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Autore: Prettybene9816    25/02/2017    0 recensioni
Scivola sotto le lenzuola silenziosamente e soffocandomi nel suo petto, mormora
"Scusami..."
Mi accarezza i capelli mentre lascia dei piccoli baci sopra per tranquillizzarmi e sussurra
"Io... non faccio altro che sbagliare "
Soffoco i singhiozzi sul suo petto mentre lui continua
"Io...non so cosa fare. E' tutto così nuovo per me , è tutto così sbagliato per te.. solo promettimi una cosa, ok?"
Si scosta per guardarmi in faccia mentre le mie lacrime continuano a scorrere e accarezzando il mio labbro inferiore con il pollice, sussurra
"No...non mi privare mai di questo"
Abbassa la testa per lasciarmi un delicato bacio sulle labbra salate per le lacrime e sussurra ancora
"Non mi privare mai di te perchè sul serio.. ne morirei"
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Benedetta è una ragazza altruista e solare che frequenta il Liceo Classico e fa del suo meglio per portare dei buoni voti a casa e far felice la sua famiglia che ama più di ogni altra cosa al mondo.
E' settembre e Benedetta deve affrontare l'ultimo anno del liceo che non vede l'ora di finire ma arriverà un professore nuovo di matematica che sconvolgerà letteralmente la vita di Benedetta.
Ma... siamo sicure che questo sia un innocente professore di
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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"Can I have your daughter, for the rest of my life, say yes, say yes , cause I need to know.." Chiudo gli occhi e sospiro beata. Solo io e la mia musica contro il mondo maligno. Avrei sempre voluto avere una bella voce per cantare in maniera decente, ma madre natura mi ha dato altre doti che devo ancora scoprire. Per ora mi accontento di immedesimarmi nelle parole dei miei cantanti preferiti e a stonare carinamente sotto la doccia. " Why you got be so rude , don't you know ,I am uman too ,why you got be so rude, I 'm gonna marry her anyway ,marry that girl ,marry her anyway ,marry that girl ,no matter what you say, marry that girl and will be a family ,why you got be so...rude" Sbatto d'improvviso la testa rumorosamente contro il finestrino e aprendo gli occhi di scatto, vedo Viviana che mi sta scuotendo.. Per non dire che sembra indemoniata. "Che fai!" sbotto toccandomi la parte sbattuta. "Siamo arrivati a scuola sfigata, svegliati!" sbuffa lei mettendosi lo zaino in spalla e aprendo la portiera. Ah.. Ora sono pure sfigata. Questa mi mancava.. Rivolgo un saluto più o meno a mio padre e ad Eleonora ed esco anch'io dalla macchina. Viviana va spedita dentro la scuola senza aspettarmi e anch'io non la trattengo. Guardo la strada di fronte a me che pullula di ragazzi, che si affrettano ad entrare a scuola e alcuni semplicemente che sono appoggiati alle loro macchine piene di libri usati. All'uscita sarà un'impresa raggiungere la fermata.. Entro nel cancello lanciando una piccola occhiata ai popolari della scuola che stanno fumando e sembrano tranquilli del ritardo che faranno, mentre io alzandomi gli occhiali, che sono scesi di poco, salgo gli scalini per l'ingresso dove sopra la mia testa s'innalza l'insegna in bianco della scuola "Liceo Classico G. MELI". Guardo l'insegna rassegnata e alzo al massimo il volume della musica. Benvenuti in prigione. All'ingresso ci sono i soliti bidelli che bevono caffè e ridono fra loro...un bidello pelato mi lancia un'occhiata e io subito gli rivolgo un sorriso tirato. Non sono in vena di sorrisi oggi. Davanti a me si estende l'agorà, in greco' piazza', dove di solito si tengono i discorsi dei rappresentanti d'istituto o semplicemente brulica di ragazzi a ricreazione. Deglutisco nel pensare che dovrò passare un altro anno in questa scuola e senza perdere tempo, vado a cercare sul tabellone il numero dell'aula della mia classe. Ok allora.. 5D dov'è? Inizio a percorrere la mappa con il dito come una decerebrata e alla fine trovo la mia classe. Per mia grande sfortuna scopro che è al terzo piano...alzo gli occhi all'alto soffitto e impreco sottovoce. Sono in ritardo e devo pure farmi tre piani di quest' immensa scuola.. Mi giro sconfitta e lascio spazio agli altri ragazzi in ritardo come me che però, a differenza di me, appena scorgono il numero della loro aula, corrono come cavalli. Come fanno ad essere così attivi la mattina? Io manco se scorgessi in lontananza un banchetto di polpette di granchio, mi metterei a correre con così tanto entusiasmo. Comincio a credere che Viviana aveva ragione quando mi aveva dato della sfigata.. Prendo lo zaino in mano e riluttante mi muovo ad attraversare l'agorà, ma i miei occhi vengono calamitati dal distributore automatico. Contemplo l'idea che molto probabilmente farei tardi, se mi fermassi alla macchinetta, ma come se le mie gambe fossero scollegate dal cervello, mi muovo in direzione della macchinetta. Sono già in ritardo...che saranno mai altri tre minuti di ritardo? Raggiungo la macchinetta con la faccia di una che ha appena marinato la scuola, invece sto solo prendendo qualcosa per affrontare questa giornata, e delusa dalla mia incapacità di fare la ribelle, scorgo le varie bevande calde che offre la macchinetta. Perchè prendere una bevanda calda se fuori si muore di caldo? Fate la fila per le domande che non hanno mai avuto una risposta. "Thè caldo.." sussurro a me stessa come se avessi scoperto l'acqua calda. Annuisco con la testa e tirando fuori dal portafoglio beige di Carpisa degli spiccioli, infilo 2 euro per prendere il thè che costa 60 centesimi. Aggiungo al massimo lo zucchero e aspetto che esca fuori il thé. Riposo il portafoglio nello zaino e mi concentro a seguire con lo sguardo i trattini neri che mi indicano a che punto è l'erogazione del thè. Fisso quasi impanicata lo scorrimento dei trattini e quando la barretta si tinge tutta di nero, sospiro sollevata. Nessun problema tecnico come l'anno scorso, quando ho aspettato per tutta la ricreazione un tecnico che aprisse la macchinetta e aggiustasse l'ingranaggio. Sempre tutte a me. Afferro con una mano lentamente il bordo del bicchierino per non scottarmi e aspetto che la macchinetta mi restituisca il resto, ma non cade nulla. E ti pareva se doveva andare tutto liscio.. Picchietto il piede contro il pavimento in attesa ma ancora nulla. Avanti.. Muoviti...sono in ritardo! Inizio a scuotere con la mano libera la macchinetta ma niente. Eh dai... Continuo a scuoterla più nervosa ma niente di niente. Ora mi sono stufata. C'é un limite a tutto. La prendo più o meno a calci e ancora un'altra volta nulla... Maledetta macchinetta mangia resti! Faccio per lasciarle un'ultimo calcio tanto per farle ancora del male, ma sento improvvisamente una voce maschile che dice "Così vedi che la rompi" Mi giro di scatto spaventata con il thé in mano e senza accorgermi della presenza di un tizio esattamente dietro di me, faccio volare il thé...sulla sua faccia.. Non ci credo. "Merda!" grida lo sconosciuto coprendosi di scatto il viso. lo inquadro meglio e.. Oh cazzo. Da dove spunta questo?! La scuola è invasa da cessi e io vado a fare una figura di letame proprio con un figo della madonna? É alto più o meno un metro e novanta, ha la carnagione ambrata, capelli ricci marroni, occhi color cioccolato e una bocca rosea carnosa che viene ornata da una barba curata. Scendo sempre più giù inquadrando il suo corpo e.. Accipicchia.. Di muscoli ne abbiamo da vendere. Avrei voglia di scappare senza lasciare tracce di me, ma il tizio mi riprende chiedendo severo "Quando hai finito di fissarmi, mi spieghi che ti ho fatto di male?" Diretto e senza pietà per il mio imbarazzo. Rialzo subito lo sguardo, riprendendomi dallo stato da gallina arrapata in cui ero e noto che ora mi fissa divertito.. Presunzione portami via. Alzo le spalle, il mento e gli rivolgo uno dei miei sguardi assassini. Funzionano sempre. " Non intendo chiederti scusa. Ora non ho più il mio thè!" dico acida. Mi guarda ancora più divertito e... Ho qualcosa in faccia per caso? Inizio a sfiorarmi veloce la faccia, la guancia, il naso, le labbra e lui seguendo la traiettoria del mio dito, dice con dolcezza guardandomi in modo malizioso "Hai delle belle labbra" Ma che...? Siamo in uno di quei film di Moccia dove il protagonista spara cavolate? Arrossisco di botto ma senza darla a vedere, assottiglio gli occhi e gli sibilo in faccia " Ma chi ti conosce?" L'istinto di tirargli un ceffone è insopprimibile, ma lo guardo con attenzione e noto che continua a fissarmi divertito per poi alzare l'angolo della bocca e dire arrogante "Potremmo approfondire la conoscenza girando all'angolo dolcezza"
   
 
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