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Autore: Musartemisia    28/02/2017    2 recensioni
"Andava tutto bene prima di te!
Non c'era un segreto tra di noi, prima di te!
Stavo bene!
Stavamo bene!
E ora da quando ti conosco, invece sto una merda!
Perché sei capitata a noi?!
Non lo capisco, è vero che ne abbiamo combinate di ogni noi due gemelli.... ma ci sei tu che fai di tutto per mandarmi ai matti...
Anche adesso, guardati, mi fissi senza dire niente...
Non prendi una cazzo di decisione e giochi con tutti...
Ti fa piacere vedermi stare così vero? Beh, vaffanculo Amelia Cotton!"
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Fred Weasley, George Weasley, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da V libro alternativo
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https://youtu.be/87gWaABqGYs cliccate qua per il video di Galway Girl!

Se è scritto che due pesci nel mare debbano incontrarsi, 
non servirà al mare essere cento volte più grande.
Stefano Benni
🐠🐠

 

Mesi prima... 

21 settembre 1997

Hogwarts

"Ma come fanno ad essere tutti così loquaci la mattina presto?" chiese Angelina Johnson più a se stessa che alle amiche sedute con lei al tavolo di Grifondoro.

"Dai sono del primo anno, Angie! Anche noi eravamo eccitate allo stesso modo! Ti ricordi che emozione vedere per la prima volta la scuola?" Alicia Spinnet voleva difendere i "primini" ma a soprattutto evitare che l'umore dell'amica peggiorasse. Le "giornate no" di Angelina erano diventate ingestibili da quando era iniziato il loro ultimo anno.

"Angie, ma hai sentito Fred ultimamente?" chiese Katie Bell, seduta tra le due ragazze, mentre si portava alla bocca un pezzo di pancake.

"Urca che buona questa marmellata al pompelmo!" intervenne Alicia tentando di lanciare uno sguardo assassino a Katie che voleva significare Discorso da evitare:Pericolo! Pericolo!

Fortunatamente la ragazza capì " Si però quanto burro ci hai messo sul quel pane Alicia?! Devi stai attenta coi carboidrati!" replicò all'amica dai capelli chiari vendicandosi così della gomitata.

"Che simpatica Katie, grazie!" Quasi Alicia si pentì di averle fatto cambiare discorso ma non ribatté altro perché aveva notato lo sguardo perso nel vuoto di Angelina.

~

La tana

Erano le prime ore di una mattina di fine settembre. La casa della famiglia Weasley era stranamente silenziosa. Dei suoi abitanti, alcuni erano tornati a Hogwarts, la scuola di magia e stregoneria, per le lezioni, altri erano impegnati coi rispettivi lavori. Soltanto due di loro erano ancora sotto le coperte.

Nella stanza all'ultimo piano, ancora avvolta dal silenzio, una figura slanciata si mosse, cautamente si alzò dal letto e si infilò i vestiti cercando di non far rumore. Aveva quasi raggiunto la porta quando andò a sbattere contro una scatola mentre si infilava il maglione sulla testa "Per Merlino!"

Una testa rossa spettinata sbucò dalle coperte dell'altro letto presente nella stanza "Uhmm? Fred... ma è prestissimo... hai ancora il fuso orario delle lezioni?" 
Erano infatti passati dei mesi dalla strepitosa uscita di scena dei due gemelli Weasley da Hogwarts, se ne erano andati prima di conseguire il diploma con il sogno di aprire un negozio di scherzi e filtri magici. Il Tiri Vispi Weasley era aperto da poco ma aveva già un discreto successo tra i giovani maghi in cerca di ogni genere di bizzarria.

"George, non urlare e continua a dormire! Ho una cosa da fare.... Ci vediamo dopo al negozio!" senza spiegare oltre, l'alto ragazzo dai capelli rossi e dalle lentiggini identiche a quelle del gemello, uscì dalla stanza.
Fred scese le scale, voleva inaugurare il suo primo anno dopo Hogwarts con un progetto tutto suo, ovviamente non era sua intenzione escludere il fratello, bensì desiderava sentirsi in grado di fare qualcosa anche da solo, almeno una volta in 19 anni, e poi temeva che lui non sarebbe stato d'accordo con quello che stava per fare. Gliene avrebbe comunque parlato più tardi, se ciò che aveva in mente si fosse effettivamente realizzato.

Nel mentre George, affossato tra le lenzuola, pensò che fosse strano che il gemello non avesse voluto condividere con lui i suoi piani ma il sonno ebbe la meglio e mise a tacere ogni sua considerazione.

~

Galway " Irlanda

Era lunedì mattina, bastava quello per renderle la giornata storta. 
La luce entrò prepotente nella camera da letto.
"Amy ti prego, svegliati ora!" la ragazza dai capelli color del grano di tutta risposta si infagottò ancor di più nel piumone.
"Fà come vuoi, io esco, non ti aspetto, non possiamo arrivare a lezione tardi anche questa volta!"

La minaccia della compagna di stanza sortí il suo effetto " Rose no dai, dammi cinque minuti che arrivo, aspettami!" mugugnò aprendo di malavoglia gli occhi.

La mora però fu inclemente " Cinque minuti "amyliani" corrispondono a mezz'ora sulla terra! Comincio ad andare, ci vediamo in aula, ti tengo il posto!" aveva ragione Rose, 18 anni anni di ritardi costanti erano dalla sua parte.

"Ma no, giuro che ci metto un attimo, aspett..." il chiudersi della porta alla sue spalle confermò ad Amy che la sua compagna di appartamento al campus era davvero uscita. Per un attimo era entrato nel loro piccolo appartamento il rumore degli altri studenti che abitavano lo studentato.

Contemplò la possibilità di saltare la lezioni, ma era appena iniziato il semestre del suo secondo anno di college e i sensi di colpa la attanagliavano. Scattò quindi fuori dal letto.

Guardarsi allo specchio struccata la mattina era un'esperienza quasi mistica: oddio che faccia. I capelli biondi le sfioravano le spalle in morbide onde colore del grano. La frangia spettinata, che incorniciava gli occhi nocciola, era un disastro, per non parlare delle leggere occhiaie e di quel brufolino spuntato sulla guancia. Magnifico, mancavi giusto te.

Ciononostante chi la guardava pensava fosse una ragazza carina, di altezza media e di corporatura minuta, aveva un sorriso luminoso. Però lei non si sentiva mai a suo agio nelle situazioni in cui era al centro dell'attenzione. E sopratutto si vedeva molto meno bella di ciò che in realtà era.

"Svegliarsi splendida anche senza trucco e con capelli favolosi è impossibile mia cara, arrenditi" sembrava dirle l'immagine allo specchio mentre Amy cercava di rimediare con un leggero trucco. 
"Muoviti che è tardissimo!" le urlava l'orologio.
Il tempo di infilarsi una gonna morbida, un maglioncino verde bottiglia, e afferrare due biscotti, da mangiare mentre camminava verso la scuola, ed era finalmente fuori, all'aria aperta frizzante ma clemente di settembre.

Era una bella giornata sul finire dell'estate. Il sole rifletteva sui mattoncini degli edifici intorno a lei. Amava Galway.
Cercando di affettarsi decise di fare una scorciatoia, tagliando per quelle piccole stradine e stretti vicoli che aveva appena cominciato a conoscere.

Girò un angolo e "Ahi!" dissero due voci in coro. Pensava di essere andata a sbattere, ma quello che credeva essere un muro si era rivelato invece l'ampio petto di un ragazzo dai capelli rossi che la fissava, più divertito che infastidito dall'incidente. Quando l'aveva vista barcollare lui l'aveva afferrata saldamente per gli avambracci per impedirle di cadere all'indietro.

Si aggrappò anche lei a sua volta e si guardarono negli occhi qualche attimo prima che Amy abbassasse lo sguardo per evitare che lui cogliesse il rossore sulle sue guance. Queste figuracce le faccio sempre coi ragazzi carini. Ah quindi lo trovi carino!? Si disse pensando a quegli occhi azzurri che si sentiva puntati addosso.

"Scusami, è colpa mia, ero di fretta e non mi sono accorta..." disse lei a raffica, non c'è la faceva proprio a guardarlo a causa dell'imbarazzo, per fortuna l'altezza di lui faceva sì che i suoi occhi fossero molto più in alto di quelli della ragazza permettendole di sfuggire dal suo sguardo.

"Figurati, lo stesso vale per me!" rispose lui "Non è successo niente" in effetti la corporatura minuta di Amy, paragonata alla sua stazza aveva fatto si che il ragazzo non si facesse minimamente male, era preoccupato piuttosto del contrario "Tu, tutto bene? Sei ancora intera?" le chiese.

Amy lo fissò nuovamente per un secondo che le bastò a scorgere il bel viso di lui "Si sì certo....Va beh... vado!" incapace di formulare qualsiasi frase minimamente intelligente o di senso compiuto ma soprattutto, incapace di mantenere il contatto visivo decise alla fine di allontanarsi. Scappó letteralmente via in direzione dell'aula di sociologia che l'aspettava da una buona mezz'ora ormai, con in mente quel sorriso contornato da lentiggini.

Il ragazzo ancora stranito dallo scontro, si portò una mano alla nuca mentre la guardava allontanarsi, stava giusto formulando mentalmente un apprezzamento verso la ragazza quando si irrigidì un attimo non trovando nelle tasche ciò che cercava "Dove cavolo è andata a finire!?" disse a voce alta e abbassando lo sguardo vide la sua bacchetta che era rotolata a terra impigliandosi tra l'edera che attecchiva al muro. Con un sospiro di sollievo andò a raccoglierla.

Notó che era rimasto in terra anche uno strano aggeggio rettangolare, pensò di raccoglierlo poiché suo padre era un amante degli oggetti babbani, ovvero quelli dei non maghi, i due mondi, quello magico e quello babbano condividevano lo stesso pianeta ma convivevano ignorando che le abitudine degli uni erano celate agli altri. Anzi la comunità dei non maghi non avrebbe dovuto assolutamente venire a conoscenza dell'esistenza della magia.

Attento a che non ci fossero occhi indiscreti Fred, con un sonoro "Crack!" sparì anche lui dal vicolo smaterializzandosi.

Si pentì immediatamente di aver raccolto quello strano oggetto quando cominció a vibrargli nella tasca ogni volta che compariva un messaggio:
"Aula cambiata, vieni al settore C, piano terra"
"Dove sei finita? Si può sapere?" 
"Vedi che avevo ragione sui tuoi 5 minuti!"

~

L'aula dove Amy avrebbe dovuto fare lezione era vuota. "È uno scherzo" pensò e nel mentre cercava di ripercorrere con la mente qualche indizio che facesse luce sulla questione: pensò alla sveglia che suonava, Rose che le urlava contro, la colazione saltata, la corsa fino al college e di come aveva sbattuto la testa. 
Quel pensiero la fece arrossire. O meglio, la fece arrossire il pensiero della cosa contro cui aveva sbattuto. Anzi, chi.
"Non l'ho mai visto al campus..." scacció quel pensiero con un altro "Focalizzati sulla lezione di oggi e sul fatto che tutta la tua classe sembra sparita, piuttosto!"

Cercò quindi nella sua ampia borsa a tracolla il cellulare per provare a chiamare Rose. Tastò con le dita alla ricerca del suo iPhone tra biglietti dei mezzi pubblici, fazzoletti vari, burro cacao, un assorbente ("che è sempre meglio averne uno in borsa" parola di sua madre) ed infine, non trovandolo, spazientita rovesciò tutto il suo contenuto su uno dei tavoli vuoti dell'aula, niente " No, non posso aver perso il cellulare!" si disse sconsolata.
È così cominciò a percorrere a ritroso il percorso dalla scuola al suo appartamento.

~

Tiri Vispi Weasley " Diagon Alley

Il ragazzo spalancò la porta del negozio.
" George, dove sei?" si girò alla ricerca del gemello che trovò quasi sotterrato da una pila di scatole. 
"Fred, finalmente sei tornato! Questa cosa delle formiche esplosive ci sta sfuggendo di mano!" si lamentò.
" Sono ancora un prototipo, te l'ho detto, prima di metterle in vendita dovremo aspettare"
"A proposito, dove ti sei cacciato stamattina?"
"Stamattina avevo appuntamento con quello che è interessato ai nostri fuochi d'artificio..."
"Si, e quindi? Non ho capito dove è il suo negozio a Diagon Alley e tu ci hai messo un sacco..."
"Ecco a proposito di questo... è a Galway, e lui è un babbano"
"Un che? Sei impazzito Fred!? Ma cosa..." le imprecazioni del ragazzo furono interrotte da un rettangolo bianco che vibrava furiosamente nelle mani del fratello. Nel tentativo di trovare un modo per farlo smettere, Fred se lo rigirò tra le mani, spazientito, era quasi sul punto di farlo schiantare quando da questo si udì una voce altisonante che prese alla sprovvista ed ammutolì entrambi i ragazzi:
"AMY, FINALMENTE MI HAI RISPOSTO! DOVE DIAVOLO SEI FINITA?!?!?! NON TI SEI PRESENTATA OGGI A LEZIONE, A CASA NON CI SEI E NON RISPONDEVI AL CELLULARE DA QUASI DUE ORE!!! MI STO PREOCCUPANDO! AMY, RAZZA DI CRETINA PARLA!!! E POI..." il discorso terminò bruscamente.
" Finalmente, sono riuscito a zittirla!" disse Fred soddisfatto, "Per Merlino cosa è questa cosa?" rispose il fratello.
"Penso sia una strillettera babbana.." e nel mentre pensò che la ragazza contro cui aveva sbattuto doveva essere Amy.

Amy, nome carino però. Carino? Ma smettila di pensare a queste sciocchezze Fred Weasley.

Si ridestò ad un tratto, quella specie di strillettera diceva che nonriuscivano a trovarla da nessuna parte. All'improvviso capì che doveva farsispiegare come mandare con quell'oggetto babbano un messaggio. 
"Fred, dove stai andando? Spiegami prima la storia del babbano a cui staivendendo i nostri prodotti!" urlò mentre il fratello si stava avviando verso latana.

 

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AVVISO: l'uso del cellulare di ultima generazione mi serve per la trama, perdonatemi quindi questa anacronicità!

Al prossimo capitolo!

  
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