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Autore: StormyPhoenix    13/02/2017    3 recensioni
Los Angeles, primi anni del nuovo secolo. Quasi per caso si incrociano le strade di una ragazza sola e in fuga dal suo passato spiacevole e di una delle band più famose del posto; un sentimento combattuto che diventa prepotente salderà il legame.
(Prima storia sui SOAD, so che è un po' cliché ma vabbè.)
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daron Malakian, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Salve di nuovo!
Piccolo "regalo di S. Valentino" per voi lettori, a prescindere dall'essere o meno fidanzati... XD Ho avuto di nuovo la possibilità di usare un pc quindi aggiorno, visto che è già passato un po' di tempo!
Come al solito ringrazio i miei lettori e recensori per tutto il feedback che è la mia gioia <3
Buona lettura!



 

-Nikki-

«Yeeeee!» un urlo accompagna il gesto di tre dei ragazzi che nello stesso momento mandano giù uno shot di vodka a testa.
La piega assunta dal corso della serata mi pare ben poco rassicurante, considerato che sono al quarto o quinto round di questo gioco "alcolico"; il più sobrio è a quota un bicchierino ed è Serj, poi ci sono Shavo e John che sono a quota due e infine ci sono Sako, Beno e Daron che si stanno sfidando e sono arrivati a quota cinque se non ho fatto male i calcoli. Okay, non sono come me che non reggo molto bene l'alcol, ma sono certa che pure succederà qualcosa stasera.

«Nikki!»

Torno improvvisamente alla realtà quando qualcuno mi ficca tra le mani la "dose" di alcol e, quasi senza pensarci, mando giù in un colpo solo e sento il bruciore dell'alcol misto al sapore dolce della fragola. Uhm, niente male.

«Alèèè, anche lei ha bevuto il primo shot!» tutti esultano come tifosi allo stadio e non so se ridere o sentirmi in imbarazzo. Dopo aver poggiato il bicchiere sul tavolo qualcuno mi prende a braccetto e quasi mi trascina e, quando riesco a rendermi conto di cosa diamine sta succedendo, mi ritrovo al fianco di Beno e Daron e tutti gli altri ci guardano incuriositi. All'improvviso scivolo su qualcosa, il biondo perde la presa sul mio braccio e il chitarrista mi salva giusto in tempo dall'impatto; abbasso lo sguardo per cercare di capire cosa ho pestato e riconosco un rametto di vischio... alzo la testa e vedo praticamente un mezzo cespuglio della stessa pianta sospeso sopra la testa.

«Heeeey, siete finiti sotto al vischio...» inizia Beno, molto divertito dalla cosa.

«...e dunque ora ci vuole un bacetto!» Sako continua, appoggiandosi a lui e ridacchiando.

Tutti scoppiano a ridere vedendomi sgranare gli occhi così tanto da rischiare che i bulbi oculari cadano fuori.

«Un bacio sotto al vischio non si nega mai!» sei proprio d'aiuto, eh Shavo?

«Suvvia, sarà rapido e indolore» mi giungono all'orecchio le parole del chitarrista, che non ha lasciato la presa dopo avermi impedito di cadere.
Merda, ho di nuovo il battito cardiaco a mille... in pochissimo tempo il ragazzo mi prende per il mento e preme le sue labbra sulle mie per un paio di secondi prima di staccarsi con tanto di schiocco e gli altri esultano manco avessimo vinto una qualche gara.
Per qualche momento ancora resto impalata, poi mi riscuoto e, dopo essermi liberata gentilmente dalla presa del ragazzo, faccio un cenno di scuse e mi allontano verso il bagno, al piano superiore; una volta dentro chiudo la porta a chiave e mi siedo sul pavimento di piastrelle azzurre, tentando di calmare il respiro e il battito del cuore.

Sento ancora sulle labbra il sapore della bocca di Daron mischiato a quello aromatizzato della vodka, un mix inebriante ed esagerato.

Improvvisamente il mio cellulare vibra e io sussulto appena per lo spavento prima di prenderlo in mano; sul display c'è il nome della mia amica Georgia.

"Ciao Nikki, come stai? Volevo dirti che nei prossimi tre giorni sarò lì a Los Angeles e mi piacerebbe vederti."

Un sorriso da un orecchio all'altro si fa strada sul mio viso. Anche se pure lei si è trasferita nei dintorni di Los Angeles, non la vedo da un po' per via dei suoi e miei impegni di lavoro e devo assolutamente raccontarle degli ultimi fatti, visto che c'è di mezzo la sua band preferita.

"Ciao Georgia, sto bene, e tu? Vorrei vederti anche io, ci incontriamo domani da Starbucks a Sunset Boulevard alle 16?"

Un minuto circa di attesa, poi la risposta. "Perfetto! Porta un amico, ne porto uno anche io. A domani!"

"Okay, a domani!"

Dopo aver scritto a Hilary per invitarla all'incontro di domani e aver ricevuto la sua risposta positiva sospiro, contenta e un po' più rilassata, poi mi passo la lingua sulle labbra e sento di nuovo quel gusto che mi manda in tilt.

Le cose stanno sfuggendo di mano e il mio cuore va per fatti suoi, indomabile come sempre... se penso che passerò diversi mesi quasi a stretto contatto con quel ragazzo quasi mi sento male, perché non so come si evolveranno le cose.

Dopo una breve serie di respiri profondi esco da lì, sforzandomi di apparire naturale e tranquilla. Incrocio Serj, che mi guarda e poi inarca un sopracciglio come per chiedermi se è tutto okay e io annuisco, con un sorriso, ma temo di non essere stata molto convincente visto che la sua faccia perplessa non è sparita, anzi, mi fa un cenno e capisco che vuole parlarmi in privato, per cui saliamo le scale e ci fermiamo all'ingresso della sua stanza.

«Qualcosa non va, Nikki?» mi chiede, preoccupato.

«Sto bene...» rispondo, tentando ancora di salvare un'apparenza.

«Non ti credo. Forza, sputa il rospo.»

«Niente di che, la vodka sta già facendo effetto su di me e ho reagito impulsivamente al bacio e ho preferito allontanarmi per qualche minuto.»

«Non credo c'entri solo l'effetto dell'alcol...» una pausa, poi riprende. «Provi qualcosa per Daron?»

Le parole mi colpiscono come un pugno nello stomaco. No, non riuscirei a mentire su una cosa del genere, lo capirebbe, sarebbe stupido anche solo tentare.

«P-penso di... sì.»

Lo sguardo del cantante si addolcisce un po'. «Adesso capisco molte cose.»

Non oso indagare su cosa abbia capito, non credo di avere la forza di sostenere le sue affermazioni.

«Non voglio assolutamente darti false speranze o distruggere quelle che potresti già avere, ma voglio dirti comunque alcune cose. Daron è certamente un bravo ragazzo, pazzerello e simpatico, ma alle volte può essere testardo, alquanto stupido, orgoglioso o peggior nemico anche di sé stesso. Lo so che non sembra ma è timido, diventa facilmente ansioso, talvolta ha paura di ferire gli altri o di rimanere ferito e decide di non legarsi o respingere le persone. Di tutte le ragazze con cui è stato finora nessuna è stata, a mio parere, in grado di farlo stare realmente bene e di capirlo davvero, forse è anche per questo che le sue relazioni non sono mai durate molto. So che al cuore non si comanda, ma devi sapere chi è il ragazzo per cui ora provi solo qualcosina che in futuro potrebbe diventare amore. Non ti dirò più di questo, il resto te lo dirà lui se vorrà. Ho già notato che c'è una certa confidenza fra di voi, non so come sia nata ma mi fa piacere che ci sia.»

Sorrido, poi lo abbraccio e lui ricambia con affetto.

«Questa chiacchierata rimarrà un segreto fra noi due, vero?»

«Certamente.»

Sciolto l'abbraccio torniamo di sotto, e cerco di assumere un'aria rilassata e normale per non attirare sospetti e attenzioni; mi siedo in un angolo e osservo Daron mentre sclera con gli amici e ride e parla a ruota libera, con una strana sensazione in fondo al petto.

  
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