracca e burattini nottetempo. Quando Naruto tentò disperatamente di farlo ragionare evocò persino il mio chakra, lasciandosi sopraffare dalla rabbia e dalla furia, e per un momento credetti che avesse vinto. Naruto aveva perso i sensi e Sasuke si era inginocchiato davanti a lui, portando il suo viso sopra il biondino.

Resta, maledetto stupido, resta! Non fare cazzate, non fare cazzate, non fare cazzate, non far...

Niente da fare. L'avevo letto, in quegli occhi che scrutavano il volto di Naruto, tutto il suo rammarico per quello che stava per fare ed avevo visto anche la sua irremovibile determinazione. Per lui andava fatto, per vendicare la sua famiglia, per vendicare sé stesso e le sue sofferenze, per dimostrare che non era il suo nome a dettare la sua forza,ma che lui avrebbe fatto comunque grandi cose, Uchiha o meno.

Se ne andò.

Si fece allenare dallo scienziato pazzo in un buco che sembrava un rettilario e non si pentì della sua scelta mentre vedeva il suo corpo farsi più robusto, le sue tecniche più potenti e precise, il suo futuro meravigliosamente dettato all'oscurità. Però, vi ho già detto, che a me non la si viene a raccontare: pensava a Naruto tanto quanto pensava al momento in cui il sangue di suo fratello sarebbe scivolato sulle sue mani; ovvero, perennemente.

Dal canto suo, Naruto era un cumulo di macerie. Sakura poteva piangere tutte le lacrime del mondo ma dentro al mio ragazzo c'era solo silenzio; e potete benissimo comprendere come il silenzio non vada d'accordo con Naruto. Si sentiva improvvisamente solo, come se si stesse ancora dondolando su quella stramaledetta altalena, si sentiva vuoto, si sentiva inutile perché non era riuscito a salvare il pidocchio vendicatore da sé stesso.

"Se se n'è andato, evidentemente non tiene a me. Altrimenti si sarebbe fermato,no? Se per lui contassi qualcosa, almeno mi avrebbe ascoltato. E' stato tutto inutile."

Giuro, una litania continua. Mi dispiaceva per lui, ma avrei anche voluto un paio di tappi per le orecchie o un risarcimento per danni morali. A ben pensarci il risarcimento potrei ancora chiederlo e la cifra avrebbe più zeri delle mie code, poco ma sicuro. Insomma, Naruto non poteva capire quanto, delle volte, il nostro amico dagli occhi cremisi fosse molto, e dico molto, più scemo di lui e per questo non si dava pace, si era persino posto come obiettivo di "riportarlo al villaggio": altra cazzata, segno. Riportare in quel covo di traditori (avrei voluto dire "covo di serpi" ma credo che Sasuke con i serpenti abbia già avuto fin troppo a che fare) un ragazzino con ingenti conti in sospeso con il villaggio, con la psiche instabile e il Mangekyou Sharingan facile. Geniale, non c'è che dire.

 

Da questo punto in avanti, la vita di Naruto non ha fatto altro che ascendere, mentre Sasuke ha fatto tutte le scelte più becere che potesse fare. Non ne ha fatta una giusta neanche per sbaglio, un record. Sapete tutti come sono andate le cose, non costringetemi a ripercorrere tutti quegli anni di allenamenti e di "Sasuke dove sei?", "Sasuke, ti prego dimmi che stai bene", "Sas'ke, ti ricordi mai di me?". Davvero non ce la posso fare.

Saltiamo anche tutti quegli imbarazzantissimi momenti in cui io, da demone millenario sono diventato il cane da compagnia del Settimo Hokage.

Adesso Naruto è un uomo, adesso ha realizzato il suo sogno.

O meglio, tutti i suoi sogni. Si perché diventare Hokage senza Sasuke al suo fianco, non sarebbe stato lo stesso.

Sono cresciuti tutti e due, a dire il vero, anche se cerebralmente ho ancora i miei legittimi dubbi.

Alla fine il confettino ha vinto. Mio malgrado. La donna forzuta e quella dagli occhi trasparenti hanno devastato la mia otp. Dev'esserci sicuramente di mezzo qualche Tecnica Segreta che viene tramandata solo alle donne, qualche genjutsu più potente del Mangekyou Sharingan, uno schifoso sigillo o chessoio, dato che le due Miss Inutilità di Konoha si sono accalappiate il traditore reietto e l'eroe del villaggio senza alcun problema. Non contente, ci hanno fatto pure dei figli e quei due, da fessi totali, gironzolano sbandierando la loro gaia vita familiare ma continuano a cercarsi con lo sguardo come ai tempi del Team 7. Naruto continua a preoccuparsi come se ne andasse della sua vita quando l'Uchiha è in missione (si preoccuperebbe anche se dovesse falciare un pratino, ad ogni modo) e l'altro idiota si fa dei complessi interminabili se vede Naruto lavorare troppo, saltare i pasti quando è oberato di faccende o gestire situazioni particolarmente stressanti.

Il mio giudizio su tutto questo è una sola, lapidaria parola: RIDICOLI.

Sono ridicoli anche adesso, questi due decerebrati, seduti sulla panchina da cui si domina tutta la vista di Konoha, fingendo di guardare il panorama. Fosse dipeso da me, avrei già preso da una mezz'ora Sasuke per i panni del petto minacciandolo di levargli anche l'altro braccio se non si decideva a fare qualcosa. Invece starò qui buono buono, osservandoli come sempre ed aspettando un fottuto secchio di popcorn.

Naruto prende un respiro profondo, magari è la volta buona che spiccica qualche parola sensata.

-Allora, Teme...come te la passi?-

Va bene, prendiamola pure alla lontana. Mettiti anche a parlare del tempo già che ci sei.

-I rapporti delle mie missioni sono sulla tua scrivania,Dobe-

Anche più stronzo del solito. Andiamo bene.

Con quei nomignoli che ormai di offensivo hanno ben poco.

-Sai che non mi riferivo a quello-

Mettilo all'angolo, dannazione! Per la barba di Sarutobi, mi mancano giusto giusto i ponpon e faccio la cheerleader.

-Parlavi di Sakura?-

Perspicace, non c'è che dire, che arguzia.

-Uhn-

Vediamo se la tecnica "fingochenonmenefreghiniente" funziona.

-Come va a te con Hinata?-

Silenzio.

Evitano entrambi la domanda. Siete patetici, sappiatelo.

Silenzio imbarazzante.

-Sai, mi sono sempre chiesto cosa saremmo diventati se io non me ne fossi andato-

Finalmente Sasuke fa il primo passo,fingendo di buttare lì la cosa con nonchalance, stirandosi come un gatto sulla panchina, e sta per dire più di 20 parole consecutivamente. Datemi un pizzicotto.

-Se fossi rimasto, avremmo potuto vivere tutti più felici ed adesso, forse, le nostre vite sarebbero diverse. Non mi pento delle mie scelte, so perché ho fatto quello che ho fatto e lo rifarei, con tutto quello che ne è conseguito. Eppure, non riesco ad evitare di chiedermi come sarebbe andata a finire se quella notte alla Valle dell'Epilogo avessi vinto tu.-

Naruto assimila lentamente le sue parole e si ripete anche lui quella stessa domanda, che si è posto così tante volte negli anni. Sta cercando la risposta giusta, ma non la conosce nemmeno lui.

Entrambi si sentivano in parte vittima delle circostanze, come se qualcuno al posto loro avesse preso il libro del destino e vi avesse vergato in caratteri eleganti le parole "Sakura" e "Hinata", loro non avevano fatto altro che adeguarsi, lasciarsi trascinare.

Non che non le amassero, le amavano come amavano la loro famiglia, quei loro piccoli orgogli di Boruto, Sarada e Himawari, e guardandoli negli occhi non avevano mai dubitato un momento del loro amore. Solo che quella domanda restava lì a pendere sulle loro teste, quella sensazione di fastidio di aver lasciato indietro qualcosa, di essersi rassegnati di fronte ad un futuro che li avrebbe spaventati.

Cosa sarebbe successo se...? Se Naruto l'avesse riportato indietro? Se Sasuke avesse riflettuto meglio sulla sua vendetta? Se avesse ascoltato quella buonanima di Itachi?

Oppure, cosa sarebbe successo se non si fossero sposati, ma si fossero messi a girare per strada mano nella mano, lui, il figliol prodigo, il traditore redento e lui, l'eroe, il Settimo Hokage?

Troppi "se", ormai è tardi.

Mi dispiace Naruto, è troppo tardi.

-E' troppo tardi, Sas'ke-

La risposta di Naruto fluisce in un sussurro fuori dalle sue labbra, un malinconico sospiro che invade me di dolore, figuriamoci questi due. Una risposta saggia, ma straziante. Una risposta onesta, ma incomprensibile. Il portatore del Rinne-Sharingan china il capo, i gomiti puntati sopra il ginocchio, lasciando che i ciuffi neri gli coprano ancora di più il viso.

Io credo di aver il muso spalancato, pervaso dall'ansia della prossima mossa. Come mi hanno ridotto.

E rimangono così per un tempo che sembra infinito. Il sommesso ronzio del lampione sopra di loro, le luci di Konoha davanti a loro, gli Hokage di pietra che li osservano severi. I loro sguardi che non si incrociano più.

Cosa farai adesso, Uchiha? Tocca a te muovere: manderai la Regina tra le file nemiche, userai un pedone come scudo, abbandonerai la partita?

Devo trattenermi dall'ucciderlo. Sarebbe un problema in meno, meno strazio, meno struggimento, meno dubbi. Mi trattengo solo perchè Naruto si affogherebbe nel dolore, si ridurrebbe ad un vegetale. Già gli viene un attacco di panico quando lo stronzo non lo aggiorna durante una missione ed il biondo si fa venire in mente l'Apocalisse.

Ad interrompere il mio film mentale "1001 modi per fare fuori Uchiha Sasuke e nascondere le prove", è proprio il mentecatto, che ha scelto le sue pedine. Non mi aspettavo tanto coraggio. Ha preso la scacchiera e l'ha rivoltata.

Si alza dalla panchina, afferra il braccio di Naruto, bloccandolo allo schienale e china il suo viso, il naso a sfiorare quello dell'altro. Sorride, ma Naruto ha gli occhi sbarrati e prima ancora che riesca a pensare a qualcosa, si ritrova le labbra sottili del moro sulle sue.

E' come se lo erano sempre immaginato. Un bacio morbido, bagnato, fuori di testa, una danza conturbante ed inebriante, uno stordimento irresistibile.

E' in momenti come questi che vorrei avere la libertà di prendere ed uscire dal biondino, un po' perché quest'intreccio di lingue dovrebbe essere un momento solo loro, un po' perché fa schifo. Gente, va bene che ho assistito, mio malgrado, al concepimento di Boruto e Sarada (del tipo che mi tenevo le zampe premute alle orecchie e gli occhi sigillati, canticchiando "Ho tante noci di cocco, splendide, diddiriddi...") ma non avevo valutato la sensazione di raccapriccio al contatto ravvicinato con la saliva di Uchiha.

Va bene che li ho sempre shippati, ma prima di trovarmi davanti alle grazie di Occhio Psichedelico avrei fatto un lungo discorsetto a Naruto circa la mia libertà.

A proposito, non sembrano essere intenzionati a scollarsi. Due vongole. Si sono abbandonati uno sull'altro, uno nell'altro, senza rimpianti, senza più paura. Sono fatti per odiarsi e per amarsi, sono la metà della mela.

Non appena Sasuke si rialza, lo guarda un'ultima volta, con quel suo occhio più scuro della notte alle sue spalle, il viso incorniciato da miliardi di stelle, ancora quel lieve sorriso ad accarezzargli le labbra arrossate.

Naruto sa di non aver mai visto niente di più bello, vorrebbe prendergli il mantello e riportarlo dov'era un'attimo prima.

Sasuke lo guarda dall'alto, il viso sconvolto e lo sguardo liquido, e sa di non aver mai visto niente di più bello, mentre il suo odore gli invade ancora le narici. Fosse per lui, lo sbatterebbe senza riguardi lì, su quella panchina, davanti a tutta Konoha.

Invece se ne va, a passo lento, come se aspettasse di essere fermato, la testa alta ed il mantello che ondeggia secondo la brezza.

 

-Kurama...-

 

Sapevo che mi avresti chiamato,Naruto.

 

-Cosa abbiamo sbagliato?-

 

-Tutto, Naruto. Avete sbagliato tutto.-

 

 

Entrambi hanno sentito le mie parole e sorridono, ancora una volta, lo sguardo in alto a quel cielo che non li ha mai benedetti, sulle labbra ancora il sapore del più dolce dei rimpianti.

 

 

 

 

 

 

 

Buonasera a tutti! One-shot senza pretese,ennesima dal punto di vista di Kurama, perdonate questa oscenità. Ne ho cominciate e finite centinaia, tutte cestinate. Per stavolta, però, ho deciso di mettermi alla prova, quindi, mi farebbe davvero tantissimo piacere se lasciaste un vostro parere, ci terrei davvero.

L'ho pensata come se la Volpe fossimo un po' noi (o lei fosse noi) quindi perdonate alcune incongruenze con il nostro Biju.

Pace e bene e SHIPPATE TUTTA LA VITA (Ereri, Sasunaru e Sasodei prima di tutto, ovviamente)

Grazie a tutti!

   
 
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