Scritta per il 2FOTM (2 Fan Fiction of the Month) del Fan Fiction World Forum, questa è una Song-fic di 1497 parole (il massimo era 1500) NarutoXHinata, con accenni alla coppia SakuraXSasuke. La canzone che ho scelto è Ritornerò di Max Pezzali, dell'album Max Pezzali Live! 2008
Spero possa piacervi ^_^
Buona Lettura!
Ritornerò
Ti ho cercata in mezzo ai volti che vedevo intorno a
me
più credevo di
trovarti più eri inafferrabile
ogni tanto
m’illudevo fossi veramente tu
e sentivo la tua
voce anche se già non c’eri più
Mi voltai, la folla mi circondava.
Avvertii le tue dita lasciare la mia mano, la tua
risata perdersi nella confusione.
Ti cercai, facendomi largo, chiamandoti, ma non
ricevetti alcuna risposta.
Mi sembrava di vederti, all’improvviso, seduta ad un
chiosco, ma subito qualcuno mi spingeva via e appena rialzavo la testa non eri
più lì. Mi voltavo e ti trovavo davanti ad una vetrina, ma il tempo di chiudere
gli occhi ed eri già sparita.
Ti vidi, girata di schiena, a pochi passi da me.
Ti chiamai e ti rincorsi, misi la mano sulla tua
spalla e ti feci voltare.
Non eri tu.
Era una persona senza volto e senza nome, che di te
aveva solo l’aspetto.
-Naruto..-
Sentii la tua voce e mi girai, ma eri lontana, non
potevo raggiungerti, stavi già scomparendo, leggera, portata via dal vento.
Eppure..
Mi sembrò di sentire ancora la tua voce..
Ritornerò, ritornerò
-Sakura!-
Poi una sera d’estate ho aperto gli occhi ed eri lì
le nostre giovani
vite quasi indivisibili
forse è stato il
troppo amore o l’incoscienza dell’età
aprendo quella
porta hai detto “Tutto si sistemerà”
Aprii gli occhi, il sogno pesava ancora su di me.
Mi voltai e ti vidi accanto a me, la testa sul
cuscino e gli occhi verdi bagnati di lacrime.
Non c’era bisogno di parlare: sapevo cosa volesse
dire quello sguardo.
Mi chiedevi scusa, mi pregavi di perdonarti
nonostante il male che mi avevi fatto.
Cercai di sorridere e ti accarezzai il viso.
Eri venuta da me, quella sera, alcuni giorni dopo
aver rivisto Sasuke, orribilmente trasformato da Orochimaru.
Piangendo mi abbracciasti e mi baciasti con
disperazione. Tentai di allontanarti, percepivo l’odore di sakè sulle tue
labbra e vedevo il suo riflesso nei
tuoi occhi lucidi.
Sapevo che era sbagliato, che non dovevo, che non
eri in te, che non ero io chi cercavi. Ogni parte del mio corpo lo gridava, mi
diceva di fare attenzione, che ne sarei uscito ferito, ma nonostante tutto non
ce la feci.
Non potevo lasciarti andare.
Sono stato un’idiota. Mi sono nascosto dietro ad un
sogno, ad un’illusione, credendo che tu mi desiderassi realmente.
Facemmo l’amore guidati dalla disperazione e
dall’irruenza, con il fantasma di Sasuke che aleggiava sopra di noi, sopra di
te.
Per questo mi chiedevi scusa.
All’apice dell’amplesso, non fu il mio nome ad
uscire dalle tue labbra, ma il suo.
Tra le lacrime e i singhiozzi, urlasti il nome di
Sasuke con angoscia, sperando che il tuo grido lo raggiungesse e lo facesse
ritornare, illudendoti che la tua preghiera spezzasse il ghiaccio delsuo
cuore.
Ti rivestiti in fretta e poi, sulla soglia:
-Tutto si sistemerà, Naruto..-
Ritornerò, ritornerò
-Lo
so, Sakura-
Ed il tempo se ne andò con te
tra i rimpianti e le lacrime
e i ricordi e la felicità
a l’Amore che non tornerà
Tutto sembrò rallentare e qualcosa fra noi si ruppe.
Il ricordo indelebile di quella notte sembrava aver
eretto un muro che nessuno dei due riusciva a superare.
I sorrisi erano vuoti e freddi, le parole semplici
suoni gettati al vento, privi di significato.
Ti scusasti, più volte, ed io sorridevo con
tristezza, dicendo che ti capivo, che non eri in te, che eri ubriaca..
Il tempo passava e mentre di giorno queste parole
false si accavallavano fra loro, la notte cadevano, si sgretolavano e si
scioglievano in lacrime e singhiozzi.
Piangevo e gridavo, gridavo e piangevo.
Accanto a me, sempre lei, Hinata.
Mi ascoltava in silenzio quando vomitavo fiumi di
parole e rimpianti senza senso, sorrideva quando mi perdevo a raccontare tutto
il bello che Sakura aveva rappresentato e sempre avrebbe rappresentato per me,
mi accarezzava la testa quando le lacrime scorrevano sul viso e il mio corpo
tremava per i singhiozzi.
Accanto a me, sempre lei, Hinata.
Dentro di me, sempre lei, Sakura.
che quando si perde è perso ormai
chissà un giorno se
mi rivedrai
ti batterà il cuore
per un po’
solamente per un
attimo
La guerra finì.
Con il suo corteo di morti, accompagnato dal lamento
dei feriti, se ne andò, lasciando in sfacelo città e famiglie.
Fu allora che lui
tornò.
Lui, che era diventato il nostro nemico, alla fine
riuscì a redimersi.
Corsi nella sua direzione, facendomi largo tra la
folla, Hinata che arrancava al mio fianco.
Poi ti vidi, in piedi, a pochi passi da Sasuke.
Sentisti il mio sguardo su di sé e ti voltasti.
Il tempo parve fermarsi, la folla scomparire, i
suoni attutirsi.
Rimasi a fissarti per qualche istante, scuotendo la
testa nel vedere i tuoi occhi verdi lucidi, colmi di dispiacere.
Da una parte Sasuke.
Dall’altra io.
In mezzo, tu, Sakura.
Dovevi scegliere e io avevo paura.
Non avresti mai scelto me, vero Sakura?
Non riuscivo a farti battere il cuore come lui.
Non potevo vincere contro Sasuke.
Abbassasti il viso e ti lanciasti verso di lui,
inginocchiato a terra, coperto di sangue, e lo abbracciasti, piangendo.
Lui sgranò gli occhi, per poi richiuderli
lentamente, accarezzandoti i capelli e aspirandone il dolce profumo.
La realtà mi rovinò addosso come un’onda: il tempo, la
folla, i rumori.
La delusione, il dolore e la gelosia.
Avrei voluto urlare, ma la mano di Hinata, corsa a
stringere la mia, mi diede forza.
Mi voltai a guardarla, sorridendo con malinconia.
Sono stato come un cane, mi sono buttato via
con qualunque
umiliazione, anche sotto casa tua
la finestra
illuminata, lui che ti stringeva a se
io che avrei voluto
urlarti e urlare a tutto il mondo che
Quello che seguì, fu il periodo più brutto della mia
vita.
Era tornata la pace, ma io ero caduto in un baratro
da cui non riuscivo a uscire.
Non potevo sopportare che con te ci fosse lui, che
ci aveva abbandonato per seguire un’ideale di vendetta, aveva ucciso Orochimaru e aveva tentato di
distruggere tutti noi, te compresa! Non avresti dovuto scegliere lui! Non ti
meritava! Io, io ero l’unico in grado di amarti davvero!
Trascorrevo le notti a bere sakè, per poi barcollare
per le vie della città, senza curarmi degli sguardi attoniti della gente o del
mio nome gridato da qualcuno.
Arrivavo
sotto casa tua, la bottiglia ancora stretta tra le mani e alzavo lo sguardo
offuscato e fissavo le vostre ombre nitide sulla finestra, la sua, che ti stringeva, in un freddo abbraccio
di serpente.
Mi sembrava di morire di gelosia e maledivo te, per
averlo scelto, Sasuke per non essere morto e me stesso, per non averlo ucciso.
Allora gettavo la bottiglia contro il muro, con il
desiderio di gridare
Ritornerò, ritornerò
-Naruto..-
La voce di Hinata,
Le stagioni poi passarono
i ricordi se ne
andarono
restò solo la
malinconia
dell’Amore che è
fuggito via
Fu difficile, ma grazie ad Hinata ci riuscii.
Con lei superai il dolore per la perdita di Sakura.
Camminavamo per le vie di Konoha, fianco a fianco, e
quando vedevamo Sakura e Sasuke, le sue dita correvano a stringere le mie.
Non me ne accorsi se non molto dopo: cominciai a
desiderare di incontrare più spesso i miei compagni di Team, solamente per
sentire la mano di Hinata chiudersi attorno alla mia.
le fotografie e le lettere
cicatrici dentro all’anima
tanto il male si dimentica
Se cadevo, Hinata mi aiutava ad alzarmi.
Se piangevo, Hinata mi asciugava le lacrime.
Se avevo paura, Hinata mi abbracciava.
Smisi di cadere, di piangere e di avere paura, ma
Hinata non si allontanò mai da me. E di questo non potrei essere più felice.
Ma poi mi sono svegliato e intorno c’era casa mia
d’improvviso non ho
più provato alcuna nostalgia
perchè ho visto la
mia vita e le persone accanto a me
l’Amore alla fine
ha detto il vero nel promettere
Aprii gli occhi, un raggio di sole filtrava dalle
persiane.
Mi alzai e andai dalla finestra.
Lasciai che il vento mi accarezzasse il viso e
abbassai lo sguardo.
Sotto di me,Ino trascinava il povero Shikamaru per un
braccio, verso una vetrina e TenTen cercava di far assaggiare a Neji un po’ del
suo zucchero filato.
Sorrisi.
Poi i miei occhi caddero su di loro: camminavano mano
nella mano.
Fu strano, ma non provai niente nell’osservarli, se
non gioia nel vedere che, dopotutto, Sakura era davvero riuscita a distruggere
la gabbia di ghiaccio attorno al cuore di Sasuke.
-Naruto..-
Mi voltai e mi avvicinai al letto, sedendomi sul
materasso e giocando con le ciocche scure di Hinata, nuda sotto le lenzuola.
-Hinata..- sussurrai sfiorandole le labbra
–Grazie..-
-Naruto..- ripeté –Non lasciarmi mai-
-Anche se lo facessi- risposi, guardandola negli
occhi –Sai che..
Ritornerò, ritornerò