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Autore: CaptainSwanOlicity    01/03/2017    0 recensioni
Secondo Capitolo della serie
"Il vero amore trova sempre un modo"
"La principessa e il pirata "
" La memoria del cuore "
Vi consiglio di leggere queste tre storie esattamente nell'ordine in cui sono scritte, per capire bene la storia.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'CaptainSwan - A True Love Story'
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"E adesso ti sto guardando e tu mi chiedi se ti voglio ancora, come se io potessi smettere di amarti. Come se potessi essere disposto a abbandonare la cosa che più di ogni altra mi rende forte. Non ho mai osato dare tanto di me a nessuno, prima d'ora."
Cassandra Clare dal libro "Shadowhunters - Città di vetro"

 

Come aveva immaginato, Killian era lì, seduto sulla sabbia, con lo sguardo rivolto all'orizzonte.

Avvolto nell'oscurità della notte, sembrava calmo, ma lei sapeva che non era così.

Il vento soffiava ancora prepotente, ma la pioggia sembrava essersi leggermente placata.

Emma si fermo' a pochi passi da lui.

Aveva corso così forte che le mancava il fiato, ma nel tragitto, non aveva pensato a cosa gli avrebbe potuto dire.

Non esistevano parole di conforto tanto potenti.

La verita' è che lei capiva perfettamente come lui dovesse essersi sentito una volta scoperta la realtà.

Lo sapeva perché era successo anche a lei, per ben due volte.

La prima quando aveva saputo chi era, da dove veniva, non capitava tutti i giorni di sentirsi dire di essere la figlia di Biancaneve e del Principe Azzurro, o di essere catapultata inconsapevolmente in un mondo magico del quale ignorava l'esistenza.

La seconda dopo l'anno a New York, quando Regina le aveva donato dei meravigliosi ricordi con Henry, che poi aveva realizzato fossero un mucchio di bugie.

La cosa che la distingueva dal Capitano però, era che lei la sua famiglia l'aveva ritrovata, una famiglia che era stata costretta ad abbandonarla e che l'amava incondizionatamente.

Lei aveva avuto una vita senza amore, ma ora stava recuperando il tempo perduto.

Lui aveva avuto una vita senza amore, e non avrebbe mai potuto chiedere ai suoi genitori il perché.

Perciò, a corto di parole, si avvicino', inginocchiandosi dietro di lui , cingendogli i fianchi e stringendolo.

Poso' la testa sulla sua schiena, riuscendo a captare il battito impazzito del suo cuore.

Lo sapeva, lo conosceva troppo bene.

La sua maschera di indifferenza nascondeva un animo in tempesta.

Chissà quanti secoli gli ci erano voluti per costruirsi quel muro attorno.

Di solito proteggeva se stesso usando la sua solita ironia e la sua incredibile sfacciataggine ma, quella volta, non c'era sarcasmo nella sua espressione, e neppure dolore.

Solo un immenso vuoto.

Probabilmente l'avrebbe allontanata, ma non le importava.

Lo strinse piu' forte.

Lo sentì irrigidirsi al contatto, ma fu solo per un momento.

Le sue braccia forti si incrociarono a quelle di lei.

Emma non riuscì a reprimere un sorriso, che lui non poteva vedere.

"Almeno adesso sappiamo da chi ho ereditato."

"Non dirlo neanche per scherzo Killian. Tu non sei come tuo padre."

"Non ne sono sicuro."

Emma sospiro'.

"Ti va di parlarmene?"

"Pensavo che il fatto che tu fossi qua significasse che la triste favola della mia vita fosse già di dominio pubblico."

Sorrise, ma non c'era allegria nel suo volto.

"Non tutto."

"Non sai che fu il coccodrillo con le sue manipolazioni a indurre mio padre ad abbandonarmi? Si è preso gioco di Robert. Gli aveva promesso la serenità di Julian e invece sai cosa è successo? Mio padre è impazzito. Ha passato tutti gli anni della sua vita a scrivere lettere su lettere a mia madre, fogli di carta mai spediti, si è tormentato fino alla follia."

Ecco spiegata la strana biblioteca.

Emma sussurro':

"Poi cos'è accaduto?"

"Poi, un giorno, dopo decenni, decise in un attimo di lucidità o di impulsività, di andare a cercare mia madre e...mio fratello."

"Forse non riusciva piu' a sopportare quel peso."

La voce di Killian fu dura:

"Forse voleva scaricarsi la coscienza."

Emma rimase in silenzio.

"Comunque sia. Non trovo' quello che aveva sperato."

"Tua madre non c'era?"

"In un certo senso. Venne a sapere che si era suicidata, immediatamente dopo essere tornata a casa sua e avermi lasciato con lui."

"Oh mio Dio...e il bambino? L'altro?"

L'azzurro dei suoi occhi si adombrò.

"Kira, mia madre, si tolse la vita dopo aver soffocato nel sonno suo figlio."

"Non è possibile. Doveva essere impazzita anche lei."

L'immagine del quadro le tornò alla mente.

I corpi a terra, il bambino morto nella culla, l'altro in cerca di spiegazioni.

Tutto tornava.

"Mio padre non resse il peso. Tornato a casa sua si rinchiuse nella sua biblioteca a dipingere quello che sarebbe stato il suo ultimo quadro. Robert dice che era l'unica attività che svolgesse a parte scrivere lettere. Fu lui che, la stessa sera, lo trovò impiccato."

Non era un racconto, era una tragedia.

"Si sentiva colpevole. Si sentiva l'assassino di suo figlio e della donna che aveva amato."

"Ne aveva motivo."

"Forse si Killian, o forse era solo un uomo che aveva sbagliato, un debole che non aveva avuto la forza di rimediare ai propri errori e ne è stato sopraffatto."

Emma costrinse il ragazzo a girarsi verso di lei, accarezzandogli il volto.

"Esattamente l'opposto di cio' che sei tu."

"Fino a poche ore fa ero il figlio del generale Jones."

"Cosa è stato lui per te?"

"Chi?"

"Il generale Jones."

"Mio padre a tutti gli effetti."

"E William? Riusciresti a dire che dopo ciò che hai scoperto lui non sia stato un fratello per te?"

"Mai!"

"Ecco lo vedi? Tu sei Killian Jones, checché se ne dica. Il leggendario Capitan Hook. Dovresti ringraziare Tremotino sai!"

Riuscì a strappargli un sorriso.

"Somigli ogni giorno di più a tua madre Swan. Devo preoccuparmi?"

"Non mi ci far pensare. Cio' che volevo dire è solo che non importa cosa è accaduto nel tuo passato, cosa credevi o qual è la realtà e non dovrebbe importare neanche a te. L'unica cosa che conta è che tutto ciò che è successo ti ha condotto ad essere ciò che sei oggi."

"E cosa sono Emma? Dimmelo perché io proprio non lo so."

La ragazza volse lo sguardo al cielo che, così come le loro anime, si stava aprendo, rischiarandosi e allontanando le nubi, mostrando un timido tappeto di stelle.

Poi tornò a guardare lui, sorridendo.

"Sei l'uomo in cui credo, sei l'uomo che amo.. Credi possa bastare almeno per ora?"

Il pirata si perse nel verde dei suoi occhi luminosi.

"No."

L'attiro' a se, unendo le loro bocche e mozzandole il respiro.

Le sussurrò a fior di labbra.

"Credo possa bastarmi per sempre."

Poi una luce abbagliante inghiottì le loro figure, lasciando sospesa nell'aria quell'ultima ed eterna promessa d'amore.

FINE

 

   
 
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