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Autore: MiaBlack    19/02/2017    1 recensioni
La storia si colloca anni dopo a "What? realy? My..." Si lo so vi ho rotto le scatole con sta storia ma vi prendete pure lo spin off! xD
Sono passati anni da quando Oliver ha salvato la città da Slade. La città è più o meno tranquilla. Oliver ha abbandonato definitivamente il suo ruolo di di Green Arrow e anche Felicity ormai non scende più al covo da molto tempo. La città ha comunque bisogno di eroi che combattano per lei... Qualcuno di molto vicino a loro prende in cosegna i costumi: Arrow, BlackCanary e Arsenal tornano con nuovi volti e nuovi nemici da affrontare.
Nel loro pattugliare un ladro attirerà la loro attenzione e più di tutti quella della nuova BlackCanary.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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chiedo scusa se l'altra settimana non ho aggiornato, ma ho avuto un problema e non ce l'ho fatta!!

Capitolo 6

 

Tre giorni dopo la rapina alla gioielleria Hope stava ancora spettanto che il commissario lance le desse il materiale che gli aveva chiesto, l'idea di non sapere cosa stesse cercando il tizio mascherato la infastidiva, rubare nell'archivio della polizia non lasciava grande margine di movimenti, sicuramente non era una rapina che stava architettando, in quell'edificio non vi erano piante catastali, non c'erano nemmeno grandi documenti riservati, erano tutti atti che se richiesti potevano essere sonsultati da chiunque, chiunque avesse un minimo di nazioni legali. Quel tipo stava cercando qualcosa e sicuramente non voleva che si sapesse la sua identità.

-Mi stai ascoltando o ti sei persa in un mondo tutto tuo? - la voce di Sara junior la fece riscuotere dai suoi pensieri, si era talmente concentrata sul ragazzo mascherato da non ricordarsi più dove si trovasse e del perché si trovasse li.

-Ehm, certo! - Hope fece vagare il suo sguardo sul tavolo cercando di capire cosa l'amica le potesse aver chiesto.

-Certo ovvio che mi stavi ascoltando, infatti non ti sto chiamando da cinque minuti, tranquilla. -

-Fai poco la sarcastica con me. Forza dimmi? -

Hope e Sara erano sedute ad un tavolo di un bar, Sara aveva un esame di statistica e aveva supplicato l'amica perché l'aiutasse a passarlo, lei per i numeri era come Robert non poteva farcela, potevano darle una qualsiasi arma da smontare e rimontare e lei avrebbe saputo farlo ad occhi chiusi, ma far tornare un conto per lei era peggio che parlare arabo.

-Parlami Hope, so che non posso capire quello che ti succede, ma sono tua amica e posso provare ad aiutarmi.- parlare di qualcosa per era sempre difficile, la sua intelligenza le aveva sempre fatto capire le cose prima degli altri e spesso troppo spesso preferiva tenerle per se così da non far preoccupare nessuno.

-E' che... voglio dire... -

-E' per il tipo che hai incontrato a ballare? Non ne vale la pena e non ne vale la pena nemmeno Shelly è sempre stata gelosa di te fin da piccola.- Sara aveva ragione, Shelly l'aveva sempre invidiata in un modo quasi patologico e anche se lo sapeva aveva preferito ignorarlo.

-E' che... non avrò mai quello che hai tu con Robert, non esiste al mondo qualcuno per me. -

-Ehy... - aveva appena finito di parlare che qualcuno le aveva interrotte, Sara guardava oltre Hope incantata e con la bocca leggermente aperta, Hope invece si limitava a non muoversi, non voleva vedere chi c'era dietro di lei, le era bastata la voce per riconoscerlo.

-Sarebbe carino se ti girassi... - la frase era piena di sarcasmo e di irritazione.

-Cosa vuoi? - chiese acida, Alex sobbalzò non aspettandosi una reazione del genere, sapeva che non sarebbe stata contenta di vederlo, ma non si aspettava tanda astiosità, erano passati diversi giorni dall'ultima volta che l'aveva incrociata in palestra, quando l'aveva lasciata andare l'aveva fatto con la consapevolezza che il giorno dopo l'avrebbe incontrata nuovamente, invece sembrava che la bionda avesse smesso di andarci, cosa molto strana visto che tutti gli avevano confermato che era solita allenarsi tutti i giorni anche più volte al giorno.

-Mi stai evitando? - chiese di getto senza tanti giri di parole.

-Dovrei? - si limitò a rispondere irritando il giovane ancora di più, su una cosa la gente aveva ragione, Hope Queen sapeva cosa dire o fare per far saltare le staffe alla gente, sembrava avesse un sesto senso che le dicesse cosa dover fare per far arrabbiare l'interlocutore, ma non avrebbe funzionato con lui.

-Dimmelo tu, sono giorni che non vieni in palestra. -

-Magari vengo quando non ci sei? - quella era un ottima obiezione, se solo non avesse chiesto a Sara e a Cin e se entrambe non avessero confermato che la bionda non si faceva vedere da giorni.

-So che non ci stai andando. - continuò imperterrito lui.

-Okay non sto andando in palestra vuoi arrestarmi? Non sapevo ci fosse una legge che mi imponesse di andarci tutti i giorni. -

-Se pensi che le tue risposte acide mi infastidiscano ti sbagli di grosso. - sibilò piegandosi in avanti, così che i loro visi fossero alla stessa altezza.

-Se pensi che io sia acida perché tu sei speciale ti sbagli... non cambio il mio comportamento per qualcuno... -

-Se sono uno qualsiasi allora perché smettere di venire in palestra... - la logica di Alex stava per incastrare Hope e questo era una cosa che non era mai capitata, Sara che silenziosa assisteva alla scena si voltò verso l'amica curiosa e spaventata allo stesso tempo, mai aveva visto Hope essere messa all'angolo da qualcuno, ne in uno scontro diretto ne in uno scontro verbale.

-Tu parti con la convinzione sbagliata che io non venga in palestra per evitare te, ma forse sono semplicemente impegnata oppure semplicemente mi allano altrove. Sono Hope Smoak Queen, non ho bisogno di venire alla Taer al safer per allenarmi. -

-Ma lo hai sempre fatto... Se non hai paura di me, ti aspetto in palestra, questa volta non ci andrò piano... - le parole di Alex erano stato un mix tra una doccia fredda e uno schiaffo in faccia per Hope che era pronta a farsi valere, ma Alex non si scompose si radrizzò e si allontanò dalle due, la bionda scatto in piedi infuriata dal comportamento maleducato del giovane, Sara riuscì ad afferrarla e a riportarla a sedere sulla sedia prima che potesse combinare qualche casino.

-No!- si limitò a sibilare bloccandola in un abbraccio stritolatore, Hope stava letterarlmente tremando dalla rabbia, chiunque fosse il ragazzo aveva segnato la sua condanna a morte senza nemmeno saperlo.

-Io lo disintegro... - sibilò quando ormai era fuori dalla sua vista.

-Beh per farlo dovresti andare a palestra... -

-Ti ci metti pure tu? - Hope si voltò verso l'amica.

-Hope calmati, se vuoi fargli chiudere la bocca sai come fare. -

-Se ne pentirà di avermi provocato! - Hope sbuffò ancora furiosa, pregustando già il sapore della vittoria.

-Ora dimmi chi è quel figone che ti ha fatto infiammare e per infiammare non intendo solo arrabbiarti, quel tipo ti piace! - Sara aveva c'entrato in pieno il problema principale di Hope, Alex le piaceva, era il tipo di ragazzo che aveva sempre cercato, qualcuno che non si lasciasse mettere i piedi in testa da lei, nè verbalmente nè fisicamente eppure allo stesso tempo quel suo non farsi calpestare la irritava a morte.

-Ah è bello quando anche te non hai le idee chiare, ti rende quasi più umana. - la bionda non rispose scosse la testa e tornò a guardare i fogli davanti a lei, l'esame di Sara era più importante della sua probabile perdita di senno.

 

Dovettero passare diversi giorni prima che Hope tornasse in palestra, era un anonimo pomeriggio come tanti, la ragazza aveva raccolto le sue cose e se ne era andata in palestra, iniziava a sentirne la mancanza, non che non si allenasse, passava gran parte del suo tempo al covo, ma andare alla Taer al safer era un altra cosa.

-Guarda chi si vede... - Sara era nel suo ufficio a sistemare alcuni contratti, aveva assunto da poco un nuovo istruttore per alcuni corsi, quando Cin l'aveva chiamata dicendole che una certa bionda di loro conoscenza era tornata ad allenarsi, così era andata in sala per poterlo costatare con i suoi occhi.

-Ciao zia. - Hope era diventata un mostro nel non esprimere alcuna emozione, era così brava che molte volte spaventava anche le persone che la conoscevano meglio e sapevano che Hope era tutto fuor che apatica.

-Come mai sei tornata? - chiese buttando li la domanda mentre entrava sul tatami.

-Così, ti va di fare un po' di sparring? - chiese, sapeva che avrebbe rifiutato, non che Sara si tirasse indietro quando c'era da combattere, ma era difficile che le due lo facessero in palestra.

-No, lo sai: non qui. - rispose infatti Sara, si concedeva qualche sessione di sparring con Hope solo quando la palestra era vuota o comunque c'era poca gente e non era quello il caso.

-A breve però dovrebbe arrivare Alexandre puoi chiedere a lui.- buttò li Sara osservando la reazione della figlioccia.

-Prepara la cassetta del pronto soccorso, gli voglio spaccare la faccia. - la bionda sorrise, l'amore non era bello se non scorreva un po' di sangue.

Alexandre arrivò poco dopo, Hope si era messa su un lato della sala a lavorare, non stava facendo niente di particolarmente impegnativo.

-Guarda chi si rivede, pensavo fossi troppo spaventata per tornare in palestra. - Hope che non aveva trovato particolarmente divertente la battuta non si voltò nemmeno continuò invece il suo ripasso delle basi.

Alex rimase in silenzio studiando i movimenti ripetitivi che la giovane stava facendo, stava ripassando le gomitate una dopo l'altra senza fermarsi percorrendo la sala. Alexandre la guardò sorridendo divertito, l'aveva fatto anche lui per tantissimo tempo e occasionalmente continuava a farlo, il ripasso delle basi era qualcosa che i novizi non capivano, le basi permettevano di fare quello che volevi, davano l'opportunità di piegare quella disciplina e modellarla nelle proprie mani, come ogni cosa però andava ripassata. La ragazza era a metà della sala e Alexandre decise di intervenire.

-Sbagli. - disse bloccandole il braccio con una mano e posando l'altra sul fianco, la giovane che non si aspettava di essere toccata scattò in piedi cercando di allontanarsi ma la mano sul fianco la constrinse a non muoversi.

-Se tieni le ginocchia leggermente più flesse questo movimento a pendolo ti verrebbe più fluido e di conseguenza entrerebbe più in profondità. - Alex le spostò un piede con il proprio solo di pochi centimetri continuando a spiegarle perché secondo lui avrebbe dovuto ascoltare il suo consiglio, Hope si limitava a fissarlo punta nell'orgoglio, erano anni che si esercitava e quella era una delle gomitata che usava più sopesso quando indossava i panni di Canary, non era possibile che stesse sbagliando.

-Poi ovviamente fai come credi. - concluse spostandosi di un passo, l'aura della bionda era diventata improvvisamente minacciosa e molto aggressiva. Alex aveva imparato a camptare segnali non verbali, erano piccole vibrazioni che la persona mandava, Hope in quel momento emanava vibrazioni pericolose.

-Che vuoi? - chiese vedendo che il giovane non si spostava e continuava a fissarla.

-Ti va di fare un po' di allenamento insieme? - chiese speranzoso.

-Sparring? - non aspettava altro, lo voleva picchiare da quando l'aveva visto al club mentre ballava con Shelly, ma la voglia era aumentata dopo l'incontro al caffè.

-Veramente non volevo fare sparring, un po' di ripasso delle basi... tanto per fare qualcosa. - spiegò lui alzando le spalle, quel giorno non aveva voglia di fare sparring non si sentiva carico e soprattutto non gli andava di far infuriare ancora di più la ragazza.

-Come vuoi io lo stavo già facendo la sala è grande puoi farlo anche tu. - per la prima volta da quando si erano conosciuti Hope non gli stava dicendo di no, non gli aveva detto nemmeno di si, ma quello era un passo avanti notevole.

-Vuoi continuare con le gomitate? -

-Sok! - lo corresse lei con il termine thailandese facendo sorridere Alex.

-Oppure ci sono sempre i kao... - il giovane aveva velocemente cambiato la terminologia adattandosi alla richiesta della ragazza.

-Potremmo iniziare veramente dall'inizio... - propose lei, le basi erano qualcosa di rassicurante, le faceva quando voleva rilassarsi, ripassare i movimenti fondamentali aveva un qualcosa di liberatorio.

-Bene iniziamo con la posizione e poi con gli spostamenti? - Alex non si sbilanciava, rimaneva impassibile a qualunque sua richiesta.

-Okay no scherzavo, gli spostamenti li eviterei volentieri. Calci? -

-Perfetto. - i due si misero d'accordo sulla seguenza da eseguire prima di iniziare.

Quando Sara riapparve in sala trovò i due ancora intenti a ripassare le varie mosse, questa volta però Hope teneva i colpitori e Alex portava le mosse, la situazione sorprese la bionda la quale però non era intenzionata a chiedere spiegazioni si limitò a girare su se stessa e a uscire dalla sala prima che uno dei due la vedesse e l'incantesimo di pace si incrinasse.

 

Erano in sala da quasi due ore, si erano già dati il cambio diverse volte ora era il turno di Hope di tenere i colpitori e Alex doveva portare i calci secondo come li chiamava lei, era a metà del secondo minuto quando la bionda si fermò, lo gardò accigliata prima di porre la domanda fatidica.

-Che hai fatto? Mi sembri meno battagliero del solito. - aveva ricevuto i suoi calci e sapeva che erano forti e precisi, quelli che le stava tirando in quel momento non avevano niente a che vedere con quelli che ricordava.

-Ti interessa veramente? - la domanda la sorprese, solitamente era lei quella che rispondeva in modo brusco e acido, nessuno le si era mai rivolto in quel modo, tutti la trattavano con rispetto visto che la sua famiglia deteneva le azioni di metà delle più grandi aziende della città e della capitale, insomma, fare uno sgarro a lei poteva costare il posto di lavoro a qualche familiare.

-I tuoi calci fanno schifo. - si limitò a spiegare.

-Non ti ho chiesto perché me lo stai chiedendo, ti ho chiesto se ti interessa sapere perché i miei calci fanno schifo. - l'obbiezione lasciò ancora una volta Hope indecisa sulla risposta, le interessava? In un certo senso si, lui la incuriosiva, ma una vocina nella sua testa le diceva che non doveva lasciarsi coinvolgere Alex era un pericolo, era strisciato nella sua vita in modo silenzioso e ora si stava insinuando sempre più in profondità come un serpente, se non avesse mantenuto la guardia alta l'avrebbe morsa e per lei sarebbe stata la fine.

-Ti va un caffè? - il giovane si era tolto i guantoni e li aveva lanciati nel suo borsone.

-Okay. -

-Ci troviamo fuori tra una ventina di minuti, mi faccio una doccia veloce. - lo guardò allontanarsi chiedendosi come fosse riuscito a farle dire di si, doveva essersi bevuta il cervello.

Dopo una doccia di pochi minuti, giusto per togliersi il sudore di dosso Hope raccolse le sue cose e se ne andò da Sara che era in ufficio.

-Zia? - la chiamò entrando.

-Ciao tesoro, finito di allenarti? -

-So che sai che mi stavo allenando con Alexandre. Smetti di fare la finta tonta. Ti lascio il borsone se non passo io chiedo alla mamma di passare lei a prenderlo.-

-Va bene... E' successo qualcosa? - chiese Sara, Hope si comportava in maniera strana, cioè più strana del solito.

-No niente... a dopo. - la donna guardò la figlioccia uscire dall'ufficio leggermente confusa.

-Ma non si stava allenando con Alex... Che l'abbia ucciso e ora va a nascondere il cadavere? - Sara schizzò in piedi spaventata al solo pensiero, se fosse stata un altra persona quell'idea non l'avrebbe mai presa veramente in considerazione, ma Hope era capace di ammazzare qualcuno anche se non l'aveva mai fatto. Arrivata all'entrata Sara si fermò sorpresa, le porte a vetri rivelavano quello che mai avrebbe pensato in tutta la sua vita, Hope stava uscendo inseme ad Alexandre, il quale non era dentro nessun sacco nero e non veniva nemmeno trascinato privo di sensi, il giovane camminava sulle proprie gambe di sua spontanea volontà, decisamente era una cosa strana, ma non sarebbe stata lei a metterci bocca.

 

Continua

Spero vi sia piaciuto

MiaBlack
   
 
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