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Autore: meiousetsuna    13/02/2017    3 recensioni
Vincitrice del contest: rivelazioni del 2017 - scegli la tua! di Gnarly
Seconda nel contest di Freya_Crescent: One shot per tutti i gusti!
Un attimo di follia dopo l’episodio 2x6.
Isabelle è contaminata dal veleno di vampiro, e qualcosa di oscuro alberga dentro di lei.
O forse è solo un mezzo per liberare pensieri e impulsi che la parte angelica rifiuta e tiene sepolti al buio, perché non scorgano mai la possibilità di liberarsi.
[Avviso: Incest Alexander/Implied!Isabelle]
Setsuna
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alec Lightwood, Isabelle Lightwood
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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Vincitrice del contest: rivelazioni del 2017 - scegli la tua! di Gnarly
Seconda nel contest di _Freya Crescent_: One shot per tutti i gusti!
Personaggi: Alexander/Implied!Isabelle
Genere: introspettivo, angst
Avvertimenti: incest
Ambientazione: un inesistente momento dopo la 2x6


Losing my religion

Ho creduto di essere una persona saggia e giusta e nient’altro, come il mio ruolo prevede, un ragazzo triste e devoto al suo compito.
Non sono nato libero, l’eredità dell’Angelo mi innalza e mi vincola, come ali candide e catene di ferro che si spezzeranno solo alla fine dei miei giorni.
Eppure qualcosa di sbagliato ha trovato rifugio in me, prendendosi gioco delle mie inutili resistenze, allacciandosi alla mia anima più strettamente quanto più tentavo di scacciarlo.
È come strappare filo spinato con le mani nude, o rimuovere una scheggia di vetro facendo sgorgare vivo sangue dalla ferita.
Sono capace di soffrire in silenzio, ma non di essere felice se devo nasconderlo.
Perché sei entrata da quella porta, come hai fatto ogni giorno di ogni anno di tutta la nostra vita; eppure non sei tu.
L’ingresso della cattedrale non ti ha fermata, anche se qualcosa di impuro ti abita, e non so chiamarla col suo nome.
È il veleno del vampiro che scorre scuro e sottile, sussurrandoti parole demoniache, bramoso di possederti come qualcosa di irraggiungibile, come il premio più prezioso, come un fondale incontaminato sul quale la sua macchia sarà più chiara agli occhi del mondo?
O sei tu, sei sempre stata tu, e la tua parte mortale sta vincendo la guerra che ha lottato per perdere?
Non è vero, svegliami e bisbigliami all’orecchio che è tutto un sogno cattivo, che non sono sconfitto e tu con me; lascia che siano occhi d’ambra come quelli di una tigre a catturare i miei in un gioco di pericolosa seduzione e abbandonami col peso dell’errore che desidero ormai più di ogni cosa.
Quale perdono potrà mai esserci per te, se mi avanzi incontro temibile come i vessilli di un esercito schierato in battaglia, sorella mia sposa?*
Perché il respiro diventa acqua che mi soffoca, e la mia pelle si accende e brucia come se i tuoi occhi scuri scrivessero rune di fuoco per marchiarmi come tuo schiavo?
Non guardo nessuna donna, ma tu sei un prodigio giunto fino a me per perdermi, e come potrò negare che al battito del tuo cuore corrotto risponde il mio, con colpevole passione?
Che ad ogni passo con cui diminuisci la distanza tra noi la mia mente corre incontro a te, cento e mille volte più veloce?
Che per le tue labbra dischiuse che pronunciano il mio nome sono un bersaglio consenziente, e mai le mie frecce sono state scoccate con tale perfetta e spietata bellezza?
Se adesso lascerai cadere a terra quei vestiti neri, resteranno i tuoi capelli a ricordarmi che è tenebra quella che ti avvolge, ma la tua pelle bianca mi pioverà addosso come una cascata di stelle; come potrò essere salvo?
Non volermi, non avvicinarti, perché è quello che spero, quello che mi sta facendo sentire vivo, e sarebbe meglio se morissi adesso, prima di pronunciare il tuo nome come un’amante che firma la sua condanna.
Chiuderò gli occhi per non vedere le tue mani leggere che mi spogliano piano, nessun movimento brusco che spezzi l’incantesimo, che mi spaventi tanto da farmi fuggire.
Non credo che potrei, ma non vuoi rischiare, canti per me come per un bambino da placare dai suoi terrori notturni ― è tutto a posto, ci sono io con te.
Come per l’uomo che forse non sono mai stato, e che non sarò, perché l’ombra del guerriero si proietterà in forme contorte e feroci ― va bene, perché sono con te.
Come un involucro di carne che è abitato dal tuo volere che si scava una strada senza ritorno, con spietati artigli nascosti da guanti di seta ― non è male, siamo io e te.
Amen
, vorrei rispondere, come un mondano superstizioso che si ripara dietro le parole, come se cadendo in ginocchio la gravità che mi ancora alla terra fosse abbastanza schiacciante da prendere il sopravvento e impedirmi di agire di mia volontà.
Da qualche parte tutto questo è giusto, le gocce di pioggia che sento picchiettare sulla finestra come dita di fantasmi inquieti non sono lacrime del cielo, sono solo acqua, e lavano via la polvere dagli occhi perché finalmente vedano, bagnino le labbra screpolate dalle bugie.
Ti sento mentre annulli la memoria di me, scrivendo il tuo nome con le dita che accarezzano il mio petto squarciato, e null’altro resterà che quello a cui avrai dato il permesso di esistere, che avrai preso per rendermelo, finalmente mio.
Non sono mai stato innalzato oltre i limiti che credevo di conoscere, non scenderò mai più in una così cupa voragine dell’inferno.
Non possiamo guardare avanti, non potremo negare il passato.
Se il mondo ci scoprisse saremmo esiliati e uccisi, perché non c’è un nome per quello che siamo che non sporchi le labbra di chi lo pronuncia.
Il tuo lo evoco, invece, Isabelle, perché non possa mai svanire dai miei pensieri, scolorendosi come un ricordo di un’epoca lontana, volando via come un palloncino che svanisce alla vista, o sgretolarsi come un castello di sabbia abbracciato dalla spuma del mare.
Ora che mi ami come mai avremmo dovuto, niente è come prima. E sono così felice che prego di morire.

Note: So che il titolo della canzone si traduce: “Ho perso la ragione” e nulla ha a che spartire con argomenti religiosi. Ho pensato che fosse bello intenderlo, con tanta licenza poetica, “Sto perdendo la mia parte angelica”
Mi scuso di qualche dettaglio sbagliato: ad esempio  mi piace di più l’aspetto di Isabelle nei romanzi, alta e con la carnagione chiarissima: ammetto di aver pasticciato a piacere…
* Il Cantico dei Cantici






  
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