A buon intenditor, poche parole XD

 

 

When Gary doesn’t love his Mary

 

Ovvero…ma chi l’ha detto che Sasu-amore attenti alle chiappe di Nacchan?XD

 

 

 

 

Un urlo raccapricciante scosse dal profondo le fondamenta di casa Uchiha, azzittendo qualunque suono animale nel raggio di un centinaio di metri.

L’altro occupante di casa, dopo un salto vertiginoso, si precipitò fuori dalla vasca da bagno, ricomponendosi strada facendo e creandosi ad hoc i vestiti, correndo con tutto il fiato che aveva verso il soggiorno. Nel tragitto, inciampo un paio di volte, ruzzolando giù dalle scale, travolse un paio di mobiletti e sbattè contro una decina di porte, ma questo non conta al fine della nostra narrazione.

Fattostà che, dopo questo inquieto percorso, durante il quale si era scervellato su cosa mai fosse successo di tanto grave, fece il suo trionfale ingresso nel salotto, caracollando malamente sulle due gambe e con ancora la canotta viola formata solo per metà; vedendo lui, fiero, altero, dignitoso, col culo d’anatra sparato verso l’alto, seduto davanti a un computer, apparentemente incolume.

-Sasuke?- ansimò, cercando di riprendere aria per ossigenare i polmoni- che succede?-

L’erede dello sharingan non rispose, subito, continuando a dargli le spalle. Poi, lentamente, molto lentamente, Sasuke si voltò verso il suo indirizzo e gli puntò addosso uno sguardo a metà tra lo disgustato, lo shockato e il furioso

-Io….il dobe….maionese….panna…dita….Sasu-amore, sant’Ameterasu, sasu-amore!- balbettò, agitando un indice tremante verso lo schermo illuminato che, dietro di lui, racchiudeva il suo nobile profilo in un baluginio scostante

L’altro ragazzo sospirò, affranto, accentuando l’incurvatura delle spalle.

-Ti prego…dimmi che non è di nuovo quello che penso-

Per tutta risposta, il Vendicatore del clan sterminato tornò a fissare l’infido apparecchio, cercando vanamente di provocargli più danni possibili con l’impiego dell’abilità di famiglia, e strinse spasmodicamente le dita;contemporaneamente, il suo volto algido e glaciale venne attraversato da un tremito molto poco simpatico, mentre il suo cervello prendeva l’ardua decisione…

-Suigetsu…vai-

E al povero Hozuki, anche se non così controvoglia, non restò che ubbidire.

 

 

Dopo un'altra corsa giù per le strade affollate di Konoha, appesantito ulteriormente dalla taglia teste appesa alla schiena, gli venne ad aprire il suo baldo collega, pallido e con l’aria malconcia. Beh, più pallido e con l’aria più malconcia del solito, il che era già di per sé grave.

-Sai!- strabuzzò gli occhi -Non dirmi che anche Naruto ha già…-

-Oh sì- gli confermò quello, con un contrito annuire del capo – Ha cacciato un urlo tremendo ed è in catalessi da almeno mezz’ora. E come se non bastasse- aggiunse, ciondolando tristemente il capo –Mi è stata di nuovo data la parte dello stupratore. Ma se manco sono io il seme…- concluse in un mormorio poco udibile.

-Che devo dire io? Karin la detesto!- Suigetsu sbuffò, passandosi una mano tra i capelli azzurri – Lo sapevo che con quei maledetti affari non si può stare tranquilli! Senti…-

Le sue parole vennero però interrotte da una figura femminile che comparve poco distante da loro e che rapidamente si avvicinò, stringendo una valigetta del pronto soccorso, e raccogliendo prontamente la chioma rosa in una coda alta non appena raggiunse la soglia di casa uzumaki e la poggiò a terra.

-Sono venuta appena ho potuto. Che succede?-

-Il solito, Sakura. Il solito- risposero laconicamente entrambi, abbacchiati per l’accaduto. La medic-ninja passò lo sguardo da uno all’altro per un paio di volte, prima di tirare ad entrambi una pacca sulle spalle che doveva, almeno nelle sue originali intenzioni, suonare amichevole.

-Su, ragazzi, che dovrei dire io? Sono stata accoppiata con mezzo mondo! Itachi, Sasori, Kakashi, Gaara…se Lee lo viene a sapere, non voglio immaginare la carneficina che ne esce. E in ogni caso, vi sembra che io assomigli così tanto ad una gomma da masticare? –i due ragazzi borbottarono qualcosa in un vago diniego, al riguardo, e la dottoressa decise che non era necessario sprecare altro tempo in quisquiglie: lì superò con un movimento elegante e corse ad occuparsi del paziente, cercando di farlo ristabilire e porre fine ai suoi vaneggiamenti insensati su “Naru-chan” e “chiappe sfondate”. Suigetsu Hozuki e Sai della Radice, invece, rimasero fuori, nel silenzio assoluto, fissando con scarso interesse il tramonto che colorava di rosso porpora le nubi dell’orizzonte.

-Stavo dicendo…- mormorò ad un certo punto l’ex munekin della nebbia – Sasuke m’ha spedito in missione punitiva. Ti unisci a me?-

-Certo che sì- rispose il ninja della Root, annuendo con più convinzione – Quelle streghe devono capire con chi stanno veramente-

-Bene. Andiamo, allora- Suigetsu si mosse, scendendo i gradini con passo marziale.

-Andiamo- confermò Sai, recuperando dall’ingresso il suo fido zainetto e infilandoselo sulle spalle, raggiungendolo in strada

Così, uno sistemandosi meglio l’enorme spada sulle spalle, l’altro spolverando rotolo e pennello, entrambi s’incamminarono verso la linea dell’orizzonte.

A caccia di fungirl, oh yeah!

 

 

 

 

Oh sì, avete letto bene.

Non so precisamente da dove sia uscita. Però, scavolini, mai riso tanto mentre scrivevo qualcosa XD

Perché controtendenza è meglio

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Besos

wolvie