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Autore: ButNotTomorrow    26/02/2017    2 recensioni
Tutti sanno del quanto mai ardente (e inizialmente poco ricambiato) amore di James Potter per Lily Evans. Nessuno sa, invece, come fece il padre del più famoso mago del Mondo Magico a convincere la sua futura moglie a uscire con lui per la prima volta.
Ebbene la risposta è in una lezione di Pozione, nient'affatto qualunque.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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N. d. A.: a scanso di equivoci nella seguente fic viene narrato come James convinse Lily ad uscire con lui per la prima volta e non del loro primo appuntamento, quello potrebbe venir descritto in seguito, chissà!
 
“Buongiorno a tutti” disse il professore, frettolosamente, chiudendosi la porta dell’aula alle sue spalle.
“Su, su, silenzio signor Donovan, e anche tu, signor Parrish, oggi avrete ben poco tempo da perdere in chiacchiere! Allora, ho qui le vostre relazioni” disse il professore, chinando la testa e frugando nella sua borsa ventiquattrore, “sulle Tre Leggi di Golpalott. Alcuni di voi hanno fatto un buon lavoro mentre altri mi chiedo come non abbiano avvelenato nessuno da quando hanno iniziato a studiare Pozioni”. Con un tocco della bacchetta fece volare via i fogli lungo la segreta che si distribuirono ognuno di fronte al suo autore.
James Potter, dopo aver preso il suo compito (intonso, eccetto che per un’annotazione alla fine e una O in alto) cominciò a molestare Lily Evans, sua compagna di banco quel giorno. Sirius era andato a fare il belloccio vicino alle gemelle McDermott, Remus era alle prese con il suo “problema peloso” e Peter non aveva passato il GUFO.
“Dai, quanto hai preso Evans?” chiese James, cominciando a punzecchiarla “un’altra E per la nostra Eccellente, Eccezionale, Eccelsa, Estremamentebrava reginella delle pozioni?”
Lily Evans si voltò così di scatto da frustare con i capelli la faccia del ragazzo, guardandolo fra il truce e il divertito.
“Ho preso il voto che ho meritato Potter, mentre tu” ribatté, prendendo di scatto il foglio di lui, “come sempre non sei stato capace di limitare la tua deficienza dovendo scrivere alla fine del compito “nonostante io sappia perfettamente come comporre correttamente un antidoto, non sarei così idiota da averne bisogno a differenza di gente come Bertha Jorkins, capace di avvelenarsi da sola con un filtro d’amore!”… il professor Lumacorno ti ha messo una O, per me una T sarebbe stata una gentilezza!”
James Potter rimase un secondo di troppo a bocca aperta prima di ribattere, che dovette prestare attenzione alle parole del professor Lumacorno, il quale si era lanciato per l’ennesima volta in una spiegazione delle Tre Leggi Golpalott in quanto, quel giorno, aveva in programma di metterli alla prova sulla terza (“l’antidoto per un veleno complesso è maggiore della somma degli antidoti per la somma dei singoli veleni”). James si riscosse dai suoi pensieri solo quando vide la classe alzarsi in direzione della scrivania dove li attendevano tante boccette piene di liquidi dai colori sgargianti, ossia i veleni complessi a cui avrebbero dovuto cercare un antidoto. Indolente, James andò a prendere la sua ampolla (ne scelse una verde, come gli occhi di Evans) per poi tornare al suo banco dove Lily già aveva versato il suo veleno nel paiolo per studiarne la composizione.
James, dal canto suo, si limitò a versare il veleno per poi contemplare la sua compagnia di banco.
Andava meglio, fra loro; meglio nel senso che adesso almeno lo salutava quando s’incontravano e sorrideva (impietosita) alle sue battute, ma James non si dava pace. Le chiedeva di uscire in ogni modo e situazione ma lei non sembrava voler cedere. Forse, pensò lui, lo stava chiedendo in modo sbagliato. Non doveva metterla ogni volta come se lei dovesse accettare a tutti i costi, forse. Doveva trovare il modo di fare colpo, di fare autenticamente colpo che in fondo in fondo, era sicuro di piacerle.
L’ora passò lenta, mentre nella testa di James si faceva largo un piano lievemente rischioso, rafforzato di momento in momento dalle occhiate stupefatte di Lily nel vederlo immobile con lo sguardo apparentemente nel vuoto.
“Forza ragazzi!” Tuonò ad un tratto il professor Lumacorno, con i baffoni che vibrarono imperiosi. “Allontanatevi dai paioli e fatemi vedere di che cosa siete stati capaci!”
James si raddrizzò, con il fuoco negli occhi mentre azzittiva Lily che stava per chiedergli come mai non avesse preparato nulla.
“Molto bene, signorina Evans, molto bene,” annui soddisfatto Lumacorno di fronte all’antidoto di Lily, “noto che si è anche tagliata per aggiungere un po’ del suo sangue all’antidoto, in modo da renderlo massimamente efficace, davvero encomiabile! Mentre il signor Potter… che mi venga un colpo, non ha lavorato a nulla?”
Istantaneamente tutta la classe si voltò verso di lui, il sorriso maligno di Mocciosus gli diede ancora più forza.
“Professor Lumacorno” iniziò, alzandosi in piedi, “compagni di classe tutti, Lily. Non ho lavorato a nessun antidoto poiché ci sono ben altri veleni più temibili di quelli che oggi ci ha fornito oggi il professor Lumacorno! Sono la solitudine, la rabbia, l’infelicità, lo stress, la delusione, il sentirsi fraintesi, inappagati, incompresi! E non ci sono antidoti che si possano fabbricare con un calderone e qualche ingrediente per potersi salvare da essi!”
Pausa a effetto, i compagni lo guardano fra il divertito e il curioso, il professor Lumacorno aveva un’espressione indecifrabile, Lily di più.
“A tutti questi c’è un antidoto, certo: la compagnia degli amici, la soddisfazione di una E con la McGranitt, il riuscire a chiarire i propri punti di vista, ma non sono altro che singoli antidoti a singoli veleni! Vi è però un antidoto per questo “veleno complesso” che è la vita, in grado di renderla da disprezzabile a meravigliosa, ed è l’amore! E questo amore, lo possiamo trovare solo in una persona. Per questo” si inginocchia, “io ritengo che il mio antidoto altri non è che Lily Evans! Alla quale chiedo, vuoi uscire con me il prossimo fine settimana a Hogsmeade?”
Dopo un risolino generale la classe scoppiò in un piccolo applauso, Piton sembrava essere stato colpito da un cuore di coccodrillo in pieno volto e Lumacorno molleggiava divertito.
“Silenzio ragazzi, silenzio” disse, riportando la calma. “Non male signor Potter, dovresti darti alla Magicommedia, ma ciò non ti salverà da un metro di saggio, per la prossima lezione, sulla Terza Legge di Golpalott, quella vera!”
James tornò a sedere, soddisfatto, e si voltò verso Lily, diventata rossa quanto i suoi capelli.
“Allora, Evans, ci vieni con me a Hogsmeade?” chiese James, nel momento in cui suonò la campanella.
Lily, dopo un attimo di esitazione annuì, per poi andare via in tutta fretta.
James pieno di gioia alzò i pugni al cielo, per poi legare la lingua a un ignaro Piton quasi alla porta della segreta, tanto per festeggiare.
  
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