Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: Heavensent    22/02/2017    3 recensioni
SPOILER per chi non ha visto decima e undicesima stagione.
Davanti alla proposta della Morte, Dean accetta la soluzione che gli sembra la più ovvia. Farsi mandare in un luogo lontano per far sì che il Marchio non faccia più del male a nessuno.
Dean sparisce nel nulla, accettando di andare via per sempre, per non fare più del male né a se stesso né agli altri. Sam e Castiel non si arrendono, e lo cercano ovunque. Dean però non sa nemmeno più della loro esistenza.
Riusciranno a trovare il cacciatore? E soprattutto, sarà lo stesso Dean che conoscevano?
DESTIEL, ma non nei primi capitoli. E' una what if ma anche una missing moment tra la decima e l'undicesima stagione.
Genere: Generale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

6.

Castiel ci aveva messo un po' a riprendersi. Era intontito e confuso. Ma quasi subito Sam dovette chiedergli di uscire dalla stanza. Dean non ricordava nulla e Sam aveva l'ingrato compito di ricordargli chi fosse...cosa fossero loro. Castiel aveva annuito lentamente alla richiesta di Sam, si era alzato ed era uscito dalla stanza non prima di dare un ultimo sguardo a Dean che, ancora seduto per terra, lo guardava tra l'impaurito e l'incuriosito.

L'angelo si sentiva esausto. Era andato fino alla cucina e si era seduto su una delle sedie al tavolo. Guardava nel vuoto. Era stata una sofferenza dover far risvegliare Dean in quel modo, dovergli infliggere quel dolore così grande. Castiel non ne era certo ma immaginava che quello per Dean fosse una sorta di mondo perfetto in cui lui non era un cacciatore, e probabilmente questo significava che Mary non era morta. Ci aveva visto giusto perchè la realizzazione della morte di Mary aveva funzionato, Dean era tornato ma...era in sé?

A quanto pare no.

Si chiese se non fosse colpa sua, se non avesse sbagliato il modo in cui avrebbe dovuto riscuoterlo. Ma più ci pensava e meno altre soluzioni sembravano plausibili.

Sam uscì dalla stanza parecchio tempo dopo e raggiunse Castiel in cucina, che si alzò all'istante. Ma gli mancarono le forze e dovette risedersi:- Come sta?

Sam lo guardò, funereo. Si avvicinò al banco e decise di prendere un superalcolico, contrariamente alle sue abitudini:-Ho dovuto dirgli che i nostri genitori sono morti e che Lisa non si ricorda nemmeno della sua esistenza. Come pensi che stia?

Spesso Castiel si sentiva stupido quando rispondevano alle sue domande ovvie, e stavolta ancora di più:-Cosa pensi dovremmo fare?-non riuscì a trattenersi dal chiedere.

Sam alzò le spalle, poggiando rumorosamente il bicchiere che aveva appena svuotato:-Aiutarlo a ricordare, e nel frattempo tenerlo al sicuro. Ora come ora non è in grado di uccidere nemmeno una mosca.

-Non si ricorda di me, vero?-chiese quasi sottovoce, ma sapeva già la risposta.

-Ho provato a spiegargli chi tu sia-disse Sam- ma credo che la maggior parte del lavoro debba farla tu. Io ora devo andare- disse Sam passandosi una mano sul viso e dirigendosi in direzione della biblioteca.

Castiel raccolse le forze e si alzò. Lo seguì cercando di stare al passo:-Dove devi andare?

Sam raccolse velocemente alcune cose sul tavolo della biblioteca e le mise in un borsone logoro:-Devo parlare con Crowley e Rowena. Non abbiamo nessun altro, abbiamo solo una traduzione di Charlie e nessun amico fidato che ci possa aiutare con tutto questo.

-Sam, non è una buona idea-Castiel alzò un po' la voce, sentiva le forze abbandonarlo di nuovo e si appoggiò con entrambe le mani al tavolo. Sam non sembrò badare alla sua debolezza, o forse era troppo preso da altro: - Crowley ce l'ha a morte con te, voleva ucciderti!

Sam alzò le spalle come se non fosse importante:-Ho i miei metodi. Sarò al sicuro, non ti preoccupare.

Mise il borsone in spalla e gli si avvicinò, e istintivamente abbassò la voce, come se dovesse dirgli un segreto lontano da orecchie indiscrete:-Prenditi cura di Dean in mia assenza, cerca di fargli ricordare le cose. Sii gentile e paziente. Ci vorrà tempo.

A Castiel venne da ridere. Era mai stato poco gentile e paziente con Dean?

Si limitò ad annuire. Sam gli diede una pacca sulla spalla e poi senza salutare andò verso il garage, per salire sull'Impala.

 

Castiel aprì la porta della stanza di Dean lentamente, annunciando la sua entrata con un cigolio. Dean alzò la testa. Era seduto sul proprio letto e sfogliava il diario di John. Accanto a lui, fotografie varie. Le stesse che Castiel aveva visto poche ore prima, attraverso gli stessi occhi del cacciatore.

-Non hai un bell'aspetto-disse Castiel, prima di potersi trattenere. Dean lo guardò con un sopracciglio sollevato, non sapendo bene cosa rispondere.

-Sam mi stava aiutando a..ricordare-disse Dean, anche se Castiel non sembrava aver fatto accenno a tutta quella situazione. Dean prese fra le dita la foto in cui lui, ancora bambino, sorrideva vicino a Mary ancora viva. Gli sembrava impossibile che in quel..mondo? Quella realtà? Non sapeva nemmeno come chiamarla...non gli sembrava possibile che sua madre non ci fosse. Come si fa a vivere svegliandosi in un posto sconosciuto e venendo a sapere che i tuoi genitori sono morti?

Castiel dovette immaginare tutta la serie di domande che passavano per la testa del cacciatore, quindi ci rinunciò. Ritornò sui suoi passi e fece per uscire dalla stanza, ma sentì Dean alzarsi e fare qualche passo verso di lui:-Castiel?-lo chiamò, balbettando appena la prima lettera del suo nome- ha detto Sam che mi avresti aiutato a ricordare.

L'angelo si voltò verso Dean, era così strano sentirsi chiamare con il nome per intero. Lo sguardo del suo amico era stanco, era provato e il viso pallido sembrava privo di sonno da giorni:-Hai troppe informazioni da assimilare, forse è meglio di no.

-Cosa altro dovrei fare? Stare in questa stanza che non conosco a farmi domande sulla mia esistenza? Almeno vorrei parlare con qualcuno.

-Va bene. Vieni, ti faccio vedere il bunker.

 

Passarono la mezz'ora successiva a visitare tutta la casa, Dean ascoltava concentrato le parole di Castiel, vedeva i libri scritti in lingue a lui sconosciute, le armi strane e complesse per uccidere i mostri, la stanza “delle torture” con dipinto il simbolo anti-demone sul pavimento, e il tour si concluse in cucina, dove un Dean sempre più confuso si servì di una birra, e senza fare complimenti la aprì e comincio a trangugiarla a grandi sorsi. Poi si sedette al tavolo, prendendosi la testa fra le mani. Bevve ancora della birra e la finì in breve tempo, mentre Castiel si sedeva davanti a lui:-Almeno in questo non sei cambiato.

Dean non lo trovò divertente:-Mi stava dicendo Sam che non abbiamo sempre vissuto qui.

-Esatto- spiegò Castiel- per molto tempo non avete avuto una casa fissa. Voi siete i legittimi eredi degli uomini di lettere e questo posto è la vostra casa, da quando lo avete scoperto.

Dean annuì:-E tu vivi qui con noi?

Castiel sussultò, era una domanda troppo strana. Dove viveva lui? Qual era la sua casa?

-Diciamo che sono vostro ospite- disse Castiel dopo qualche istante- anche io sono un vagabondo. Ma non ho bisogno di bere, mangiare e dormire perciò non credo che una casa mi servirebbe.

-Oh, capisco. Quindi sei un..-Dean non pronunciò la parola angelo, ma si limitò a imitare delle piccole ali con le mani, con un goffo movimento- pensavo aveste una forma diversa. Cioè, sembri un uomo normale.

Castiel sorrise per la prima volta da quando si trovava in quella situazione, e Dean sorrise di rimando, contagiato da quella spontaneità. Allora Castiel cominciò a spiegare, a raccontare. L'apocalisse, il tramite di Jimmy, il salvataggio dall'Inferno. Per la prima volta aveva tutto il controllo sulla loro storia, e non omise niente...o quasi. Ritenne giusto dirgli anche quando aveva sbagliato, quando per i reciproci errori si erano allontanati ma riavvicinati più volte. E dopo tanti anni, nonostante tutti gli amici e le persone che amavano fossero sparite una dopo l'altra, lui era rimasto lì. Dean sembrò fidarsi, nonostante quella sensazione di paura che ancora lo pervadeva da quella che credeva essere la sua vera vita. Quell'immagine ancora lo perseguitava, Castiel insanguinato, Castiel che lo seguiva e con poca delicatezza gli mostrava la tomba della madre.

-Non è finita bene l'ultima volta che ci siamo visti, vero? Ho come l'impressione che quel che ricordo che ho di te, quella rabbia che mi pervade quando ti vedo nella mai testa sporca di sangue, temo che sia l'ultima cosa che sia successa tra noi, o sbaglio?

-Non sbagli. Sam ti ha spiegato cos'è quel simbolo che hai sul braccio, vero?

Dean annuì e alzò la manica, mostrando il Marchio di Caino che non accennava a voler lasciare il suo comodo posto:-Già. Come ho potuto fare una cazzata simile?-chiese Dean quasi a sé stesso.

-Scusa se te lo dico, ma ne hai fatte tante. Ma a volte il fine giustifica i mezzi.

-Già, così dicono-commentò Dean portando la manica della camicia fino al polso, gesto per lui completamente innaturale.

-Fatto sta che quel Marchio ha fatto riemergere in te, anche quando non eri un demone, una rabbia incontrollata, una spietatezza che ti contraddistingue. Ho provato a fermarti e quello che ho ottenuto è stato un naso rotto e tanto sangue-spiegò Castiel in poche parole, precedendo le parole di scuse di Dean che stavano per arrivare- ma sto bene, sto bene. Sono guarito in fretta- spiegò velocemente.

Calò il silenzio per qualche istante, finchè Dean si schiarì la voce:-Qual è il modo per farmi tornare la memoria?

Castiel scosse la testa e alzò le spalle:-Hai perso la memoria perchè pensavi che l'unico modo per non fare più male a nessuno fosse isolarti per sempre, e Morte ti ha concesso quel mondo alternativo che pensavi di vivere. Penso che l'unico modo sia liberarti del Marchio, far finire il rito a Rowena che a quanto pare non ha terminato prima che tu accettassi il patto con Morte. Forse tonerai in te.

-E se così non fosse?-chiese Dean.

Castiel sospirò:-Se così non fosse dovrai ricominciare questa nuova vita e io e Sam ti aiuteremo.

Dean annuì. Sembrava l'unica soluzione possibile.  

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Heavensent