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Autore: Brit    26/02/2017    6 recensioni
Katie McGrath è un’attrice a tempo pieno che viene colta da una sfortuna dietro l’altra. Ha appena perso il fratello e la cognata in un terribile incidente e deve farsi carico di Nathan e Maddie, i suoi due nipoti. Incapace di prendersi cura di loro da sola cerca un’aiutante, però i due si rivelano dei combina guai capaci di far scappare tutte le tate. Ma la sua fortuna da irlandese non l’abbandona del tutto, per fortuna c’è Melissa Benoist.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Kara Danvers, Lena Luthor
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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KATHERINE MCGRATH POV

 
Mi lasciai accarezzare dalle mani leggere di Melissa, che tracciarono i contorni del mio viso, la cicatrice sulla tempia, quella sotto il sopracciglio sinistro, la curva del naso e le labbra, per poi ricominciare da capo.
Sospirai, beata, ad occhi chiusi, mentre cercavo di coprirmi il corpo nudo con le coperte. Aprii gli occhi, incontrando il mare dentro quelli di Melissa. Avrei voluto svegliarmi così ogni mattina, con lei accanto a me, a coccolarmi.
Senza neanche rendercene conto avevamo appena trascorso anche il nostro sesto appuntamento.
Era ormai diventato un gioco per noi, anche perché ci consideravamo ‘insieme’ già da molto prima del primo.
Ci divertivamo a sorprendere l’altra, a fingere di incontrarci per appuntamenti al buio, flirtare e conoscerci, come se fosse la prima volta.
Ogni “Casa tua o casa mia?” ci faceva scoppiare a ridere, attirando sempre l’attenzione delle altre persone. Eravamo state in un ristorante di lusso, in una discoteca squallida, in una biblioteca, in campeggio a guardare le stelle, ed era sempre finito nello stesso modo: noi due ad amarci da qualche parte.
Era più forte di noi, eravamo due calamite attirate dai nostri forti sentimenti.
“Che numero era questo?” mugugnò, sprofondando la faccia nel cuscino.
“Intendi di orgasmi o appuntamenti? Perché ho perso il conto per entrambi, tesoro.” le risposi, facendo scorrere le dita lungo la sua schiena e provocandole dei brividi.
Ridacchiò, e puntai le mani sui suoi fianchi per farle il solletico.
Scoppiò a ridere, mentre cercava di divincolarsi e coprirsi con le coperte.
“Cosa copri?! Ho già visto tutto!” risi, evitando un peluche che aveva cercato di tirarmi in faccia.
Si girò e mi prese per i polsi, bloccandomi. La baciai divertita e continuammo la nostra battaglia.
 
 
Mancavano tre settimane al grande evento, al musical di Melissa.
Tutti in casa stavamo tenendo il conto, addirittura Maddie, pur non sapendo ancora contare bene. Ogni mattina Melissa rimaneva al corso a provare e riprovare, mentre nel pomeriggio stava sempre con i ragazzini, aiutandoli nei loro compiti e, poi, ripetendo le battute e cantando.
Spesso addirittura Nathan la aiutava, soprattutto negli attacchi delle canzoni.
In generale, la mia vita procedeva normale: andavo al lavoro, provavo le ultime scene, parlavo con Colin di Melissa, che cercava di convincermi a fargliela incontrare.
Dopo qualche giorno cedetti. Il mio migliore amico e la mia ragazza si incontrarono e fu un disastro, per me ovviamente. Mi presero di mira per tutto il tempo, facendomi imbarazzare. Loro si trovavano molto in sintonia;  non sarebbe potuto essere altrimenti.
I genitori di Melissa, addirittura, erano venuti a trovarci, cogliendo l'occasione di visitare Vancouver. La signora Julie, che con me era stata terribile, adesso sembrava un'altra persona: era simpatica e gentile, anche se molto più contenuta di Jim. Nell'occasione avevo anche conosciuto una delle sorelle di Melissa. Quando da sole avevo osato dire che era carina, avevo reso Melissa gelosissima. Le spiegai a parole che il mio cuore ormai era solo suo, ma lei non capì, così passai ai fatti.
Aveva capito decisamente meglio, così.
 
 
Mancavano due settimane al grande evento; la tensione iniziava a farsi sentire.
Melissa fece le prime prove allo Stanley Industrial Alliance Stage. Quando tornò a casa, era terrorizzata: seicento persone l'avrebbero guardata. Cercai di rassicurarla, dicendole che tra quelle seicento ci saremmo stati anche noi a farle il tifo.
Melissa iniziava a diventare agitata ogni giorno di più. Ad ogni domanda che le ponevamo rispondeva cantando un pezzo delle sue canzoni o con una battuta: stava decisamente impazzendo.
Potevo capirla, l'esperienza dal vivo è molto più impegnativa del set. Se sul set sbagli, scoppi a ridere, scivoli… si ferma tutto e si ripete da capo. Sul palco, dal vivo, no. Se sbagli, hai sbagliato. Se scivoli, sarai ricordata per quell’enorme figuraccia.
Cercavamo di aiutarla sempre, il più possibile.
Arrivarono anche gli abiti di scena: Melissa, con il ruolo di Glinda, doveva indossare un abito bianco lungo e pomposo, pieno di brillantini azzurri. Secondo Maddie, sembrava una fata turchina.
 
 
Mancava una settimana al grande evento.
Avevo finito di registrare la miniserie su Morgana ed ero stata richiesta in un film come personaggio secondario. Avevo qualche settimana libera prima di iniziare a girare le scene appena fuori Vancouver, così mi dedicai completamente a Melissa.
Ogni giorno ripetevamo almeno una volta tutto il copione. Ormai lo avevo imparato pure io a memoria. Certi giorni uscivamo ed andavamo al parco con i ragazzi; in casa, cucinavamo tutti insieme.  La sera mi occupavo di farle un massaggio e prepararle la tisana per farla rilassare.
I genitori di Melissa tornarono, per vedere lo stato in shock in cui si stava addentrando la loro figlia. La suocera era decisamente sempre più gentile; ci eravamo pure scambiate il numero di telefono sotto lo sguardo perplesso di Melissa.
Li portai a vedere una partita di lacrosse, cercando di far capire a Julie come funzionasse, ma continuava ad esultare nei momenti sbagliati.
La sera prima del grande evento, Melissa mi stupì e decise di affrontare la cosa nel modo giusto: come una sfida. Fu incredibilmente tranquilla, determinata, e la cosa rassicurò anche me.
 
 
Era la sera del grande evento.
Non vedevo Melissa dalla mattina. Si era svegliata presto ed era subito andata a teatro. Mi aveva preparato la colazione e lasciato un piccolo post-it sul frigorifero: ‘Ci vediamo stasera! :)
Con -non poca- ansia per il suo piccolo debutto, avevo cercato di trascorrere la mattinata nel modo più sereno e produttivo possibile. Nel pomeriggio, poi, mi ero recata poco fuori Vancouver per conoscere i produttori del film a cui avrei preso parte. Era andata benissimo, ovviamente. Mi conoscevano indirettamente e avevano voluto assolutamente lavorare con me.
Ero tornata a casa in tempo per prepararmi e sistemare i ragazzini con vestiti più eleganti.
Arrivammo giusto in tempo a teatro e ci sedemmo nei posti che Melissa aveva prenotato per noi con premura.
Un signore, credo fosse Mr. Lee, si presentò sul palco e, con un piccolo discorso, annunciò l’inizio dello spettacolo.
Fremevo dalla voglia di vederla lì sopra.
Tutte le luci si spensero.
 
 
 
 
MELISSA BENOIST POV
 
Le prime note di ‘No One Mourns the Wicked’ partirono, mentre fremevo per il mio ingresso. La situazione diveniva sempre più tesa, e, allo stesso tempo, l’eccitazione prendeva il sopravvento su di me.
Pochi secondi dopo, i ballerini già saltavano e cantavano sul palco, interpretando i cittadini, felici per la morte della Malvagia Strega dell’Ovest.
Mi batteva forte il cuore, mi sudavano le mani e mi sentivo elettrizzata da morire. Credevo di star per svenire da un momento all’altro.
Per fortuna non ero Elphaba, altrimenti quel trucco verde lo avrei fatto colare tutto. Il mio, di trucco, era molto più leggero, a parte l’acconciatura elaborata, fatta di boccoli, che aveva fatto sudare i costumisti.
Mancavano pochi secondi e sarei dovuta entrare da dietro le tende, posizionandomi al centro del palco. Mi sentivo morire. Per ogni secondo che passava, l’ansia era direttamente proporzionale alla convinzione di dover dare il meglio di me.
Respirai profondamente più volte, chiusi gli occhi ed entrai.
Sentii degli applausi lontani, ma non ci feci molto caso. Mi concentrai sul personaggio, mi immersi nella personalità di Glinda. Pronunciai le mie battute e cantai, raccontando la storia di Elphaba e la verità sulla loro amicizia.
 
Mentre avanzavo sul palco e, nei panni della Strega buona del Nord, tornavo con la mente ai tempi della scuola (quando avevo incontrato Elphaba per la prima volta), i ballerini attorno a me svanirono, facendo spazio ad altri e trasformando completamente l’ambientazione:
il primo giorno all’Università di Shiz.
Tornai dietro le quinte, rilasciando un grosso sospiro. Osservai la collega cantare a squarciagola ‘The Wizard and I’, mentre immaginava un futuro e una storia d’amore con il mago di Oz.
Era stata davvero brava. A fine canzone partirono applausi e fischi, stavamo decisamente andando bene!
 
La tensione si faceva sempre più leggera, man mano che il tempo passava. Era una cosa che avevo imparato a scoprire; sapevo già bene che, una volta entrati sul palco, presa confidenza con il pubblico, tutta quell’ansia si trasformava in trepidazione e passione.
Entrai di nuovo, per una delle scene più divertenti: Glinda ed Elphaba, a causa di un malinteso, si trovarono costrette a dividere la stanza. Cantai ‘What is this Feeling?’ con la mia collega, rincorrendoci, schifate l’una dall’altra. Dentro di me sorrisi, ricordando il momento in cui l’avevo cantata con Katie. La cercai tra gli spettatori, nella direzione dei posti che avevo occupato per loro, ma non vidi nulla a causa della luce dei riflettori.
La storia procedette, mentre io e la collega ci davamo un forte abbraccio dietro le quinte, incoraggiandoci a vicenda. Mi sentivo così orgogliosa di interpretare un ruolo così importante, in una storia che mi aveva sempre affascinato ed entusiasmato.
‘Dancing Through Life’ partì, mente ballavo ed ondeggiavo tra le braccia del principe Fiyero, che mi aveva invitata ad un appuntamento. I ballerini attorno a noi, creavano un’atmosfera magica.
Mi sentivo sempre più felice. Recitare era la mia vita.
La storia procedette, Elphaba e Glinda diventarono presto amiche e quest’ultima promise di aiutare Elphaba a diventare popolare. Entrammo sempre più nell’azione, proseguendo fino all’incontro delle due protagoniste con il Mago, scoprendo, infine, che in realtà voleva solo sfruttare i poteri di Elphaba per i suoi scopi malvagi.
Elphaba si ribellò e scappò, grazie all’aiuto del principe Fiyero, decisa a contrastare il Mago in qualsiasi modo. D'ora in poi, verrà ingiustamente accusata di essere pericolosa e crudele, il nemico pubblico numero uno. Glinda, invece, deciderà di restare e di lavorare per il Mago.
Il primo atto si concluse con la meravigliosa canzone ‘Defying gravity’, cantata da me ed Elphaba. Era la mia seconda canzone preferita di tutto il musical. Mi ero impegnata tantissimo affinché riuscisse alla perfezione. Sentii di aver trasmesso al pubblico le mie emozioni, poiché tutti applaudirono per minuti interi.
 
Presi un respiro e bevetti un sorso d’acqua. Il primo atto era andato, mancava solo il secondo, concentrato per lo più sulla mia collega.
Mr. Lee si avvicinò: “Brave ragazze. Sta andando meglio di quanto previsto. Benoist cerca di stare qualche passo più avanti, il palco non crolla mica! Per il resto bene!” mi guardò, sorridendomi appena. Se lo diceva lui, allora stava andando davvero da Dio.
 
Il secondo atto iniziò, descrivendo Elphaba ormai fuggitiva e conosciuta come la ‘Malvagia Strega dell’Ovest’. Mentre il mio personaggio era totalmente immerso nel ruolo di beniamina del popolo, Elphaba incontrava la sorella, diventata la Malvagia Strega dell’Est. Mi gustai lo svolgersi della storia, soddisfatta, sapendo che il mio personaggio sarebbe entrato in scena solo per pochi istanti, verso il termine della vicenda.
Cantammo insieme ‘For Good’, ripercorrendo tutte le emozioni che, ogni volta, quella canzone mi faceva provare. Guardai ancora verso la direzione di Katie e, senza riuscire a vederla, provai ad immaginare il suo sguardo fiero ed orgoglioso, per me. O almeno, lo speravo.
La canzone terminò ed Elphaba decise di affrontare i cacciatori di streghe, venendo uccisa da Dorothy con dell’acqua.
La folla festeggiò a gran voce la morte della Strega cattiva, mentre io piangevo per la mia perdita.
La rappresentazione terminò con la scena al castello, in cui Fiyero, divenuto uno Spaventapasseri, aprì una botola nascosta da dove uscì Elphaba, illesa. Il loro piano aveva funzionato ed ora erano liberi di ricominciare a vivere lontano da Oz, anche se non poterono mai dire la verità a Glinda.
Le luci si spensero, mentre partivano gli applausi di tutto il pubblico. Seicento persone ci stavano applaudendo. Un sogno. Andammo tutti sul palco a ricevere i complimenti, commossi.
Uscii di scena poco dopo, asciugandomi qualche lacrima di felicità.
 
 
 
KATHERINE MCGRATH POV
 
Ci alzammo applaudendo forte, Melissa era stata bravissima! Durante lo spettacolo avevo provato un sacco di emozioni. La bravura della mia ragazza mi aveva lasciata senza parole. Era ancora meglio di quanto pensassi. Aveva superato tutti i suoi limiti, aveva dato il meglio di sé, ed io lo sapevo bene, avendola seguita passo dopo passo nel suo percorso in salita. Non potevo che essere fiera di ciò che era riuscita a trasmettere a tutti noi. Ebbi gli occhi lucidi per tutto il tempo.
Col cuore colmo di gioia, mandai Nathan a prendere i fiori per Melissa, che avevo lasciato in macchina. Il ragazzino tornò dopo poco e, tutti e tre insieme, ci dirigemmo verso il dietro le quinte. Maddie, per tutta la durata dello spettacolo, aveva continuato a ripetere quanto fosse brava Melissa e, soprattutto, bella.
Mentre salivo degli scalini, la vidi. Mi stava venendo incontro con il suo solito sorriso raggiante e soddisfatto, gli occhi lucidi per l’emozione e la sorpresa di vedermi lì con dei fiori tutti per lei.
La mia attenzione fu, per un attimo, attirata da un uomo in giacca e cravatta, non molto distante da me, che continuava a fissare la mia ragazza. Mi sembrò di averlo già visto da qualche parte. Forse in qualche audizione?
Ovviamente non ci pensai più di tanto e mi fiondai su Melissa. La strinsi con tutta me stessa, cercando di trasmetterle le sensazioni che aveva provocato in me. Le lasciai un dolce bacio e la presi per mano, continuando a complimentarmi con lei. I ragazzi le saltarono addosso dalla gioia, quasi urlando.
Infine, decidemmo di tornare a casa per continuare i festeggiamenti. 
 




NOTE:
Ecco il capitolo! Finalmente abbiamo visto anche lo spettacolo di Melissa. Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione o un messaggio di fumo :'D
Volevo avvisarvi che il prossimo capitolo è l'ultimo, così non avete attacchi di cuore.
A presto, booyah!
  
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