Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: _DragonHeart_    03/03/2017    0 recensioni
Faye è una ragazza di 20 anni. Allontanata dalla città natale all'età di 6 anni, dopo la morte dei suoi genitori, si trasferisce dallo zio, con la sua balia.
Passando le sue giornate tra lo studio della magia e libri avventurosi, incontrerà personaggi particolari, quali un'elfa e un umano, che l'aiuteranno ad affrontare il suo destino.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Tutto è magia, o niente 
Cit. Novalis

«Faye non è così che si fa, la magia non è un gioco lo sai, è...»
«È un arte molto antica che si tramanda da secoli, non bisogna sottovalutarla... Lo so, Miss Robinson» la interruppe Faye.
«Sei proprio come tua madre, cocciuta... E sai che puoi chiamarmi Isobel» disse la sua balia, guardandola con un sorriso amorevole.
Faye odiava questi esercizi di postura del bastone, frasi magiche e arti difensive; preferiva di più gli allenamenti fisici e di lancio degli incantesimi o semplicemente stare su uno degli alberi della tenuta dello zio a leggere i suoi libri ricchi di avventure.
Assomigliava molto a sua madre, per carattere e aspetto, ma aveva anche l'impulsività del padre.
«È ora di pranzo, ritira il bastone». Miss Isobel Robinson si alzò e cominciò a dirigersi verso l'entrata della grande e antica villa.Faye odiava q

uel posto. Viveva lì da quando aveva 6 anni,, dopo la morte dei suoi genitori. Arrivata lì per essere protetta, si trovò a convivere con uno zio che aveva visto forse 3-4 volte e che anche se in quei momenti era stato amorevole con lei, quando giunse il momento di vivere insieme, la ragazza trovò un uomo diverso: freddo, burbero e scontroso.
Faye ritrasse il bastone, che con un piccolo cenno della mano divenne grande quanto una penna. Lo mise in tasca e raggiunse Miss Robinson.
Quando entrarono nella grande sala da pranzo trovarono la tavola già apparecchiata e lo zio seduto ad attendere, al solito posto: capotavola.
«Buon pomeriggio, zio» disse Faye, sedendosi alla destra dell'uomo.
«Buon pomeriggio, Signor Hayward» disse Miss Robinson, sedendosi alla sinistra.
Il pranzo procedette come sempre: il silenzio regnava nella stanza, solo il rumore delle posate che entravano in contatto con i piatti smorzavano per qualche secondo quest'atmosfera.
«Zio, vorrei uscire dalla tenuta. Credo di essere abbastanza grande, ho imparato come difendermi e come attaccare, sono in grado di badare a me stessa e...»
«No» la interruppe l'uomo, sorseggiando del vino dal suo bicchiere adornato da alcune pietre preziose.
Faye provò di nuovo:«ma zio, non può tenermi qui in eterno. Non può impedirmi di uscire e fare esperienze e...»
«Ho detto di no, Faye. Non discutere. Ho promesso ai tuoi genitori che ti avrei protetta, anche a costo di tenerti segregata in casa per sempre» disse Oswald alzando la voce. «Vai nella tua stanza»
Senza protestare e con sguardo triste, Faye obbedì allo zio e si ritirò nella sua stanza. Ad attenderla, come sempre, c'era Merlin. Acciambellato al centro del sottile materasso nella nicchia che la ragazza chiamava "l'angolo lettura', teneva il musetto sotto la grossa coda. 
"L'angolo lettura" era un posto nella camera che lei stessa aveva ristrutturato allungando la mensola sotto la finestra mettendoci sopra un materasso e alcuni cuscini, la finestra era al solito posto e lateralmente aveva incastrato una libreria, così come aveva fatto sotto il prolungamento della mensola per avere maggiore sostegno. In questo piccolo paradiso, Merlin, il gatto che Faye aveva trovato cucciolo nella tenuta dello zio, dormiva beato.
Il micio viveva con lei da 3 anni. La sua pelliccia era di colore rosso-arancione acceso; le zampe, il ventre, petto,muso e punta della coda, invece, erano bianchi; il naso rosato e gli occhi di un blu intenso, ipnotico e magnetico.
Appena sentí la porta sbattere, il micio si svegliò stiracchiandosi e sbadigliando, raggiunse la ragazza in lacrime che stava sul letto a una piazza e mezza posto alla parete opposta.
«Non piangere Faye» disse il gatto strusciando il muso sul dorso della mano della ragazza.
«Lui non capisce, Merlin» rispose Faye asciugandosi le lacrime e prendendo in braccio l'animale: «non so niente dell'Isola di Asuka, vorrei vederla, almeno ancora una volta. I miei genitori amavano quel posto, dove le creature straordinarie come te, me, le fate, gli elfi, vivono insieme...». Lo sguardo di Faye si perse oltre la visuale della finestra. Uno dei tanti doni che possiede è quello della théa aetós, ovvero poter guardare molto lontano.
«Cosa vedi, Faye?» Merlin la fissava preoccupato.
«C'è qualcuno o qualcosa tra gli alberi della tenuta... Non è un animale ne sono sicura. Vado a vedere» così dicendo controllò di avere con sé il bastone e si diresse verso la porta della camera, ma la trovò sbarrata dal grosso gatto arancione «potrebbe essere pericoloso, resta qui».
Sentendo queste parole, Faye, sentì la rabbia crescerle dentro: perché nessuno credeva nelle sue capacità?
Senza dire una parola spostò il gatto con un piede e uscì dirigendosi al piano di sotto e poi alla porta sul retro che dava sul giardino. Da qui continuò a camminare verso il punto che aveva visto poco prima. Quando fu vicina prese il bastone e con il piccolo gesto della mano lo fece tornare grande. Faye si mosse talmente veloce che il suo bastone arrivò proprio davanti al naso dell'intruso, che fino a quel momento non si era neanche accorto della ragazza dai capelli viola che si stava avvicinando.

Il ragazzo, colto di sorpresa, di primo impatto si spaventò, spalancando gli occhi, ma subito dopo tornò impassibile e spostò il bastone dal suo naso.
«Cosa credi di fare? Picchiarmi come fanno le vecchiette? Con un bastone?» chiede serio.
«Non è solo un bastone» Faye cominciava a illuminare il suo corpo, come succedeva sempre quando utilizzava la magia. «Posso folgorarti con un solo colpo. Cosa sei e cosa ci fai qui?».
Il ragazzo la guardò confuso, poi capì: «sei una fatina? Io sono un ragazzo normale. Vengo spesso in questo bosco e tu? Cosa ci fa una ragazza come te qui?».
Faye non sapeva cosa rispondere: ci vivo? Mio zio mi tiene nella sua tenuta per proteggermi? O ancora meglio: vivo qui perché i miei sono morti e mio zio, uomo freddo e burbero, ha promesso loro di proteggermi e non posso uscire da questa tenuta.
Ma forse non era il caso di rivelare tutta la mia misera vita ad uno sconosciuto.
Abbassò il bastone e disse: «sei nella tenuta di mio zio, vattene, non vorresti avere a che fare con Oswald Hayward».
Faye mise il bastone in tasca dopo averlo rimpicciolito e tornò verso il giardino dietro casa, dove trovò Merlin con lo zio e la balia.
«Faye Kim Hayward» disse Oswald arrabbiato. Quando si infuriava la chiamava con il suo nome completo, ormai anche quando si presentava da sola agli altri utilizzava tutto il suo nome.
Con sguardo furente Faye guardò il gatto, che si stava rifugiandosi dietro le gambe dello zio: «Merlin» disse a denti stretti.
«Faye, cosa è successo?» chiese la balia amorevolmente.
«C'era un ragazzo nella tenuta, l'ho mandato via».
«Farò fare un giro di perlustrazione. Nel mentre, Miss Robinson, credo che Faye debba allenarsi» detto ciò Oswald tornò in casa con al seguito il gatto arancione.



SPAZIO AUTRICE

Buonsalve gente
Finalmente l'aggiornamento, qui sotto vi lascio le foto di Merlin e dell'angolo lettura di Faye
Baci 
Fedexxx
P.S. lasciate qualche commentuccio per farmi capire se vi piace la storia o no 😁

 

 lasciate qualche commenti ciò per farmi capire se vi piace la storia o no 😁
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: _DragonHeart_