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Autore: lmaodrarry    27/02/2017    1 recensioni
È il settimo anno a Hogwarts per Il Bambino Sopravvisuto, Voldemort è stato sconfitto e il Golden Trio decide di recuperare l'ultimo anno scolastico. Harry, in seguito ad una serie di eventi, comincia ad avere qualche dubbio sulla sua sessualità. Più persone entreranno a far parte della sua vita quotidiana in modo più... Intimo.
"È una follia! Tutto questo, noi, è una grandissima follia! Io non ho nemmeno realizzato tutta questa situazione, eppure mi sembra talmente naturale e meravigliosa... Per quanto folle possa essere, ho bisogno di te al mio fianco. Per favore."
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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La guerra era finita, Voldemort era stato sconfitto. Harry, Hermione, Ron, insieme alla maggior parte dei ragazzi del loro anno, decisero di ripetere (o recuperare, per quanto riguardava chi non aveva frequentato) il settimo anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Erano nel mese di ottobre, tutto procedeva con tranquillità, senza contare le montagne di compiti da cui erano sepolti. «Dai, Harry, sbrigati, siamo in ritardo per Difesa Contro le Arti Oscure!» urlò Hermione rivolta all'amico, mentre Ron, inspiegabilmente, era già fuori dalla sala comune dei Grifondoro. «Si, arrivo!» esclamò in risposta Harry. «Voi andate, vi raggiungo» continuò cercando disperatamente la sua borsa. Una volta trovata si buttò di corsa tra i corridoi, andando a sbattere contro l'ultima persona che avrebbe voluto vedere. Malfoy lo guardò con disprezzo: «Potter» sputò fuori il suo nome con disgusto, guardandolo dall'alto in basso. «Malfoy» rispose, con tutto l'odio possibile nella voce. Il biondo aprì la bocca per dire qualcosa, probabilmente uno dei suoi soliti insulti, ma inaspettatamente la richiuse. Harry alzò un sopracciglio, ma si limitò a lanciare un'ultima occhiataccia a Malfoy e correre in classe. Stranamente, al contrario di quanto si era aspettato, Draco Malfoy si era ripresentato a scuola quell'anno. Sembrava cambiato, quasi meno molesto, e ad Harry questa cosa puzzava. Non riusciva a credere che il ragazzo che aveva sempre cercato di rendergli la vita impossibile si fosse veramente rimesso in riga. «Malfoy si comporta in modo strano.» sbottò Harry una volta finite le lezioni, dopo essere tornato con Ron ed Hermione nella sala comune. «Per l'amor del cielo, Harry, è la centesima volta che lo dici! Hai un'ossessione per Draco. Accetta che stia vivendo serenamente, senza più rompere le scatole a noi!» rispose esasperata Hermione, alzando gli occhi al cielo. Harry aggrottò la fronte: «Non è un'ossessione! E da quando è Draco?» «Esatto, da quando lo chiami così?» replicò Ron, il fastidio e la gelosia così evidenti nella voce che ad Harry venne quasi da ridere. «È colpa di Pansy,» disse arrossendo. «Mi ha passato l'abitudine.» «Pansy?» domandarono all'unisono Harry e Ron, guardandola di traverso «Siamo amiche. Che c'è, solo perchè voi evitate i Serpeverde come se aveste ancora undici anni io non posso essere amica di una di loro? È cambiata dopo la guerra. È davvero simpatica e non si è dimostrata restia a fare amicizia. Si sente molto sola, la maggior parte delle sue compagne non le rivolgono la parola.» «Ma è una Serpeverde!» esclamò Harry, mentre Ron annuiva violentemente per dargli ragione. «E quindi? Andiamo molto d'accordo. Ed è una ragazza. Dubito di poter parlare di cose da ragazze con voi due.» «Ma ci sono ragazze anche a Grifondoro! E Tassorosso e Corvonero.» ribattè Ron. «Ma vi crea così tanti problemi?» replicò acidamente Hermione, alzando nuovamente gli occhi al cielo. Harry imitò quel gesto. Perchè non riusciva a capire? I Serpeverde non erano destinati a fare amicizia con i Grifondoro. Era... Contro natura. Strano. E Pansy non era nemmeno simpatica. «Sì!» risposero di nuovo contemporaneamente Harry e Ron. «Be', pazienza. Infondo è mia amica, non vostra.» Detto questo, si alzò e andò nella sua stanza. Harry si girò a guardare Ron, che aveva la sua stessa espressione sbalordita. «Ragazze, valle a capire.» borbottò l'amico. «Che ora è?» domandò Harry, ricordandosi immediatamente di una cosa. «Le sei, perchè?» «Devo andare!» strillò, correndo via. Harry cercò un'aula vuota, socchiuse la porta e attese. Finalmente sentì dei passi nel corridoio, e sul volto si aprì un grande sorriso. Seamus gli aveva dato appuntamento per quell'ora. Lui e Seamus avevano cominciato a vedersi in segreto una settimana prima dopo essersi scambiati un bacio. Harry era ancora confuso a riguardo, ma voleva parlarne con l'altro ragazzo. Non appena Malfoy varcò la soglia della porta, il suo sorriso si spense all'istante. «Potter?» domandò il biondo. «Che ci fai tu qui?» «Dovrei chiederti la stessa cosa. Io stavo aspettando... Non è affar tuo chi stavo aspettando, ma di sicuro non eri tu.» «Nemmeno io mi aspettavo di trovare te qui, naturalmente. Non sarei venuto. Mi è arrivato un biglietto che diceva di presentarmi qua e basta.» «Ok» rispose semplicemente Harry stizzito, chedendosi dove diavolo fosse finito Seamus. «Hai visto per caso Seamus Finnigan?» «C'è un motivo per cui dovrei sapere dove si trova un Grifonidiota?» Harry alzò gli occhi al cielo. «Penso che me ne andrò.» affermò poi Malfoy, lanciando un'occhiata fulminante ad Harry. «È quello che stavo per fare.» «Bene» «Bene!» replicò alzando la voce. Uscirono nello stesso momento e le loro spalle si incontrarono. Istintivamente Harry portò la mano in quel punto, poi finse di pulirsi, ignorando il brivido che gli era corso nella schiena. Qualcosa balenò nello sguardo del Serpeverde, ma andò comunque via senza dire una parola di più. Tornato nel suo dormitorio, Harry trovò Seamus nel suo letto con gli occhi chiusi. Si avvicinò lentamente per verificare se stesse dormendo davvero, e lui aprì gli occhi ed esibì un sorriso. «Dov'eri?» sussurrò. «Avevo dimenticato un libro nella classe di Trasfigurazione.» mentì Harry. Subito dopo si chiese il perchè di quella bugia, in fondo, non c'era nulla da nascondere. Scosse la testa mentre Seamus provava a tirarlo a sè sul letto, ma una mano rimase allacciata a quella del suo... Ragazzo? «Potrebbe entrare chiunque da un momento all'altro, non... non voglio far sapere nulla per ora,» disse per rispondere allo sguardo confuso di Seamus. Esitò prima di aggiungere: «E poi penso che ne dovremmo parlare.» «Di cosa?» «Ehm.. Di questo, di noi.» «Tu mi piaci» disse a bassa voce Seamus, arrossendo. Harry arrosì subito dopo. «Anche tu, credo. Ma dovremmo, non lo so, vederci più spesso, per parlare, stare insieme. Non so come funzionano queste cose.» «Ma ci vediamo tutti i giorni e ci conosciamo praticamente da sei anni.» ribattè Seamus, confuso. Harry affondò il fiso nelle mani, lasciando andare quella dell'altro ragazzo. Perchè non riusciva a capire? Pensava davvero quello che aveva detto, ma sapeva anche che in realtà era tutta una scusa per ritardare il momento di dirlo agli altri. Non si vergognava, ma allo stesso tempo non si sentiva pronto. In più, non riusciva a capire l'accaduto con Malfoy. Perchè si erano ritrovati nello stesso posto? E se a lasciargli il biglietto fosse stata la stessa persona che l'aveva dato a Draco? Spalancò gli occhi. Se non era stato Seamus a dirgli di incontrarsi, allora era stato qualcuno che si era finto lui. Questo, direttamente portava alla conclusione che quella persona sapeva di lui e Seamus. Harry all'improvviso si sentì come se stesse per esplodergli la testa. Si passò una mano tra i capelli: «Ne riparliamo domani.» disse, mentre Ron entrava in stanza. «Di che parliamo domani?» domandò il rosso, buttandosi sul suo letto. «Nulla che ti riguardi.» rispose Harry, imitando l'ultima azione dell'amico. Ron gli fece un gestaccio, e Seamus scoppiò a ridere. «Vado a cercare qualcosa da mangiare.» disse poi, uscendo. «Che succede?» domandò poi Ron, indicando con un cenno la porta da dove era appena uscito Seamus. «Nulla, tranquillo.» «Harry, amico, lo sai che se succede qualcosa... Puoi dirmi tutto, lo sai, vero?» Harry sorrise: «Si, lo so.» *Spazio autrice*: Heyyyy! Questa è la mia prima Drarry, mi sto mettendo alla prova scrivendo questa storia, spero appreziate. Ci si vede xx
   
 
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