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Autore: ChiaraBJ    15/02/2017    2 recensioni
Semir e Ben sono tornati ad essere colleghi, dopo l’ultima disavventura che li ha visti ‘uno contro l’altro’. Ben sembra aver anche trovato il vero amore, ma qualcosa di drammatico ed inaspettato sconvolgerà nuovamente le vite dei nostri due protagonisti. E ancora una volta Semir sarà chiamato a salvare il suo giovane socio da un pericoloso individuo che tenterà in ogni modo di eliminarlo.
Questa storia fa parte della serie ‘Legami speciali ed indissolubili’.
Consigliata, ma non indispensabile, la lettura delle storie precedenti.
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ben Jager, Nuovo personaggio, Semir Gerkan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Legami speciali ed indissolubili'
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Domande e risposte

Mentre Semir si stava recando alla sede dell’LKA per incontrare il commissario della omicidi André Bohm, Ben e Livyana erano arrivati nel luogo che avevano scelto per trascorrere qualche giorno di vacanza.
Inizialmente i due avevano optato per la casa in montagna del padre di Ben, poi accantonata per il semplice motivo che l’immobile era meta di villeggiatura molto frequentata, posto decisamente poco adatto a loro che desideravano pace e tranquillità.
I due quindi avevano accettato più che volentieri l’invito che alcuni mesi prima aveva fatto loro Isaac Heineken, l’anziano dottore che aveva salvato la vita a Ben.
Avrebbero trascorso alcuni giorni nella sua casetta sul lago artificiale vicino alla diga sulle colline dell’Eifel.
Appena arrivati a destinazione Livyana disfò i pochi bagagli che avevano portato nella piccola stanza che il signor Heineken aveva riservato a loro, mentre Ben in riva al lago si mise ad ammirare il panorama.
Il suo sguardo inevitabilmente si posò sull’immensa diga.
Un brivido lungo la schiena, prepotentemente riaffiorarono ricordi che lo avevano portato ad essere lì mesi addietro.
Come fossero avvenuti il giorno prima, ripensò a ciò che gli era accaduto prima di precipitare nel lago.
L’evasione dal carcere, dopo aver rischiato di morire per mano dei detenuti, l’issarsi sopra la balaustra, l’aria frizzante che respirava, il senso di pace, poi lo sparo, un dolore lancinante alla spalla e l’impatto violentissimo con l’acqua, l’essersi risvegliato senza memoria, l’aver rischiato di perdere tutto ciò per cui aveva lottato.
Ma quello ormai rappresentava il suo passato, ora grazie alla sua famiglia, a Semir, Livyana ed all’amore di Elise era ritornato a vivere.
Poi un altro sparo aveva messo la parola fine alla vita della giovane moglie, e lui era di nuovo precipitato in un baratro da cui gli sembrava impossibile riemergere.

“Si sta male vero ragazzo?” esordì il vecchio avvicinandosi a Ben, sapendo benissimo cosa stava provando essendo anche lui vedovo.
Ben non distolse lo sguardo dal lago, rispondendo ugualmente al medico:
“Sa anni fa mi innamorai di una ragazza era un procuratore, si chiamava Saskia, la uccisero senza un briciolo di pietà. Anni dopo successe di nuovo. Mi ricordo che Semir, vedendomi piangere in un angolo dell’ufficio, mi disse che il cuore te lo spaccano solo una volta, poi sono solo graffi. Le dico questo perché…” Ben alzò per un attimo lo sguardo al cielo “Insomma sto male, ma allo stesso tempo credo che dovrei esserlo di più, magari ci sto facendo l’abitudine, è come se fossi assuefatto dal dolore, forse mi sto rassegnando all’idea di essere maledetto, sto diventando…una gelida macchina che va avanti…che cerca di sopravvivere, non vivere”
“La vita ultimamente ti sta mettendo continuamente alla prova, non ci sta andando tanto per il sottile” rispose calmo Isaac “La cosa positiva è che riesci sempre a rialzarti, certo ci vuole tempo, ma alla fine…” ma Isaac venne interrotto da Ben.
“Semir mi paragona ad una Fenice, dice che riesco sempre a rinascere dalle mie ceneri, ma questa volta…sento che potrei davvero mollare tutto, scappare…anche da me stesso, conscio che la cosa è alquanto improbabile... però se potessi, se ne avessi il coraggio” Ben aveva sempre lo sguardo rivolto verso il lago.
“La vedi più dura del solito, dico bene?”
Ben non rispose, ma il suo silenzio per Isaac fu comunque una conferma.
“Ragazzo” continuò il medico “Quello che ti è successo…non passa da un giorno all’altro, ci vorrà del tempo, molto più di quella volta che ti ripescai da questo lago”
“Forse devo ancora rendermene conto, è passato troppo poco tempo, o magari non essendo stato sposato abbastanza…Livyana cerca di aiutarmi, lei per certi versi è più forte di me” ragionò Ben.
“Forse non lo dà a vedere, ma la ragazzina è triste, questo posso assicurartelo, vederti così poi…mi hai raccontato che la piccola perse i genitori in modo tragico molto simile a quello che è accaduto con Elise”
“Già” replicò quasi sottovoce il ragazzo “Non riuscii a salvare nessuno dei due”
“Quindi è logico, almeno secondo il mio modesto punto di vista che come tu hai aiutato lei a superare quel terribile lutto adesso si verifichi il contrario, quello che posso dirti è che devi, anzi dovete cercare di andare avanti, insieme…”
“E’ la stessa cosa che ha detto Livyana, penso che lascerò passare qualche giorno. Nel frattempo Semir cercherà qualcosa, so che lo farà, anche se sono sicuro che il caso sia già stato ufficialmente assegnato alla omicidi” Ben si stava già proiettando al futuro e Isaac reputò quella risposta una cosa positiva, ma ciononostante fece un’altra considerazione.
“Sai cosa mi preoccupa? Il fatto che tu sia così calmo, riflessivo, sembri, se mi permetti il paragone, una pentola a pressione, potresti esplodere da un momento all’altro…mi dicevi che non eri così…”
“Lei nota tutto” replicò abbozzando un sorriso, distogliendo lo sguardo dal lago per guardare Isaac negli occhi.
“Non ne ho mai fatto mistero” ripose il medico “Per certi versi mi ricordi molto mio figlio. Tu stai reagendo nella stessa maniera di Joachim, quando perse sua madre. Quando accadde era poco più di un adolescente, tra loro c’era un legame speciale. Mio figlio perse la voglia di vivere, diventando l’ombra di se stesso, apatico, non parlava, non usciva più con gli amici, cominciò a non mangiare…dormiva e basta. Le reazioni che hai sono per certi versi uguali alle sue, si riprese dopo mesi quando acconsentì che io lo potessi aiutare, stargli vicino”
“Mi sta dicendo di non allontanare le persone che mi vogliono aiutare, che mi vogliono bene, giusto?”
“Se vuoi metterla così, comunque ci tengo a precisare che mia moglie morì in circostanze non violente, a differenza tua lui non dovette cercare nessun colpevole. Quindi in un certo senso questa tua calma mi preoccupa. Livyana mi ha detto che ti vede troppo calmo dice che avresti fatto di tutto per prendere l’assassino di Elise, anzi lei ha usato l’espressione ‘avresti rivoltato il mondo come un calzino’”
“Diciamo che dopo quello che è accaduto sto cercando risposte, lei in un certo senso mi sta aiutando a trovarle” rispose serafico.
“I vecchi servono a questo” affermò sagace il medico.
“Io non direi vecchi, ma persone saggie, quelle che ti sbattono in faccia la verità nuda e cruda senza tanti giri di parole”
“E’ una ramanzina, Ben?” gli rispose benevolo Isaac.
“No tutt’altro, con lei a volte riesco a essere me stesso, non so se riesco a spiegarmi, mi è d’aiuto confidarmi con lei…”
“Sono sicuro che anche l’ispettore Gerkhan sia un ottimo confidente”
“Sì, ma a volte per proteggermi…” Ben scrollò leggermente il capo.
“Preferisce rimandare le ramanzine giusto?”
“Forse” replicò il ragazzo.
“Comunque tornando a noi, cosa ti ha portato ad essere così remissivo? La perdita che hai subito ha contribuito certo, ma chi ti conosce da tempo pensa che tu abbia gettato la spugna e questo non è da te”
Ben si guardò i piedi non gli piaceva essere psicanalizzato, ma con Isaac sentiva di poter parlare liberamente, sapeva che la conversazione sarebbe restata un affare privato, loro e di nessun altro.
“Elise mi ha in un certo senso cambiato, mi ha fatto crescere, essere meno scavezzacollo. Elise era diventata il primo pensiero quando mi alzavo dal letto, l’ultimo prima di addormentarmi. E Livyana, beh, lo sa, se non fosse stato per lei, sarei morto in carcere. Loro due erano diventate le mie priorità. Adesso è rimasta solo Livyana, se perdessi anche lei per me sarebbe davvero la fine. In altre circostanze mi sarei gettato a capofitto sulle indagini infischiandomene di regole o giurisdizioni. Purtroppo in questo momento sto pensando che quel lavoro, che ho sempre desiderato fare fin da quando era un ragazzino, sta distruggendo tutto ciò in cui credo, ha spazzato via i miei sogni…vero è che se non fossi stato un poliziotto, non avrei incontrato persone che sono diventate la mia famiglia”
“Sembra tu voglia dare le dimissioni da come parli” lo guardò torvo Isaac.
“Chissà, ma come le ripeto ora devo pensare a Livyana, se perdesse anche me resterebbe sola”
“Ma tu?” chiese il dottore.
“Io? Io cosa?” chiese titubante Ben guardandolo dritto negli occhi.
“Sono sicuro che passeresti la vita a rimpiangere il tuo lavoro” replicò deciso.
“Lei lo ha lasciato…dopo la morte di suo figlio” gli ricordò Ben, ma nel tono non c’era nessuna polemica, nessuna nota stonata, solo un dato di fatto e il vecchio lo capì, per questo gli disse:
“Sì, ma non avevo un collega come il tuo, non dimenticherò mai la disperazione dei suoi occhi, quando gli raccontai che avevi perso la memoria, che eri ferito nel corpo e soprattutto nello spirito. Certo l’ispettore Gerkhan ti lascerebbe andare, le tue motivazioni sono sicuramente serie come lo furono le mie, ma dentro morirebbe”
Isaac decise di far rientro in casa, lasciando solo Ben con i suoi pensieri.
Il vecchio sapeva che quella conversazione avrebbe innescato in Ben pensieri contrastanti, ma era sicuro che alla fine il ragazzo avrebbe preso la decisione per lui più giusta.

Il resto della giornata trascorse abbastanza tranquilla, il medico portò a pesca Livyana mentre Ben decise di riprendere in mano la chitarra, mettendosi a suonarla seduto sull’amaca che aveva costruito tempo addietro.
L’ultima volta che lo aveva fatto era stato per Elise e le note della nota musica di Beethoven risuonarono nell’aria.
“Sta suonando” disse Livyana ad Isaac Heineken che stavano seduti in riva al lago “E’ un buon segno”
“Vedrai il tuo amico ritornerà ad essere il Ben che hai sempre conosciuto, forse non sarà uguale a quello di prima, ma quasi, ha solo bisogno di tempo, devi solo avere pazienza, stargli vicino ed aiutarlo come stai facendo”
“Lo spero, vederlo così mi fa male” rimarcò la ragazzina “Io sono riuscita a superare la perdita dei miei genitori grazie a lui…mi è sempre stato vicino, certo mamma e papà mi mancano, ma con lui al mio fianco…mi piacerebbe riuscire a fare lo stesso con lui”
“Sicuramente ci stai riuscendo, con la tua spontaneità e dolcezza…e se devi rimproverarlo fallo pure, ha bisogno di essere spronato, non lasciare che si abbatta” replicò il medico.
“Ricevuto” rispose facendo il classico gesto militare con la mano destra.
“Bene, ragazzina” convenne Isaac “Ora che abbiamo preso pesce a sufficienza ti insegno a cucinarlo. Prima però bisogna pulirlo…levare ciò che non ci serve”
“Dobbiamo???” chiese storcendo il naso la ragazzina.
“Certamente…” sorrise bonario il vecchio.
“Nooo che schifo!” ma poi entrambi scoppiarono a ridere.
Ben che in quel momento stava sistemando una corda della chitarra, da lontano li sentì ridere a crepapelle e un meraviglioso sorriso comparve anche sul suo volto.

Angolino musicale: capitolo di passaggio, ma nel prossimo entreremo nel vivo della storia…
Trading Yesterday ‘shattered’
Per ascoltarla: https://www.youtube.com/watch?v=dzS4OJP-YMk
Ieri sono morto; il futuro sta sanguinando Caduto nella tua solarità Il futuro è spalancato oltre il verosimile Sapere perché la speranza muore E si perde ciò che si è trovato, un mondo tanto vuoto Sospeso in un compromesso Ma il silenzio di questo suono presto seguirà In qualche modo il tramonto E trovare le risposte Vuol dire dimenticare tutte le domande che chiamiamo casa Passando per le tombe degli ignoti E ho perso chi sono E non riesco a capire e svanire Perché il mio cuore è infranto? …parole senza vita prendono forma sto piangendo Ma lo so, tutto quel che so è che la fine sta cominciando…Tutto è perduto, ma la speranza rimane e questa guerra non è finita C'è una luce, c'è un sole Che raccoglie tutti questi frantumi Li porta al luogo cui apparteniamo



 
  
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