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Autore: Lisey91    26/02/2017    1 recensioni
Tutti conosciamo la storia del famoso Harry Potter e dei suoi migliori amici, Hermione Granger e Ronald Weasley, e di come essi sconfissero il malvagio Lord Voldemort. Ma pochi conoscono quella di tre ragazze speciali, senza le quali forse non avrebbero potuto farcela... Questa storia non l'ho scritta io, ma una dolcissima ragazza con un lieve ritardo mentale ma con una fantasia a dir poco stratosferica che l'ha terminata dopo 5 anni che ci lavorava. Spero che piaccia a voi quanto è piaciuta a me.
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Marion Lupin

Dopo essere stata morsa dal padre durante il suo terzo anno, la timida e insicura Marion sentì che qualcosa dentro di lei stava cambiando. La giovane aveva sempre avuto un insolito e incredibile sesto senso per le creature magiche, di cui sembrava intuire problemi e pensieri in un modo che non aveva mai smesso di stupire il padre e quelli che la conoscevano (benché tali capacità sembravano "sfuggirle" in presenza di troppe persone, situazione che l'aveva sempre messa a disagio), e si rese conto della maledizione nel suo sangue nonostante i medimagi del San Mungo non avessero rilevato nulla di anomalo. La sua prima trasformazione avvenne quella stessa estate, mentre era ospite dei Weasley. Nonostante Marion si fosse allontanata preventivamente dalla casa e si fosse rifugiata nel bosco, le sue manovre non sfuggirono a Charlie Weasley, che la vide sgattaiolare fuori dalla porta sul retro mentre fumava seduto sull'altalena. Il ragazzo la seguì e ne vide la trasformazione. Marion, che ovviamente non lo riconobbe nella sua forma di lupo, lo attacco e solo i pronti riflessi di Charlie, abituato ad avere a che fare con creature altrettanto rapide e violente, e la sua trasformazione in un grande orso gli salvarono la vita. La mattina dopo Charlie riportò il corpo della ragazza esausta nella sua stanza alla Tana e la sorvegliò fino al suo risveglio, raccontando alla madre che Marion era venuta da lui a seguito di un terribile incubo e che era riuscita a prendere sonno solo quando già stava albeggiando. Nonostante la natura inquisoria e materna, Molly Weasley credette facilmente alla spiegazione, essendo il legame tra il ragazzo e Marion sempre stato molto forte. Al risveglio la ragazza lo pregò di mantenere il segreto e Charlie accettò, diventando il suo fornitore di pozione anti-lupo durante tutto il successivo anno.
Quell'anno la scuola era in fermento per il Torneo Tremaghi, una competizione magica che si teneva originariamente una volta ogni cinque anni tra le tre scuole europee di magia più famose, ma che non si era più tenuto da quasi 200 anni a seguito di un incidente durante l'ultimo torneo. Quell'evento e il misterioso assopimento dei poteri vampirici della sua cara amica Melen Black, riempirono di speranza Marion. Nonostante la ragazza fosse preoccupata per l'amica e per Harry, il cui nome era stato estratto dal calice di fuoco, sapeva che i problemi degli amici e il torneo avrebbero distratto gli altri studenti da lei e dal suo segreto. Così Marion iniziò a prendere la pozione anti-lupo che Charlie le spediva e che spacciava per un tonico che il ragazzo le aveva offerto per aiutare le cicatrici a sparire dal suo corpo. Essendo sempre stata tranquilla e silenziosa, nessuno sembrò accorgersi della debolezza e dell'aspetto malaticcio che iniziò ad accompagnarla durante la settimana di luna piena, ecezzion fatta per Emily Fat e Neville Paciock. I due ragazzi confrontarono l'amica riguardo ai loro sospetti ma furono rassicurati dalla spiegazione della ragazza, che assicurò loro che era l'unico effetto che aveva subito a seguito del morso. Lei e Charlie avevano fatto delle ricerche e insieme avevano scoperto che le persone morse da un lupo mannaro e in seguito curate prima che la maledizione si spandesse nel loro sangue adottavano spesso alcune caratteristiche della razza, come una predilizione per la carne cruda o un generale malessere durante la luna piena. Ad entrambi quella era sembrata la spiegazione più innocua e credibile in caso Marion si trovasse messa alle strette.
Nonostante la difficoltà di tenere il suo segreto al sicuro, il quarto anno non fù troppo diverso dagli altri per Marion. Come negli altri anni aiutò gli amici come poteva, sostenendoli più grazie al suo carattere tranquillo che alle sue doti di strega, che parevano ben al di sotto di quelle del resto dei suoi amici. Fù la sola del suo gruppo a non prendere parte al litigio tra Harry e Ron, in cui Emily e Melen si schierarono con il ragazzo e Hermione seguì dubbiosamente Ron. Benché intrattenesse una fitta corrispondenza con Charlie rimase sorpresa come gli altri nello scoprire che la prima prova riguardava i draghi, poiché il ragazzo aveva mantenuto un silenzio di tomba anche con lei, andando a trovare lei e i fratelli solo a prova conclusa. Durante il Ballo del Ceppo fu invitata a ballare e ricevette il suo primo bacio da Adam, che divenne anche il suo primo ragazzo. Nonostante fosse sempre stata attratta dal ragazzo la relazione non fù facile. Adam era coraggioso, spiritoso e sicuro, ma mancava del tatto e dalla dolcezza che a Marion servivano e la ragazza non si sentì mai abbastanza a suo agio con lui per metterlo a parte del suo segreto. Si lasciarono a metà del quinto anno, rimanendo comunque buoni amici.
Il quinto anno fù un anno incredibilmente complicato per la ragazza. Sotto il regime della Umbridge, Charlie non poté più spedirle la pozione anti-lupo, poichè la donna controllava la posta in arrivo e in partenza. Il ragazzo venne a trovarla e incantò il bracciale che la ragazza portava sempre al polso (che ancora non sapeva chi le avesse regalato) trasformandolo in una passaporta illegale. Così facendo Marion poté uscire di nascosto dal dormitorio durante la luna piena e trasportarsi in un posto sicuro, la stamberga Strillante. Fù li che Marion scoprì qualcosa di incredibile. Una notte due bambini si infiltrarono nella casa, curiosi di vedere il mostro al suo interno. Marion li aggredì, pregustando nella sua mente annebbiata il sapore della loro carne e l'eccitazione della caccia che le era stata a lungo negata. Gli urli terrorizzati dei bambini riuscirono però a fare breccia nella sua mente e lei riuscì, seppur con grande fatica, ad allontanarsi abbastanza a lungo per permettere loro di fuggire. Dopo quella notte iniziò a chiedersi se fosse possibile avere un certo controllo sulla maledizione, in modo da renderla meno pericolosa. L'aiuto le venne da una fonte inaspettata. Una mattina, mentre tornava al dormitorio, fù intercettata da Dumbledore che la invitò nel suo ufficio dove le mise a disposizione tutti i libri sulla licantropia che era riuscito a trovare nella sua lunga vita, promettendo anche di mantenere il suo segreto. Marion apprese così che i lupi mannari apparivano in documenti anche incredibilmente antichi e che non erano sempre stati associati con la paura e la violenza. Iniziò ad affascinarsi all'argomento e pian piano smise di considerare la maledizione come tale, cercando di accettarla semplicemente come parte di quello che era. L'estate del suo quinto anno decise di passarla in Romania con Charlie, cosa che destò non poca sorpresa e che iniziò seriamente a preoccupare suo padre. Marion non aveva ancora messo a parte l'uomo di quello che era diventata, cosa che era stata resa più facile dalla lontananza che le circostanze avevano disegnato nel loro rapporto. Benché se ne rattristasse, la giovane era convinta fosse meglio così, poiché temeva immensamente la reazione del padre. La sua relazione con Tonks la colse di sorpresa e la rese anche un po' gelosa, ma alla fine l'accettò di buon grado, anche grazie al calore della ragazza, che divenne una buona amica. Quell'anno in Romania, lontana da centri abitati e sotto la supervisione di Charlie, Marion sperimentò a pieno la sua maledizione. Girò come lupo, ascoltò, sentì, abbandonando se stessa all'animale completamente. Il cambiamento non fù repentino, ma infine riuscì ad avere il pieno controllo di se stessa quando trasformata. Il massimo punto di questo controllo lo toccò al sesto anno, quando i mangiamorte invasero Hogwarts. Tra loro c'era il licantropo Fenrir Greyback che, al contrario di suo padre, riconobbe immediatamente la sua natura da lupo e l'aggredì. Anche l'uomo, come lei, aveva accettato completamente la sua natura da lupo, tanto che molte caratteristiche che la maggior parte dei licantropi possiedono solo con la luna piena (come velocità e forza sovrumane) gli erano diventate comuni. Ma quando l'uomo l'attaccò, un luccichiò di malvagia soddisfazione all'idea di ucciderla sotto gli occhi di suo padre, il suo istinto la guidò nello scontro. Sotto lo sguardo atterrito di tutti i presenti, Marion mutò in lupo senza l'ausilio della luna piena. I mangiamorte si diedero alla fuga, incalzati dall'ordine della Fenice e spaventati dall'apparizione dell'enorme lupo. A questo evento seguì una feroce litigata con suo padre, inorridito da quello che lei era diventata per colpa sua e incapace di accettare la possibilità che la maledizione che lo aveva afflitto per tutta la sua vita fosse in qualche modo controllabile. I suoi amici furono invece molto aperti e accolsero la notizia senza pregiudizi, sostenendo che lei era lei. Indipendentemente dalla forma che assumeva. Quella stessa notte, dopo che Harry ebbe rivelato a tutti che Dumbledore gli aveva dato una missione da eseguire, lei e Melen restarono in silenzio. Le due ragazze erano state contattate all'insaputa del resto del gruppo nell'ufficio del preside, una notte di qualche mese prima. L'uomo aveva rivelato loro che Voldemort stava trattando alleanze segrete con creature magiche potenti, come vampiri, lupi mannari e giganti. Aveva quindi dato alle ragazze un compito che solo loro, in virtù delle loro differenti nature potevano eseguire. Così, mentre Melen si diresse in Russia, Marion cercò i clan di lupi sparsi per la Gran Bretagna. Prima della sua partenza, Neville Paciock le si dichiarò, rivelando di essere lui ad averle regalato il bracciale e offrendosi per accompagnarla. Marion rifiutò il ragazzo, ma i due rimasero ottimi amici.
I lupi vivevano in zone disabitate, in clan non troppo numerosi, evitando il contatto con babbani e maghi e seguendo una rigida gerarchia di comando. L'alpha decideva il volto del gruppo. Marion affrontò ogni alpha che trovò, unendo ogni clan sotto una bandiera di speranza e insegnando loro a controllarsi. Piano piano, luna dopo luna, il clan cresceva di consapevolezza e prendeva una nuova identità, sconfiggendo la maledizione che li affliggeva. Perché quello che aveva scoperto Marion era la stessa cosa che aveva scoperto Fenrir, benché i due avessero scelto due vie molto diverse. La maledizione della Licantropia non era la licantropia in sé, era l'allienazione sia sociale che interiore che questa portava. Il segreto del controllo stava nel capire e accettare anche il mostro dentro di sé, senza sopprimerlo ma imparando semplicemente a subblimarlo in qualcos'altro.
Fù così che durante la battaglia di Hogwarts la timida ragazzina i cui incantesimi parevano sempre troppo deboli si presentò come una giovane donna cosciente della sua forza e della sua debolezza, a capo del più grande branco di lupi mannari che la storia ricordasse. Nessuno fù trasformato da questi "lupi liberi", poiché con l'abilità di controllare se stessi avevano perso quell'abilità, essendo ora semplicemente una razza nuova e non più un gruppo di maledetti. Prima della battaglia Marion cercò suo padre per scusarsi di avergli nascosto la verità, ma fù Remus a scusarsi e a dirle quanto fosse fiero di avere una figlia come lei. Quel giorno anche Remus accettò la sua natura di lupo, e morì felice, da uomo libero.
Dopo la guerra Marion costruì un villaggio segreto dei lupi, dove chiunque volesse imparare a essere un lupo libero poteva venire a vivere fino a che non si sentisse abbastanza sicuro da tornare in società. Il Villaggio Segreto dei Lupi rientrò in seguito in una delle legge riformative appoggiate da Hermione Granger durante la sua lotta in favore di un uguaglianza tra maghi e creature magiche non-umane, e iniziò a ricevere sovvenzioni governative oltre al permesso di crearsi un proprio servizio di sicurezza, che si occupasse della gestione del pericolo dei mannari. Grazie al sua aiuto la condizione dei licantropi cominciò a cambiare, nonostante la paura e la diffidenza che avevano accompagnato queste creature per decenni rendesse questi cambiamenti inevitabilmente lenti. Marion rimase in ottimi rapporti con i suoi amici anche dopo Hogwarts. Lei e Hermione intrattenevano fitte conversazioni giornaliere e la bionda supportò la sua causa al meglio delle sue possibilità, così come fece Harry. Emily veniva spesso a trovarla, aiutandola a curare le ferite dovute alle numerose risse che c'erano per il campo tra i nuovi arrivati. L'unica che non si presentò mai alla sua porta fu Melen, la quale sparì subito dopo la battaglia di Hogwarts. Con il tempo Marion lasciò il campo in mano al branco che per primo l'aveva seguita per essere più presente nella vita di suo fratello Ted, soprattuto dopo che Andromeda Tonks scoprì di essere malata. Aveva trent'anni quando la sua relazione platonica con Charlie diventò qualcosa di più. I due erano rimasti vicini come sempre e i contatti tra loro non si erano mai interrotti. Charlie aveva spesso aiutato i lupi di Marion a trovare lavoro nel settore della Dracologia, essendo questi più forti e resistenti di maghi normali e avendo una certa affinità innata con le altre creature magiche. Ma benché entrambi fossero interessati all'altro nessuno aveva il coraggio di fare il primo passo, temendo di rovinare quello che avevano. Fù Charlie a baciarla per primo, inaspettatamente un mattino di Novembre. Si sposarono nel giro di un mese, tra la gioia di tutti. Nessuno ne parve troppo sorpreso e nessuno era più felice della signora Weasley, che aveva sempre considerato Marion come una di famiglia ed era fortemente preoccupata per la solitudine del figlio. Lei e Charlie tornarono a vivere in Romania appena Ted fù abbastanza grande per vivere da solo. Non ebbero mai figli, entrambi troppo impegnati con i loro rispettivi lavori, ma ebbero una vita piena e felice.
  
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