Era pomeriggio inoltrato di un afoso giovedi estivo,la secondo guerra magica era finita da poco ed aveva visto la dipartita del Grande Signore Oscuro,con somma gioia i tutti. Presso l'antica villa dei Malfoy si percepiva la disperazione dei proprietari.
Un'affascinante donna, nell'agitazione totale rimurginava sulle sue decisioni, constatando la sua avventatezza nell'aver accettato la decisione di Silente. -Il dado è tratto- pensò la donna, perciò, munendosi del famoso coraggio Grifondoro che le mancava dato che ai tempi di Hogwarts era Serpeverde, andò alla ricerca del marito. Dieci minuti dopo e un infarto mancato, a causa della visione che le si parava davanti,lo trovò depresso, rannicchiato in un angolo del suo studio mentre borbottava frasi come - Grande Signore Oscruro un corno- oppure - Il mio Signore è morto! Come farò ora?- od anche - Maledetto Potter stai cercando di farmi fuori?- 
Stanca dei borbottii sconclusionati del marito, la non più giovane Cissy, prendendogli le mani esclamò - Lucius non ti sembra di esagerare? Un nobile come te che si dispera per la dipartita di Voldemort? Dovresti vergognarti! Questa è la nostra possibilità di redimerci e tu che fai?! Sono stufa del tuo comportamento, cerca di capire i tuoi errori e fatti un esame di coscienza. Non verrò meno alla parola data a Silente- dato che il marito non rispondeva la signora Malfoy si alzò e abbandonò lo studio del povero depresso,ehm volevo dire, del Lord intento a farsi degli esami di coscienza capendo che la moglie probabilmente aveva ragione.


Contemporaneamente, dall'altra parte del Manor, il giovane Malfoy si lamentava con i suoi amici.
- Maledetto San Potter, prima mi deve disturbare con la sindrome dell'eroe e ora anche con quella dell'abbandono?! Ma stiamo scherzando?- disse il giovane Draco mentre una divertita Pansy Parkinson e degli scocciati Theodore Nott e Blaise Zabini lo guardavano.- Suvvia amico, che vuoi che sia? Dovrai passare del tempo con Potter, i Weasley e tutta l'allegra combriccola fino a quando al Grifontonto non sarà passata la paura di perdere tutti- esclamò quest'ultimo, causando una lieve crisi epilettica al rampollo dei Malfoy che , come ad un Signore Oscuro, iniziò ad elencare tutti i modi possibili per toturare i suoi amici.
Dopo cinque minuti di pura follia da parte del nuovo Signor Idiota, ops volevo dire, Signore Oscuro, ci fu l'illuminazione del Re delle serpi che inziò a ridere in modo osceno peggio di colui che non deve essere nominato, tanto che, molto probabilmente Voldemort nel regno dei morti stava tirando bestemmie a tutta forza. - Tesoro ma che ti prende?- chiese una Pansy preoccupata dalla sanità mentale del migliore amico -Resterete con me, fino a quando San Potty non tornerà di senno- dicendo ciò Draco uscì alla ricerca della madre mentre gli amici nella stanza iniziarono a provare forti istinti suicidi.

Intanto, a casa di Sirius Black si discuteva riguardo quella situazione mortale.- Dobbiamo farlo Ron per Harry!- affermò una severa Molly mentre gli altri annuivano - Miseriaccia mamma! Questa è una tortura- esclamò il giovane ripresosi dal suo quinto svenimento - La decisione è presa, domani andremo a stare dai Malfoy anche perchè non abbiamo più una casa- intervenne Arthur mentre tutti sfottevano il piccolo Weasley per i suoi poco virili svenimenti - Sirius, Neville, Remus e Fred smettetela perchè anche voi siete svenuti- giunse in soccorso del rosso, Hermione.

A chilometri e chilometri di distanza, precisamente ad Hogwarts, un algido professore preparava una nuova pozione. Si fermò a causa del ticchettio emesso dal  becco di un gufo alla finestra, aprendo quest'ultima prese la lettera che il gufo nero portava, inziando a leggerla.

Caro Severus,
Ti scrivo questa lettera perchè come ben saprai domani verranno Potter e compagnia cantante a villa Malfoy per due mesi. Ascoltando le parole di Cissy ho capito di aver commesso molti errori, cercherò di rimediare soprattutto con Potter. Tuttavia amico mio, dato che so il legame che ti stringe al ragazzo e in nome della nostra profonda amicizia, ti invito avpassare il resto dell'estate a Malfoy Manor. Non accetterò un no come risposta,dovrai accettare la situazione e soffrire come me.
In fede e con buone intenzioni 
Lord Malfoy

 L'unto professore svenne poco elegantemente lette queste parole.

 Dovete sapere cari lettori, che un giorno imprecisato,dopo la fine della guerra, il salvatore del mondo magico si era svegliato in preda ad attacchi di ansia e terrore di poter perdere tutti i suoi cari, sarà stato lo schock che la battaglia con Voldemort gli aveva lasciato od altro, non ci è dato saperlo. Il grande Silente decise che quasi tutti i Weasley, i restanti dei Malandrini, Hermione, Tonks, Neville e Seamus sarebbero dovuti restare sempre con il ragazzo sopravvissuto. Tuttavia, a causa dei Mangiamorte, la Tana era andata distrutta per questo avrebbero dovuto convivere con i Malfoy finchè la situazione non si sarebbe risolta.

Il venerdi mattina per la disperazione di molti, arrivò presto, tanto che scoccato mezzogiorno, tutti, si ritovarono a villa Malfoy. Inutile dire che c'era chi si deprimeva in un angolo, chi pensava al suicidio, chi all'omicidio, chi si beava della presenza dei cari, e chi ,in segreto, rideva pregustandosi tutto il divertimento che avrebbe portato tutta quella situazione. Tuttavia, un unico pensiero popolava la testa di tutte quelle persone - Ho la sfiga inopportuna che mi segue ovunque vado e il mai una gioia è assicurato-



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scusate gli errori, questa è la mia prima storia su Harry Potter , siate clemente e se volete recensite :)