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Autore: Tefnuth    22/02/2017    1 recensioni
[sequel di Evil mirror].
Da quando è stato imprigionato nel mondo dello specchio, l'unico pensiero che occupa la mente di Tom è il desiderio di vendetta contro Bill. Nulla può distrarlo del tutto da questo chiodo fisso, non gli svaghi che si è creato né la compagnia di una piccola ombra.
Bill, invece, sta assaporando ogni secondo della vita reale portando con sé un gran segreto.
Entrambi pensavano che non si sarebbero mai più rivisti, invece i loro destini torneranno ad intrecciarsi grazie all'intervento di un personaggio misterioso, che offre a Tom la possibilità di vendicarsi.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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[Billy]

“M…ma tu, tu chi sei?” chiese Billy all’abitante della gabbia, perché la persona che ora stava nella prigione non era la stessa che aveva visto due giorni prima. Era una creatura umanoide molto simile a Miroir, certamente più grande del Bill adolescente che aveva conosciuto, con il corpo in puro cristallo iridescente. Peccato che quella pietra preziosa fosse incrinata in più punti.

“Non mi riconosci? – Chiese la creatura. – Sono la stessa persona che hai conosciuto due giorni fa” la sua voce risuonò famigliare al piccolo spettro.

“Bill? – Esclamò Billy avvicinandosi alle sbarre della prigione. – Com’è possibile?”.

“Questo è il mio vero volto, a parte le crepe: queste sono ciò che resta del bentornato di Miroir” spiegò Bill sedendosi davanti alla sua copia.

“Ti ha picchiato così forte? Questo non era assolutamente nei patti!” ricordò Billy adirandosi un poco.

“Si è vendicato per quello che gli ho combinato, qualche anno fa. Voleva solo questo”.

“Cosa avresti fatto, scusa?” domandò lo spettro.

“Sono scappato da qui, e ho rovinato tutti i piani che aveva progettato per seminare il terrore nel mondo. Ha aiutato Tom solo per arrivare a me. Mi dispiace, veramente tanto, per aver messo nei guai il nostro comune amico ma ho dovuto farlo. So già quello che mi succederà, che morirò, ma in fondo me lo merito” raccontò Bill.

“Perché dici questo, sacrificare la tua vita per lui?” chiese la copia, ora molto preoccupata.

“Perché l’ho sempre considerato come un fratello. E’ stato lui a darmi il nome, l’unico che abbia mai avuto, e non ha avuto paura di me quando mi sono mostrato. Gli ho fatto un torto, e ora devo pagare”.

“Devo informare Tom! Lui deve sapere” dichiarò Billy, già con i piedi rivolti verso l’uscita. Bill lo fermò subito, trattenendolo per la giacca

“Lascialo fuori da questa storia. – Gli disse. – Lui non deve sapere più niente di me” il suo tono era severo e gli occhi di vetro imploranti.

“Vuoi davvero finire così? Se, come dici, hai fatto tutto questo solo per fermare Miroir lui deve sapere. Ti sta odiando per un’ingiustizia” replicò la copia.

“Promettimi che lui non saprà niente. GIURA!” ordinò Bill. Il piccolo spettro annuì, anche se nella sua immaginazione stava incrociando le dita.

“Ora devo andare. – Affermò, cosicché il prigioniero lasciasse la sua giacca. – Verrò a trovarti spesso, e mi racconterai del mondo esterno” promise prima di andarsene.

“Spero che Tom non ti abbia fatto troppo simile a me. – Pensò Bill nella solitudine della sua prigione. – O temo che non ci rivedremo mai più”.

[Tom]

“SVEGLIATI TOM! Devo assolutamente farti vedere una cosa” gridò Billy bussando da dietro la superficie di vetro dello specchio, con tanta forza che quasi sembrava volerlo rompere.

“Che c’è?” domandò Tom svegliandosi con gli occhi pesanti, un po’ irritato per essere stato destato in piena notte.

“Devi assolutamente vedere una cosa” ripetè il piccolo fantasma, scalpitando e guardandosi attorno allo stesso tempo.

Senza accendere la luce della camera, e rischiando di inciampare un paio di volte sulle proprie scarpe, Tom si avvicinò allo specchio

“Cosa vuoi farmi vedere, con così tanta urgenza?” chiese.

“Lo spirito che ti ha aiutato a tornare a casa, non è quello che sembra. Lo ha fatto solo perché voleva vendicarsi di Bill” dichiarò il piccolo spettro, stando ben attento a non parlare a voce troppo alta.

“E allora? Gli sta bene. – Rispose Tom di botto. – Adesso ognuno sta dove deve stare”.

“Forse cambierai idea, quando ti farò vedere cosa gli ha fatto” affermò Billy poco prima di scostarsi leggermente e far apparire, sulla superficie dello specchio, la figura rinchiusa nella dimensione prigione.

Tom si aspettava di vedere il corpo del rivale riverso sul pavimento, in lacrime, e invece c’era una strana creatura umanoide con la pelle di cristallo e senza caratteristiche fisionomiche; senza alcun pelo superfluo (non aveva neanche i capelli), e senza dei veri occhi, assomigliava moltissimo ad una bambola su cui ancora non erano stati dipinti i tratti facciali. Sembrava appartenesse alla stessa specie di Miroir.

“E chi sarebbe quello? Non è Bill” esclamò Tom, non riconoscendo l’ex amico in quella figura addormentata.

“E’ proprio lui, invece. – Lo contraddì il ragazzino nello specchio. – Ha ripreso la sua forma originaria dopo che Miroir lo ha picchiato a sangue. Tu non puoi vederlo, da lì, ma ha molte crepe sul corpo. Vuole ucciderlo”.

Tom represse lo stupore, e cercò di non dare peso alla stretta allo stomaco che lo aveva assalito

“Cosa vuoi che me ne importi?” dichiarò facendo l’indifferente, anche se sentiva che si stava preoccupando per il prigioniero-

“Io non posso far niente, per aiutarlo, ma tu puoi” continuò Billy, mentre nella piccola immagine della prigione Tom potè vedere la creatura che si ridestava.

“Anche se fosse veramente lui, perché dovrei aiutarlo? Per quale motivo dovrei andare in soccorso di una persona che mi ha imprigionato?” chiese Tom adirato, anche se la preoccupazione non era del tutto sparita.

“Non lo avrebbe mai fatto, se non fosse stato costretto. – Affermò Billy, cercando di far capire che c’era ben altro dietro quello che stava dicendo, anche se non poteva parlarne apertamente. – E poi…so che tu gli hai voluto bene, come un fratello, e lo stesso vale per lui”.

“Che stai facendo? – Esclamò la creatura di vetro, accortasi di essere osservata. – Sei impazzito? Ti ucciderà”.

Un rumore di passi, non troppo lontano, fece scuotere il mondo dello specchio e Billy interruppe il collegamento con Tom, che tornò a vedere la sua sola immagine riflessa.

[Billy]

“Sapevo che ci avresti provato. – Affermò Miroir entrando nella camera di Billy. – Aspettavo solo il momento buono”.

“Lo hai ingannato! Doveva sapere” lo accusò il giovane, puntandogli il dito contro.

“Moccioso impiccione. – Miroir afferrò Billy per il collo. – Ormai è troppo tardi”.

“Lasciami! Se io muoio…” balbettò la piccola copia con la poca aria che aveva nei polmoni.

“Cosa succederà? Il tuo creatore non può più fa nulla, per fermarmi. Non avrebbe mai potuto far nulla” affermò Miroir, stringendo sempre più la presa sul collo del piccolo fantasma. La sua mano era così forte che gli bastarono pochi istanti, per ucciderlo, e il corpo di Billy si frantumò in una miriade di pezzi di vetro.

[Bill]

“Proprio quello che temevo” sussurrò Bill dopo aver assistito, dalla sua prigione, alla morte della sua copia.

“EHI TU! – Tuonò Miroir apparendo all’interno della cella. – Ti sei fatto aiutare dalla tua copia, eh? Volevi chiamare il tuo amichetto” i suoi occhi verdi erano rossi di rabbia.

“Ha fatto tutto da solo. – Dichiarò Bill rintanandosi nell’angolino della sua prigione. – Ma stai tranquillo, lui non verrà: mi odia” rispose con una punta di soddisfazione, e per questo venne ripagato con uno schiaffo in faccia che lo fece stramazzare a terra.

“Anche se venisse, sarebbe solo una mosca in più da schiacciare”.

“E a che servirebbe? – Chiese Bill senza alzarsi, per evitare un nuovo attacco. – Sono qui adesso, no? Puoi uccidermi nel modo che ti piace di più”.

“Ucciderti e basta, non mi darebbe alcuna soddisfazione. – Affermò Miroir, fuoriuscendo dalla cella proprio come un fantasma. – Voglio vederti mentre ti distruggi nel vedere la mia opera. Anche se non posso usare te, ci saranno altri sciocchi da sfruttare”.

  
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