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Autore: AlekHiwatari14    13/02/2017    3 recensioni
Il Gran Prix si è concluso. Ci sono state sconfitte, ma anche vittorie e la realtà della vita li sorprende facendoli tornare alla vita di sempre senza battere ciglio su quanto avvenuto.
Quali sorprese aspettano ai nostri pattinatori dopo questa conclusione, sopratutto con l'entrata di nuovi pattinatori conosciuti e non?
E sopratutto, che piega prenderà la storia tra Victor & Yuuri? Avrà qualche risvolto o no?
Sicuramente la gelosia è dietro l'angolo e l'amore verrà presto scoperto...
**in revisione**
Genere: Commedia, Generale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Victor Nikiforov, Yuri Plisetsky, Yuuri Katsuki
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 10.



San Valentino. La festa degli amanti e degli innamorati. Quella dove tutti possono essere ciò che vogliono senza aver timore che i loro sentimenti vengano derisi. Quella festa dove tutto può diventare magia...


È il giorno di San Valentino, quando Yuuri si ritrova a farsi svegliare dall'odore del cioccolato fuso. Quell'odore è invitante e lo tenta talmente tanto che si ritrova ad alzarsi incuriosito.
Entra in cucina, dove trova Victor che sta cercando di preparare dei cioccolatini per quella festa. Ha intenzione di darli a Yuuri, ma la sorpresa è saltata siccome il giapponese lo scopre prima ancora di iniziare.
"Victor, che stai facendo?"
"Ah... ti sei già svegliato. Volevo farti una sorpresa." Rivela il russo voltandosi con la pentola di cioccolata fusa verso il ragazzo per poi aggiungere:"Vuoi darmi una mano?"
Yuuri annuisce e iniziano a preparare il cioccolato insieme.
Sicuramente nulla è più romantico di questo. Per Victor è molto meglio della sorpresa, anche perchè può abbracciarlo e assaggiare quella cioccolata con lui e condividere tutti i disastri fatti.

**Intanto, in Giappone...**

Louis è già sveglio, mentre il corvino sta ancora dormendo tranquillamente.
Il francese ha molte preoccupazioni, anche se non lo dimostra. Sa che dovrà tornare in Francia e la cosa non gli piace per niente.



Sono le cinque del mattino quando entra nuovamente nella stanza dove dorme con Yune. Appoggia un pacchetto di cioccolatini sul comodino del ragazzo, con tanto di biglietto, per poi uscire. 
Yune, al rumore della porta chiudersi, si sveglia incominciando a fissare quel pacco accanto a lui.
"Huh?" Incuriosito, alza il busto stropicciandosi gli occhi e stiracchiandosi stanco, per poi prendere quei cioccolatini nelle mani.
La cosa sembra preoccuparlo, sopratutto per chi gliel'ha dati, ma dall'aspetto sembrano buoni. 
Si fa anima e coraggio incominciando ad assaggiarne uno, ma rimane colpito dal dolce sapore.
Sono fin troppo buoni e questo fa supporre che non li ha fatti il francese, anche perchè la forma e il sapore è lo stesso dei cioccolatini Lindl.
Subito dopo, nota la busta che sta vicino ai cioccolatini. 
È una lettera dove il francese confessa il suo amore per il corvino:"Non ho mai incontrato una persona come te. Per me sei veramente speciale e importante. Spero che i cioccolatini siano di tuo gradimento. Ho tentato di farli io, ma non ci sono riuscito e te li ho comprati. Grazie per essermi accanto.... tuo Louis."
"Tuo Louis...? Tsk! E' patetico." Afferma il ragazzo guardando quei cioccolatini con il rossore in volto. Anche se odia ammetterlo adora quelle attenzioni del francese.
Poco più tardi, Louis rientra a casa e vede Yune aspettarlo davanti alla porta d'ingresso.
"Yu-kun..." Lo chiama sorpreso nel vederlo lì ad aspettarlo.
"E così, ti comporti come una ragazza." Inizia a prenderlo in  giro. Dopotutto, per i giapponesi, San Valentino è la festa dove le donne si dichiarano agli uomini e non l’inverso.
"Perchè?" Gli chiede il castano incuriosito dalla cosa.
"Dare dei cioccolatini il 14 Febbraio è usanza delle donne qui in Giappone." Gli rivela il corvino dandogli le spalle e andando verso la cucina dove il francese lo segue per rispondere.
"Da me lo fanno sia uomini che donne, quindi..." E mentre tenta di giustificare quel gesto, si ritrova ad essere interrotto dal ragazzo che gli tende un pacchetto.
"Ecco. Tieni!" Gli dice arrossendo:"Non farci l'abitudine." 
Louis, incredulo, afferra quel regalo e incomincia a scartarlo.
Appena apre quella piccola scatola, comincia a fissare il contenuto. Sono dei bellissimi cioccolatini bianchi fatti dalle mani del suo Yune.
La cosa non può non commuovere il ragazzo tanto che si ritrova a piangere e a dire:"G-grazie, Yu-kun!" per poi abbracciarlo.


**Intanto, in Russia...**

Phichit vorrebbe approfittare di questo giorno per confessare i suoi sentimenti a Vanessa, ma non sa come fare e, tanto meno, se è la cosa giusta.
Dopotutto si conoscono da tempo e il thailandese ha paura di un rifiuto da parte della ragazza. 
"Su, via. Dopotutto non è difficile. Devi solamente dirle che ti piace." Cerca di farsi forza, quando una voce familiare lo fa rabbrividire.
"Ehi, Phichit."
Il ragazzo si volta lentamente adocchiando qualcuno che non avrebbe proprio voluto vedere dinanzi a lui.
"Chris! Che diamine ci fai qui?"
Ebbene, lo svizzero ha deciso di colpire nuovamente. Sa che il thailandese è troppo insicuro ed ha mille paure; dopotutto Louis lo conosce come le sue tasche e lo ha incaricato proprio per questo, per far dichiarare in un modo o nell'altro Phichit, anche se l'avesse fatto l'italiana sarebbe andato bene.
"Che domande? È il mio compleanno ed ho intenzione di passarlo con la mia Vanessa." Lo stuzzica il ragazzo, Phichit sobbalza sorpreso: "Cosa?"
"Se non ti dispiace, devo andare a confessarle tutti i miei sentimenti. Dopotutto un giorno più perfetto di questo non c'è." Continua a punzecchiarlo dirigendosi verso l'entrata del corridoio che conduce allo spogliatoio dove si trova la ragazza.
In quel momento, Vanessa sta uscendo e si trova davanti questa scena che non si sarebbe mai aspettata di vedere. Lei ha intenzione di dichiararsi a Phichit, non a caso ha cucinato dei deliziosi biscotti proprio per il ragazzo, ma di certo non si aspetta una reazione del genere.
"No!" È il thailandese ad aver urlato, Vanessa ne è certa. Incuriosita, si avvicina alla pista dove trova entrambi i ragazzi che discutono pesantemente.
"Ti ho detto di no. Devi smetterla, hai capito?!" Sbraita il giovane prendendo il biondo per la manica della felpa e fermandolo, per poi continuare: "Forse non ti è chiara una cosa, quindi voglio mettertela in testa una volta per tutte. Vanessa non sarà mai tua!"
"Davvero? E perché mai?" Gli domanda lo svizzero accorgendosi della presenza dell'interessata dietro al bruno, ancora ignaro della cosa.
"Perché, finché ci sarò io, non ti devi avvicinare a lei, chiaro? Mi da sui nervi quando lo fai!"
"Non sarai geloso?"
"Si, sono geloso, va bene? Mi infastidisci quando ci provi, perché lei mi piace ed è dalla prima volta che l'ho vista che vorrei stare con lei, quindi dovresti finirla di ronzarle attorno!" Sbraita il ragazzo, continuando a non accorgersi che la castana è proprio dietro di lui.
La ragazza rimane sorpresa. Non ha mai immaginato che il thailandese provasse i suoi stessi sentimenti. Lo stupore è così grande da farle scivolare il pacco di biscotti dalle mani cadendo a terra e attirando l'attenzione di Phichit che spera con tutto se stesso che non sia proprio lei, ma Chris da conferma a tutte le sue paure.
"Ehi, Vanessa. Come mai quella faccia?" Le domanda lo svizzero facendo voltare il ragazzo che incontra il suo sguardo. 
Phichit si rende conto fin da subito che è impossibile che lei non abbia sentito ciò che ha detto, soprattutto per la reazione della ragazza e le sue guance rosse.
"Vanny..." Sussurra con un filo di voce ed il rossore in volto.
"Bene, credo che il mio lavoro qui è finito. Ci si vede." Dice Chris uscendo dalla palestra con tranquillità, lasciandoli da soli. 
"V-Vanny... io..." Tenta di spicciare parola il bruno, quando, per sua grande sorpresa, la ragazza si muove, raccogliendo il pacco di biscotti che ha preparato per lui e imbarazzata comincia a fissarlo.
Phichit si sente parecchio a disagio. Ormai la frittata è fatta. Vanessa sa dei sentimenti che prova e non può nasconderli ancora.
"Vanny... io..." Cerca di parlare, ma lo sguardo dell'italiana su di lui lo mette in imbarazzo, non sa che fare e neanche cosa dire. Abbassa lo sguardo mormorando: "Sono un idiota, vero?"
Lei comincia ad avanzare verso il thailandese, proprio mentre il ragazzo pensa che la loro amicizia sia messa a rischio per sempre. Probabilmente non ha tutti i torti: Non può esserci amicizia lì dove entrambi provano sentimenti ben più profondi.
Phichit si ritrova avvolto dalle braccia di Vanessa. Non si aspetta quell'abbraccio e la cosa lo spiazza, ma ancora più sorprendenti sono le parole della ragazza: "Anch'io..." Mormora intimidita dalla situazione.
Quelle due semplici parole riempiono di gioia il cuore di Phichit che si ritrova a piangere: "Vanny... io... voglio renderti felice. Io..." Cerca di dire, ma non c'è bisogno di aggiungere altro. Vanessa lo ama e parlare, ormai, non serve più.



**Intanto, in Italia...**

San Valentino è una festa di cui si sente l'atmosfera anche qui, ma nessuno si sarebbe aspettato che ad Emil potesse piacere la nuova arrivata. 
A quanto pare, la gaffe fatta qualche giorno prima dalla ragazza l'ha resa interessante agli occhi del ceco e, siccome non sa come approcciare con Elvira, chiede aiuto al suo migliore amico Michele.
"Davvero? Ti piace Elvira?"
"Si, ma non so come fare. Lei sembra non volermi neanche parlare. È quasi come se fosse di un altro pianeta."
"Emil, non è che non vuole parlarti. Semplicemente non capisce l'inglese."
Il ceco sospira e si volta verso l'altro lato della pista guardando la bruna alle prese, per la prima volta, con la trottola alta; perde continuamente l'equilibrio, ma grazie a Sara che le da una mano negli esercizi riesce a non cadere, evitando di farsi male.
Michele si rende conto che l'amico probabilmente ha davvero un debole per la napoletana, così si offre come intermediario.
"E va bene. Ho capito. Aspettami qui, vado a parlarle io per te." Dice il castano cominciando a pattinare per raggiungere la ragazza dall'altro lato della pista.
Elvira, una volta saputo dell'attrazione di Emil nei suoi confronti, non è per niente entusiasta. Anzi, tutt'altro: "Miche', forse non ti è chiara una cosa. Non è che è brutto, per carità!" e già con quello ha detto tutto. Quando alla diciottenne non piace qualcuno usa sempre quell'espressione accompagnata da giustificazioni, infatti continua con: "Il fatto è che non lo capisco quando parla."
"Elvy, ma quando mai l'uomo e la donna si sono capiti?" Domanda il ragazzo, intuendo la situazione.
"E anche questo è vero, però..." Tenta vari stratagemmi per svincolarsi dalla conversazione che Michele si ostina a portare avanti, ma non ci riesce. L'italiano inizia ad elencare le qualità del ragazzo per farle cambiare idea.
"Una possibilità puoi anche dargliela però. Guardalo bene!" Dice mettendole una mano sulla spalla e facendole ammirare l'amico per poi continuare: "È bello, alto, simpatico... Guarda quanto sta bene con quella barbetta. Non è cosa da molti."
Emil, vedendoli voltare verso di lui, fa un 'mi piace' con la mano pensando che le cose stiano andando a suo favore, ma invece non è così.



"Si, certo. Quella barbetta da capretta è il massimo, guarda." Ironizza Elvira guardandolo contrariata.
Michele è convinto di poterle far cambiare idea sfruttando il concetto dell'amore che elimina le diversità e le distanze dicendo: "L'unico problema è che è ceco, ma..." Ma non riesce a finire la frase che la ragazza esclama un "Uh..." dispiaciuta, portandosi le mani contro le labbra e voltandosi verso di lui.
È palese. La ragazza ha frainteso totalmente le parole del compaesano continuando: "E com'è successo?" 
"Successo cosa?"
"Eppure non me lo sarei mai aspettata una cosa del genere. Sembra vederci bene."
"Elvy, Emil ci vede benissimo." Le risponde il ragazzo cominciando a squadrarla innervosito.
"Sei tu che hai detto che è ceco."
"Si, è ceco. Viene della Repubblica Ceca." Spiega rendendo più sollevata la ragazza, ma anche facendola alterare ulteriormente.
"Ah... E dillo così, no? Mi hai fatto pensare che quel poveretto non ci vedeva. Che tra l'altro avrebbe avuto anche molto più senso."
"Io ho detto la verità, sei tu che hai frainteso."
"E parla come mangi, no? Già tiene una bellezza esemplare, poi lo facciamo anche cecato la cosa diventa ancora più bella qui." Inizia a lamentarsi Elvira sfoggiando anche qualche parola dialettale, cosa che scatena le risate di Michele.
La ragazza prende troppo sul serio le parole dell'amico e non vuole altri pensieri per la testa, quindi lo rimprovera.
"Miche', è inutile che ridi. Va dal cecato lì e vagli a dire che nun è cosa mij. Addà luà man!" 
(Traduzione: Miche', è inutile che ridi. Vai dal cieco lì e digli che non è cosa mia. Deve toglierselo dalla testa.
Risponde in napoletano facendogli capire che non vuole avere alcun rapporto amoroso con il ceco.
"La cafona che è in te sta prendendo vita."
"No, Miche'. È una cosa seria. Si deve togliere il pensiero. Diglielo che io voglio uno del mio paese. Sai come si dice, la moglie che vuoi è dei paesi tuoi. Quindi, diglielo." Continua a lamentarsi la ragazza facendo allontanare il castano che ride ancora per la reazione della napoletana.

**Intanto, in Russia...**

Yuri si ritrova ad entrare nel palaghiaccio pieno di dubbi e incertezze.
Vorrebbe tanto confessare  i suoi sentimenti a Margò.
"Spero tanto che accetta questi..." Si dice il russo prendendo dalla borsa un pacco di cioccolatini, ma l'incertezza prende il sopravvento sul ragazzo che riposa quella scatolina nello zaino. Sopratutto quando si ritrova ad affrontare una scena alquanto strana. Anche la ragazza ha dei cioccolatini tra le mani e la cosa sembra preoccupare il biondino. 
Peccato che quei cioccolatini non sono regali come Yuri presume, ma è lei che vorrebbe tanto darli a qualcuno.
"Avanti, Margò. Ce la puoi fare." Si incoraggia guardando Victor mentre parla tranquillamente con Yuuri, ma una volta dietro le spalle del russo, fa dietro marcia e torna indietro.
"Ah... non ce la faccio. Se li rifiuta? E se il cioccolato non gli piace?" Continua a chiedersi la ragazza impacciata.
Quel comportamento salta all'occhio di Yuri che non perde tempo ad andarle vicino e chiedere:"Che combini?"
"N-niente!" Esclama la ragazza nascondendo i cioccolatini dietro di lei per non farli vedere.
Sasha, intuendo la situazione, si avvicina notando la scatolina tra le mani della francese.
Incuriosita, gli sfila quel pacco dalle mani domandando:"E cosa sono questi?"
"Ridammeli!"Urla la francese arrossendo di botto e andando in panico.
"Ma è per mio fratello." Scopre la bionda vedendo il nome del fratello su quella scatola.
"No, Sasha. Ti prego, dammeli." Dice la ragazza cercando di sfilarli dalle sue mani, ma è troppo tardi. Anche se la francese riesce a prenderli, la russa non l'ascolta e chiama il fratello.
"Vitya! Margò ha fatto qualcosa per te."
"Per me?" Chiede sorpreso il russo avvicinandosi.
"Ehm...io...." Incomincia a balbettare Margò vedendo che quel pacco viene preso tra le mani di Victor.
Quella scena è un po' deludente per Georgi. Stranamente ci rimane male e non comprende il motivo.  Dopotutto non stanno insieme e la ragazza potrebbe fare ciò che vuole, ma vederla parlare con Victor, lo uccide interiormente. Per questo non può aspettarsi l'azione che la francese fa subito dopo.
"Georgi..." Lo chiama facendolo voltare, mentre lei si avvicina alla pista.
"Questi sono per te." Gli dice tendendogli un pacco di cioccolatini e guardando dall'altra parte con il rossore in volto.
Il ragazzo rimane sorpreso e quel gesto non può far altro che renderlo felice.
"Grazie…" Ringrazia il russo incominciandola a fissare con il sorriso sulle labbra e prendendo il regalo nelle mani della ragazza.
E mentre i due incominciano a ridere e a chiacchierare, quella scena viene vista anche da Yuri che va su tutte le furie.
"Ah... Si è messa a dare i cioccolatini a tutti. Incredibile." Incomincia a lamentarsi. Sasha, che è accanto a lui, incomincia a dire la sua.
"Beh... cos'hai da lamentarti? Li hai mangiati anche tu, no?" Chiede Sasha sedendosi sulla panchina accanto a lui bevendo dalla borraccia, mentre il russo incomincia a sfogarsi.
"Si, quelli di Victor. Ah.. non capisco perchè solo a quei due gliel'ha fatti."
"Sempre a lamentarti. Sbaglio o ha detto che era per tutti? Avrà semplicemente dimenticato di scrivere gli altri nomi." Presume la russa. Dopotutto Margò se n'è uscita proprio con questa scusa di aver dimenticato i nomi degli altri ragazzi e che è solo un simbolo d'amicizia per non sembrare stupida agli occhi di Victor, ma Yuri non è così imbecille. 
Il comportamento della francese l’ha fatto innervosire e non poco, tanto che si ritrova a fare un gesto che neanche lui immagina di poter fare.
"Ho portato anch'io una cosa, ma mi sa che non serve più a nulla." Le confessa il russo scavando nella borsa e togliendo il biglietto vicino al pacco, per darglielo alla ragazza.


"Tieni, Stronza. Mangiali tu." Le dice mettendo quello scatolino tra le mani dell’amica, per poi andarsene ad allenare senza neanche vedere la reazione della biondina.
Sasha rimane sorpresa. Non ha mai pensato che Yuri potesse fare un gesto del genere, sopratutto nei suoi confronti. Inoltre, si nota molto bene l'imbarazzo del russo quando gli ha dato quel pacco e la russa non può far altro che sorridere. In fondo tiene anche lei a Yuri, anche se non sa perchè le fa piacere ricevere quelle attenzioni da lui. Forse per amicizia? O ci sarà qualcos’altro sotto? Chissà. L’unica cosa che Sasha sa è che Yuri si sta comportando in modo strano. Sembra essere sempre più vicino a lei e la cosa non può far altro che farla sorridere.

**Intanto, in America..**

Kyle è arrivato nuovamente all'accademia di danza per le sue lezioni. Attende il suo coach lì, in quella sala, pensando a qualche giorno prima. Il danese è molto attratto dal tedesco, sopratutto perchè riesce a sorprenderlo come nessuno ha mai fatto prima.
Quelle sensazioni che ha provato quel giorno, quando l’hanno fatto, è stato qualcosa di intenso.
È la prima volta che si rivedono dopo quel giorno e il ragazzo si aspetta un’altra notte con il suo coach.
Peccato che i sentimenti che prova, non siano gli stessi di quelli che prova Blau. Anzi.
Sembra che ciò che è successo qualche giorno prima, l'albino non ne vuole nemmeno parlare.
Eccolo che entra in sala con il suo borsone e la sua solita aria scontrosa.
Kyle lo sorride, mentre il tedesco gli va incontro, ma ciò che accade lo sorprende. Il ragazzo lo sorpassa come se dinanzi a lui non ci fosse nessuno, posando la borsa sotto al tavolo dello stereo incominciando a prendere i cd.
Infatti, Blau non prova emotivamente nulla per il danese. Per lui è stato solo uno sfogo, anche perchè è ancora legato sentimentalmente al suo ex e non vorrebbe mai negargli una possibilità di ritornare insieme.
Quell'atteggiamento indifferente ferisce molto ragazzo che si volta verso di lui vedendolo alle sue spalle, vicino allo stereo, a scegliere la base su cui allenare.
"Qualcuno è di malumore." Ipotizza il danese vedendolo scontroso, ma quell'opinione non va molto al tedesco che non tarda a rispondergli con:"Il mio umore non sono affari che ti riguardano. Va in posizione. Devi allenarti."
Kyle, invece di eseguire gli ordini, si avvicina al coach, che è di spalle, mettendo un pacco sul tavolo dov'è lo stereo sussurrandogli:"È un pensiero per te."
Vedere quel pacco a forma di cuore e sapendo del suo significato, l'insegnante di ballo lo prende incominciandolo a fissare.
Sa che il suo allievo si aspetta una reazione come quella del giorno prima, peccato che a lui le cose dolci non piacciano, fatta eccezione per i profitterolles che è l'unico dolce che ama profondamente.
Il tedesco apre quel pacco per poi sorridere e dire:"Tutte queste calorie non fanno per niente bene."  
E con questo svuota quella scatola nel cestino della spazzatura lì vicino per poi voltarsi verso di lui puntandogli il pacco vuoto che ha ancora tra le mani allontanarlo da lui:"Invece di pensare a queste scemenze, pensa ad allenarti! Avanti!"
Purtroppo per Kyle, Blau è una persona molto dura ed è quasi impossibile entrare nel suo cuore, ma la cosa invece di scoraggiare il danese, lo intriga ancora di più.
"Però... interessante." Sussurra tra se e se il ragazzo guardandolo con la coda dell'occhio compiaciuto del comportamento del tedesco.
Probabilmente avrà un lato masochista nascosto che neanche lui è a conoscenza. Sembra quasi piacergli il modo in cui lo tratta e lo tortura durante le lezioni di danza, ma in fondo i gusti son gusti.



**Intanto, in Russia...**

Seung-gil Lee è appena arrivato all'aeroporto di San Pietroburgo, dopo un stancante viaggio in Germania. Lì ha partecipato ad una conferenza ed ha dovuto fare vari scatti fotografici per una pubblicità. Inoltre, ha avuto la possibilità di allenarsi per bene, ma non ha potuto rimanere lì allungo, sennò avrebbe perso le nazionali, perciò ha deciso di tornare in Corea.
Purtroppo l'aereo diretto a casa sua arriverà tra più di due ore. 
Sapendo che Margò avrebbe voluto parlargli, inizia a messaggiare con lei dandole appuntamento nel bar poco lontano.
Una volta lì cominciano a parlare, ma la questione che la francese vuole affrontare non gli piace minimamente.
"Pensavo di avertelo detto. Sara non mi interessa, così come non mi interessa nessun'altra ragazza. Devo pensare alla mia carriera di pattinatore, non posso farmi prendere dalle distrazioni."
"Quindi per te l'amore è una distrazione?" Cerca di capire Margò facendolo alterare ulteriormente.
"Certo. In fondo dovrei passare del tempo con la ragazza in questione per conoscerla, no? Beh... Questo significherebbe allenarmi di meno nel pattinaggio e non voglio neanche pensare a questa possibilità, lo sai." Irritato, Seung-gil si alza e si avvia verso l'uscita, quando la castana lo ferma nuovamente.
"Almeno potresti pensare di dirglielo invece di scappare. A Sara piaci veramente e non voglio lei possa soffrire a causa di un idiota, è mia amica."
"Tranquilla, glielo dirò chiaramente. Visto che è talmente ottusa da non capirlo con le azioni..." Risponde andandosene fuori, per poi prendere il cellulare e iniziare a scrivere su WhatsApp all'italiana per chiarire la faccenda.
Una volta fuori, però, non guardando avanti per poter digitare il messaggio,  va a sbattere con la spalla contro qualcuno. L'urto gli fa scivolare il telefono dalle mani, facendolo cadere a terra.
"Mi spiace. Non volevo." Dice la ragazza, su cui è andato a sbattere, abbassandosi per raccoglierlo.
Lui fa lo stesso gesto non accorgendosi dei movimenti di lei e, prima che potessero accorgersene, si sfiorano le mani. 
Sorpresi, alzano entrambi lo sguardo e il coreano rimane incredulo davanti agli occhi della fanciulla che ha davanti.
Quegli occhi a mandorla color cielo lo stregano.
Ebbene, la giovane che ha di fronte è Robin, la cugina di Yuuri, ma il pattinatore non può minimamente immaginarlo.
"T-tranquilla..." Cerca di rassicurarla Seung-gil ancora incantato dallo sguardo di lei. Dopotutto come dargli torto. Gli asiatici con gli occhi chiari sono molto rari, sopratutto se si tratta di quell'azzurro vivace.
I due si alzano in piedi e la mora, insicura sulla zona dove si trova, inizia a chiedere: "Ehm... Scusa la domanda, ma per caso sai dov'è la pista di pattinaggio? Non sono del posto."
"Beh, neanche io a dirla tutta."
In quel momento però tocca a Margò uscire dal bar e la giapponese si avvicina a lei allontanandosi dal ragazzo per chiederle la stessa cosa. Fortunatamente la francese sta andando proprio lì e si offre di accompagnarla.
"Davvero? Oh... Grazie mille!"
"Lo sai, hai un viso familiare. Non è che ci siamo già viste?" Chiede la pattinatrice cominciandola ad osservare meglio il viso della sconosciuta.
"Ehm... Non credo. "
"Aspetta, ora che ci penso... Devi essere la cugina di Yuuri Katsuki, Robin, giusto?"
"Si, come lo sai?" Domanda la giapponese incuriosita, non si aspettava che potesse saperlo.
"Qualche giorno fa tuo cugino ha detto che saresti venuta a fargli visita, non vedeva l'ora." Rivela la ragazza tranquillamente mentre cammina con Robin, dirigendosi verso la pista.
Quelle parole lasciano perplesso il coreano. Sapere che è la cugina di un pattinatore come Yuuri lo sorprende, ma allo stesso tempo non vorrebbe dar peso alla cosa.
Gli occhi di Seung-gil sono rivolti verso la fanciulla.
Per lui è qualcosa di strano. Quella ragazza lo incuriosisce, e non poco.
Sembra che per la prima volta qualcuno gli interessi veramente, ma come sempre non può permettersi distrazioni. Deve dedicarsi al pattinaggio, così prende la valigia e sale sull'aereo, ma la sua mente lo riporta sempre a quello sguardo caldo e dolce di Robin.
Non ha mai provato alcuna attrazione per nessuna. Com'è possibile che qualcuno come lei possa farlo incuriosire e interessare così facilmente?



Intanto, mentre Seung-gil è avvolto dai suoi pensieri su quell'aereo, Robin arriva alla pista di pattinaggio e una volta lì non può non lanciare un urlo di fronte alla persona che si trova davanti.
"Che diamine urli?" Sbraita Yuri innervosito dal comportamento della ragazza.
Ebbene, la nostra Robin è una grande fan del russo e ritrovarselo lì, davanti a lei, è la cosa più grande al mondo.
"Non ci credo! Tu sei Yuri Plisetsky!" Afferma la giapponese avvicinandosi pian piano al ragazzo con gli occhi che luccicano dall’emozione, ma non riesce ad andargli più vicino poiché viene chiamata.
"Robin!" Si sente chiamare da dietro. Quella voce proviene dalla pista e la bruna si volta rimanendo sorpresa ulteriormente. Lì c’è il cugino sulla pista insieme al grande Victor Nikiforov.
"Yuuri!" Continua ad urlare la ragazza andando incontro al giapponese abbracciandolo per poi aggiungere:"Da quanto tempo!"
"Saranno anni che non ti vedo."
"Tsk... ci mancava solo un altro porco all'appello." Mormora alterato Yuri intuendo chi è.
Dopotutto è impossibile non capirlo. Sono due gocce d'acqua e la cosa sorprende Victor.
"Wow... certo che vi assomigliate parecchio."
"Tu devi essere il coach, Victor, giusto? Io sono Robin." Dice tendendogli la mano come normalmente fanno gli occidentali. La cosa insospettisce il russo. 
Dopotutto ricorda perfettamente il primo incontro con Yuuri e sa benissimo che i contatti fisici nei paesi orientali non è preso così alla leggera come fa la ragazza.
"Che strano. Non si usava fare l'inchino in Giappone?"
"Si, ma lei è cresciuta a Londra. Pensa che è stata lì per più di 14 anni." Gli rivela Yuuri per poi essere seguito dalla cugina che continua:"Già, si può dire che sono più occidentale che orientale." 
La cosa sorprende Victor, soprattutto per come Robin abbraccia il cugino come se niente fosse.
Entrambi sembrano molto legati e la cosa lo rende felice, ma mai come la ragazza che è ancora sottoshock.
Non ci crede che finalmente può allenarsi insieme al cugino e la cosa che la entusiasma di più è che, su quella pista, c'è anche Plisetsky, il ragazzo che lei ammira di più.

**Intanto, in America...**

Aubrey e Nicole, curiose di saperne di più sulla presunta storia d'amore tra Mila e Otabek, decidono di indagare. Inoltre, alle due sembra abbastanza strano che il kazuco debba tornare al suo paese proprio il giorno di San Valentino. 
"Dobbiamo inseguirlo! Svelta Nicole!" Ordina la rossa prendendo per mano la ragazza e trascinandola con lei.
Le due corrono dietro il ragazzo per vedere dov'è diretto e Aubrey ci ha visto giusto. Otabek non torna nel suo paese natale, ma semplicemente sta andando in Russia.
Nessuno può immaginare che il motivo non è solamente l'incontro con Mila, ma anche un altro.
Ha discusso con Yuri e, insieme alla russa, ha deciso di rivelare le cose come stanno al ragazzo. Purtroppo Mila non vuole farlo da sola anche perchè la cosa non riguarda solo lei, ma sopratutto il kazuco. Inoltre, lui vuole che il russo sappia tutta la verità su di lui e Mila. In fondo ha ragione. Il biondo gli ha sempre detto tutto e lui si è comportato un po' da bastardo non dicendogli i suoi timori e le sue incertezze su quella storia, gli stessi che ha anche Mila.
I tre si ritrovano a prendere l'aereo e a scendere in Russia, dove con grande sorpresa trovano una scena al quanto strana.
Phichit sta aspettando Otabek all'aeroporto. I due si salutano e sembrano andare molto d'accordo, ma se il thailandese si trova lì e solo per non insospettire ulteriormente Yuri e anche perchè il kazuco vuole fare una sorpresa alla sua ragazza.
"Ciao, com'è andato il viaggio?" Chiede il ragazzo avvicinandosi al bruno.
"Bene." Sintetizza con la sua solita espressione.
Le due, vedendoli insieme, incominciano a fare varie ipotesi, ma il più grande film mentale se lo fa Aubrey che incomincia ad immaginarsi una probabile storia d'amore tra i due.


"È una tragedia!" Urla la rossa mettendosi le mani tra i capelli e pensando a ciò che potrebbe vedere, ovvero un favoloso bacio tra i due, ma ciò non accadrà mai.
"Ti stai facendo troppi film mentali. Probabilmente vuole fare una sorpresa alla sua ragazza." Continua ad ipotizzare Nicole centrando in pieno, ma la rossa non la pensa così:"E se la volesse fare a Yuri? Oh... sarebbe un sogno! Già me li vedo corrersi l'uno incontro all'altro."
"Comunque vorrei farti notare che noi non dovremo neanche essere qui. Ti rendi conto?" Domanda la canadese sentendosi in difficoltà. Dopotutto se n’è andata senza una valigia, ne avvertire il suo compagno di squadra JJ e questo sembra preoccuparla molto.
"Si, tranquilla. Il tempo che ci accertiamo della cosa e ritorniamo in America. Non si accorgeranno nemmeno della nostra assenza." Convince la rossa prendendo Nicole per mano e tirandosela con se per inseguire i due che incominciano a camminare.
Arrivano alla pista di pattinaggio dove vedono Otabek entrare lì dentro. Le due, senza esitare un solo attimo, continuano a seguirlo ritrovandosi davanti ad una scena strana che nota anche il kazuco.
"Che fai?" Domanda Mila abbracciando Yuri che si ritrova a guardare il telefono.
Il russo è arrabbiato. Sapere della storia con Otabek e il silenzio dell’amico lo uccide moralmente.



"Togliti di dosso, nonna! Non sono dell'umore giusto."Risponde nervoso vedendosi avvolto dalle braccia della rossa.
"Su, avanti. Non sarai ancora nervoso con me?"
"Che domande? E' un periodo di merda. Prima Otabek non mi dice nulla di te e di lui, poi la ragazza che mi piace si mette a distribuire cioccolatini come una commerciante in crisi, dopo ancora arriva la scrofa urlante che mi stordisce, ci manca solamente l'ultimo colpo di scena ed è fatta. Quest'altro bastardo gli sto mandando i messaggi e neanche risponde. Mi sono rotto!" Sbraita il ragazzo alterato staccandosi dalle braccia della ragazza per allontanarsi.
Si volta e con grande stupore si ritrova davanti all'amico che lo chiama:"Yuri..."
"Otabek..." Sussurra il russo pronunciando il suo nome.
I due incominciano a guardarsi negli occhi sorpresi.
Quel momento sembra perfetto, come due amanti che si incontrano nuovamente dopo tanto tempo. L’uno avanza verso l’altro per avvicinarsi, ma quell'istante, così perfetto, viene distrutto da Mila che corre verso Otabek.
"Ehi, che ci fai qui?" Gli domanda la rossa avvicinandosi al ragazzo abbracciandolo.
"Secondo te?" Ribatte il kazuco porgendole un pacco di cioccolatini e facendo sorridere la ragazza.
"Non ci credo! Sei venuto per me!" 
"Bello schifo! Tsk..." Risponde Yuri, disgustato da quella scena, allontanandosi da loro.
"Ma che gli è preso?" Chiede Mila preoccupata nel vedere il compagno di squadra così scontroso.
"Tranquilla. Credo di sapere cos’ha. Vado a parlarci io." Avverte Otabek allontanandosi anche lui dalla sua ragazza per raggiungere il russo.
Quella scena è troppo per il cuore di Nicole. 
"Non ci credo... Y-Yuri... Pli....Plisetsky....?" Cerca di ragionare, ma è troppo presa da quel ragazzo che le passa davanti e neanche si accorge di lei.
"Nicole? Ti senti bene?" Le chiede Aubrey vedendola arrossire di colpo.
"N-non credo...." Sospira la ragazza continuando a fissare il russo che a parer suo è angelico, ma di angelico non ha nulla.
Infatti, Otabek lo ferma poco distante per chiarire la questione.
"Yuri, fermati!" Gli dice prendendolo per il braccio.
"Che diamine vuoi? Stai con la nonnina, no? Va da lei invece di gironzolarmi attorno!" Gli urla Yuri su tutte le furie, cercando di svincolarsi dal kazuco, ma non ci riesce. Anche se riesce a staccare la mano del ragazzo dal suo braccio, il bruno vuole chiarire una volta per tutte.
"Io non me ne vado. Sono venuto anche per parlare con te, quindi parliamone civilmente e non fare il bambino."
"Tsk... bambino io? Sei tu che mi hai tenuto nascosto tutto questo." Gli sbraita il quindicenne puntandogli il dito contro.
"Solo perchè non ero sicuro di questa storia, proprio come non ne sono sicuro neanche adesso." Gli confessa il ragazzo lasciando l'amico perplesso.
"Huh? Che vuol dire che non sei sicuro?"
"Non so cosa provo realmente per Mila. Abbiamo deciso di frequentarci, di parlarci, ma non so ancora cosa sento per lei."
"Quindi è per questo che non me l'hai detto?"
"Certo. Che avrei dovuto dirti? Che parlo con una ragazza che ho conosciuto al Gran Prix? Sembra una cosa normale parlarsi tra di noi, o sbaglio?" 
Quelle parole fanno ragionare il russo lasciandolo perplesso e abbassare lo sguardo deluso.
Dopotutto non ha torto. Anche lui probabilmente si sarebbe comportato così.


"Yuri, guardami!" Dice il kazuco facendo alzare lo sguardo al ragazzo per poi guardarlo negli occhi e proseguire con:"Ti sembro il tipo che possa nascondere qualcosa al suo migliore e unico amico? Lo sai come la penso."
In quel momento scende uno strano silenzio. Yuri sta male e, dopo un po’, cerca di farlo comprendere al suo amico:"Hai ragione, ma mettiti nei miei panni. Ho avuto una settimana nera. Prima Margò e Georgi, poi tu e Mila. Non ci sto capendo più nulla. Mi sembra di essere in mezzo a degli estranei."
"Senti, non so cosa sia successo con Margò e ti capisco se ce l'hai con me, ma anch'io non sapevo come, ne tanto meno cosa dirti perchè neanche io so cosa provo." Ripete nuovamente il bruno sentendosi alquanto incasinato interiormente.
Il russo se ne rende conto. Non è un brutto periodo solo per lui, ma anche il suo amico se la sta passando male, così semplicizza:"Potevi semplicemente dirmi che ti piaceva, no? In fondo se ti stai frequentando, almeno un po' deve piacerti, o sbaglio?"
"Hai ragione. Forse avrei dovuto dirti semplicemente questo, ma non ci ho pensato." Informa il kazuco facendo sorridere il ragazzo.
"Idiota, invece di pensare a me faresti meglio ad andare dalla nonna psicopatica, prima che te la fai sfuggire." Gli dice Yuri sorridendo e voltarsi dall'altra parte fingendosi offeso.
"Tranquillo. Riprenderemo il discorso più tardi se vuoi." Tranquillizza il bruno mettendogli una mano sulla spalla sorridendogli.
"Ok." Ribatte semplicemente il russo vedendolo staccarsi da lui e andare da Mila.
In fondo, Yuri tiene molto a Otabek e non vorrebbe mai che fosse infelice. A quanto pare, lui non è l'unico a lasciare un sorriso sul volto dell'amico, ma anche la rossa ci riesce perfettamente e lo si nota subito sia per come i due si comportano sia guardando i loro occhi.


La cosa non può non lasciare un sorriso sul volto del russo, ma quel sorriso viene spento immediatamente non appena nota Aubrey e Nicole nello sfondo romantico di Otabek e Mila.
"E tu che diamine ci fai qui?" Urla il biondo notando Aubrey. Sasha, sentendo tutte quelle urla dell'amico, si volta mentre è in pista spalancando gli occhi. E incominciando a sbraitare anche lei:"Tu! Che sei venuta a fare qui?" 
La bionda esce immediatamente dalla pista e dirigendosi verso la rossa per poi accorgersi di Nicole chiamandola incredula:"Nicole! Anche tu?"
"S-Sasha. Ciao..." Saluta la canadese con un filo di voce dall'imbarazzo accompagnata con la mano che la alza pian piano.
Otabek, sentendo tutte quelle urla, si volta e vedendo le due lì comprende ciò che è accaduto.
"Scusate. È colpa mia. Avrei dovuto guardarmi le spalle prima di venire, ma credo che non sia un problema per loro rimanere qui per qualche giorno." Tenta di difendere il kazuco guardandole e sperando che Aubrey non si becchi un altro rimprovero.
"Ehm...certo. Anzi, lo sai che vi dico? Sono venuta qui proprio appositamente per allenarmi e scontrarmi con te, mia cara." Informa la rossa indicando con l'indice la bionda.
"Sei davvero una rompiscatole."
"Aubrey… Ma noi non dovevamo rientrare per…?" Tenta di dire Nicole per comprendere le intenzioni dell’amica, ma viene interrotta subito da quest’ultima.
"Shh… fai finta di nulla. Siamo in territorio nemico. Fai parlare a me." Bisbiglia all’amica facendola tacere, ma la cosa non dura molto.
"Ehi, sbaglio o tu sei la pazza che conosce il tamarro?" Chiede Yuri avvicinandosi a Nicole riconoscendola.
"Che?"
"Parlo di JJ. Sei quella che mi ha aggiunto su Facebook. Nicole, giusto?"
Quella domanda è come un barlume di speranza per la nostra canadese. Il suo idolo l’ha notata e la cosa non può non farle chiedere:"Ricordi il mio nome?"
Ma la realtà è un’altra che gli piazza il russo davanti senza esitare un solo attimo.
"Sarebbe un po' anormale non ricordarmi di te dopo tutti quei messaggi che mi invii mattina e sera incessantemente." Dice il russo con tono ironico guardandola in mal modo. Dopotutto non potrebbe andargli peggio. Tutte le disgrazie sono avvenute in poco tempo e Yuri non sopporta più quella situazione. Fortunatamente, quando si raggiunge il fondo, si può solamente risalire.
"Ehm... ho comprato questi per strada." Gli informa Nicole tentando di dargli il sacchetto che ha tra le mani per familiarizzare un po’ con il ragazzo, ma la cosa sembra non interessare al biondo.
"Se è altro cioccolato te lo puoi risparmiare."
"Veramente, non sono venuta qui per il cioccolato, ma per seguire Aubrey e Otabek." Continua a rivelargli la ragazza facendo alterare Yuri che incomincia a diffidare di lei.
"Si, come no. Dicono tutti così." Le risponde nervoso incrociando le braccia, ma quel broncio viene tolto subito dalle azioni della canadese.
"Ecco. Guarda! Sono buoni. Lì ho assaggiati prima in stazione mentre venivamo qui." Aggiunge la ragazza prendendo ciò che c'è in quella busta.
Gli occhi di Yuri si illuminano. È un bellissimo pirozhki caldo e non può non accettarlo. Soprattutto se gli viene offerto con tanta gentilezza come lo fa Nicole.
"Oddio! Grazie... finalmente qualcosa di buono." 
Finalmente Nicole può ammirare il sorriso del russo per la prima volta dal vivo e la cosa la manda in tilt per la troppa dolcezza che emana il nostro Yuri.


Intanto, sempre in Russia, Natasha è nuovamente in ospedale. Oggi è un grande giorno per lei, il suo Kenneth viene dimesso e non può essere più felice di così.
Il ragazzo ha ancora un po' di confusione nella testa, ma ricorda perfettamente la sua ragazza.
"Sei pronto?" Gli domanda Natasha entrando nella stanza e trovandolo sul letto a guardare nuovamente la valigia rispondendole incerto:"Si, ho preso tutte le mie cose... credo."
"Aspetta. Ti do una mano a controllare." Gli dice la ragazza avvicinandosi all'armadio per controllare meglio, quando viene avvolta dalle braccia del ragazzo dietro di lei.
"Kenneth..."
"Perdonami." interrompe il ragazzo prima ancora che lei proferisce parola.
"Che?"
"Per l'altro giorno. Mi spiace non averti riconosciuto. Io..."
"Tranquillo. Eri sotto l'effetto dei farmaci. Non è stata colpa tua." Conforta la bionda, ma lui si sente un totale idiota:"Come ho fatto a dimenticarmi di te? Sono uno stupido."
La ragazza si volta verso di lui, ricambiando l’abbraccio, mentre il bruno ha le lacrime agli occhi dal dolore per quanto accaduto.
"Va tutto bene." Lo rassicura, mentre il suo ragazzo la prende per il volto sussurrando:"Natasha… io…" 
Ma poi si rende conto che le parole non servono e le loro labbra si uniscono. Quel bacio è così intenso che sembra parlare alle loro emozioni.
Natasha, si ritrova inconsapevolmente a piangere insieme a lui. Quell'evento l'ha sconvolta e non poco.
Pensare che adesso non sarebbe stato qui a baciarla, le fa male, ma non può immaginare la realtà che Kenneth le ha nascosto ed ha intenzione di rivelarle.
"Non voglio più dimenticarmi di te..." Continua a sussurrarle il ragazzo sentendosi fragile e debole. Dimenticarsi di una delle persone più care della sua vita è qualcosa di atroce, soprattutto ricordandosi il motivo per cui è ancora in vita.
"...Dopotutto sei stata tu a salvarmi." Le rivela per la prima volta facendosi guardare dalla ragazza.
"Che?" Chiede incredula non capendo a cosa si stesse riferendo.
Kenneth si toglie la collana che ha sempre con se, quell'oggetto fatto di medagliette che gli ha regalato la ragazza l'anno precedente.



"Il tuo regalo di compleanno. Quelle medagliette che mi regalasti." Le dice mostrandole le medagliette.  Quell'oggetto fa spalancare gli occhi alla ragazza.
Sono perforate ed è solo grazie a quelle che il colpo non ha preso il cuore del suo Kenneth e l'ha salvato. 
Natasha, vedendo quella fortuna, incomincia a piangere.
"Kenneth… perché non me l’hai detto?" Gli domanda la ragazza mettendosi le mani vicino agli occhi per nascondere le lacrime.
"Non sapevo come dirtelo e.. non ricordavo me l’avessi regalate tu..." Continua a confessare il ragazzo, per poi stringerla forte a se.
Quell'abbraccio riempie il cuore della ragazza. Quel dolore sembra alleviarsi ogni volta che il suo amore l'abbraccia o la stringe a se facendola sentire completa e pensare che quella sensazione di benessere eterno sarebbe scomparso, la uccide emotivamente.



Intanto, nella pista di pattinaggio, Robin incomincia a scaldarsi, mentre Yuuri ammira i progressi della cugina, ma quella pace e serenità non dura allungo.
Victor si avvicina a lui dando un opinione che irrita il giapponese.
"Però tua cugina è carina." Stuzzica il russo guardando Robin pattinare nella pista.
Quelle parole provocano una inaspettata gelosia in Yuuri che non perde tempo a replicare:"Ehi, non ci provare neanche." 
Nervoso, il ragazzo si volta verso l'amico vedendolo un po' troppo preso a guardare la cugina. La cosa lo fa sorridere e voltare verso il giapponese.
"Cos’è? Non sarai mica geloso adesso?" Provoca il russo vedendolo nervoso.
A quella domanda, il ragazzo arrossisce di colpo per poi rispondere:"Chi? Io? Geloso? Che domande? È mia cugina. Non voglio che…" 
E mentre sta per dire la sua, il russo l’abbraccia da dietro stringendolo forte a se, interrompendolo.
"Victor!" Richiama il ragazzo vedendosi stringere, ma ciò che Victor vuole fare, va oltre le aspettative di Yuuri. 
Lo sente appoggiare la testa sulla sua spalla e sussurrargli dolcemente:"Sappi che anche se vi assomigliate, lei non mi interessa."
"Cosa?" Gli chiede il corvino incredulo, mentre continua a sentire la stretta del suo coach sempre più viva.
"Non è minimamente paragonabile a ciò che sento per te." Gli confessa il russo a bassa voce facendo arrossire il giapponese ancora di più, per poi staccarsi e appoggiarsi al muretto accanto a lui e guardarlo negli occhi.
"Davvero? Ma... tu hai detto che è carina." 
Confuso, Yuuri incomincia a guardare Victor accanto a lui. Si ritrovano ad ammirarsi negli occhi. 
Sono molto vicini e anche se volessero sopprimere le loro emozioni, è praticamente impossibile.
Il russo distoglie lo sguardo, iniziando a guardare Robin e ad esprimere la sua opinione:"Semplicemente pensavo che sarebbe stato diverso se tu fossi stato lei."
"Che vuoi dire?"
"Voglio dire che non ci saremo dovuti nascondere se uno di noi fosse stato una ragazza."
Quella verità spiazza Yuuri. In fondo è vero. Se uno di loro fosse dell’altro sesso, non ci sarebbe nulla di strano nello stare insieme. 
"Victor… stavo pensando… Non hai mai pensato alle ragazze prima? Cioè… perché proprio io che sono un uomo?" Dunque, chiede Yuuri sempre più confuso sia su di se sia sul suo coach e compagno, ma le sue domande hanno presto risposta.
"È questa la cosa che non comprendo neanche io. Ho avuto un bel po’ di ragazze e se ti dicessi che sono attratto dal mio stesso sesso, ti mentirei, ma… con te è diverso. Ho dei sentimenti che vanno oltre anche a quelli che ho provato per le mie ex e questo mi confonde."
"Cosa?"
"Yuuri, se ti ho detto i miei sentimenti e solo perché ne sono certo di provarli." Gli confessa nuovamente il russo facendo sorridere il giapponese che replica:"Se è per questo, la stessa cosa vale per me."
La mano di Victor si appoggia su quella del suo Yuuri e i due si incominciano a scambiarsi sguardi innamorati che nessuno potrebbe fraintendere. I due si amano e non possono negarlo. Vogliono andarci piano con la storia e, adesso che c’è anche Robin, devono metterci ancora più cautela soprattutto per le fobie che sta nutrendo il giapponese, ovvero il pensiero dei suoi riguardo quella relazione. Sarebbe un vero scandalo sia in famiglia che nel pattinaggio e non possono fare passi falsi. 
Come si comporteranno con Robin che sarà una loro ospite in casa? Lo scopriremo presto…




**Angolo Autrice**

Salve, ragazzi. 
Che ne pensate di questo nuovo capitolo?
Piaciuto l'evoluzione delle coppie? Qual'è la vostra preferita?
Fatemelo sapere se vi piace, se ci sono errori anche nello scrivere che non ci ho fatto caso oppure se avete idee. 
Sono sempre ben accette!
Vorrei fare un ringraziamento speciale alla creatrice di Sasha che è stata così gentile da aiutarmi con la revisione del capitolo. Quindi, grazie mille!^^
Inoltre ricordo che chiunque vuole partecipare, lo può fare. Basta solo farmelo sapere.
Il prossimo capitolo verrà pubblicato mercoledi/giovedi.
Alla prossima. Baci.
AlekHiwatari14




   
 
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