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Autore: Darkwriterita    17/02/2017    1 recensioni
Tanto tempo fa, in una Romagna lontana lontana, dove ogni bel figaccione super sexy era gay e ogni gnocca sudamericana irremidiabilmente lesbica, io, Giovanna, giovane ed avvenente ragazza, con l'ego e la perversione molto maggiori dell'altezza, mi ritrovai a dovermi trasferire, insieme a mia sorella in una nuova casa.
La cosa che non mi aspettavo però era che mi sarei ritrovata circondata da due coinquilini non proprio sprizzanti di eterosessualità e una sorella lesbica repressa alla scoperta per la prima volta del mondo del sesso.
Insomma sono circondata da gay e lesbodrammi e questa cosa mi piace un casino!
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri, Slash, FemSlash
Note: Lime, Nonsense | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Il mattino seguente io e la mia adorata sorellina ci alzammo di buon ora per sbrigare le faccende burocratiche, alias iscrizione alla nuova scuola per lei e cercare un lavoro per me, speravo solo che essendo inizio settembre fosse ancora possibile iscriverla, ma avrei anche pregato in ginocchio il preside purché mia sorella riuscisse a prendere un diploma escludendo il disastroso futuro da trentenne cassiera di fast food che non aveva manco finito le superiori!

Io mi vestii in modo casual, fin troppo casual, mentre mia sorella sfoggiava un paio di pantaloni eleganti rosa schoking con camicia confetto e cravatta rosso fuoco perfettamente abbinata, ultimo tocco di stile furono le maniche coi risvolti fino al gomito.

Mentre stavamo uscendo incrociammo Rose all'entrata, che al contrario stava tornando a casa, ma che razza di lavoro faceva per tornare a casa alle 7 di mattina?!

In piú stava praticamente dormendo in piedi con un vestitino che definire "corto" era minimale, col trucco ormai praticamente sciolto e i capelli arruffati, ok ammetto che ero confusa quella volta, molto confusa.

La prima cosa che feci fú censurare la vista a mia sorella, avendo paura che mi morisse lì per via della sexaggine della nostra coinquilina.

"Ah, guarda chi c'è, le sorelle improbabili"

"Buongiorno coinquilina che devo ancora ben inquadrare" Risposi io.

Rose ci squadrò con i suoi occhi assonnati, finendo col fare un sorrisetto poco rassicurante quando vide le mie mani a coprire gli occhi di Roby.

"Tesoro hai bisogno pure che la tua sorellona ti censuri le ragazze ora? Attenta a non strozzarti, hai pure la cravatta stretta"

"Io n-non ho b-bisogno che Giovi m-mi censuri!"

Roby mi scansò titubante le mani, cercando di mantenere la calma di fronte alle forme perfette della nostra "simpaticissima" coinquilina.

Ma purtroppo per lei il suo intenso rossore facciale e i sudori freddi tradivano il suo intento, eppure mia sorella non distoglieva lo sguardo dagli occhi inquisitori della ragazza che avevamo di fronte.

"Almeno lo riesci a reggere il mio sguardo, va vatti a fare una bella scopata così almeno smetti di sbavare su qualcosa che non avrai mai innocentina"

"M-ma non è c-colpa mia se s-sei così bella"

Rose quasi ci scoppiò a ridere in faccia.

"Suona molto come per dire:" Scusa se ti stupro ma non è colpa mia se sei così gnocca", sono una cilena con tutte le cose al suo posto che ti aspettavi? Ora lasciatemi passare che sto morendo dal sonno"

Dopo aver detto queste cose molto poco carine e, inutile dirlo, dopo aver fatto diminuire la mia simpatia verso di lei ancora di più, entrò in casa, senza nemmeno salutarci decentemente!

Io stavo per avviarmi sbuffando, quando vidi Roby sospirare, ancora rossa in faccia, mentre osservava la porta... No, no, no! Mia sorella non poteva farsi piacere quella stronzetta altezzosa, ne avrebbe solo sofferto! Maledizione a lei e alla sua fissa per le sudamericane!

La trascinai via di forza afferrandola per un braccio.

"Giovi mi stai staccando un braccio"

"Almeno ti distraggo dal culo di quella lì" Dissi, senza nemmeno provare a nascondere la mia antipatia verso la cilena.

Ma l'unico risultato fù farla arrossire ancora di più e farle abbassare lo sguardo.

Quando poi fummo abbastanza lontane mi sfogai.

"Non puoi farti piacere quella lì Roby!"

"Non è che mi piace, si tratta solo di attrazione fisica"

Io mi massaggiai le meningi per cercare di mantenere la calma.

"Se fosse solo attrazione fisica non cercheresti di farti notare in modo così evidente rispondendole! Ti limiteresti a guardarla da lontano, ti conosco! E studio psicologia ma questi sono dettagli"

Lei si limitò a tenere basso lo sguardo, senza nemmeno provare a rispondermi.

Io presi un profondo respiro, pensando a che fare e l'illuminazione mi pervase.

Bisognava combattere le tette con le tette: Quella notte stessa avrei mandato la mia sorellina sessualmente frustrata in un bel night club da quattro soldi e le avrei pagato una spogliarellista per uno spettacolo privato! E si sa che nei night club da quattro soldi "spogliarello privato" include altri servizi oltre allo spogliarello.

Il mio piano era perfetto, ma per il momento non ne avrei parlato con lei, ma stasera avrebbe avuto una piacevole sorpresa...

Dopo che io ebbi architettato il mio geniale piano malvagio per salvare la mia adorata sorellina dalle grinfie della stronzetta (abbreviato per comodità in imgpmpslmasdgds), ci dirigemmo verso il liceo artistico della città per l'iscrizione di Roby.

Prendemmo il bus, dopo aver cercato quello giusto per circa un'ora, arrivando a destinazione in poco piú di un quarto d'ora.

D'innanzi a noi si stagliava un enorme edificio multicolor con miriadi di murales e statue strambe ovunque, un po' titubanti entrammo nella scuola.

Ad accoglierci in segreteria non c'era la classica segretaria cinquant'enne zitella, con gli occhiali dalla montatura improponibile e lo sguardo da "mi stai antipatico e non faccio neppure finta di volerlo nascondere", no, c'era un bellissimo ragazzo castano, circa della mia età e con un fisico da paura che s'intravedeva bene da sotto la camicetta scollata.

Sentivo la libidine crescere.

E mentre io stavo per incominciare a sbavare sulla buona dotazione del tale (si perché era piazzato bene pure dentro i pantaloni), Roby mi fece notare un tatuaggio sul suo collo: Due simboli del genere maschile incatenati tra loro...

E che cavolo!

Ma perché tutti quelli che adocchiavo dovevano essere gay? Mi sembrava quasi di avere un'esca per omosessuali attaccata addosso! Due ragazzi in due giorni, per non contare i 154 prima e senza contare le dichiarazioni da parte di ragazze e mia sorella piú la stronzetta.

Sbuffai, poi io e Roby ci avvicinammo.

"Salve vorremmo sapere se è ancora possibile iscriversi per il quinto anno" Esordì io.

Lui ci guardò e dopo aver fatto un ampio sorriso rispose.

"Vi chiamo il preside, sapete è lui che si occupa dei casi last minut"

Il ragazzo prese la cornetta retrò sopra la scrivania, premette qualche pulsante e rimase in attesa pochi secondi.

"Preside ci sono qui due ragazze che vorrebbero sapere per l'iscrizione al quinto, ok, gliele mando allora"

Il ragazzo chiuse la chiamata per poi indirizzarci verso una porta anti sgamo con sopra scritto: Preside.

Bussammo e subito dopo ci venne dato l'ok per entrare.

Ad attenderci, comodamente seduto dietro la sua scrivania glitterata, c'era un uomo bassino e grassoccio con una capigliatura afro molto alla moda.

Ci sorrise e ci fece accomodare sulle due sedie di fronte alla scrivania.

Parlammo per circa un'oretta, fortunatamente riuscimmo a metterci d'accordo per l'iscrizione di Roby, ci furono meno problemi di quanto avevo immaginato.

Ritornammo dall'affascinante segretario per la lista di libri e per sapere la sezione in cui si sarebbe trovata.

Uscimmo dalla scuola e ci rimettemmo in marcia, questa volta per girare tutta la città alla ricerca di un lavoro per la sottoscritta, in quanto di qualcosa dovevamo pur campare.

Dopo aver girato fino a pomeriggio inoltrato, riuscimmo finalmente a trovare il forziere del tesoro presso un piccolo supermarket poco distante da casa.

Andò più o meno così: Entrammo, chiedemmo del titolare, incontrammo il titolare e questo fu il discorso:

"Quindi vorresti lavorare qui eh?" Mi chiese il capo.

"No, non lavorare, portare onore e gloria a questo umile supermarket in modo da creare un impero!" Gli risposi.

"Assunta"

Infine ci stringemmo la mano.

La paga non era niente di eccezionale, ma secondo i miei calcoli ci avrebbe permesso di arrivare a fine mese senza morire di fame, non troppo almeno.

"Giovi se vuoi lo cerco anche io un lavoretto, non mi sembra giusto far gravare tutto sulle tue spalle" Mi disse Roby appena uscite dal supermarket, rischiando di far sciogliere il mio cuore con il suo tono troppo dolce.

"No Roby, devi pensare alla maturità te, lascia fare tutto alla tua sorellona" Ammiccai come mio solito fare con questo tipo di discorsi.

Ritornammo a casa verso sera, subito misi in atto il mio piano malvagio.

Nemmeno il tempo di farla rilassare sul divano che la ritrascinai davanti al suo armadio.

"Mettiti il tuo miglior completo, sta notte ti voglio portare in un bel posticino eheh..."

Lei dapprima mi guardó dubbiosa, ma poi, dopo aver sospirato, incominciò a prepararsi.

Io mi diressi in camera mia aspettandola giocando al cellulare, visto che sapevo che ci avrebbe messo almeno un poaio d'ore prima di sistemarsi, era una perfezionista assurda quindi ci metteva sempre un casino a prepararsi.

Dopo che Roby finì di prepararsi e aver cenato, uscimmo di nuovo da casa.

Chiamai un taxi, per poi chiedere sottovoce al conducente dove potevamo trovare un bel night club a basso costo.

Lui ammiccò e mi disse di non preoccuparmi.

"Giovi ma dove cavolo stiamo andando?" Mi chiese Roby una volta salite sulla vettura.

"Tranquilla russa, ti piacerà un casino vedrai"

Arrivammo al paradiso erotico in una mezzoretta, e no "paradiso erotico" non è un nomignolo che gli ho affibbiato, il locale si chiamava davvero così, aveva l'insegna a neon con tanto di ragazza sexy gigante affianco.

Appena scese dalla macchina mi ritrovai mia sorella a guardarmi male, mentre io pagavo il tassista.

"Un night club... Ma davvero?" Mi chiese Roby in tono seccato.

"Su dai sorellina devi imparare a divertirti! Il tassista mi ha assicurato che qui ci sono le spogliarelliste migliori della zona"

Afferrai la mia innocente, ma ancora per poco, sorellina per un braccio e la trascinai fino all'entrata, dove vi era un gigantesco bodyguard, che rientrava perfettamente nello stereotipo del bodyguard classico: Afroamericano, armadio a due ante, vestito in giacca e cravatta e con gli occhiali da sole anche se era notte.

"Mi scusi se volessimo uno spogliarello privato a chi dobbiamo rivolgerci?" Chiesi io come si chiede la zona del reparto frutta e verdura al supermercato.

Lui ci guardò alzando un sopracciglio, poi chiamò qualcuno col cellulare.

"Si, all'entrata, due ragazze, chiedono di uno spogliarello privato, si... Ok allora la aspetto capo"

L'omaccione ci fece segno di aspettare dopo aver chiuso la chiamata.

Dopo circa una decina di minuti arrivò una donna sulla trentina, che rientrava perfettamente nello stereotipo della lesbica: Capelli corti, rasati ai lati con ciuffone riccioluto sul davanti moltro trandy e vestita con abiti chiaramente maschili.

Mi aspettavo che da un momento all'altro comparisse pure il gay vestito elegante che parla gesticolando e con tono infemminato.

"Buon Lesbo day a voi care" Ci salutò la donna sorridendo.

"Non sapevo che oggi fosse il Lesbo day" Risposi io con tranquillità.

"Oh cara, ogni giorno è ottimo per essere un Lesbo day" Disse ad effetto.

"Comunque mi presento: Io sono Giovanna e questa biondina qui è Gianroberta, anche detta Roby ed è la mia sorellina" Ci presentai.

"Io sono Clarice, molto piacere, allora a cosa può servirvi il mio umile night?"

Io mi avvicinai e con fare molto amicone le cinsi le spalle con un braccio e incominciai a spiegare.

"Vedi devo far rilassare un po' la mia povera sorellina lesbica e pensavo che un bello spoiarello privato con tanto di "consumo" finale sarebbe stato l'ideale" Pronunciai la parola "consumo con particolare enfasi.

Dall'occhiata che Celine mi lanciò dopo capì subito che aveva ben inteso cosa intendessi per "consumo".

"Allora non posso assicurare il "consumo" visto che le nostre ragazze sono libere di scegliere se concedersi o meno, ma per solo pochi euro in più potrei accidentalmente, per puro caso, farle avere come spettacolo privato la nostra spogliarellista non proprio, anzi per niente, etero, allora abbiamo un accordo?"

Ci stringemmo la mano e io pagai la somma accordata, e devo dire che erano anche piuttosto economici.

Poi mi rivolsi a Roby, che non aveva sentito nulla della conversazione tra me e la donna.

"Allora sorellina, questi sono i soldi per il taxi, chiamane uno e torna a casa appena hai fatto, non avere fretta tanto non ti aspetterò alzata" Ammiccai non troppo velatamente, lasciando Roby nelle mani di Celine e il suo bodyguard.

Chissà se la me stessa dell'epoca avrebbe agito allo stesso modo se solo avesse saputo le conseguenze.




 
   
 
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