Vulnerabile
Doveva uscire da quel bunker e doveva
farlo in fretta! Kara si piegò su Lena, ascoltando il
cuore della donna battere regolare, con i raggi X verificò che non avesse
fratture. Nell’auricolare Alex e Winn le urlavano di
andare via.
Si voltò a osservare Metallo,
chiedendosi se vi era un modo per salvare anche lui, con rammarico capì che non
c’era più tempo, sollevò Lena tra le braccia e, rapida, si alzò nel cielo.
Dietro di lei il bunker esplose in
una velenosa nuvola di kryptonite sintetica, ma lei
ormai era lontana.
Sentiva J’onn
volare poco distante da lei, ma con un sorriso abbassò lo sguardo su Lena.
Aveva avuto ragione, per tutto il tempo: lei era innocente.
“Stiamo bene.” Riferì a un Alex
terrorizzata e poté percepire il sollievo nella sua voce mentre dava a lei a al
marziano i dati relativi all’esplosione. “La porto a casa.” Disse a J’onn che annuì sfrecciando poi nel cielo e allontanandosi
verso la base DEO. Lei invece rallentò, mentre volava sopra la città, lontana
dai pericoli.
Ora che aveva più tempo verificò che
la caduta non avesse procurato a Lena dei danni alla testa, ma tutto sembrava
normale, si sarebbe svegliata presto. Mentre lo pensava la donna si mosse,
sistemandosi meglio contro di lei e mormorando qualcosa.
“Sei sveglia?” Chiese lei, ma Lena
non rispose, aveva ancora gli occhi chiusi, probabilmente stava solo
riprendendo lentamente conoscenza.
“Kara…” Per
poco non sobbalzò a mezz’aria nel sentirsi chiamare per nome. Abbassò lo
sguardo sulla donna che spinse il viso contro il suo collo, un sorriso che le
si disegnava sulle labbra, la kryptoniana si chiese
se avesse capito bene. “Kara…” Mormorò di nuovo Lena
gli occhi chiusi, togliendole ogni dubbio.
Kara sentì il viso arrossarsi, mentre le
sfuggiva un sorriso. Era così bella, poteva vedere la sua fragilità ora che era
svenuta tra le sue braccia e ciò la rendeva ancora più incantevole.
“Mi piace il tuo profumo…” Mugugnò la
donna, persa nei suoi sogni, Kara arrossì ancora di
più, forse era meglio se arrivavano in fretta alla L-Corp!
Raggiunse il balcone e vi scese
dolcemente, aprì la porta e portò Lena all’interno del suo ufficio, poi, con
delicatezza, la stese sul divano.
“Non voglio farle del male…” Disse la
donna con sorprendente chiarezza, ora sul suo volto si era dipinta
un’espressione dolorosa, come se soffrisse.
“Va tutto bene.” Le mormorò lei,
incapace di resistere. “Sono qui, ora, non devi più affrontare il mondo da
sola.” Kara sorrise nel vedere il viso di Lena
distendersi. Senza riuscire a trattenersi allungò le dita sfiorando il viso
della giovane Luthor. Sentì un brivido attraversarla
e ritirò la mano.
“Scacco matto.” Pronunciò
distintamente Lena e Kara sentì un brivido molto
diverso. Non le era piaciuto il suo tono, non le era piaciuto il modo in cui le
sue labbra si erano arcuate in qualcosa di ben diverso dal suo solito sorriso.
“Non permetterò che tu diventi
malvagia.” Mormorò, prese le mani della donna e le strinse. “Non ti abbandonerò
mai.” Promise, con convinzione. Poi si abbassò e depose un bacio sulla fronte
pallida della donna.
“Kara…”
Sospirò la giovane Luthor e sembrò rilassarsi. Kara sentì il cuore sussultare: come poteva, Lena, renderla
così vulnerabile?
Non poteva, non poteva lasciarsi
andare in questo modo. Doveva reagire ai sentimenti che provava per lei… perché
ne aveva paura. Credeva in Lena, le credeva con tutta la sua forza, ma… non
poteva consegnarsi interamente a lei, anima e cuore, doveva proteggersi. Una
lacrima, a quell’ingiustizia, le sfuggì dagli occhi scorrendo lungo la sua
guancia; perché? Perché Lena doveva essere una Luthor?
Eppure Kal
era stato convincente: stalle vicino, aveva detto, se vedi del buono in Lena
allora lotta per mantenerla così, ma ricorda, non farla avvicinare troppo al
tuo cuore, non voglio che te lo spezzi.
Avevano parlato a lungo lei e Kal, il giovane
non aveva l’arroganza e l’aggressività di James, lui parlava di Lex con sofferenza, spiegando quanto fosse stato doloroso
per lui il suo tradimento. Kara aveva tentato di
protestare, di dire che Lena era diversa, perché Lena era diversa! Eppure,
eppure gli occhi di suo cugino l’avevano guardata tristi.
“Lex per me era un buon amico, ma Lena… sei
sicura sia solo un’amica per te? Perché lui mi ha ferito profondamente, cosa
potrebbe fare Lena a te? Noi Super abbiamo un solo punto debole e non è la kryptonite.” Si era indicato il cuore e aveva sospirato.
“Se Lois morisse io… io credo che impazzirei. Se scoprissi che è malvagia… non
oso immaginare…”Aveva scosso la testa e poi l’aveva guardata con profondità e
dolcezza. “Cosa succederebbe se tu aprissi il tuo cuore a Lena e poi lei ti
tradisse?” Kara aveva sentito la verità nelle sue
parole e ne era rimasta distrutta. Così distrutta che non era neppure volata da
Lena quando lo avrebbe così profondamente desiderato: Lillian
Luthor era stata arrestata e lei sapeva quanto la
ragazza dovesse soffrire in quel momento.
“Quello che ha fatto oggi, salvare tutti gli alieni della città, è stato
importante. Ma… stai attenta, va bene?” Kal si era
alzato e poi le aveva lasciato un bacio sulla fronte prima di tornare a Metropolis e lasciarla lì, sola, a chiedersi cosa dovesse
fare.
Non sapeva cosa provava per Lena,
sapeva solo che quando la donna la guardava il mondo smetteva di esistere e c’erano
solo più quegli occhi magnetici e intriganti, dolci e decisi al contempo che la
guardavano scavandole nell’anima e smuovendo il suo cuore.
Ora quegli occhi erano chiusi eppure Kara indugiava, quasi desiderando che Lena si svegliasse
prima che lei andasse via, consapevole, però, che avrebbe dovuto andarsene prima
che succedesse.
Lena la rendeva vulnerabile e lei non
poteva permettersi di essere vulnerabile con un Luthor.
Non voleva credere che il sangue potesse caratterizzare una persona, non poteva
e non voleva, ma Lena era cresciuta in una casa di serpenti e, per quanto lei
potesse credere nella sua buona fede, non poteva permettersi di lasciarsi
andare, non del tutto. Poteva essere sua amica, nulla di più.
Forse… forse Alex aveva ragione,
doveva dare a Mon-El una possibilità. Mise a tacere
la parte di lei che urlava, ribellandosi a quell’idea, dicendole che il ragazzo
non poteva ferirla proprio perché lei non lo amava, sbraitando che se aveva
tanto paura di legarsi a Lena era proprio perché non era solo un’amicizia la
loro. Strinse i pugni facendo un passo indietro e allontanandosi dal corpo
svenuto della donna.
Vide che apriva gli occhi e in un
sospiro sparì dalla stanza. Ma non riuscì a volare lontano, si voltò nell’aria
osservando Lena tirarsi a sedere e guardarsi attorno confusa.
“Non smetterò mai di lottare per te.”
Promise ancora. Poi con il cuore pesante volò via tornando a casa.
Note: Piccolo missing moment da inserire durante l’episodio 2x12, facile intuire dove.
Mi spiace se è un po’ triste, ma inizio a prepararmi all’idea di Lena cattiva e Karamel canon. Entrambe due schifezze banali che gli sceneggiatori dovrebbero evitare come la peste, ma che temo saranno la realtà. La seconda sicuro come la morte, la prima… vedremo.
Quindi, visto che non ha senso che Kara scelga Mon-El ho cercato di darle una motivazione… e ciò la sua paura di legarsi a un Luthor, perché malgrado tutta la sua fiducia il timore che Lena si dimostri cattiva è sempre dietro all’angolo e Superman lo sa molto bene.
Insomma, spero che malgrado tutto la storia vi sia piaciuta, ho deciso di condividerla lo stesso con voi anche se non è perfetta. ;-)