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Autore: AllisonHermioneEverdeen    25/02/2017    2 recensioni
Fin da piccola, Liv Winchester ha sempre saputo che il buio è qualcosa di cui avere paura.
Non è mai stata davvero bambina, inghiottita dall'oscurità del mondo quando era ancora troppo piccola per capire quello che succedeva intorno a lei.
Non ha mai avuto molte sicurezze nella sua vita, seguendo il padre nella sua folle caccia.
Ma ha sempre avuto un motivo per andare avanti, per rialzarsi dopo la morte del padre, per trovare la forza di ridere e scherzare di nuovo...
Quel motivo ha due nomi: Sam e Dean Winchester. La sua famiglia.
Quando Dean è morto, reclamato dagli inferi, ha creduto di morire.
Ma adesso è tornato, e Liv dovrà tirare fuori tutta la forza e il coraggio che possiede per affrontare l'ennesimo colpo che la vita non si stanca di sferrare contro la sua famiglia...
Perché non puoi chiamarti Winchester e aspettarti di avere una vita tranquilla!
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quarta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Third Winchester'
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Capitolo due



- E' lui - disse Bobby quando Liv lo guardò in cerca di conferme. La ragazza non indugiò oltre: corse tra le braccia di suo fratello e lo strinse come se avesse paura che svanisse da un momento all'altro. Dean ricambiò: Dio, come gli era mancata la sua sorellina...
- Se sapevo che dopo quattro mesi di assenza saresti diventata così affettuosa, sarei morto prima! - scherzò. Perchè era Dean Winchester e non sia mai si lasciava andare a sentimentalismi!
Liv rise con le lacrime agli occhi.
- Stai zitto e non rovinare questo momento con la tua solita cretinaggine - lo rimbeccò. E poter di nuovo battibeccare con lui e prenderlo in giro era il più grande regalo che avesse mai ricevuto nella sua vita. Quando si staccarono Liv si sbrigò ad asciugarsi le lacrime; Bobby e Dean fecero finta di non averle viste.
- Come sei tornato? - chiese poi la ragazza.
- Non lo so - sospirò Dean. - Mi sono risvegliato nella mia tomba, vivo e vegeto.. a proposito: perchè mi avete seppellito? Perchè non bruciarmi? Non che non vi sia grato, ma... -. Liv sorrise mesta.
- Io e Sam ci eravamo messi in testa di riportarti in vita, e ti serviva un corpo per quando saresti tornato... Ma niente di quello che abbiamo provato ha funzionato, perciò escludi la possibilità che siamo stati noi - spiegò. Dean sospirò di sollievo: l'ultima cosa che voleva era che uno dei suoi fratellini avesse fatto una sciocchezza giocandosi l'anima.
- Sam adesso dov'è? - chiese allora. Liv si rabbuiò.
- Non ne ho idea... Dopo l'ennesimo fallimento se n'è andato chissà dove -. Dean riuscì a leggere tra le righe quello che pensava sua sorella: " Mi ha abbandonato anche lui ". Si sentiva male al pensiero di tutto quello che Sam e Liv avevano passato in quei quattro mesi...
- Allora troviamolo - disse pratico.

Non era stato difficile capire dove si trovava Sammy: lo conoscevano meglio di chiunque altro. Presero un'altra auto di Bobby per andare a Pontiac, dove in un motel sgangherato alloggiava Sam.
Bussarono alla porta; Liv era tesa: si sentiva ancora molto arrabbiata verso suo fratello gemello... l'aveva abbandonata quando aveva più bisogno di lui! Ma allo stesso tempo non voleva rovinare la rimpatriata tra Sam e Dean.
Quando la porta si aprì, di fronte a loro si presentò una ragazza molto carina, con gli occhi scuri e i capelli castani. Liv soffocò un grido: era demone! E non uno qualsiasi, ma Ruby: l'avrebbe riconosciuta ovunque.
- Allora, dov'è? - chiese Ruby. Bobby e Dean si scambiarono uno sguardo confuso. Liv continuava a fissarla come se avesse visto un fantasma.
- Dov'è cosa? -
- La pizza! - spiegò il demone esasperato. - Servivano tre persone per portarla? -. Liv capì cosa stava facendo: si fingeva umana, come se non si fossero mai conosciuti... ma perchè?
Poi nella stanza del motel spuntò Sam, e tutti gli altri pensieri passarono in secondo piano. Il ragazzo rimase incredulo a fissare Dean... e infatti subito dopo gli si lanciò contro.
- No! Fermo! - gridò Liv.
- E' lui! - le diede man forte Bobby bloccando Sam. - Ho già controllato... è davvero lui - ripetè. Sam si calmò, ma aveva gli occhi lucidi.
- Lo so... - fece Dean - Ho un aspetto fantastico! -. Liv scosse la testa: non era cambiato per niente! Si sarebbe messa a piangere dalla commozione, ma non era un tipo che piangeva facilmente.
Sam sorrise con gli occhi lucidi e abbracciò Dean, commosso.
- Scusate, voi... state insieme? - chiese Ruby, continuando la sua recita. Liv si era quasi dimenticata della sua presenza. Strinse i denti ma restò in silenzio: prima di " denunciarla " voleva parlare con Sam, e si augurava che il suo fratellino avesse una buona scusa per essere stato trovato in compagnia di quel demone...
- No.. cosa? No! - esclamò questi - Lui è mio fratello -
- Oh.. allora ... è il caso che io vada - disse Ruby.
Poco dopo era vestita e stava uscendo dalla stanza.
- Chiamami tu - disse.
- Certo... Kathy - sorrise Sam.
- Christie.. - sospirò Ruby. Poi la porta le si richiuse alle spalle.
- Felice di rivedermi, Sammy? - incrociò le braccia al petto Liv.
- Certo che lo sono, Liv - sospirò Sam - E mi sento terribilmente in colpa per averti abbandonata... avevi bisogno di me -
- Ma tu non avevi bisogno della tua sorellina, a quanto pare - replicò freddamente la ragazza.
- Non dire così, sai che non è vero... Io avevo tremendamente bisogno di te, ma credevo saresti stata meglio con Bobby, piuttosto che insieme a me - disse. Liv spalancò la bocca e fece per ribattere, ma Sam fu più veloce.
- Non ero più me stesso! Non volevo trascinarti nella disperazione insieme a me... sei sempre stata forte, credevo che senza di me ti saresti ripresa - spiegò. Liv strinse le labbra, scuotendo la testa: la trovava una scusa patetica... ma gli occhi di Sam erano sinceri. Sospirò e si sedette sul divano, lasciando momentaneamente cadere il discorso: adesso avevano altre priorità.
Dean e Bobby avevano ascoltato in silenzio, non osando interromperli: Liv era capace di strangolarli se si fossero immischiati, e Dean non era così ansioso di morire di nuovo.
- Se nè Sam nè io abbiamo fatto patti per riportarti in vita... chi ti ha tirato fuori dall'Inferno? - chiese Liv, cancellando ogni traccia della litigata dal suo volto.
- O cosa - sussurrò Dean. Sam si alzò per prendere delle birre e distribuirle: ne avevano bisogno!
- Ad ogni modo cosa ci fai da queste parti? - chiese Liv - Voglio dire: è il posto dove è risorto Dean -
- Quando ho capito che non saremmo riusciti a salvarlo... ho cominciato a dare la caccia a Lilith per vendicarmi - spiegò Sam. Sua sorella strinse la labbra e incrociò le braccia al petto, ma non disse niente.
- Da solo... - commentò Bobby al suo posto, burbero - Credi di essere come tuo padre?-
- Ehm... - abbassò lo sguardo Sam - Mi dispiace, avrei dovuto chiamarvi... ma ero sconvolto -
- In effetti noi, invece, stavamo benissimo! - scattò in piedi Liv. Era stato più forte di lei: Sam parlava del suo dolore come se fosse stato l'unico a provarlo, come se lei e Bobby, lasciati soli e senza notizie, fossero stati benissimo. Come se per lei perdere un altro fratello fosse stato terapeutico!
- Hai ragione - sussurrò Sam - Sono stato egoista e presuntuoso -. Liv si risedette, sempre a braccia conserte ma più calma.
- Aggiungi anche " stronzo ", " masochista " e " suicida " e potrei perdonarti - affermò. Dean scosse la testa, sorridendo.
- Ad ogni modo, - riprese Sam - Stavo seguendo delle tracce di alcuni demoni in Tennesse, e all'improvviso si sono diretti qui -
- Quando? - chiese subito Dean.
- Ieri mattina -
Il silenzio piombò nella stanza, come se tutti i presenti avessero troppa paura per dire ad alta voce ciò che pensavano.
- E' dove sono risorto - disse infine Dean, che odiava i silenzi opprimenti.
- Dici che sono qui a causa tua? - chiese Bobby. Non era un'ipotesi da scartare.
- Ma perchè? - chiese Liv - Voglio dire: hai forse fatto qualcosa all'Inferno che ti ha reso simpatico ai demoni? -
- Ne dubito... e comunque non ricordo molto - rispose velocemente Dean. Liv non sembrava convinta, ma se il suo fratellone non voleva aprire il discorso " Inferno ", non poteva certo biasimarlo!
- Allora perché? - insistette Sam.
- Non lo so, ma se un super demone è venuto fin qui a tirarmi fuori... ci deve essere una connessione - disse Dean.
- Come stai, comunque? - fece Bobby scrutandolo.
- Sono un po' affamato... -
- No, voglio dire... ti senti te stesso? Ti senti strano... o diverso? -
- O demoniaco? - ribattè Dean seccato - Quante volte devo provarti che sono proprio io? -. In effetti anche Liv cominciava a stancarsi: Bobby non aveva fatto altro che riempire di domande Dean da quando era tornato... come se si aspettasse che da un momento all'altro il ragazzo cominciasse ad attaccare la sua famiglia rivelando di non essere se stesso. Vabbé essere prudenti, ma quella era paranoia!
- E va bene, ascolta, - disse Bobby - Nessun demone ti lascia andare per bontà d'animo... devono avere qualcosa di malvagio in mente -
- Beh, io mi sento bene - chiuse il discorso Dean.
- Quindi sei resuscitato, non sai come, non sai perchè, ma qualche demone ti ha riportato in vita e probabilmente ha un piano per te... - riassunse Liv.
- Demoni con dei piani per gli umani? Mi risulta familiare - borbottò Sam.
- Taci Sammy! Azazel è morto! - lo rimbeccò la sorella. Non poteva neanche prendere in considerazione l'idea che quel demone ucciso due anni prima girasse ancora sulla terra. Dean gli aveva sparato con la Colt, adesso era morto. Fine della storia.
- Va bene, abbiamo un sacco di domande e nessuna risposta... - disse Dean - Ci serve aiuto -. Liv strinse le labbra: odiava andare ad elemosinare aiuto, se aveva un problema trovava il modo di tirarcisi fuori da sola... ma ora come ora, Dean aveva ragione.
- C'è una sensitiva a poche ore da qui - li informò Bobby - Forse può aiutarci... magari ha sentito qualcosa -
- Con la sua palla di vetro? - borbottò Liv: non si fidava dei sensitivi.
- Vale la pena provare - la guardò stranito Dean. Lei sbuffò, ma non replicò.
- Sarà meglio andare allora - disse Bobby alzandosi. Liv finì la birra e si stiracchiò prima di alzarsi.
- Ehi aspetta, - Sam bloccò Dean - voglio ridarti questa - e si sfilò la collanina di Dean, quella che anni prima aveva regalato al fratellone per Natale. Liv ricordava quel giorno come fosse ieri...
Rimase ad osservare Dean che se la infilava. Sapeva che non l'avrebbe mai ammesso, ma era commosso.
- Grazie - sussurrò il ragazzo.
- Figurati - rispose Sam sorridendo.

- L'hai conservata per tutto questo tempo - sussurrò Liv al suo fratellino. Sam non rispose, ma non ce n'era bisogno.
Dean era andato un attimo in bagno ( questioni impellenti di vescica, immaginava Liv ) e i due gemelli lo stavano aspettando nel corridoio del motel.
- Sai, mi dispiace davvero tanto averti abbandonato... ho fatto una vera stupidaggine - sussurrò Sam. Liv lo bloccò con un gesto della mano.
- Niente sentimentalismi, Samantha - sorrise. E con quelle tre parole, Sam seppe di essere stato perdonato.

ANGOLO MALATA DI MENTE
Il Pilot sembra aver avuto successo, perciò ecco il secondo capitolo!
Sono davvero felice che questa " nuova versione " vi piaccia, e ringrazio di cuore Biota e Jerckchester per le loro recensioni che mi hanno scaldato il cuore!
Allora, in questo capitolo le modifiche alla storia sono praticamente nulle, ma non temete, ho in serbo delle novità...
A sabato prossimo con il terzo capitolo!
AllisonHermioneEverdeen

   
 
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