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Autore: katyjolinar    03/03/2017    1 recensioni
Nella scienza l'effetto farfalla si riscontra quando, tentando di riprodurre un esperimento, si cambia un particolare apparentemente insignificante, e alla fine si ottiene uno stravolgimento inaspettato.
Noi conosciamo la storia dei nostri eroi. Ma cosa succederebbe se un particolare apparentemente insignificante cambiasse?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Stoick lo guardò, dubbioso, incredulo di quanto aveva appena sentito.
"Ne sei proprio sicuro, figliolo?" chiese, di conferma.
Hiccup fece un respiro profondo, continuando a fissarsi le mani, infine annuì. 
"È la cosa più giusta da fare." rispose, ancora incerto "Non... Non posso andare avanti girovagando senza meta, devo pensare al futuro."
L'uomo si alzò in piedi, massaggiandosi la barba con fare pensieroso.
"Hiccup, ti consiglio di pensarci bene." disse "Non prendere decisioni affrettate. Sia chiaro, sono felice che tu abbia preso in considerazione di iniziare a prepararti per il tuo futuro ruolo qui a Berk, ma non voglio che tu lo faccia solo perché vuoi integrarti con la vita di Berk..."
"Papà, ormai ho deciso." lo interruppe il ragazzo, alzando gli occhi "Se questo è il mio futuro, è giusto che inizi da subito ad abituarmici."
Il capo fissò suo figlio; il giovane evitava il suo sguardo, ma lo conosceva bene, era testardo, e sapeva che sarebbe stato impossibile fargli cambiare idea, anche se quell'idea era frutto della rassegnazione e dello sconforto.
"D'accordo, come vuoi tu." acconsentì "Ti preparerò al tuo ruolo, ma sappi che, una volta che ti avrò insegnato tutto ti crederò il mio posto a tutti gli effetti, che tu lo voglia o no."
Hiccup deglutì, ascoltando quelle parole. Non era del tutto certo che ce l'avrebbe fatta, in fondo non si sentiva ancora completamente pronto per quel ruolo, ma non poteva più tornare indietro.
Annuì, alzando, finalmente, gli occhi.
"Bene." completò Stoick, tornando a sedersi al tavolo "Credo che tu abbia capito che essere un capotribù non è una passeggiata. Bisogna pensare prima di tutto a ciò che la propria gente ha bisogno, e dopo puoi pensare a te. Devi essere diplomatico, ma devi essere pronto a combattere; devi saperti organizzare, ma essere pronto a improvvisare. E non devi mai dimenticare che il rispetto che il tuo popolo e i capi degli altri popoli ti devono deriva soprattutto da come tu ti comporti nei loro confronti. Ci sei?"
"Un po' come quando gestivo l'Accademia?" domandò il giovane, cercando un appiglio su qualcosa che conosceva bene.
"Gestire un popolo è molto più complicato, ma il fatto di aver gestito l'Accademia di Berk ti dà un piccolo punto da cui partire." ammise l'altro, ancora pensieroso "D'ora in avanti ti darò alcuni compiti da eseguire in mia vece, e dovrai farlo al meglio. Inoltre credo che dovremmo riprendere a giocare a Maces and Tallons; è troppo tempo che non tocchi più quel gioco, ed è importante che tu ne diventi un esperto, perché ti servirà per imparare a ragionare da capo villaggio."
Il castano annuì, riportando alla mente le giornate che, da piccolo, passava con suo padre a giocare a quel gioco. Si ricordava tutte le regole, ma ricordava anche che non riusciva mai a vincere una partita. Evidentemente Stoick non lo lasciava mai vincere proprio per insegnargli al meglio tutto ciò che avrebbe dovuto sapere una volta preso il suo posto.
"Va bene, Quando iniziamo?" acconsentì, alzandosi in piedi.
"Inizieremo da domani, figliolo." riferì il padre "Ora puoi andare, goditi la bella giornata, perché i prossimi giorni avrai poco tempo per farlo."
Hiccup annuì, uscendo di casa. Fuori lo aspettava Sdentato, che lo guardò incuriosito.
Il giovane gli grattò la testa, facendo un lungo respiro, infine lo abbracciò, poggiando la fronte su quella dell'animale.
"Sarà dura, questa volta, amico mio." disse "Non so se riuscirò ad essere all'altezza di questa cosa..."
Il drago fece un verso guturrale, leccandogli affettuosamente il viso, nel tentativo di tirare su di morale il suo amico umano.
Hiccup sorrise, guardandosi intorno.
Gambedipesce camminava nella sua direzione, seguito da una decina di bambini, che sembravano pendere dalle sue labbra.
"Il Furia Buia, una volta, era un drago sconosciuto." spiego, fermandosi vicino al suo amico e all'animale "Si pensava che fosse estremamente pericoloso, perché non sbagliava mai un colpo. Ora sappiamo che è leale ai suoi amici e pericoloso per i nemici. Ed è stato il primo drago, ai giorni nostri, ad essere statocavalcato da un uomo."
Hiccup sorrise, osservando il gruppo. I bambini erano completamente rapiti dal racconto del corpulento ragazzo, che si rivolse a lui.
"Hiccup, fino adesso, è l'unica persona al mondo ad avere al suo fianco un Furia Buia. E non si sono mai visti in giro altri Furia Buia, a parte Sdentato." continuò a spiegare il biondo
"Se volete avvicinarvi per osservarlo meglio..." suggerì l'altro "Non vi farà nulla, anzi, gli piace essere al centro dell'attenzione.
I piccoli fecero delle esclamazioni allegre, avvicinandosi e toccando, a turno, il muso del drago. Gambedipesce affiancò l'amico, osservandolo.
"Sembri appena uscito da un funerale." commentò, intuendo i tormenti interiori dell'altro.
"È che... avevate ragione, la ricerca è finita." ammise Hiccup "Ho deciso che mi dedicherò ad altro."
"Altro cosa?" lo incoraggiò il ragazzone.
"Ciò per cui sono nato: prepararmi ad essere il prossimo capo di Berk." confessò il castano, distogliendo lo sguardo.
"Hiccup... sei sicuro che sia quello che vuoi davvero?" insistette l'altro, preoccupato.
Il giovane si passò una mano sui capelli, nervoso. No, non era sicuro, ma era quello il suo destino, fin dalla nascita.
Gambedipesce interpretò subito quel silenzio, e gli posò una mano sulla spalla.
"Hiccup, pensaci bene." disse "Sarai pure il figlio di Stoick, ma non penso ci sia fretta per questa cosa."
"Non ho fretta." si giustificò il ragazzo "Ma non posso più passare le giornate a girovagare senza un vero scopo..."
"Se lo dici tu..." chiuse il discorso l'amico, raccogliendo di nuovo l'attenzione dei bambini "Bene! Ora che dite se andiamo a vedere come vola un Uncinato Mortale? Il corpo delle Guardie di Berk ne ha uno, e ora si stanno allenando, di sicuro riusciamo a vedere qualche evoluzione."
Hiccup guardò il gruppo allontanarsi, nostalgico.
Non aveva più 15 anni, non era più il tempo di giocare. Però, ancora, non si sentiva pronto per quello che lo aspettava.
   
 
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